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Messaggi di Giugno 2014

IL CALCIO;UN MONDO ALIENO!!!

Post n°388 pubblicato il 25 Giugno 2014 da ipazia.0
 

 

Pur non essendo torinese ogni tanto compero La Stampa per leggere Massimo Gramellini e Calabresi.

Come sono finiti i nostri mondiali tutti lo sappiamo,premetto che non ho visto nessuna delle partite perché detesto il calcio e il suo mondo.

Questo post nasce da 2 articoli e dalla notizia della morte del tifoso Ciro Esposito

“Un Paese immobile” a firma di Gramellini pubblicato il 21/06/2014

 

“Hai un centravanti sopravvalutato, che ha segnato poco e parlato troppo ovunque sia stato. Il classico pacco dalla confezione luccicante: bello, statuario, un personaggio che fa notizia per il fatto stesso di esistere e che esiste per fare casino e mandare tweet banali che i giornali riportano con entusiasmo. Come tutti i sopravvalutati, il pacco azzurro è un asso nel vendersi e nell’incantare gli innamorati dei luoghi comuni. Diventa il simbolo della squadra e segna un gol all’esordio contro una difesa di paracarri. Tutti sanno che a ogni suo rarissimo acuto seguono mesi di catalessi, eppure tanto basta per farne un titolare inamovibile. 

Hai un altro centravanti che ha segnato ventidue gol negli ultimi sei mesi ed è circonfuso di grazia celeste: corre come un satanasso dietro a qualsiasi cosa si muova e ogni palla che lo sfiora si trasforma in una carambola imprendibile. E’ un bravo ragazzo del Sud, serio e lavoratore, si diceva una volta. Giovane e dalle prospettive illimitate, però forte e perbene, quindi poco spendibile sul mercato della panna montata. Viene svenduto all’estero, con la convinzione sottintesa che si tratti di una meteora, e convocato in azzurro a furor di statistiche, ma solo per accomodarsi in panca a fare da riserva a uno che vede la porta molto meno di lui. 

Hai questi due centravanti e, poiché sei italiano, preferisci il bluff patinato al benedetto dal destino. Ti meriti di perdere: la partita e Immobile. E di tenerti Balotelli.”

 

Il secondo è un articolo pubblicato su “Repubblica” il 24/06/2014 a firma di Concita De Gregorio.

Protagonista del secondo articolo NON è il calcio ma Josè Alberto “Pepe” Mujica presidente dell’Uruguay.

Il passaggio che mi interessa è il seguente:

“Mujica è l’uomo che due mesi fa — poche settimane prima degli scontri all’Olimpico per Fiorentina- Napoli, autorità in tribuna — per un episodio assai meno grave di quello ha chiamato i ministri, non i giornalisti, poi presidenti del principali club del paese e ha detto: «Io non mando più la polizia alle partite. Sono i club che devono reagire alla violenza, se non lo fanno loro non cerchino supplenti. Per me a queste condizioni non si gioca »”

Sulla trattativa tra polizia e Genny ‘a carogna,sulla sparatoria e gli scontri penso sia stato scritto di tutto e di più,come italiana provo sconcerto perché non capisco chi in nome di una fede calcistica uccide,piange......  il mio mondo è altrove!

Mettiamo l’Italia al centro di più nobili interessi.

I veri miti non hanno la faccia di Balotelli ma di tutti quei ragazzi che lottano per avere un lavoro,un mutuo e il diritto a un futuro.

 

 
 
 

MALEFICA

Post n°387 pubblicato il 23 Giugno 2014 da ipazia.0
 
Foto di ipazia.0

 

“Prima che il sole tramonterà sul suo sedicesimo compleanno ella cadrà in un sonno simile alla morte e potrà essere risvegliata solo dal bacio del vero amore”.

Questa è la maledizione che Malefica porta in “dono” alla neonata Aurora,figlia di re Stefano.

Questo film è la rilettura di un classico Disney (1959),il titolo : “Maleficent”.

Se nella “Bella addormentata” la protagonista è la piccola principessa,in questo film la protagonista è la fata nera e la sua rabbia.

In un mondo fantasy e dark,creato dal regista Robert Stromberg,la fiaba di C. Perrault viene riletta in funzione delle ragioni che hanno indurito il cuore e resa spietata questa “fata”.

