quia.non

di cecagna

nel delirio che accompagna questa civiltà (?), la morte di un ragazzo in missione di pace (?) in un territorio definito ostile diventa il megafono del noto grido una, cento, mille nassirya.
è morto un ragazzo che rispondeva ad un nome ed un cognome, a documenti che non servono più a nessuno e a quaderni che non saranno più scritti. a una macchina che non lo porterà più in giro e a una donna che non lo accoglierà più dentro sè. soprattutto, è morto un ragazzo che rispondeva alle logiche di un governo che questo paese ha eletto liberamente, con ciò autorizzandolo all'esecuzione di un programma politico noto a tutti. lo stesso - si noti bene - proprio lo stesso, in materia di missioni all'estero, propugnato dal governo di opposta fazione, qualche mese fa.
ho personalmente stretto la mano - senza che ciò abbia comunque comportato la mia adesione al progetto - a rappresentanti del governo (?) di sinistra, dopo aver ascoltato il loro rinnovare a voce alta e ferma la propria fede in questo genere missioni. il disegno del governo per cui il ragazzo è morto ha di differente solo il colore, non la sostanza. eppure queste minuscole circostanze sembrano portare a una cecità di massa.
anzi, meglio, a una cecagna, per dirla alla molisana.