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IL CODICE DA VINCI: verità storica o finzione letteraria?

Premessa. Come la maggior parte di voi saprà, il Codice Da Vinci è il titolo del famoso romanzo scritto da Dan Brown, pubblicato nel 2003 e che ha riscosso un enorme successo di pubblico con la vendita di oltre 70 milioni di copie in tutto il mondo. Dal libro è stato tratto anche un film, uscito nel 2006, con la regia di Ron Howard e l’interpretazione di Tom Hanks e Audrey Tautou. Il segreto del suo successo dipende dall’abilità dell’autore di trasporre in chiave narrativa alcune teorie rivoluzionarie che mettono in dubbio l’origine del Cristianesimo e forniscono una diversa chiave di interpretazione per il mito del Santo Graal. Tali teorie sono state elaborate principalmente nel libro “The Holy Blood and The Holy Grail” (tradotto in italiano con il titolo “Il Santo Graal”) scritto da Baigent, Leigh e Lincoln nel 1982. I primi due hanno denunciato Brown per plagio in quanto avrebbe utilizzato le loro idee senza citarne la fonte, in violazione quindi del diritto d’autore; il tribunale tuttavia ha sentenziato che le loro pretese non avevano in realtà alcun fondamento. Si è molto dibattuto sul contenuto del romanzo in merito al fatto che le vicende narrate costituiscano o meno una verità storica documentata o siano invece solo il frutto della fantasia di Dan Brown o degli autori delle teorie che lui ha condiviso. A tal proposito occorre notare che il presupposto per la denuncia di Baigent e Leigh è proprio il plagio di una loro creazione intellettuale e non certo di una verità storica documentata nei confronti della quale non avrebbero potuto avanzare alcuna pretesa. In altri termini, gli  autori delle teorie principali utilizzate da Brown nel suo romanzo, di fronte alla prospettiva di lauti guadagni, hanno implicitamente messo in luce il fatto che si trattava solo di una teoria elaborata da loro stessi.

La vicenda. In estrema sintesi, la vicenda del film è incentrata sul tentativo da parte dell’Opus Dei, di impossessarsi dei segreti legati al Santo Graal custoditi per secoli da una società segreta, il Priorato di Sion, di cui è Gran Maestro Jacques Saunière, custode del Museo del Louvre di Parigi. Il monaco Silas dell’Opus Dei, pur di entrare in possesso di tali segreti, non si fa scrupolo di assassinare lo stesso Saunière dal quale però ottiene solo delle informazioni fuorvianti. In punto di morte Saunière riesce invece a lasciare alla nipote, Sophie Neveu, una serie di messaggi in codice che, con l’aiuto dello studioso americano Robert Langdon, riuscirà a decifrare e a mettersi sulla pista giusta per la ricerca del mitico calice. La polizia francese ritiene che il colpevole dell’omicidio sia lo stesso Langdon che riesce però a far perdere le proprie tracce con l’aiuto di Sophie la quale, pur lavorando nella polizia, crede all’innocenza di Langdon  e desidera far luce sulla morte del nonno che è stato il suo tutore fin da quando lei era bambina. Leigh Teabing, uno studioso del Graal, rivela a Langdon e Sophie che l’antico calice è in realtà la discendenza terrena di Gesù Cristo e Maria Maddalena: al tempo della crocifissione lei era incinta e dopo la morte di Gesù diede alla luce una figlia con la quale si trasferì in Francia e qui la discendenza continuò attraverso la dinastia dei Re Merovingi. Come prova di questa teoria, Teabing porta il dipinto dell’ultima cena di Leonardo Da Vinci nel quale l’apostolo che siede a fianco di Gesù sarebbe in realtà la Maddalena. Inizia così per Langdom e Sophie una lunga ricerca di indizi attraverso l’Europa, inseguiti da Silas e da altri membri dell’Opus Dei tra cui anche il Gran Maestro che si scoprirà essere proprio lo stesso Teabing; la polizia francese, raccolti nel frattempo maggiori indizi, si rende conto di come si sono svolti veramente i fatti e, durante la resa dei conti finale tra Langdon e Teabing per il possesso di una pergamena contenuta in un enigmatico contenitore detto cryptex, irrompe nella chiesa di Westminster Abbey e procede all’arresto di Teabing. Finalmente liberi di continuare la ricerca del Graal senza più essere inseguiti dalla polizia e dall’Opus Dei, Langdom e Sophie seguono l’ultimo indizio che li conduce alla cattedrale di Rosslyn in Scozia dove scoprono il sepolcro di Maria Maddalena ma il sarcofago era stato trafugato. Alcuni documenti dimostrano che l’ultima discendente dei Merovingi, e quindi di Gesù, è proprio Sophie. L’unico elemento che ancora manca alla risoluzione dell’enigma è l’ubicazione del sarcofago della Maddalena: quando ormai Langdon pare rassegnato, un’ultima illuminante intuizione lo porta a credere che si trovi proprio sotto la piramide del museo del Louvre di Parigi dove la storia aveva avuto inizio.

