Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
SUD DA BORBONE A BRIGANTE
Post n°452 pubblicato il 09 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
di Michele Eugenio Di Carlo Carissimi, analizzo da circa 25 anni le condizioni storiche, economiche, persino sociologiche del nostro popolo: il popolo "meridionale". Non si capisce nemmeno meridionale di cosa e di chi, se per attimo riflettiamo sul fatto che per millenni siamo stati al centro del mondo: il Mediterraneo. Posso dire con certezza assoluta, ora che ho acquisito tanti dati, utili e necessari, che Milan Kundera aveva perfetttamente ragione. È questo il motivo per cui nel mio nuovo testo SUD DA BORBONE A BRIGANTE, prima della prefazione di Pino Aprile, ho citato Kundera, il cui pensiero riassumo: 1 - Per sottomettere un popolo bisogna privarlo della propria memoria. Con evidenza assoluta questa circostanza è stata in Italia realizzata dopo il processo unitario dai governi liberali sabaudi e dagli intellettuali ad essi legati; 2 - Per privare della memoria un popolo bisogna eliminare i loro libri, sostituire la loro cultura, oscurare la loro storia. E per farlo occorre inoculare una nuova cultura e attraverso nuovi libri fortemente propagandati dal sistema colonizzante occorre scrivere una storia inventata, nuova e falsa. Ho analizzato la storia di tanti popoli sottomessi sin dall'Impero Romano e posso concludere che privare un popolo della propria storia e della propria cultura ha sempre funzionato. Infatti nel giro di poche generazioni un popolo sottomesso dimentica completamente quello che è stato. Un popolo senza storia e senza passato non ha futuro. E guardando solo alle politiche governative degli ultimi 30 anni ce ne rendiamo perfettamente conto: una grande e possente manipolazione mediatica che dura da 160 anni ha permesso una situazione paradossale; ha consentito che continuassero ad esistere "due Italie". Tra gli ultimi episodi sgradevoli, solo a titolo di esempio, la ministra De Micheli che esulta per il terzo valico in Liguria mentre noi non riusciamo a muoverci da un capoluogo all'altro in tutto il Sud. Ecco perché con il M24A per l'equità territoriale poniamo in primo piano la revisione seria e documentata della storia del Risorgimento. Nel mio nuovo testo emerge chiaramente, con studi comparati e documenti noti agli studiosi dall'unità ad oggi, i veri fattori che portarono alla fine del Regno e le condizioni politiche che 30 anni più tardi determinarono l'enorme divario tra nord e sud. Mi aspetto le vostre analisi, le vostre critiche. i vostri suggerimenti. Troverete il testo con disponibilità immediata al seguente link:
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