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AREA METROPOLIS 2.0
Area personale
Scommettiamo?
Paderno e il Villaggio Ambrosiano sono quartieri diversi ma non tanto da non poter camminare insieme!
Varie cose li uniscono: le due scuole dell'infanzia e le due elementari appartengono all'I.C. De Marchi, le due parrocchie dal 1° settembre 2007 formano un'unica Comunità Pastorale con un solo parroco.
La nostra scommessa è che possiamo crescere insieme, valorizzando le rispettive risorse e potenzialità.
VITTORIA!!!
La scommessa è un blog di Paderno Dugnano Responsabile Giovanni Giuranna (da giugno 2014 consigliere comunale per la lista civica Insieme per cambiare).
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Messaggi del 06/02/2012
Michele Emiliano, Sindaco di Bari
Sul suo sito personale Gianfranco Massetti (ex sindaco e consigliere comunale PD) ha pubblicato la seguente riflessione sul Forum dei Comuni sui beni comuni, svoltosi a Napoli nell'ultimo week-end di gennaio.
La città è il bene comune principale
Si è svolto a Napoli, nei giorni 28 e 29 gennaio, un interessante incontro nazionale che aveva al centro la proposta di una rete dei Comuni per i beni comuni. Indetta dall’Assessore al Comune di Napoli Alberto Lucarelli vi hanno partecipato in vario modo: il sindaco Pisapia di Milano, Zedda di Cagliari, Emiliano di Bari e De Magistris di Napoli. Interessante, secondo me, per almeno tre motivi:
1. la partecipazione di sindaci di diversi partiti del centrosinistra: IDV, PD, SEL;
2. per i temi al centro dell’incontro: acqua, territorio, energia, partecipazione, democrazia.
3. la ripresa del tema partecipativo per una nuova democrazia dei cittadini.
Un incontro sottovalutato da molti che invece ci può dare idee e spunti interessanti anche per la nostra città. Utile per una ripresa della riflessione pubblica per una ridefinizione della nozione di bene comune, oltre le ideologie del vecchio Novecento.
Da dove ripartire per ridare nobiltà ad una nuova politica?
Dalle radici e dalla tradizioni pur generose del passato? O dalla rimotivazione di speranze e progetti che guardano al futuro?
E’ un tema dalle implicazioni rilevanti che noi possiamo declinare localmente per la ridefinizione delle politiche pubbliche, dell’interesse pubblico, di un nuovo progetto di città.
Un dibattito che viene da molto lontano.
A partire da Porto Alegre nel 2002 si è infatti sviluppata una critica alla democrazia rappresentativa e a favore di una democrazia partecipativa con al centro le nuove forme di cittadinanza e un nuovo modo di affrontare i governi locali. A Paderno Dugnano un “pezzo di quel progetto” venne inserito nel programma elettorale del 2004 e sperimentato con il Bilancio partecipativo del 2006-2007-2008.
Non venne però decisa l’adesione all’Associazione Rete Nuovo Municipio né alla Carta perché i contenuti erano molto severi e impegnativi. Un'Associazione che vedeva presenze qualificate di enti locali e di persone, tra gli altri S. Amura (Ass. di Pieve Emanuele), G. Allegretti (docente dell’università di Coimbra) e I. Dioli (Ass. alla Provincia di Milano) che ritroveremo al Convegno di Paderno Dugnano sul Bilancio partecipativo del 2008.
Un esile filo rosso, quindi, che ci porta fino all’assemblea di Napoli.
Qui si sono analizzati e approfonditi i temi dei beni comuni. I temi dell’acqua pubblica, di una democrazia partecipata, dell’energia sostenibile, della tutela dell’aria, di una gestione del territorio che arresti il consumo di suolo, di una cultura al servizio della coesione sociale...
Ma soprattutto questi temi si sono intrecciati con un tema che tutti li riassume: quello della città. Lo ha esplicitato il Sindaco di Bari M. Emiliano affermando che la città è il bene comune principale e che da lì può ripartire un nuovo processo di innovazione e si speranza di cambiamento per una società più giusta e più solidale. Condivido questa idea e questo punto di vista.
Dalle città, può ripartire un movimento di cambiamento progressista ed innovatore; dalla capacità di formulare un progetto solidale di vita dei sui cittadini e una proposta per una vita più giusta e più sostenibile.
