Creato da IoZingiber il 19/02/2009

IL MIO GIARDINO ZEN

Zingiber@Blog

 

INSEGNO L'ENERGIA

La settimana scorsa ho presentato il mio corso di Cucina Energetica, l'ho intitolato L'alchimia in cucina... e come ho detto nel post precedente voglio insegnare a cucinare secondo le energie della Natura, voglio condividere con più persone possibili le mie conoscenze e le mie esperienze, voglio trasmettere qualcosa agli altri...o almeno ci provo!

Questo è il programma delle tre serate:

 

PRIMA SERATA

Mangiamo in armonia con la natura...

 

  • quello di cui il nostro corpo ha bisogno;

  • gli effetti dell'alimentazione moderna;

  • come iniziare il cambiamento;

 

 

SECONDA SERATA

 

L'equilibrio in tavola...

  • alimenti basici: beneficio, equilibrio e piacere;

Creare in cucina...

  • stili di cottura;

  • colore, consistenza e sapore;

Cucina ed Energia...

  • l'energia degli alimenti e il suo effetto sul nostro corpo.

 

 

TERZA SERATA

 Cuciniamo per le nostre necessità personali...

  • dimmi come ti senti e ti dirò di cosa hai bisogno;

 Cuciniamo per la nostra armonia interiore...

  • organi ed emozioni;

 Cucina veloce per gente di fretta...

  • come risparmiare tempo;

  • preparare per più giorni;

  • piatti unici e completi;

  • panini, patè, salsine......

 

Zingiber 

 
 
 

E' arrivato il momento....

Post n°173 pubblicato il 14 Settembre 2011 da IoZingiber
 

 

Ho un centinaio di foto da caricare su Flickr e di cui poi postare le ricette e non riesco mai a farlo! Sarà che ci devo leggere qualcosa in questa serie di coincidenze e imprevisti??? (tipo un semplice... questa cosa non s'ha da fare) io spererei proprio di nooo!!! proprio adesso che inizia l'avventura....
Eh si, la bell'avventura che ho maturato, cercato e desiderato tanto, nata dalla voglia di poter condividere un “modo di vivere”, il mio, fatto di energie, due: yin e yang, espansione e contrazione, esterno e interno, veloce e lento, ..... fatto di vibrazioni, quelle che mi manda il mio corpo, e di emozioni, la scoperta, il conoscere e lo sperimentare tutto questo, mi ha permesso di imparare a scegliere il cibo giusto al momento giusto, e anche quello “sbagliato” al momento giusto!
E così spinta da questa voglia ho chiesto ad una ragazza che gestisce un centro yoga se voleva ospitarmi e lei ha accettato!
All'inizio mi è sembrato tutto fantastico, poi invece ha iniziato a prendermi qualche attacco di ansia e sono stata completamente assalita da una serie di interrogativi, che sono però stati messi a tacere questa mattina quando ho consegnato la prima locandina di presentazione. Et voilà....adesso non si torna indietro, adesso si va solo avanti!

Per questo ho chiesto anche consiglio al mio amico Mago; ho pensato che uno che fa il Mago di professione, che è stato più volte in televisione e che è abituato a fare il pirla davanti a migliaia di persone, sicuramente qualche dritta da darmi ce l'ha!....e infatti... bevi un goccio d'acqua appena prima di iniziare a parlare così non ti si felpa la lingua...la folla fa paura, guarda le singole persone...ogni tanto dì una cazzata, così rompi la monotonia, catturi l'attenzione... insomma adesso che so anche i trucchi del mestiere non mi resta che fare del mio meglio e.....COMUNQUE VADA, SARA' UN SUCCESSO!!!

Zingiber

 
 
 

Fragole & Cioccolato

Avevo avanzato giusto giusto un pò di mousse al cioccolato.... e quando i nostri amici ci hanno fatto un invito all'ultimo minuto, ho dovuto solo raccogliere qualche fragola dall'orto e.......

La ricetta della Mousse al Cioccolato la trovate qui.

Zingiber

 
 
 

So easy...

La semplicità è l'essenza dell'universalità.

Mahatma Gandhi

 
 
 

Spaghetti & co.

Per questa ricetta occorrono.... spaghetti, passata di pomodoro...fatta in casa, pesto alla genovese...fatto in casa, crema di tofu e pinoli!

