Creato da patty1_mah il 02/10/2007

Sottouncielodistelle

Ai confini dell’infinito, dove cielo e terra si prendono per mano

 

Messaggi del 14/05/2017

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Post n°10639 pubblicato il 14 Maggio 2017 da patty1_mah

Chissà che rumore fa il cuore quando si strappa.
Quando ti accorgi che sei arrivata a un punto non scomponibile e ti rendi conto che non importa se non hai la soluzione, quell'anagramma ti ha sfinito e basta.
Chissa che rumore fa l'ultimo strappo.
Se è più forte, o appena appena accennato.
Se è quello che sfilaccia i tessuti di colpo, o se è la pelle già tirata a provocare lo squarcio.
Chissà che rumore fa l'amore quando si arrende.
Quando apre le braccia e dice:
"Più di così non posso".
Quando le emozioni sono diventate brandelli di pelle e tu vorresti inventarti sarta, ma non hai mai saputo cucire.
Chissà che rumore fa il cuore quando si strappa.

Serena Santorelli


 
 
 

Comportatevi come se foste felici e lo sarete davvero

Post n°10638 pubblicato il 14 Maggio 2017 da patty1_mah

Comportiamoci come se tutto il bello che c’è ci abbracciasse, in modo tale che tutta questa bellezza ci raggiunga prima. Come se fossimo felici, cosicché anche le nostre emozioni se ne convincano. Dobbiamo credere ogni giorno, con fermezza e convinzione, che ci meritiamo quello che desideriamo; non si tratta di egoismo, anzi: è il primo passo verso la crescita personale.Pensateci un attimo: se non vi convincete che potete e dovete uscire dalla depressione, da una relazione infelice, da un lavoro che non rispetta i vostri diritti, nessuno lo farà per voi. Il vero eroe che vi ha permesso ogni volta di uscire dai quei buchi neri della vita in cui vi siete ritrovati intrappolati siete voi, e di certo ci siete riusciti grazie ad una forza di volontà ferrea e ad una forma di pensiero con obiettivi chiari.“Tu meriti il meglio del meglio, perché tu sei una di quelle poche persone che, in questo misero mondo, continuano ad essere oneste con se stesse”.(Frida Khalo)Oggigiorno veniamo spesso spinti da libri e riviste a diventare i “direttori esecutivi” del nostro cervello. Dobbiamo, innanzitutto, rendere chiaro il bisogno di capire come funziona il cervello per avere più controllo sui suoi processi.Se c’è una cosa ben nota, è che l’essere umano è un’entità complessa guidata e dominata dalle emozioni. Esse ci assalgono, ci guidano, ci ubriacano con la dopamina, con la serotonina, con l’ossitocina, e a volte sono queste a farci concentrare nel corso di quel naufragio chimico che ci fa annegare in stati di permanente tristezza e debolezza.Ebbene, a volte è necessario divenire i direttori esecutivi del proprio cervello per prendere il controllo e guidarsi verso il cambiamento ed il benessere. A seguire vi spieghiamo come riuscirci.Il “sequestro emotivo” ci impedisce di crescereSuperare la tendenza alla negatività propria del cervello promuovendo una neuro-plasticità positiva non è per nulla facile. Per prima cosa, perché molte persone hanno dato il ruolo di direttore esecutivo del cervello ad un autocritico-dipendente, qualcuno che insiste di continuo sulle stesse idee e sui medesimi atteggiamenti limitanti, come se si trattasse di un criceto che continua a girare sulla sua ruota-giocattolo.Diversi esperti del comportamento umano chiamano questa tendenza “la logica del bambino”. Si tratta di momenti in cui ci lasciamo “sequestrare” dalle nostre emozioni negative fino ad arrivare ad un estremo di assoluta immaturità. Per comprendere meglio, riflettete su questo semplice esempio: immaginatevi di aver commesso un errore al lavoro e che il vostro sbaglio implichi anche un danno per terzi.La vostra mente non smette di ripetervi “sei un idiota, non sei fatto per questo lavoro”; il cervello, a sua volta, intensifica questo stato ricordandovi errori passati e tutte le volte in cui vi hanno fatto sapere quanto eravate impacciati.Le vostre emozioni sono state soggiogate dalla ruota del criceto e la sensazione negativa aumenta fino a bloccarvi, fino a ridurvi in uno stato di totale debolezza. Invece di dirvi “ho commesso uno sbaglio, ora ho imparato e domani andrà meglio”, avete scelto di darvi degli incapaci.Questi tratti di negatività, così presenti in determinati momenti della nostra vita, sono guidati da processi specifici. Sono i nostri stati d’animo ad assumere il controllo totale.Per trasformarci in veri direttori esecutivi del nostro cervello, bisogna prendere in mano le redini di tali processi mentali come se fossimo noi i leader, e non meri dipendenti che si lasciano sottomettere.Comportatevi come se foste felici e lo sarete davveroLa neuroscienza ci dà la possibilità di capire perché a volte ci lasciamo trasportare così tanto dalle emozioni negative. Ad esempio, anche ad un’amigdala iperattiva piace metterci con le spalle al muro per mezzo della paura. Di fatto, secondo studi recenti svolti presso l’Università di Harvard, anche il cervelletto, legato alla nostra attività motoria, può essere connesso alla regolazione emotiva. “Quando vi permettete ciò che vi meritate, attirate ciò di cui avete bisogno”.Come potete vedere, il cervello è un’entità in cui le emozioni hanno un certo potere e in cui i processi mentali spesso procedono sulla base di queste. Adottare un comportamento passivo, in questi casi, significa aumentare l’abbandono personale e l’incapacità di essere responsabili della propria felicità.Ora vi diremo come favorire una neuroplasiticità positiva ed utile, che vi possa servire per raggiungere i vostri propositi.Quattro domande per rafforzare il cervelloPensare di essere felici per esserlo davvero. Si tratta di una fantasia? Di un’utopia presa in ballo da uno scontato libro di auto-aiuto? In realtà no: questa frase racchiude meccanismi profondi interiori su cui è bene riflettere attraverso quattro domande. “Lo sono davvero?” . Ogni volta che vi date degli impacciati, dei falliti, che vi dite che non vi meritate di essere amati, che non siete capaci di raggiungere quel sogno, chiedetevi se tutto questo è vero. Per assumere un pieno controllo sui vostri pensieri, non c’è niente di meglio che dirvi “in questo momento mi sento maldestro, ma sono capace di superarmi e di essere chi merito”. “Chi o cosa mi impedisce di raggiungere ciò che desidero?”. Quando formulate questa domanda, dovete essere assolutamente sinceri. La maggior parte delle volte siete voi gli unici responsabili a causa dei vostri atteggiamenti limitanti. “Che tipo di emozione sento ora?” “Tale emozione mi sta aiutando ad ottenere ciò che voglio?”Queste ultime due domande sono legate tra loro. Se per tutto il giorno provate paura ed insicurezza, è chiaro che non riuscirete ad uscire dal buco nero in cui vi trovate. Tuttavia, se provate a convincervi che siete forti e capaci e che con pensieri più fermi vi meritate di ottenere quello che volete, un giorno dopo l’altro vedrete aprirsi sempre di più davanti ai vostri occhi la porta delle seconde opportunità.
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E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla,

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E sto abbracciato a te
senza guardare e

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Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d'amarti solo io.

Pedro Salinas

 

 
 

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