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Perchè Kosinski?

Post n°48 pubblicato il 06 Maggio 2015 da paolafarah

Alla “Serata Kosinski al Kowalski” (venerdì 22 maggio alle ore 19,00 in via dei Giustiniani 3r a Genova) ci saremo noi, tre scrittori della casa editrice DrawUp, con i nostri tre ultimi romanzi:

Paola Farah Giorgi con L’angelo di Cyprès Méchant

Margherita Firpo con I pettirossi non smettono mai di cantare

Mauro Frugone con La multinazionale,

ci sarà un illustre presentatore: Roberto Edgardo Guida Farnesi,

e ci saranno letture tratte da opere di Jerzy Kosinski (Passi, Oltre il giardino, L’uccello dipinto) perché, secondo noi, le serate variegate sono più vivaci e gradevoli di quelle mono corda ma … perché Kosinski?

Per vari motivi:

1) Perché il titolo della serata, Kosinski al Kowalski, è un abbinamento talmente simpatico da risultare un vero scioglilingua (risposta frivola e immediata)

2) Perché Kosinski è un autore da conoscere, scoprire o riscoprire (risposta seria)

3) Perché l’evento centrale della serata, ovvero la presentazione dei nostri tre romanzi, si svolgerà appunto al Kowalski, ristorante polacco, e ci è sembrato giusto omaggiare e ringraziare questo locale con letture di brani di un autore d’origine polacca (risposta educata e gentile)

4) Perché Kosinski, per molti aspetti, è un grande punto interrogativo (risposta ambigua e intrigante)

A cosa ci riferiamo? 

Non solo è difficile intuire quanto nei suoi romanzi sia biografico e quanto no ma, dicono, anche nella sua biografia risulta complicato distinguere verità e menzogna, nel senso più benevolo del termine (a volte si può mentire per necessità, a volte per gioco, a volte per creare scompiglio e dubbi).

D’altra parte, lui stesso si è detto orgoglioso della sua “più grande invenzione”, lasciando intendere che non sia stata l’unica:

per riuscire a scappare dalla Polonia comunista, crea infatti dal nulla l’identità di quattro illustri professori universitari inesistenti che, nell’arco di due anni, inviano raccomandazioni in suo favore garantendo sul suo ritorno e sulla sua fedeltà al partito. L’inganno riesce e Jerzy ottiene il biglietto aereo e il visto necessario per recarsi negli Stati Uniti a ritirare una borsa di studio elargitagli da una fondazione, anche questa inesistente.

Ci sapeva fare in queste cose.

Nello splendido romanzo “Oltre il giardino” (già intitolato “Presenze”), dal quale è stato tratto un piacevole film con Peter Sellers, Kosinski mostra quanto sia banalmente semplice l’invenzione dal nulla di un personaggio inesistente.

Questo può accadere per casualità (come appunto nel romanzo citato) o può accadere volontariamente. Il “meccanismo” in fondo è simile.

Insomma, in Jerzy Kosinski c'è molto su cui riflettere e molto da carpire oltre le righe … e poi … che dire del modo alquanto originale con cui ha risposto alle accuse di plagio e non solo che nel 1982 gli sono state rivolte dal Village Voice?

Lui ha scritto un nuovo romanzo, chiamando il protagonista Koski, ovvero Kosinski senza “sin”(peccato). E prima? ... un "sin" casuale o non troppo? ...

Vi aspettiamo al Kowalski il 22 maggio! 

 
 
 
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