Zingiber

 
 
 

Polenta campagnola

ingredienti

due cipolle
una carota
1/2 panetto di tofu affumicato, tagliato a quadretti
una tazza di farina di mais
quattro tazze di acqua fredda
1/2 tazza di piselli cotti
1/2 tazza di mais
due cucchiai di capperi
sale
olio extra vergine d'oliva

Saltate la cipolla con un pochino di olio e un pizzico di sale per una decina di minuti; aggiungtre la carota tagliata a dadini e una tazza di acqua, coprite e cuocete a fuoco medio per 5-6 minuti.
Aggiungete le restanti tre tazze di acqua fredda, una manciatina di sale e versate la polenta lentamente e continuando a mescolare con l'aiuto di un frustino per evitare che si formino grumi.
Cuocete per 10-12 minuti a fuoco medio-basso, mescolando continuamente fino a che non si sarà inspessita.
Aggiungete i piselli, il mais, il tofu e i capperi, togliete dal fuoco e mescolate.
Versate la polenta in uno stampo rotondo di vetro o di creamica, precentemente inumidito, lasciate raffreddare, tagliate e servite....

Zingiber

 
 
 

Svadhisthana

Il secondo Chakra si chiama Svadhisthana, che significa dolcezza.
Esso è correlato al ventre, agli organi genitali, ai reni, alla vescica e ai fluidi del corpo e simboleggia il diritto di emozionarci e di volere.
Quando ci viene negata la possibilità di provare emozioni e di esprimerle, perché non accettate socialmente o ritenute sinonimo di debolezza, non possiamo sentire, non siamo in grado di ascoltare i nostri sentimenti, dalla cui comprensione proviene il nostro benessere; perdiamo così il contatto con noi stessi, non godiamo di una sana sessualità, non riusciamo a capire chiaramente quello che vogliamo.

Affermando il nostro secondo Chakra sottolineiamo la nostra esigenza di sentire la passione, il piacere, la necessità di collegare i nostri sensi alla realtà interiore e a quella esteriore.

Lo scopo di questo Chakra è l'autogratificazione; a questo livello l'anima e il corpo si identificano l'uno con l'altro, sono uniti e strettamente collegati al mondo fisico.
Ognuno di noi, fin da bambino, è portato a ricercare il piacere e a fuggire dal dolore: il piacere ci espande, ci distende, aumenta la nostra consapevolezza, ci fa aprire, rendendoci più ricettivi ed entusiasti, ci trasmette felicità, ci rende attenti ai nostri sensi e capaci di godere del presente; il dolore ci contrae e ci fa chiudere.
La forza contraria del secondo Chakra è la colpa, che inibisce il libero scorrere del movimento privandoci del piacere, impedendoci di manifestarci pienamente all'esterno e limitando i nostri rapporti.
La mancanza di soddisfazione di un piacere non fa nient'altro che aumentare il desiderio e rende incapaci di controllarsi, sensibili alla dipendenza.

A volte il sentimento di colpa può essere necessario per analizzare il proprio comportamento, per capire quali sono i propri limiti e saper direzionare le proprie azioni.

Per capire eccessi e mancanze di questo Chakra, per scoprire emozioni che sono state rimosse può essere molto utile osservare il modo in cui ci muoviamo. Ad ogni emozione infatti, corrisponde un movimento, per cui possiamo liberare le emozioni muovendo in maniera conscia il nostro corpo.
Possiamo allungarci per liberare tristezze nascoste, prendere a pugni un cuscino per scigliere la rabbia – per scaricare un'emozione eccessiva occorre trasformarla in azione. Il nostro corpo non deve essere una prigione per l'emotività ma esserne la forma fisica.

Osservate l'andamento mutevole di un corso d'acqua e la purezza di questo elemento, contemplate la pioggia in una giornata di tempo brutto. Indossate abiti o accessori di colore arancione. Utilizzate il verbo sentire...ripensate a tutti i cambiamenti avvenuti in voi da quando siete nati fino a questo momento, soffermandovi sul benessere che hanno comportato. Il suono radicale è Vam, il suono vocalico è Uuuu...recitateli!

Un esercizio che vi aiuterà a riattivare Svadhisthana: sdraiatevi supini e respirate lentamente ascoltando il vostro respiro e dopo ogni espiro fate una pausa fino a quando non sentirete l'impulso di inspirare, praticatelo per cinque minuti, quindi ponete le mani sul Chakra sacrale, cercando di percepire l'energia che dipana da questo centro; prima di alzarvi pensate intensamente di essere in sontonia con l'ambiente che vi circonda.

