Creato da mister_leonardo il 06/03/2008
“The charms of the passing woman are generally in direct proportion to the swiftness of her passing (Marcel Proust)

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Piccola Heidi .....

Post n°15 pubblicato il 10 Marzo 2008 da mister_leonardo

Heidi Krieger (nata il 20 luglio 1966 - Cancro) cominciò la sua carriera sportiva a 14 anni, quando s’iscrisse a una scuola per giovani atleti di Berlino Est. L’istituto era affiliato al ben noto circolo sportivo Dynamo, sponsorizzato dalla Stasi, la polizia segreta del regime.
A 16 anni, il suo allenatore cominciò a darle l’Oral-Turinabol, quelle pillole azzurre che racchiudevano uno steroide anabolizzante prodotto dalla Jenapharm, azienda statale che negli anni Settanta e Ottanta era al servizio del regime comunista, allo scopo di migliorare le prestazioni degli atleti e quindi aumentare il prestigio della RDT. Agli atleti venivano somministrate circa due milioni di pillole all’anno e dal 1972 al 1988 la Germania Est conquistò 384 medaglie olimpiche.
In un'intevista, Krieger ha dichiarato: “Non mi preoccupavo per quelle pillole, avevo 16 anni. Ero una ragazza ambiziosa, e poi le prendevano tutti. Perfino mia madre pensava che fosse normale”.
Dopo sei mesi, i vestiti cominciarono a non entrarle più. A 18 anni, aveva la voce profonda e l’aspetto sempre più mascolino. Non usciva più per strada perché la gente la chiamava “finocchio”. La cosa più imbarazzante accadde un giorno in cui viaggiava in treno con sua madre: un passeggero le disse che sembrava un "travesti". Quando tornò a casa, Heidi si tolse la gonna, e da allora non se l’è più rimessa.
Nel 1991, il seno era scomparso, era spuntata la barba e la fisionomia era cambiata completamente, per l'alterazione dei processi metabolici e ormonali.

Nel 1997, Kieger ha affrontato un intervento per cambiare sesso. Quello è stato il momento in cui Heidi è morta ed è nato Andreas: “Per me la tragedia sta nel fatto che non ho potuto scegliere la mia identità sessuale, sono stati i farmaci a decidere del mio destino”.

Tre anni fa, Andreas ha sposato Ute Krause, un’ex atleta di 42 anni che come lui è stata danneggiata dagli steroidi, ingannata dagli allenatori e maltrattata dai burocrati della Germania comunista.
Come Krieger, Ute Krause ha subìto per anni l’effetto degli steroidi. Ex nuotatrice, ha sofferto per vent’anni di anoressia nel tentativo di combattere l’aumento di peso dovuto all’assunzione dei farmaci. Una volta ha cercato di suicidarsi con una miscela di sonniferi e vodka. “Ute capisce quello che provo meglio di chiunque altro”, dice Krieger. Oggi nessuno dei due ha molto rispetto per lo sport.

Circa diecimila atleti sono stati coinvolti e danneggiati dal doping di Stato: Krieger e 159 suoi colleghi hanno fatto causa al colosso farmaceutico tedesco Jenapharm, chiedendo un risarcimento di 17mila euro a testa.
Michael Leher, l’avvocato che li rappresenta, racconta che i suoi clienti sono amareggiati perché nessuno degli ex funzionari statali condannati per doping ha fatto un solo giorno di prigione. “Gli atleti vogliono risolvere la questione una volta per tutte. Il risarcimento economico sarebbe almeno un’ammissione di colpa. Ma per una donna che ha subìto danni permanenti al fegato, una che ha avuto un bambino disabile o che viene continuamente scambiata per un uomo, non c’è un risarcimento adeguato”.

 
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