Creato da DiPelle.RossoVelluto il 28/04/2010

RespiraMi Dentro

... scivola come un velluto rosso la passione, dalla pelle al cuore

 

 

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Post n°131 pubblicato il 23 Marzo 2012 da DiPelle.RossoVelluto



è un ramo nudo l' eccitazione che mi piglia
sporgendosi da pensieri pensili
di pianta antica
radicata a giardini intimi
che tu ancora abiti, e abiterai
tu che mi sei "sempre" e "mai"
nell'intarsio del mio zenit lucente
col tuo cono d'ombra delirante

ed abbrancarti tra i soffi delle stelle
mentre mi sembra perderti
mentre in te già scivolo
e mordo la tua pelle
di dura scorza
e hai la luna rossa del mio inguine
tra gli invasi colmi del tuo desiderio
e la tua forza mi conduce
dove il campo ignoto
dell' orgasmo atterra infilandoci
nell'imbuto della luce

Eva

 
 
 

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Post n°129 pubblicato il 14 Marzo 2012 da DiPelle.RossoVelluto




Regalami l'oracolo giurato
sul papiro della tua pelle
quello spazio circoscritto
dalle sbarre di carne
ora che le premesse
riempiono le righe della notte
e non basta il mio romanzo
a circuire l'infinità del desiderio
nè i punti e accapo
tra i periodi d'attesa
tu che torni a me
come oriundo alla sua terra
e sui miei seni la tua lingua
come un piercing
decora brividi uncinati

è da collasso la ragione
che disgrega le sue membra
tra le nostre
e son sintagmi d'oblio
perduti lungo l'arco liquido d'orgasmo
le divine smorfie
del tuo cielo a forma
d'angolare pietra
e dopo non ricordare il mondo
dopo fermarsi sull'uscio aperto
del tuo nome ...

Eva






 
 
 

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Post n°128 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da DiPelle.RossoVelluto



è solo apparente
l'estemporaneo strappo
che rivela endemica una fame
che allunga i rami
appendendo al vento
i suoi brividi aguzzi

voglio sentirti dire che mi vuoi
e ti risponderò con l'eco delle tue stesse parole
come un serpente attorcigliato
al suo corpo, come un laccio
che scorre lungo il suo stesso cappio
da non lasciare spazio allo spazio

una sequenza di voci

in un canone che s'avviluppa
martellando la mente
mentre le mani frugano appetiti
e i miei "ancora" offrono
alle tue orecchie
delizie musicali
tra i singulti liquidi
dei sensi

sarò tua nel brillio accecato
del tuo sguardo perduto
lungo l'istmo delle mie cosce
e riecheggio i cristalli dorati
dei tuoi brividi
nelle parole rotte
lungo gli argini
del mio fiume di gemiti

... e combaciano gli angoli
mai nati del tempo
sul foglio lungo della notte
che non firma la sua alba

Eva

 
 
 

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Post n°127 pubblicato il 06 Febbraio 2012 da DiPelle.RossoVelluto



in questo interno
segreto di noi, mastichi in fretta le scale
e ti fai un paradiso d'acqua
che rovesci a pioggia
sul mio suolo di fantasie fecondo

Sulle gambe ferme e decise
sostengo brividi futuri
che mi sgretoleranno dentro montagne di fuoco
per precipitarmi verso il tuo dirupo
gola profonda di braccia potenti

il fresco gemere è un flauto
mosso da mano sapiente
che impara i suoni a memoria
senza averli sentiti prima
e li incontro in questo inciso
ora che ti fai bisturi, soffio, impazienza e allegria
e ogni cosa buona da desiderare per desiderarti
invoglia di caldo languore
prima d'apparechiare il banchetto
dei nostri corpi nudi
aiutandoci con le posate dei sensi
a servirci di ogni boccone

... si muove appena l'aria
e la porta si apre, mentre l'ellisse del tuo sguardo
mi racchiude tra i due fuochi
dei tuoi occhi, su quest'asse di coordinate in frantumi ...

Eva

 
 
 

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Post n°125 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da DiPelle.RossoVelluto



Ora sono io la stanza che volevi
il mio corpo comprende ogni oggetto
abbandonato al suo posto
Sono io il pavimento di nuvole fitte
che smuovono l'orizzonte dei tuoi articolati cenni
son io l'aria ferma che si staglia decisa
sul declivio tremulo del tuo monte di spalle
lungo i riflessi eburnei di terra
la pioggia calda alla mia bocca
è il cratere del mio vulcano che preme dal basso
il fiore sorto nell'acqua e la tua odissea mai finita
che gravita orbite in lingue di fuoco puro
tra contorte radici di gambe
inchiodate al trapezio fulgente del brivido
quello secco, che spinge e porta lontano
a respirarci sconosciuti ancora una volta
sillabando poesie come giochi dalle metriche antiche
in estemporanee dosi di vita
lungo getti adrenalinici - a succhiarci il nettare
dell'ultimo prato
in una primavera di mai
tappezzata alle pareti di gesso dei giorni
circoncisi dei respiri
a lui strappati per farci notte in ogni sole morente
ed affogarci la pelle ad ogni luna
d'incalcolato quarto
che ti trattengo perdendoti
e mentre muoio mi rivivi a squarci
l'universo

Eva

 
 
 

 

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Accarezzo il gusto del tuo sapore

sul mio corpo Velluto della tua Passione

Eva

 

 

 

 

 

 
 

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