Osservando il vostro modo di respirare, analizzando se preferite la fase di inspirazione o di espirazione, potrete capire se avete più tendenza a ricevere o a dare, quindi come vi rapportate con il mondo esterno.

Fonte: I 7 Chakra
di Ulrike Raiser

 
 
 

Tortino di cous cous

Post n°167 pubblicato il 05 Luglio 2011 da IoZingiber
 

ingredienti

200 grammi di cous cous
400 grammi di succo di mela
4 cucchiai di malto (facoltativo)
50 grammi di uvetta
vaniglia o cannella (q.b.)
marmellata a piacere
granella di nocciole
un pizzico di sale

Fate bollire il succo di mela con il malto, l'uvetta e un pizzico di sale; togliete dal fuoco, aggiungete la vaniglia o la cannella e versatevi il cous cous. Lasciate riposare per un paio di minuti e poi versate il composto negli stampini e lasciate intiepidire.
Capovolgete lo stampo, spalmate con la marmellata e guarnite con la granella di nocciole.

Zingiber

 
 
 

Muladhara

 

Il primo Chakra si chiama Muladhara, che in sanscrito significa radice, sostegno.
Si trova alla base della colonna vertebrale, tra l'ano e i genitali, zona che rappresenta simbolicamente il diritto di esistere sulla Terra e di avere ciò che necessita alla sopravvivenza del corpo e dello spirito, quindi anche il diritto di realizzarsi e di avere ciò che si desidera.

Muladhara è il fondamento di tutto il sistema dei Chakra, è su di esso che costruiamo la solidità del nostro corpo. Senza questo Chakra siamo come una pianta senza radici.

Il Chakra della Radice corrisponde infatti alla costruzione del corpo, si forma durante la gravidanza e fino al primo anno di vita, quando l'energia si concentra per plasmare e far crescere rapidamente il corpo.
Un primo Chakra squilibrato ci impedisce di costruirci i nostri confini.
Se Muladhara è attivo ci sentiremo stabili e fermi, con la voglia di alzarci e vivere una nuova giornata, se invece è bloccato porta insicurezza, incapacità di reagire agli stimoli, angoscia, depressione, immobilità mentale, attaccamento alla routine e disturbi alimentari.

Per scaricare Muladhara e muoverlo dalla fermezza al dinamismo, in modo da distribuire meglio l'energia, possono essere utili la danza, il nuoto, lo yoga e le camminate.
Concentrarsi sull'uso dei piedi, appoggiateli per terra e cercate di creare un legame con le vostre radici; cercate di sentire l'energia che arriva dal suolo e aprite la comunicazione con il vostro corpo.
Indossate abiti e accessori di colore rosso. Annusate gli odori di ciò che vi circonda, annusate l'odore della Terra. Assumente alimenti ricchi di proteine vegetali. Utilizzate il tempo presente, il verbo che corrisponde a Muladhara è avere: cercate di godere di ogni momento nell'attimo in cui lo vivete, senza rimuginare sul passato e senza attendere il futuro. Fate una lista delle cose belle che possedete. Il suo suono radicale è Lam, il suo suono vocalico Ohh....recitateli!

Fonte: I 7 Chakra
di Ulrike Raiser

Zingiber

 
 
 

I Chakra

La dottrina dei Chakra è molto antica ed è presente in diverse culture, a comprova di quanto essa sia universalmente valida.
Le prime testimonianze risalgono al 3000 a.C. e arrivano da India, Tibet e Nepal, mentre in Europa il loro studio si è sviluppato molto più tardi, intorno al V°-VI° secolo, con la dinastia dei Merovingi di Franconia, dove i loro re, su esempio dei lama tibetani, erano soliti praticarsi un foro nella calotta cranica, proprio nel punto esatto in cui è collocato Sahasrara o Chakra della corona (Settimo Chakra).
Il sistema dei Chakra non è solo un concetto filoso, viene infatti utilizzato nella medicina orientale e in molte pratiche ad essa connesse, in quanto influenza sia la parte fisica, sia quella mentale e comportamentale.
In Occidente siamo venuti a conoscenza dei Chakra attraverso la pratica dello Yoga, disciplina che ha lo scopo di creare un legame tra umano e divino, legame che si raggiunge attraversando stati di coscienza più sviluppati: i Chakra.
Il termine sanscrito significa “ruota” o “vortice energetico”, proprio perché rappresenta un movimento circolare e continuo di energia; una spirale energetica che attiva la consapevolezza delle funzioni vitali.
Il Chakra, centro che accoglie, assimila e manifesta l'energia della forza vitale, ossia il Prana (energia presente in tutte le manifestazioni dell'universo e il cui flusso apporta il benessere psicofisico), è la ruota che fa muovere corpo e mente, e li sostiene nei vari mutamenti della vita.
Il nostro corpo è percorso da importanti linee energetiche che scorrono principalmente in direzione verticale ed è proprio grazie a queste linee energetiche che noi siamo collegati con la terra, attraverso piedi e gambe.
Fortificando la nostra consapevolezza arriveremo all'unione di corpo e mente.