Rennes-le-Château. Il nome del Gran Maestro del Priorato di Sion, Saunière, è lo stesso di quello del sacerdote che nel 1885 diventò parroco del piccolo paese di Rennes-le-Château nel Sud della Francia dove si dice abbia trovato, sotto l’altare, alcune antiche pergamene che lo condussero alla scoperta di un grande tesoro con cui potè portare avanti dispendiosi progetti di restauro della chiesa ormai decadente e costruire una lussuosa residenza. Secondo la teoria del romanzo di Dan Brown, le pergamene contenevano il segreto del Santo Graal, cioè la discendenza terrena di Gesù, e Saunière ottenne dalla loro cessione un grande compenso in denaro. L’ipotesi invece più verosimile, per ammissione dello stesso Saunière e per questo anche condannato dal Tribunale Ecclesiastico, è che il sacerdote si sia arricchito con la vendita non autorizzata di Messe per i defunti, ossia ricevendo un compenso in denaro dietro la promessa di celebrare un numero di Messe di gran lunga superiore a quello che poteva garantire. Inoltre, dopo la morte di Saunière, le sue proprietà furono acquistate da Noel Corbu che nel 1955 vi edificò un albergo: fu lui a diffondere per primo la voce di un misterioso tesoro per attirare turisti nel luogo. L’idea è poi stata portata avanti da Pierre Plantard per accrescere la credibilità di un passato glorioso e antico per il gruppo esoterico da lui stesso creato: il Priorato di Sion.

Il Priorato di Sion. Da quanto si legge invece in recenti pubblicazioni, questa società segreta sarebbe stata fondata nel 1099, con lo scopo di proteggere il segreto del Santo Graal; lo stesso scoperto casualmente da Saunière con il ritrovamento delle pergamene sotto l’altare e cioè che il Graal non sarebbe un calice, bensì la discendenza terrena di Gesù e di Maria Maddalena, perpetuata nei secoli grazie alla dinastia dei Merovingi. Non esiste tuttavia nessun documento storico che ne prova la veridicità; anzi, i cosiddetti “dossiers secrets” ritrovati da Pierre Plantard nel 1975 presso la Biblioteca Nazionale Francese, che costituirebbero la prova dell’esistenza del Priorato di Sion, sono stati in realtà scritti da lui stesso nel 1960. Plantard modifica l’albero genealogico dei Merovingi includendo sé stesso tra i discendenti e compila un elenco di Gran Maestri del Priorato comprendente tra gli altri anche Leonardo Da Vinci. Nel 1979 Plantard incontra gli autori del libro “The Holy Blood and The Holy Grail” con lo scopo di perpetuare la sua versione del Priorato di Sion. Da quel momento comincia a fiorire un filone letterario che considera questa società segreta come una verità storica che culmina con la pubblicazione del romanzo di Dan Brown.

Il dipinto dell’ultima cena di Leonardo. Nel romanzo di Dan Brown si sostiene che una prova a favore delle teoria secondo cui Gesù e Maria Maddalena erano amanti si trova nel quadro dell’ultima cena di Leonardo. L’apostolo seduto alla destra di Gesù sarebbe in realtà una donna mentre Pietro, seduto di fianco a lei, tiene in mano un coltello in atteggiamento minaccioso nei suoi confronti: lei sarebbe la Maddalena mentre Pietro manifesta gelosia nei suoi confronti a causa del rapporto preferenziale che lei aveva con Gesù.  Secondo l’interpretazione generalmente accettata, invece, l’apostolo alla destra di Gesù sarebbe San Giovanni, raffigurato come un giovane androgino, figura che compare in molti altri dipinti di Leonardo, mentre il coltello di San Pietro simboleggia il colpo di spada inferto al servo del sommo sacerdote durante l’arresto di Gesù. Tuttavia, la simbologia di Leonardo risulta spesso di non facile lettura e, considerato anche il fatto che a lui piaceva prendersi gioco della Chiesa, potrebbero effettivamente esistere significati nascosti nei sui dipinti.

Opus Dei. Si tratta di un’istituzione ecclesiastica che ha lo scopo di risvegliare nei fedeli il desiderio di condurre una vita cristiana; i metodi con cui seleziona e istruisce i suoi  membri appaiono tuttavia discutibili e lasciano intravedere un forte integralismo religioso basato sulla cieca obbedienza alle regole, sulla censura delle notizie diffuse da giornali e televisioni e sulla mortificazione corporale. La rappresentazione fornita dal romanzo appare tuttavia eccessiva, almeno per quanto riguarda la cieca determinazione di Silas e dei suoi mandanti nel perseguire certi obiettivi ad ogni costo, senza escludere neppure l’omicidio.

Conclusioni. In definitiva possiamo rispondere alla domanda che ci siamo posti all’inizio, verità storica o finzione letteraria, propendendo decisamente per la seconda dal momento che tutte le principali teorie su cui si basa il romanzo possono essere facilmente smontate da prove documentali. Resta pur sempre un certo margine di dubbio legato ad alcuni aspetti del Cristianesimo, all’emblematica figura di Leonardo e all’eredità dei cavalieri Templari di cui rimangono ancora alcuni aspetti da chiarire. Il romanzo di Dan Brown deve quindi essere letto con questa consapevolezza in modo da non confondere le verità storiche documentate dalle teorie basate solo su ipotesi o indizi discutibili.

Riferimenti bibliografici:

Da Vinci - Il codice svelato, DVD National Geographic n.49, 2007, 60 min.
Rennes Le Chateau: un'inchiesta, Libro e DVD, di Francesco Garufi, Hera Edizioni, 2004

 
 
 
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