Il regista,scelto personalmente da Angelina Jolie (produttrice) è esordiente ma il suo talento visionario l’abbiamo potuto apprezzare come scenografo di Avatar (bellissimo!!!)di 

Cameron e Alice in W. di Tim  Burton.

Ovviamente io facevo il tifo per Malefica!!!

Però in questo post non voglio parlare del film,che ovviamente mi è piaciuto,ma del nesso psicoanalisi - fiabe.

Nell’84,nell’ambito di un corso d’aggiornamento,ho letto:”il mondo incantato” di Bruno Bettelheim,autore di due altri libri che fanno parte della mia libreria: “I figli del sogno” dedicato ai bambini cresciuti nei kibbutz (da noi nascevano le comuni,ecco da dove prendeva spunto il mio interesse) e ”La fortezza vuota” che parla dell’autismo ,di cui poco si sapeva.

Nel “Mondo incantato” B.B. analizza le fiabe del repertorio tradizionale,spiegando ad insegnanti e genitori perché sono fondamentali nella formazione e crescita di un bambino.

Le fiabe esprimono in parole e azioni ciò che succede nella mente dei bambini.

La bella addormentata nel bosco ,con il linguaggio delle fiabe,afferma che dopo aver raccolto le proprie forze (il sonno di Aurora) gli adolescenti diventano attivi e si rifanno del loro periodo di passività.

L’adolescente deve abbandonare le sicurezze dell’infanzia e tuffarsi nella vita con i suoi pericoli (draghi,foreste buie,maghi e streghe).

Ovviamente il discorso sull’adolescenza nel terzo millennio (dilatata) è diverso ma il libro scritto nel 1976 può dare spunti di riflessione sempre validi.

Il bambino attraverso l’ascolto delle fiabe “gioca con le idee” perché il pensiero razionale (adulto) gli è estraneo,ha bisogno di nutrirsi di favole per distinguere i propri sentimenti e pulsioni.

“Ogni fiaba è uno specchio magico che riflette alcuni aspetti del nostro mondo interiore”

Queste fiabe spesso si concretizzano nei nostri sogni da adulti dove riemergono miti e fiabe che ci aiutano a superare le nostre tempeste interiori.

B.B.i suoi mostri interiori (internamento a Dachau e Buchenwald) non li ha sconfitti e come Primo Levi ha scelto l’unica via di fuga:il suicidio.

 

 
 
 

FARE IL PASSO....

Post n°386 pubblicato il 17 Giugno 2014 da ipazia.0
 
Tag: Io

 

più lungo della gamba,nel mio caso:prendere più impegni di quelli che sono in grado di gestire.

Quale è il risultato? Non ho tempo per seguire le attività che mi interessano e,tra queste attività,c’è il mio blog.

Non basta postare (di post ne ho da vendere scritti sui miei quaderni)ma dare risposte sensate a chi lascia un commento,andare nei blog che solitamente seguo,per leggere e,se l’argomento mi coinvolge,lasciare un commento.

Spaparanzarmi sulla poltrona a leggere il giornale,rigorosamente in cartaceo,perché dalla lettura di giornali e libri nascono i miei post.

Ultimamente ho letto a tempo di record:”Italiani di domani”,da questo libro sono usciti gli spunti per la manifestazione del 10 giugno.

Argomento:il precariato.

Visto e considerato che amo i messaggi positivi e detesto i disfattisti come Squinzi,ho scelto la positività di Severgnini.

Ecco un passaggio,a mio parere significativo, del suo libro:

“Otto passaggi,otto chiavi per il futuro:

1) TALENTO. La ricerca del proprio talento non è soltanto una forma di convenienza e un

precetto evangelico:è una prova di buon senso.

Scoprire ciò che siamo portati a fare,quale è la nostra attitudine o

predisposizione,richiede tempo,e non risolve i nostri problemi di lavoro,realizzazione

personale o inserimento sociale. Però aiuta. Se il vostro talento corrisponde alla vostra

passione,tanto meglio. Se così non fosse,siate onesti,anzi spietati,con voi stessi.