Ciascun Chakra ha funzioni specifiche, è associato a particolari caratteristiche, simboli, colori e suoni e può influenzare sia il nostro organismo sia il nostro corpo.

IL FIORE DI LOTO

I Chakra vengono assimilati al loto, che nasce da acque paludose e dà origine ad un fiore bellissimo e candido. Proprio per tale peculiarità il loto è considerato un simbolo di purezza: pur nascendo dal fango non ne viene contaminato e mantiene la sua integrità. Nella simbologia indiana le acque stagnanti rappresentano il caos e il loto che da esse sorge rappresenta l'elevazione spirituale.

Fonte: I 7 Chakra
di Ulrike Raiser

Zingiber

 
 
 

"Teatro magico. L'ingresso costa la ragione."

In questo periodo di assenza, fra le tante cose che ho cercato di fare, una di quelle che mi è riuscita meglio sembra sia stato seguire degli incontri di Bio-Psicosomatica. Incontri di cui sono venuta a conoscenza per una serie di apparenti casualità - apparenti perché non riesco a credere che qualcosa possa accadere per una semplice e fortuita casualità.
...il martedì sera si va a yoga, il mio maestro...un signore di settan'anni con la barba e i capelli bianchi, che ha passato parte del suo tempo in India, condivide con noi tutto il suo sapere sullo yoga di Patanjali e l'offerta che lasciamo va a sostenere il Progetto Alice di cui ho parlato qualche tempo fa; dicevo...il martedì è quindi sacro, mi serve per darmi la carica giusta per affrontare qualsiasi contrattempo e non solo, ma la mia amica Romina insiste così tanto per portarmi ad una lezione di danza-terapia che finisco con il cedere. Dopo la lezione, una parola tira l'altra e Cinzia, la titolare del centro, mi mette fra le mani il programma di questo corso che si intitola ALLA RICERCA DELLE NOSTRE STRUTTURE PROFONDE,io per la prima data ho già un impegno ma dopo aver letto le prime pagine di introduzione qualcosa mi dice che questa cosa io la devo fare!!!
Di cosa si tratta esattamente proverò a dedicarci un post prossimamente, ma voglio condividere con voi alcuni pensieri di un libro di Alejandro Jodoroswky (sempre non per caso, di lui avevo sentito parlare da alcune amiche che frequentano con me il corso di Medicina Macrobiotica e fin da subito questo bizzarro personaggio, che cura ogni genere di male con la psicomagia, mi aveva incuriosito e non poco. Quando ho iniziato gli incontri di Bio-Psicosomatica, parlando di numerologia e di tarocchi... ecco riapparire il nome di Alejandro. A questo punto mi è sembrato giusto approfondire la conoscenza di questo Artista, e l'ho fatto leggendo La danza della reltà ossia l'autobiografia che va letta come un romanzo di una vita sorprendente, un'opera che scandisce il percorso di un uomo alla ricerca delle verità ultime e fornisce le chiavi di un universo filosofico e sciamanico).

....

