Creato da mister_leonardo il 06/03/2008
“The charms of the passing woman are generally in direct proportion to the swiftness of her passing (Marcel Proust)

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Siddharta

Post n°6 pubblicato il 08 Marzo 2008 da mister_leonardo

Quanta energia sprecata inutilmente nel tentativo di nascondere o non accettare la verità!
Se perdiamo il contatto con noi stessi, come potremmo non perderlo nel contatto con gli altri? 
Certo, penso che possa essere un percorso difficile, impegnativo e faticoso quello di voler riconoscere ed accettare le proprie verità, perchè queste potrebbero essere non sempre piacevoli o comode.
E poi penso che sia difficile anche perchè magari sei circondato da tante persone che sfuggono da se stesse e magari ti ossessionano perchè anche tu sfugga da te stesso ... e allora la fatica diventa doppia o tripla perchè oltre a doverti impegnare in un viaggio dentro te stesso, devi avere anche la forza di opporti ai condizionamenti esterni e a volte anche ai ricatti magari di persone a te vicine.
La strada è difficile, ma potrebbe essere che dietro a porte chiuse ci siano anche dei tesori molto preziosi, messi lì proprio per noi, di cui noi ignoriamo ora l'esistenza, ma che potrebbero essere per noi di un valore inestimabile!

Il messaggio di Hesse (Germania, 2.7.1877 - Cancro) nel Siddharta non è solo un insegnamento morale, ma una lezione di vita su come giudicare per essere giudicati, su come cercare la conoscenza di se stessi (e degli altri) e su come anche il più puro degli uomini si possa ritrovare nel peccato.
Ma chi è Siddharta?
E' uno che cerca, e cerca principalmente di vivere per intero la propria vita.
Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che assume forme e apparenze diverse.
L'ansia di Siddharta è la spinta propulsiva di un uomo che non sia accontenta dell'evidenza, di quello che qualcuno ha già pensato per lui, delle risposte preconfezionate ancor prima delle domande.
Hesse ha scritto Siddharta per chi non si stanca mai di cercare e sperimentare, per chi è disposto a rimettersi in gioco e reinventarsi tutti i giorni, per chi interroga gli altri ma le risposte le trova in sé stesso.
Lungo l’arco della sua vita prova le più differenti ed opposte condizioni umane, non rifiuta nulla, riesce a passare da un estremo all’altro e sempre cerca, toccando il fondo e poi risalendo.

 
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