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Messaggi del 06/01/2015

ANNA FALCHI "EREDE" DI VIRNA LISI? REGINA DEL CIRCO, ADOTTA POSIZIONI SCOMODE

Post n°6766 pubblicato il 06 Gennaio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Anna Falchi pro-circo: la popolare attrice è stata vista in groppa a un elefante, durante una sua esibizione circense a favore del programma di Rai Uno La Vita in Diretta del 6 gennaio.
Splendida e bionda "befana", Anna Falchi ha lanciato un messaggio a favore dell'istituzione circense: "Ricordiamoci che gli animali qui ospitati vivono 10 anni di più rispetto a quelli lasciati allo stato selvaggio".
In pratica: cattività propedeutica alla conservazione della specie.
Discorso che farà storcere il naso ai numerosi animalisti che da tempo contestano, con sempre più fermezza ed acredine, l'utilizzo di leoni, giraffe e varia fauna selvatica (elefanti compresi) come lavoranti presso i circhi italiani ed esteri.
Ma la Falchi, da sempre "naif", sembra avere raccolto idealmente l'eredità di un' attrice brava e famosa come Virna Lisi, regina di bellezza e di stile, nota in gioventù per la frase tratta da un Carosello: "con quella bocca può dire quello che vuole".
E Anna Falchi dice sempre ed esattamente quello che pensa, anche se ciò può spesso porla in una condizione "scomoda".
ROMOLO RICAPITO

 
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COMPORTAMENTI MOLTO CATTIVI di ROMOLO RICAPITO

Post n°6765 pubblicato il 06 Gennaio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

di Romolo Ricapito
BARI, 10 SETT. - E' uscita il 4 settembre la commedia americana Comportamenti Molto cattivi (Behaving Badly) che dietro l'aspetto molto leggero e spensierato vuole affrontare il grave problema degli adolescenti americani problematici, a causa di situazioni familiari drammatiche, ma di fatto molto diffuse. Originale la scelta degli autori Scott Russel e Tom Garrick (quest'ultimo è anche il regista) di iniziare la pellicola con un andamento "a ritroso": essa parte dal finale, quando il diciassettenne Rick (Nat Wollf, l'interprete principale) chiama il 911 (il 118 americano) : la madre Lucy (Mary-Louise Parker) è in coma alcolico, perché ha bevuto troppa vodka. Scopriamo dunque che dietro l'apparente flemma, il giovane detesta il padre Joseph (Cary Elwes) da lui definito icasticamente "donatore di sperma". La vicenda parte con una tentata fellatio da parte di una spogliarellista: Rick frequenta già (per noia e curiosità) ambienti "proibiti". Dunque alla fine è portato a confessare all'amico del cuore l'approccio al sesso con la stripteuse : ma la conversazione viene spiata dalla madre di lui, la signora Bender , (interpretata dalla strepitosa Elizabeth Shue ) una casalinga repressa affamata di sesso che gli si propone come nave- scuola. La situazione del "Laureato" con una matura Ann Bancroft che seduce un ingenuo e giovane Dustin Hoffman, viene riproposta in chiave diversa: qui la donna non ha nemmeno bisogno di fingere distacco, ma è una sorta di ninfomane scatenata che , abbandonando pudori e infingimenti , vuole fare sesso per pura noia. L'iniziazione provoca però nel giovane Rick dei sensi di colpa, sia per una forma di carnalità troppo intensa e scatenata alla quale è impreparato ma, soprattutto per la sua passione platonica nei riguardi della coetanea Anita (Selena Gomez) di origine ispanica. Selena Gomez, cantante affermatissima negli Stati Uniti, ha un ruolo minore, diremo "di raccordo". Ma la produzione la colloca immeritatamente al primo posto nel cast sui manifesti, per il grosso seguito che l'ex fidanzata di Justin Bieber (che appare in un cameo nel film, ma è in realtà un sosia) ha negli States. L'unico interesse che il personaggio di Anita Pennington riveste è quello   della classica brava ragazza della porta accanto , trascurata dai genitori, dei ferventi cattolici che girano l'America per convegni e santuari come reazione a un dramma: la sorellina di Lucy morì anni prima, lasciando i coniugi in un profondo sconforto. Il film è dominato da situazioni trasgressive, ma trattate sempre con un certo garbo, a differenza di film equipollenti come la saga di American Pie. Inoltre è d'impianto elaborato: molti i temi affrontati o i sotto-testi, con una spietata critica sociale di istituzioni (compresa la Chiesa Cattolica) e di personaggi adulti che, dando cattivissimi esempi, rendono gli adolescenti imitazioni e "continuatori" di gesti corrotti e gratuiti. L'opera si basa sul romanzo di Rick Browde While I'm Dead...Feed The Dog . Un altro personaggio interessante, ma immaginario, è quello della Santa degli Adolescenti (nell'originale Santa Lola) interpretata da Mary- Louise Parker in un doppio ruolo (recita anche la madre di Rick). Santa Lola rappresenta la coscienza di Rick, una sorta di Grillo Parlante che lo avverte e consiglia quando le sue azioni si fanno troppo ardite , arrivando a sfidare la legge. Infatti il giovane, pur di procurare alla bella Anita un concerto per il suo idolo Josh Groban (cantante conosciutissimo in America, ma poco da noi; è una specie di Andrea Bocelli e un suo album natalizio riappare ogni anno in classifica, avendo ormai stabilito un record di vendite) si rivolge a un mafioso, che naturalmente, chiede dei favori illeciti in cambio. Arriviamo allo spaccio di extasy e dunque , a fronte di tanti esempi pessimi (il preside della scuola che filma le adolescenti nei bagni dell'istituto; il padre del ragazzo e del suo migliore amico sorpresi in atti sado-maso con una escort; e finanche il prete cattolico di riferimento del protagonista e della comunità che è il segreto amante della signora Bender e di chissà quante altre parrocchiane....) Rick impara ad usare gli altri per ottenere quello che vuole. Tanto da diventare, assieme al suo amico (figlio appunto della onnipresente e svitata signora Bender) un duo di "papponi" che impiantano in casa uno strip club a pagamento. Parlavamo di" impianto elaborato", ma a volte c'è troppa carne al fuoco. Tanti (troppi?) i personaggi, come l'avvocatessa da sballo Heather Graham. Ma il piatto forte del film rimane Elizabeth Shue che, nei panni di Mrs Bender , è davvero splendida. Trasgressiva senza essere volgare, affronta le scene di sesso in modo esplicito, senza mostrare nulla : ed è la cosa migliore del film. Nell'epilogo, anche dei buoni sentimenti: l'accettazione dell'omosessualità di uno dei giovani protagonisti da parte della famiglia di origine , l'importanza della presenza femminile in famiglia della genitrice ( a discapito dei gravi difetti, come l'affezione all'alcol) la punizione degli empi, o dei corrotti.
ROMOLO RICAPITO