Avevo trasformato la mia squallida camera in un posto incantevole, come se avessi ritoccato una brutta fotografia. Ero riuscito a fare in modo che la stanza reale si unisse per sempre alla stanza immaginaria. Poi mi sono messo a setacciare altri ricordi sgradevoli per aggiungervi particolari che li rendessero più allegri. Trasformai gli egoisti in maestri generosi, i deserti in foreste lussureggianti, i fallimenti in trionfi.
Con i fatti più recenti, quelli che mi erano accaduti nel corso della giornata, facevo ricorso a un'altra tecnica: prima di addormentarmi avevo preso l'abitudine di passarli in rassegna. Prima dall'inizio alla fine e poi al contrario, seguendo i consigli di un vecchio libro di magia. Questa pratica della "retromarcia" mi consentiva di prendere le distanze dagli eventi. Dopo essermi analizzato, giudicato e insultato oppure elogiato da solo durante il primo esame, ripassavo la giornata in senso inverso e allora mi rivedevo con un certo distacco. La realtà così captata presentava le stesse caratteristiche del sogno lucido. Il che mi aiutò a rendermi conto che mai come in quel momento, e come tutti quanti del resto, mi trovavo immerso in una realtà simile al sogno. L'atto di passare in rassegna la giornata durante la notte equivaleva alla pratica di ricordare i miei sogni la mattina. Ma il solo fatto di ricordarsi di un sogno significa già organizzarlo razionalmente. Non vediamo mai il sogno per intero, vediamo soltanto le parti che abbiamo selezionato in base al nostro livello di coscienza. Tendiamo a ridurlo per poterlo inserire nei limiti dell'Io individuale. E con la realtà ci comportiamo allo stesso modo: nel ripassare le ultime ventiquattro ore non abbiamo accesso a tutti gli eventi della giornata ma soltanto a quelli che abbiamo captato e trattenuto nella mente, quindi si tratta di un'interpretazione limitata, trasformiamo la realtà in ciò che pensiamo di essa. L'interpretazione selettiva costituisce una base in gran parte artificiale sulla quale in seguito forndiamo i nostri giudizi e apprezzamenti.
Per raggiungere un maggiore grado di coscienza, potremmo cominciare col distinguere la nostra percezione soggettiva del giorno da ciò che ne costituisce la realtà oggettiva. Quando avremo smesso di confonderle saremo in grado di assistere come spettatori allo svolgimento della giornata senza lasciarci influenzare da giudizi, apprezzamenti ed emozioni infantili.

.....

Zingiber

 
 
 

Tagliatelle zucca e carciofi

Questo post è pronto da almeno un paio di settimane... tant'è che le zucche sono ormai finite... ma devo ammettere: che ci sono periodi in cui cerco di fare troppe cose e alla fine non combino niente; questo è esattamente uno di quei periodi...

Ultimi pezzetti di zucca di questa stagione che sta finendo e primi carciofi di questa nuova stagione che sta arrivando... è primavera!!!
Il fegato è l'organo che, in questa stagione, ha maggiormente bisogno di cure e attenzioni; per il ciclo delle trasformazioni della medicina orientale, questa è la fase Albero, significa che l'energia accumulata nelle sue radici durante la stagione fredda comincia a muoversi e a salire attraverso il tronco ed i rami...la primavera è il momento di aprire, pulire e purificare gli effetti dell'energia pesante e densa dell'inverno. Il nostro corpo avrà ancora bisogno di essere riscaldato, ma in maniera differente... occorrono cotture più leggere e veloci, cibi meno salati e l'utilizzo della pentola a pressione si ridurrà notevolmente. D'ora in poi le verdure dovranno essere bollite, scottate, al vapore, saltate, si utilizzeranno i germogli e si prediligerrano quelle dal sapore più amaro e piccante che aiutano il corpo ad eliminare le tossine... si diminuirà il consumo delle proteine, si modereranno i fritti e l'utilizzo dell'olio, per permettere al fegato di rilassarsi e depurarsi; e anche la frutta, che dovrà sempre essere di stagione e preferibilmente biologica, andrà cotta (composte di mele o pere), leggermente salata (frutta macerata) o preparata con l'aggiunta di kuzu, per evitare ancora il suo effetto rinfrescante, utile invece nella prossima stagione.

ingredienti

un pacchetto di tagliatelle (io ho utilizzato grano di kamut)
due cipolle tagliate finemente
1/4 di zucca pelata e tagliata a dadini
un carciofo tagliato sottile
olio
sale
salsa di soia
succo di limone
prezzemolo

Saltate le cipolle con olio e un pizzico di sale per una decina di minuti.
Aggiungete la zucca e i carciofi, con il solito pizzico di sale, alle cipolle, coprite per un terzo con dell'acqua e cuocete per una decina di minuti, coperto e a fuoco medio, insaporite con la salsa di soia.
Cuocete le tagliatelle, scolatele e versatele insieme alle verdure, amalgamate il tutto, aggiustate di salsa di soia se necessario, condite con una goccia di olio e del prezzemolo tritato e....servite.

