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AL DI LA' DEL MURO - ROMANIA 2a parte -

Post n°75 pubblicato il 02 Settembre 2014 da rozappa

Mi svegliai la mattina dopo in una mattinata grigia e fredda...avrei poi scoperto che era il colore dominante nei paesi dell'Est...grigio il cielo, grigi gli edifici, grigio anche l'umore degli abitanti.

Una delle cose che mi lasciò perplesso fu ciò che noi consideriamo strettamente necessario e ciò che consideriamo superfluo.

La carta igienica è essenziale o superflua? Oh c'era la carta igienica nella Romania di quei primi anni 90, ma era più adatta a carteggiare le superfici ruvide per renderle lisce che ad assolvere la sua funzione di pulizia...insomma era quanto di più somigliante alla carta vetrata che esistesse...così imparai una tecnica di cui avevo solo sentito parlare...presi il settimanale patinato che mi ero portato dall'Italia e iniziai a maneggiarlo, appallottolandolo e ristirandolo più volte, finché perse la lucidità, la scivolosità e la consistenza propria e diventò qualcosa di adatto all'uso

     

Mi vennero a prendere e mi portarono in un ufficio spoglio e disadorno...2 stanze enormi con una scrivania in ognuna di esse un divano liso in ingresso e 5 o 6 sedie. C'era naturalmente anche un bagno con la carta igienica che già conoscete (per fortuna qualche Italiano aveva portato la Gazzetta dello Sport ) e c'erano due apparecchi telefonici e un fax....finito. 

In ufficio lavoravano 2 segretarie e un ingegnere (il ragazzo che era venuto a prendermi in auto). Poi c'erano due ragazzi Italiani che si occupavano dei carichi di tabacco in arrivo dall'Italia che lavoravano quasi sempre al porto di Costanza e un'altra ditta Rumena (con uffici propri) in partnership con la nostra.

Scoprii presto che a mezzogiorno non si mangiava, così mi organizzai per mandare a prendere dei panini (per tutti) verso l'ora di pranzo e mi occupai anche di far arredare con armadi ed altro mobili gli uffici.

Il problema, dal punto di vista alimentare, era che il paese in quell'inizio degli anni 90, era ancora strutturato come sotto il regime comunista...c'erano ancora le tessere per la maggior parte dei locali, i negozi erano estremamente specializzati (non esistevano supermercati)...in un panificio compravi solo il pane (un solo tipo di pane), se volevi il latte andavi in latteria, c'era il negozio che vendeva il salame di Sibiu (e solo quello) e in ogni negozio c'era immancabilmente una code di almeno 20/30 persone...fare la spesa (che da noi è una pratica veloce e anche piacevole) lì era un lavoro.

Per acquistare i mobili andavi in fabbrica (non c'erano negozi) e lì non c'era la mostra, ti facevano vedere qualcosa che stavano lavorando in quel momento e il resto dovevi immaginarlo.

L'unico vantaggio era che tutto costava poco, ma c'era ben poco da acquistare.

Dai rubinetti usciva acqua gialla che macchiava e corrodeva la vasca...le manutenzioni non venivano più effettuate...con la caduta del comunismo quel poco che bene o male aveva funzionato si stava sgretolando totalmente prima di essere sostituito da qualcos'altro ancora di là da venire.

Il gas era in tutte le case, ma era a bassa pressione, correva in tubi enormi (saranno stati 18/20cm di diametro) e in caso di perdita si presentava un tecnico per la riparazione con la seguente dotazione: Borsone in pelle (tipo postino anni 70) con dentro nr. 1 cacciavite a taglio, un ciuffo di canapa, un rotolo di nastro adesivo gommato e basta. La riparazione avveniva senza chiusura della linea...si sentiva il sibilo del gas e il tecnico lavorava con la sigaretta accesa in bocca, un giro di canapa, un giro di nastro e richiudeva

La scena più divertente in fatto di sicurezza l'avrei vissuta qualche anno dopo durante un rifornimento all'areo che faceva il viaggio Verona-Timisoara-Bucharest-Chisinau e ritorno...sì proprio quello che si schiantò a Verona la sera del 13 dicembre 1995...

(http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/14/Verona_bruciati_vivi_nell_aereo_co_

8_9512142133.shtml)

In quel disastro aereo morì anche un amico che lavorava con me (undicesimo nella lista passeggeri)

Ma torniamo a quella famosa scena...scalo tecnico per fare rifornimento quindi non si scende dall'aereo...arriva un camion cisterna col carburante, scendono due addetti, staccano il bocchettone e lo agganciano alla presa sull'aereo e iniziano a riempire i serbatoi...che c'è di strano, a parte il fatto che queste operazioni vanno fatte senza passeggeri sull'areo...c'è che per tutto il tempo questi due addetti hanno fumato tranquillamente...

Potrei parlarvi dei locali (questi sì davvero all'avanguardia per i tempi) che frequentavamo la sera...Melodì bar, Salon Espanol, Topless restaurant, Sexy club...non pensate male, lì ci andavamo a mangiare e nel contempo (ovviamente) ci guardavamo gli spettacoli che si susseguivano (Cabaret, Acrobati, Funamboli...) e poi a mezzanotte...arrivava il meglio  ... è stato in quei locali che ho visto le prime "ballerine" Russe

 

 

 

 

 

 

 

Penso che avrò ancora altre cose da raccontare sulla Romania, ma le lascio a un'altra puntata .... Buon inizio di settembre a tutti, Rosario

 

 

 

 
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