Creato da poetica_mente il 20/10/2008

Inchiostro e Anima

di Giusy Cancemi Di Maria

 

Malinconica_mente

Post n°58 pubblicato il 23 Gennaio 2013 da poetica_mente

Era da tempo che se lo chiedeva. Cos'era quella malinconia che l'abbracciava e la tormentava ogni qualvolta che la solitudine tentava di trasportarla in quei luoghi ignoti dove la musica accompagnava ogni suo pensiero, dove fotogrammi d'esistenza passati le ritornavano in mente inevitabilmente? Cos'era quel tassello che non riusciva a trovare, quel puzzle mancante che le impediva di veder completato il senso della sua esistenza? Pensieri e ricordi passeggiavano nella sua testa mentre i suoi occhi ammiravano quel Mare che sembrava raccontarle ogni cosa. Il vociferare delle onde che terminavano sulla spiaggia riprendevano a riecheggiare quell'antica melodia di ricordi che riemergevano come conchiglie dalla sua mente. Un silenzio eloquente che la induceva a ripercorrere ogni angolo dei giorni andati. Il vento sembrava accarezzare i suoi pensieri in quegli istanti di surreale danza dei sensi e Alena stringeva la malinconia a sè quasi come se temeva di venirne derubata.Sospiri e respiri altalenavano quegli istanti laceranti dell'anima, quell'anima vagante alla ricerca dell'infinito, ignara di far parte già di quell'immenso quadro che è la Vita.Domande alle quali non riusciva a dar delle risposte, ricordi di un volto che non riconosceva più, ombroso e scuro come le nubi che offuscavano quel cielo che, in quella sera d'estate, voleva afferrare per fondersi con esso.Riflessi non più familiari, la sordità di un tramonto che non voleva ascoltare il saluto di quel giorno.Cos'era?Una lacrima dal sapore salmastro che testimoniava quell'assenza, quel vuoto, la fragilità nel riconoscersi semplicemente "umani".Il coraggio di guardare avanti per potersi rialzare e riprendere a inseguire i propri sogni.Nonostante tutto."La malinconia è come una spina nel cuore che fa urlare all'anima ciò che il cuore cela.

Giusy Cancemi Di Maria"

 
 
 

Ci son delle volte che mi par quasi che nel respirare io non tragga respiro.

Post n°54 pubblicato il 22 Febbraio 2011 da poetica_mente
 

Ci sono delle volte 

che mi par quasi che nel respirare 

io non tragga respiro.

Ci sono delle volte 

in cui il cibo non mi sazia

e l'acqua non mi disseta...

Ho fame e non di tutto ciò ch'è cibo,

fame di parole che raccontino

e mi raccontino i colori 

che non riesco a vedere con gli occhi. 

Ho bisogno di respirare e non aria

perché il mio ossigeno

è nella poesia

che mi fa vivere altrove

e mi disseta.

Ed è pace.

Quella pace che trovo 

nelle parole stese sulla carta 

e tra la pioggia delle emozioni 

che coprono i rumori 

e m'accompagnano

in questa fugace vita.


Giusy Cancemi

 
 
 

L'arresa del disincanto

Post n°53 pubblicato il 08 Febbraio 2011 da poetica_mente
 

 

 

 

Strade percosse

evocano fotogrammi

di attimi

ormai passati. 

Inciampo in buche di rimpianti

cadendo in pozzi di ricordi.

Intravedo nel riflesso di ieri

una giovane

che ingenua mi sorride,

ha negli occhi la luna

e nelle mani le canzoni della sua vita.

Intona con la voce del mare 

i suoi chimerici desideri

e suona con le corde del suo cuore

la melodia dell'amore.

Una stilla dal cielo

frantuma l'idea di un sogno

disilludendo quel ricordo

e la luce di un tramonto

preannuncia l'arrivo della sera.

Prosegue così 

il suo sentiero

volgendo gli occhi 

oltre i ricordi.

Sognante attende

-silente-

l'arresa del disincanto.

 

Giusy Cancemi

 

 
 
 

Non ritornerò più a casa.

Post n°52 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da poetica_mente
 

 

 

 

Un pezzo del cielo volevo raggiungere; 

nel riflesso della luna e dietro l'uscio delle stelle

mi sarei nascosta 

ad attendere il miraggio di un sogno. 


Sotto la pioggia avrei danzato

coi piedi scalzi e sporchi d'illusioni 

coi desideri bagnati. 


Ad alta voce avrei urlato la mia anima. 


Ho dormito tra le stelle, 

ho avuto visioni, 

ho vagabondato tra i sogni, 

ho amato e sono stata amata, 

sono stata ferita e ho ferito 

e ho trovato parole più grandi di me,

che risuonano dai tempi più antichi dell'anima, 

parole che mi hanno fatta sentire polvere 

nella clessidra del tempo 

parole che mi hanno donato il volo. 


Non ritornerò più a casa.


Quel profumo di mare dal sapore antico 

fu l'oppio della mia esistenza.

 


Giusy Cancemi

 

 
 
 

Il mendicante di Stelle

Post n°51 pubblicato il 25 Gennaio 2011 da poetica_mente
 

 

Ho incontrato un mendicante di stelle,
aveva l'anima trapassata da
schegge di luna e sogni irrealizzati,
si era smarrito ne limbo della pazzia
e cercava di trovare la strada
che lo conducesse nuovamente alla ragione.


Si era schiantato nel muro di un illusione,
era lìintento a specchiarsi nel
pozzo dei suoi ricordi.


Voleva annegare tra le lacrime
e i sospiri di un amore sfuggito
per poi essere sepolto
nella fossa del disincanto. 

 

Giusy Cancemi




 

 
 
 
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" Benedetto Croce diceva che fino all'età dei diciotto anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi rimangono a scriverle due categorie di persone: i poeti e i cretini. E quindi io precauzionalmente preferirei considerarmi un cantautore."

F. De Andrè

"Venite pure avanti, voi con il naso corto
signori imbellettati, io più non vi sopporto.
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
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vi uccido quando voglio."

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io stavo ad ascoltarlo di nascosto
mentre lui leggeva
parole di romanzi e versi come cose da toccare
e al frusciare di pagine mi sentivo volare..."

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"Sono io la morte e porto corona,
io son di tutti voi signora e padrona
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
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"Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie."

F. Battiato 

 

 

"Le poesie si scrivono sulle pietre, con le ginocchia piagate"

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emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
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"Mi illumino di immenso"

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"Il sogno è una costruzione dell'intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire."

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Nello svolgersi infinito della sua onda,
E il tuo spirito non è un abisso meno amaro.
Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine;
L’accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore..."

C. Baudelaire

 

 

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con le loro nostalgie e la loro speranza,
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l'infinito è rotolato bianco dalla tua nuca ai reni
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e l'Uomo ha sanguinato nero al tuo sovrano fianco."

A. Rimbaud

 

 


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