Zingiber

 
 
 

Ci sono!

Post n°162 pubblicato il 18 Aprile 2011 da IoZingiber
 

Non ho abbandonato di nuovo il blog...mi sono solo presa un pò di tempo per allenarmi e partecipare alla mia prima corsa.

Ovviamente, essendo smodatamente innamorata di Barcellona, ho deciso che la mia prima volta sarebbe stata proprio lì!!! Sono stati i miei primi 10 chilometri ufficiali... è stata dura... c'erano 27° e il sole picchiava in testa come in una mattinata di pieno giugno, ma la gente ai bordi delle strade che gridava Animo!!!, i tamburi che sapevano marcare di nuovo il ritmo quando mi pareva di perderlo, la voglia di farcela a tutti i costi mi hanno fatto arrivare fino in fondo!!! E allora, ancora una volta...

Visca Barça. Visca Catalunya.

Zingiber

 
 
 

Merenda: Mousse di pere e mele

Ormai il libro sull'alimentazione dei bambini di Montse Bradford è diventato la mia bibbia... e ogni volta che mi trovo a corto di idee o quando le idee sono troppe e non riesco a metterle tutte insieme, mi basta sfogliarlo per trovare esattamente quello che cercavo... o quasi... non sempre preparo pari pari la ricetta, a volte per mancanza di ingredienti, altre per necessità climatiche...
Questa ricetta prevedeva le pesche ma questa non è stagione di pesche e io ho conservato ancora qualche mela del nostro albero...

ingredienti (per la ricetta originale)

due pere e quattro pesche, oppure tre pere e tre mele
1/2 tazza di albicocche secche
un cucchiaino di buccia di limone grattuggiata
un pizzico di sale
qualche goccia di vaniglia
menta fresca
mandorle tostate e tagliate finemente

Tagliate le albicocche secche a pezzetti e mettetele a cuocere per 10 minuti in mezza tazza d'acqua, con un pizzico di sale e due gocce di vaniglia.
Aggiungete le pesche e le pere tagliate a pezzetti e cuocetele per 7 minuti.
A cottura terminata aggiungete ancora un paio di gocce di vaniglia e la buccia del limone grattuggiata.
Passate nel frullatore fino ad ottenere la consistenza desiderata; versate nelle coppette e servite con qualche fogliolina di menta e le mandorle tritate...

Zingiber

 
 
 

Sembra pummarola...

...ma non è pummarola!

Il pomodoro nella cucina macrobiotica è abbastanza bandito, pricipalmente perché contiene solanina, che è un alcaloide a tutti gli effetti tossico (per saperne di più leggete QUI); noi lo mangiamo, moderatamente e solo quando l'orto di mio suocero ce lo offre! Ma da quando ho scoperto che anche le barbabietole non sono poi così male, sembra un caso, ma mi sono capitate sotto agl'occhi un sacco di ricette che la contenevano fra gli ingredienti... questo è un ottimo surrogato della salsa di pomodoro ma in realtà è Salsa di barbabietola ....ma se non lo dite, secondo me non se ne accorge nessuno ;-)

ingredienti

una cipolla (tagliata sottile)
tre carote (tagliate a rondelle sottili)
una barbabietola (cotta e tagliata a fette)
un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
un cucchiaino di origano secco
un cucchiaio di acidulato di umeboshi
tre cucchiai di succo di mela
un cucchiaino di aceto di riso
sale

Saltate le cipolle con un pochino di olio d'oliva e un pizzico di sale, senza coprirle e a fuoco medio per una decina di minuti; aggiungete le carote, l'origano e l'acqua per coprire il fondo della pentola, poi coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per 15 minuti.
Togliete dal fuoco, incorporate la barbabietola, il succo di mela, l'acidulato e l'aceto di riso e frullate fino ad ottenere la consistenza di un puré.