Dalla Carta del Nuovo Municipio ad oggi molta acqua è passata sotto i ponti dei Comuni. Le finanziarie di Berlusconi hanno ridotte al lumicino le politiche sociali e le ultime scelte del governo di Monti non hanno scalfito lo stato di ingiustizia sociale diffusa.
Anche per questo serve un ripensamento, qui a Paderno Dugnano, delle cose da fare per avviare un reale cambiamento, del come farle (strumenti perché vengano fatte come i cittadini vogliono) e di chi può farle (ruolo dei partiti, dei movimenti e delle liste civiche). Ho l’impressione che i temi dei beni comuni, le nuove esperienze civiche di Milano e di Napoli e la riflessione sui partiti di G. Bettini (“Oltre i partiti”) siano destinate ad incontrarsi.
Gianfranco Massetti
Paderno Dugnano 31.1.2012
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Venerdì 27 gennaio don Giancarlo Quadri (responsabile diocesano della Pastorale dei Migranti) è intervenuto a Varedo per presentare alle parrocchie del Decanato le linee da seguire nell'accoglienza degli stranieri. Di seguito pubblico il resoconto messo a disposizione dal Segretario del Consiglio pastorale decanale.
Decanato Paderno-Varedo-Limbiate
Incontro 27 gennaio 2012
O.D.G.
Incontro con don GianCarlo Quadri
Famiglie Cristiane Migranti: come aiutarci ad individuare linee pastorali ‘operative’ a conclusione dei questionari distribuiti e compilati.
Orario svolgimento: dalle 21,00 alle 23,00 presso Oratorio di Varedo.
Premessa
Il decano don Angelo Gornati presenta brevemente la ‘storia’ del questionario e le modalità con cui è stato formato il Consiglio Pastorale Decanale.
Relazione di don GianCarlo
Il questionario presenta una situazione comune a quasi tutte le Comunità della Diocesi; spesso si ricorre a singole iniziative ed occasioni, non ad un progetto pastorale.
A.- Occorre fare i conti con il cambiamento avvenuto in questi anni soprattutto contro il fenomeno migrazione e le persone dei Migranti.
Le cause:
1.- Abbassamento del livello religioso nella Società, valido per tutte le religioni e popoli.
2.- Calo del livello culturale nella Società, sempre a livello generale.
3.- Grande influsso negativo della propaganda (o rissa!) politica.
B.- I suggerimenti più importanti, a livello di principi che devono guidare l’azione pastorale:
1.- Fare un Progetto di Pastorale delle singole Comunità che ponga bene in evidenza il dovere del cristiano di:
- essere ‘Seme’ di cambiamento
- essere Missionario verso coloro che si sono allontanati o che non sono mai entrati nella Comunità
- agire con la calma e la serenità di chi sa che è Dio a guidare le sorti degli uomini
2.- Facendo nascere e fondando questo progetto sulla Parola di Dio. Abbiamo fatto degli errori non partendo dalla Scrittura ma dall’indagine sociologica (anche se necessaria e indispensabile): dobbiamo intraprendere con decisione il cammino contrario.
3.- Distinguendo i diversi gruppi religiosi e comportandosi di conseguenza.
Dalla conoscenza all’azione.
C.- Suggerimenti operativi pastorali (alcuni già attuati)
1.- Lettura e commento (insieme italiani e stranieri) di alcuni brani della Bibbia.
2.- Momenti di conoscenza e approfondimento delle altre Confessioni Cristiane e delle altre religioni (perché non si fa più?)
3.- Scuola di Italiano per stranieri nelle nostre Comunità.
4.- Conoscenza delle persone e inviti a partecipare alle attività delle nostre Comunità (Consiglio Pastorale, Catechesi, Oratorio, …). Superare il muro delle divisioni.
5.- Organizzazione di Feste delle Genti, con però un progetto a seguire, a cui invitare chi desidera.
6.- Iniziare con i ragazzi ed i giovani e … avere pazienza.
7.- In particolare quest’anno, una catechesi ed una pastorale della famiglia che conduca ad interventi seri a favore di tutti i nuclei familiari presenti (italiani e stranieri, quest’ultimi soprattutto se divisi dalla migrazione).
Occorre rispetto totale e collaborazione affinché ogni etnia mantenga la propria identità, ma inserendosi il più possibile nella pastorale ordinaria.
E che il Signore ci aiuti !
