Mondo Parallelo

LUCI ED OMBRE

Sempre è commovente il tramonto per povero o sgargiante che sia, ma più commovente ancora è quel brillare disperato e finale che arrugginisce la pianura quando il sole ultimo si è sprofondato. Mi duole sostenere quella luce tesa e diversa, quella allucinazione che impone allo spazio l'unanime paura dell'ombra e che cessa di colpo quando noto la sua falsità, come quando cessano i sogni e sappiamo di sognare. Non parla il sasso ma su di esso cammino, tantomeno voce ha la luce e di essa si nutre il mio io. Gorgoglia l'acqua eppure mi disseta, e crepita il fuoco che mi scalda quando accendo il camino. Quante parole inutili allora, mi dico. Al massimo il respiro ansimante ed il palpitare del cuore e lo sguardo tenero cercano la complicità del gioco della vita. Tra coloro che amore cercano ed amore offrono solo una voce dunque si sente comunque, ma non parlata, sensazione non udita ma sol provata e non vedo mattino o risveglio ma un eterno gioco d'anime gemelle, che cantano nel cielo, unite al vorticoso gioco delle stelle e dei pianeti che nessun uomo può scorgere né può capire appieno. Solo anelito d'amore che vaga per un cammino immenso senza confini. E il cuore, così, senza motivo apparente né spiegazione alcuna, può commuoversi spesso incontrando un altro essere, perché ciascuno di noi suscita negli altri attrazioni e repulsioni. Tutte queste influenze fanno nascere l'amicizia, i capricci, l’odio, passioni intense e passeggere, ma non il vero amore. Perché un tale amore esista, è necessario che due esseri siano talmente fatti l'uno per l'altro, che si trovino uniti l'uno all'altro da tanti motivi, da tanti gusti simili, da tante affinità magari della carne, dello spirito, del carattere. E’ necessario che si sentano avvinti da tante cose, così da formare un unico insieme di legami. Quel che si ama, insomma, non è tanto questo o quell’individuo, è una donna o un uomo, una creatura senza nome, uscita dalla natura, con un suo carisma, una sua particolare empatia, con una sua forma, con  un cuore, uno spirito, un modo di essere generale, che attirino come una calamità i nostri sensi, i nostri occhi, le nostre labbra, il nostro cuore, il nostro pensiero, tutti i nostri aneliti di utopia o archetipi della nostra mente, e perché no, anche affinità intellettuali. Si ama un tipo, cioè l'insieme, in una sola persona, di tutte quelle qualità umane che possono sedurci invece, in modo isolato, in altre.

Giov@nni