Zingiber

 
 
 

Involtini di tofu con nori e alioli di pinoli

ingredienti

un pacchetto di tofu affumicato (tagliato a fiammiferi grandi)
due carote (tagliate a fiammiferi grandi)
fogli di alga nori
olio extravergine d'oliva
sale

(volendo potete utilizzare anche fagiolini, cetrioli, peperoni... e altre verdure al gusto)

Scottate le carote in acqua salata per 5-6 minuti.
Tostate leggermente l'alga nori (fatelo sulla fiamma del fornello, mantenendo una ventina di centimetri di distanza) e tagliatela con le formici in pezzetti da 2 centimetri di larghezza l'uno.
Passate il tofu affumicato sulla piastra per qualche minuto.
Alternate i fiammiferi di verdura con quelli di tofu e avvolgeteli con cura nei pezzetti di nori, chiudendo l'alga con qualche goccia d'acqua. Ripetete con il resto di tofu, carote e alga.
Disponete gli involtini in un piatto e serviteli con la salsa...

ingredienti per la salsa Alioli di pinoli

tre spicchi d'aglio
quattro cucchiai di pinoli (leggermente tostati)
un cucchiaio d'olio d'oliva
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino da caffè di purea di umeboshi
1/3 di tazza di latte di riso
un cucchiaio di succo di mela

Passate tutti gli ingredienti in un frullino e aggiungete il latte di riso un poco alla volta fino ad ottenere la consistenza desiderata.

Zingiber

 
 
 

Cos'č e come si prepara l'amasake.... e un Flan di nocciole e arancia!

Sono più di cento anni che i giapponesi brindano all'Anno Nuovo con l'Amasake... ovvero la versione dolce e analcolica del sake!
L'Amasake è un dolcificante naturale, in qualche modo parente del miso, della salsa di soia, dell'aceto di riso, del sake e di altri prodotti di origine giapponese, perché tutti questi prodotti hanno in comune: il Koji (Aspergilus Ariyzae), un microorganismo che viene utilizzato per la fermentazione degli alimenti.
Ed è proprio grazie a questa fermentazione che il riso diventa più dolce! ma non solo, perché con questo procedimento l'Amasake risulta essere anche molto digeribile... le sostanze complesse (carboidrati, proteine e grassi) arrivano all'organismo già decomposti in sostanze più semplici e più facili da assimilare (glucosio, aminoacidi e acidi grassi liberi);
è inoltre ricco di fibre, enzimi e vitamine del gruppo B, per questo viene consigliato alle donne in gravidanza, alle mamme che allattano e ai bambini...come bibita, fredda o calda a seconda della stagione in cui ci si trova, spalmato sul pane o sulle gallette di riso, come base per la preparazione di bevande, torte, pane, gelati.... insomma un ottimo sostituto dello zucchero e di altri edulcoranti calorici e dannosi per il nostro organismo.

Volendo l'Amasake può essere preparato in casa (qui di seguito la ricetta di Giusi De Francesco - ma dovrete seguire dettegliatamente il processo perché con la fermentazione non si scherza!!!) oppure potrete acquistarlo nei negozi di alimenti macrobiotici. (Ultimamente sembra difficile da reperire perché la ditta olandese, unica produttrice in Europa, pare abbia interrotto la produzione; io lo trovo all'Apriti Sesamo di Parma e viene importato direttamente dal Giappone)

ingredienti

una tazza di riso dolce
una tazza di riso integrale
una tazza di koji
sei tazze di acqua

Lavate il riso e mettetelo in una pentola a pressione insieme all'acqua, dal fischio cuocete per 45 minuti.
Una volta cotto, versate il riso in un recipiente di vetro e lasciatelo raffreddare fino al punto in cui potrete tenerci il dito dentro senza scottarvi; a questo punto aggiungete il koji e mescolate bene.
Mettete il recipiente, coperto da uno stuoino di bambù, in forno a 50° e lasciate fermentare per non più di 8 ore; di tanto in tanto rimestate delicatamente con un cucchiaio di legno e a fermentazione avvenuta versate il riso in una pentola, per farlo sobbollire una ventina di minuti e arresterete così il processo fermentativo (per aumentare la concentrazione zuccherina aumentate il tempo di cottura fino ad un massimo di due ore).
Passate l'amasake in un setaccio o in un passaverdure per eliminare le bucce e conservatelo in vasetti di vetro sterilizzati come si fa con la marmellata.

ingredienti

una tazza di amasake
due cucchiai di crema di nocciole
due cucchiai di agar-agar
un pizzico di sale
un cucchiaio di kuzu
la buccia di un arancia grattuggiata

Portate a bollore i primi quattro ingredienti insieme a due tazze di acqua e lasciateli cuocere per 10/15 minuti. Nel frattempo diluite il kuzu con un pochino di acqua fredda.
Aggiungete il kuzu insieme agl'altri ingredienti e lasciate cuocere il tutto per altri 3/4 minuti. Spegnete il fuoco e aggiungete la buccia dell'arancia grattuggiata.
Versate il liquido negli stampini da budino e lasciate raffreddare; quindi capovolgete gli stampi e decorate a piacere....