2)TENACIA.Lʼinvito alla pazienza è fuori moda,lo so. Chiamatela tenacia,allora. È lʼabilità

di identificare un obiettivo e inseguirlo. È la capacità di tener duro . È lʼabitudine alla

fatica. È la forza di sopportare un capo insopportabile. È la calma con cui si cercano i

risultati,sapendo che occorre seminare per raccogliere.

3) TEMPISMO. Talento e tenacia non sono sufficienti,bisogna possedere il senso del

tempo. La consapevolezza che le cose cambiano,e noi cambiamo con le cose. “Non si

scende mai due volte nello stesso fiume;nulla è perenne,tranne il cambiamento (Eraclito

“Sulla natura”. Il cambiamento deve essere visto come una opportunità,non una fonte

dʼansia.

4) TOLLERANZA. Quante volte usiamo espressioni come “assolutamente

sì”,”sicuramente”,”senza dubbio”? Troppe probabilmente. Coltivate le

sfumature ,tollerate lʼimperfezione,modificate gli obiettivi. Quando i fatti cambiano ,è

sciocco non cambiare opinione. Ha scritto il poeta Valerio Magrelli:”Talvolta bisogna

saper scegliere il bersaglio dopo il tiro”. La tolleranza è come il vino:un poʼ fa

bene,troppa è dannosa.

5) TOTEM - SIATE LEALI. Alzate un totem,e restategli fedeli. Stabilite le vostre regole:non

si ruba,non si mente,non si imbroglia. LʼItalia non cambierà finché migliaia di voi,italiani

di domani,non verranno da migliaia di noi,i vostri padri e le vostre madri,i vostri datori di

lavoro,i vostri superiori,a dire:”Così non si fa”. Il peccato più grave è convincervi

dellʼinutilità dellʼonestà.

6) TENEREZZA - SIATE MORBIDI. Perfino gli economisti,introducendo il concetto di

“Gross National Happiness, Felicità interna lorda”,hanno capito che il benessere

collettivo non si riduce ai numeri. Dipende da molti altri fattori,che si possono

riassumere nel concetto di qualità della vita. Unʼarea dove noi italiani godiamo di molte

fortune (storiche,geografiche,climatiche,artistiche,alimentari e caratteriali). Sembrano

essere gli stranieri a capirlo più in fretta.

7) TERRA - SIATE APERTI. Gli intolleranti,spesso sono soltanto ignoranti. Non

dispongono di termini di paragone,giudicano il mondo chiusi nel loro angolo. La

possibilità di confronto è una ricchezza,una gioia e una fortuna. Insegna la prospettiva,i

modelli e le relazioni.Essere aperti è un vantaggio;e non costringe a dimenticare le

proprie origini,come pensa qualcuno. “Un Paese ci vuole non fosse per il gusto di

andarsene via. Un Paese vuol dire non essere soli....” scriveva Cesare Pavese.Se siete

attirati dal mare aperto del mondo,andate. Partite, scappate. Ma ricordate che una

nazione,una regione,una città,un quartiere,una scuola,unʼassociazione,un gruppo di

amici e una famiglia sono il porto da cui siete partiti;e dove,magari,tornerete. Anche

nomadi e marinai hanno patria.

8) TESTA - SIATE OTTIMISTI. I motivi per essere pessimisti ci sono sempre: Anche quelli

per essere ottimisti. È una questione di atteggiamento . Anzi di testa. Guardate la storia

recente: i vostri nonni,bene o male,hanno ricostruito lʼItalia; ma i vostri genitori (la mia

generazione),non hanno agito con altrettanta lungimiranza. Abbiamo arredato il Paese

per starci comodi,senza pensare al futuro e senza badare a spese. La fattura,adesso,è

nelle vostre mani. Motivo per essere ansiosi,irritati e delusi?Certamente. Ma

ansia,irritazione e delusione non portano lontano.

Portate talento,tenacia,tempismo e tolleranza in ciò che fate. Difendete i vostri

ideali,guardate la vita con ironia,non dimenticate chi siete e da dove venite.

Portate per il mondo quel “sentimento italiano senza nome” (Goffredo Parise) che ci rende

speciali.

Voi NON dovete sognare,voi dovete farlo!!!”

"Italiani di domani" Beppe Severgnini

 

 

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 07/11/2008
 

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