Soggiorni regolari in Italia 2010 (Stime Caritas-Migrantes)
Soggiornanti: 4.570.317
Incidenza % stranieri: 7,5%
% femminile: 51,8%
Minori: 932.675
Iscritti a scuola: 709.826
Acquisizione cittadinanza: 40.223
Regolarizzazione domande: 98.080
Residenti di 2° generazione: 650.802
Dibattito (principali interventi)
1.-Come riconoscere e avvicinare le persone?
- Visitare le famiglie dei migranti, con serenità e calma, raccogliendo informazioni, problematiche e necessità.
- Individuare persone preparate che siano in grado di parlare coi migranti.
- Separare se possibile il centro di aiuto ed il centro di ascolto.
2.- Perché occorre porsi qualche dubbio nell’organizzare grandi eventi quali una "Messa" ortodossa, … ?
I soli eventi di ‘massa’ possono essere negativi per la conoscenza e la catechesi verso le singole persone, per le diverse dinamiche sociali delle singole etnie. E’ necessario l’incontro personale anche per contrastare il fenomeno delle sette, molto presente nei nostri migranti, quest’ultime lavorano molto sulla frequentazione personale e la conoscenza, essendo composte da piccoli numeri.
3.- Nei centri di ascolto è corretto introdurre l’argomento religione?
Senz’altro, con i dovuti accorgimenti e cautele.
4.- Avvicinamento alla quotidianità; è importante attivare il progetto pastorale; individuare tra i migranti, catechisti e persone preparate nelle varie attività per inserirle nella Comunità.
5.- Abbassamento del livello religioso è globale; l’errore che porta alle sette è la ‘personalizzazione’ della fede; ecco perché preferire alle iniziative singole e ‘folcloristiche’, l’inserimento nel progetto della Comunità.
La ‘sinfonia’ delle diversità, significa non creare ghetti, ma unire nella Comunità.
6.- Don Angelo evidenzia che in ogni caso le singole iniziative devono essere viste come dei segni, una piccola fiamma per partire e tenere vive e sempre presenti le nostre attenzioni al problema migranti.
7.- Un piccolo accenno ad un confronto fra migrazioni interne italiane e quelle esterne degli stranieri; dall’esperienza vissuta da don GianCarlo anche nella Torino degli anni ’70, le problematiche di vita da affrontare, sono fondamentalmente uguali.
Conclusioni
Nei prossimi consigli pastorali decanali, si riprenderanno queste riflessioni, per le opportune decisioni pastorali.
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Testi del video"Lasciatemi sulla torre"
Il 6 febbraio 1992 moriva a Milano padre David Maria Turoldo per un tumore che gli era stato diagnosticato nel 1989:
Ieri all'ora nona mi dissero:
il Drago è certo, insediato nel centro
del ventre come un re sul suo trono.
E calmo risposi: bene! Mettiamoci
in orbita: prendiamo finalmente
la giusta misura davanti alle cose;
e con serenità facciamo l'elenco:
e l'elenco è veramente breve.
Voglio ricordare Turoldo come un profeta. La definizione non sembri eccessiva. L'ha usata anche il cardinale Carlo Maria Martini il 21 novembre 1991 conferendogli il Premio Lazzati:
“Tu, padre David, sei superiore a questi riconoscimenti...; per noi però è importante attestarti, attraverso la consegna di un premio, la nostra gratitudine per l'onestà e la convinzione della tua arte. E probabilmente, oltre l'apprezzamento per ciò che sei, vogliamo fare atto di riparazione... e dirti che se in passato non c'è sempre stato riconoscimento per la tua opera è perché abbiamo sbagliato… Occorre sempre mostrare rispetto e amore per l’onestà con cui ogni profeta nella Chiesa parla, quando è veramente mosso dallo Spirito e sa pagare di persona per quanto dice e sente”.
Su YouTube è possibile vedere un documento raro e prezioso: l'ultima intervista sul senso del dolore, registrata pochi giorni prima della morte.
Di seguito tre recenti commemorazioni:
- La domenica con David di Gianfranco Ravasi in Il Sole 24 Ore del 5 febbraio 2012
- Davide Turoldo: quanto ci manchi, fratello! di Ettore Masina in lettera n. 151 del luglio 2011 - gennaio 2012
- Turoldo Il Nulla e la Parola di Gianfranco Ravasi in Avvenire del 29 gennaio 2012
Poesia
è rifare il mondo, dopo
il discorso devastatore
del mercadante.
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