Zingiber

 
 
 

Essere fedeli a se stessi

"I chakra portano aiuto alla consapevolezza interiore, perché tutti noi possediamo l'energia ma non sempre ne siamo consapevoli.
Essere consapevoli di se stessi significa conoscersi, avere presente quali siano i propri impulsi, le proprie forze e potenzialità, non fermarsi ad una visione superficiale e restrittiva della propria persona rischiando di rimanere aridi.
Ognuno di noi ha delle personali riserve di energia, ma di questo non tutti ne sono consci o sanno come sfruttarle, rimanendo quindi chiusi in rigidi schemi (autoimposti o obbligati dall'esterno) che, molto spesso non offrono una reale visione della situazione ma si limitano a farne percepire l'apparenza.
Questo discorso è molto importante se riferito alla qualità della vita odierna, in cui le innovazioni tecnologiche e le diverse scoperte o invenzioni si offrono all'uomo non come aiuto, ma come una sostituzione alle facoltà umane. La pubblicità - la cui comunicazione ci bombarda in ogni momento della giornata - induce l'idea dell'uomo come essere amorfo e votato alla ricerca della comodità in ogni contesto, un uomo che non deve lottare per realizzare i suoi desideri, acui tutto è dovuto e tutto ottiene senza sforzo.
Quest'immagine è molto distorta e negativa, perché fin da piccoli ci inculca la convinzione che sia possibile riuscire a ottenere il massimo senza sforzo (o con uno sforzo minimo) tanto c'è chi fa per noi.
Nella pratica tutto questo si traduce in un progressivo impigrirsi, nel limitare le potenzialità della propria persona, nella perdita di consapevolezza di chi siamo veramente e di quello che siamo capaci di fare.
Il consumismo sfrenato ci allontana da noi stessi, dalla nostra più intima essenza, ci avvicina all'avere ma ci distacca dall'essere.
Oggi è quindi più che mai importante tornare ad indagare chi siamo nel profondo, quali siano le nostre qualità, come si possa stimolarle o come noi si possa diventare stimoli per gli altri, superando l'individualismo per riuscire a recuperare il gusto e l'emozione dello stare con le persone che ci circondano. Bisogna tornare a riattivare, a ogni livello, tendere sempre verso l'alto, senza aspettare che qualcuno o qualcosa lo faccia blandamente per noi."

da Energia Interiore - i 7 chakra
di Ulrike Raiser

immagine di Lori Portka

Zingiber

 
 
 

Cioccolato e pere!!!

Post n°156 pubblicato il 13 Marzo 2011 da IoZingiber
 

Dopo il dolce corso che abbiamo organizzato a Parma io e la mie compagne della scuola di macrobiotica, questo dolce è diventato un classico.... ed è stata eletta miglior torta della stagione autunno-inverno 2010-2011!!!!

ingredienti

200 grammi di cioccolato fondente (preferibilmente biologico e con zucchero di canna)
100 grammi di malto di riso
80 grammi di farina di riso
50 grammi di olio di vinaccioli
1/2 bustina di lievito (cremor tartaro)
due uova intere + due tuorli
tre pere william
un pizzico di sale
essenza di vaniglia

Montate le uova intere con i tuorli.
Scaldate il malto in un pentolino e aggiungetelo alle uova.
Tagliate il cioccolato a scaglie e scioglietelo a bagnomaria, aggiungete l'olio, mescolate bene e aggiungetelo alle uova.
Mescolate la farina di riso con il lievito, l'essenza di vaniglia e un pizzico di sale, unite al resto amalgamando con cura e lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Tagliate le pere a dadini, unitele al composto e versate l'impasto in uno stampo oliato ed infarinato. Cuocete in forno caldo a 180° per 25/30 minuti.

(ricetta di Licia Cagnoni)

Zingiber

 
 
 

Gautama Buddha

colui che ha raggiunto l'ILLUMINAZIONE

"L'odio non cessa con l'odio, in nessun tempo;
l'odio cessa con l'amore: questa è la legge eterna."

 

Zingiber

 
 
 
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Coltivo la mia mente con buon cibo,
buone letture e buona musica.
Mantengo pulita la mia aura
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Amo i miei bambini, my better half
e il mio cane.
Provo a vivere in pace
con tutto quello che mi circonda.
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