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RISPETTARE GLI ANZIANI

Post n°18 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da mely.mf
 

RISPETTARE GLI ANZIANI

Rispettare gli anziani è un dovere sacrosanto.

Quel vecchierello che cammina lentamente, appoggiandosi su un bastone, con gli occhi deboli e incerti, che tende l'orecchio per meglio raccogliere il suono della vostra voce, fu giovane un tempo, fu svelto, sano, allegro, come voi.

Ora è debole, triste e malato, perché ha molto lavorato e molto sofferto, perché si avvicina all'ultimo giorno della sua vita.

Abbiategli carità, vogliategli bene, ascoltate con rispetto i suoi consigli.

NICCOLO' TOMMASEO

IL NONNO

C'era una volta un vecchio che non ci vedeva più; non ci sentiva più; e le ginocchia gli tremavano.

E quando era a tavola non poteva tener fermo il cucchiaio e faceva cader la minestra sulla tovaglia, e qualche volta gliene scappava anche dalla bocca.

E la moglie del suo figluolo se n'era schifita; e anche il suo figlio.

Sicché alla fine non lo vollero più a tavola con loro.

Il povero vecchio doveva star seduto al canto del camino, e mangiava un poco di zuppa in una scodella di terra.

Un giorno siccome le sue mani tremavano, ecco che la scodella gli cadde per terra e si ruppe in due o tre pezi.

Allora sì, che la nuora gliene disse!

E il povero vecchio non rispose nulla, e chinò il capo, e sospirò.

Gli comprarono una ciotola di legno, e gli dissero:

- Codesta non la romperete.

Quella sera il suo figliolo e la nuora videro il loro bimbetto, che giocava e raccattava i cocci della scodella.

- Che fai costì? - gli disse suo padre.

- Riappiccico la scodella per dar da mangiare a babbo e mamma, quando sarò grande.

E il babbo e la mamma si guardarono negli occhi, poi si misero a piangere, e rirpesero il nonno a tavola con loro, e d'allora in poi lo trattarono bene.

GIOVANNI PASCOLI

PICCOLO COMMENTO PERSONALE

Non c'è bisogno di molti commenti, in quanto la situazione è molto chiara.

Sappiamo infatti che a tutti noi è inesorabilmente segnato il cammino da percorrere: si nasce, si cresce, si entra nella giovinezza, poi nella maturità, quindi si declina verso la vecchiaia, per chi ci arriva.

E' allora che gli uomini hanno più bisogno di comprensione e di affetto.

Ricordo qui un vecchio detto: "Un genitore è riuscito a sfamare dieci figli, e dieci figli non sono riusciti a sfamare un genitore".

Cosa si può dire?

Che in fondo c'è sempre molto egoismo intorno a noi e che l'esempio è contagioso.

Cerchiamo di darlo buono questo esempio.

MELY

12 GENNAIO 2012 ORE 23,30

 
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