 
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JERSEY BOYS RECENSIONE DI ROMOLO RICAPITO

Post n°6764 pubblicato il 06 Gennaio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

di Romolo Ricapito
BARI, 22 GIU. - Nelle sale di tutto il mondo il nuovo film diretto da Clint Eastwood JERSEY BOYS. Trattasi di un'opera adattata per il cinema dal musical con lo stesso nome, risalente al 2006 e scritto dalla coppia Brickman-Elice. La pellicola segue la formazione del gruppo musicale The Four Seasons e in particolar modo la vita di Frankie Valli (Newark. 1934) , cantante di origine italiana: il suo vero nome è infatti Frank Castelluccio. Diventare famoso è una maniera giusta per uscire dal quartiere, recita una frase iniziale della sceneggiatura. Le altre maniere sono quelle illecite, ovvero l'adesione al crimine organizzato, al quale sono contigui gli altri membri del gruppo musicale , che cercano di iniziare l'italo-americano Frankie ai furti e alle rapine. Valli si riscatta dall' arresto a 16 anni grazie alla comprensione di un giudice. D'altronde nella sua famiglia vigevano regole comportamentali e valori che consentiranno all'artista di vivere un'esistenza onesta, riscattando i debiti fatti da The Four Seasons col crimine organizzato, che negli anni Cinquanta- Sessanta era molto infiltrato nel mondo della musica (e dello spettacolo, più in generale) . Gli esordi sono simili a quelli di altre famose band come i Beatles in G.B.: Frankie Valli e soci suonavano ai loro inizi in locali-cantine fumosi. La ricostruzione del film, quella d'epoca, è attenta e propria di chi ama la musica come Clint .Eastwood, (84 anni), che già diresse nell'89 il film Bird, sulla vita del sassofonista jazz Charlie Parker. Qui a farla da padrona è la musica leggera: un pop spontaneo, geniale, che viene cantato dalla voce inizialmente acerba e gracchiante di Frankie Valli: in seguito l'artista sarà capace di personalizzazioni e virtuosismi. La fotografia di Tom Stern, sui toni del marrone, è attenta a ricostruire un vissuto antico ma ancora vivo nei ricordi di molti americani. In sostanza, la storia con la scusa del biopic è uno spaccato di costume degli Stati Uniti , che avevano in quegli anni Frank Sinatra come modello di artista per tutti gli esordienti . Gli attori protagonisti si rivolgono spesso alla cinepresa raccontando in prima persona i fatti, narrando sprazzi della vicende visti dalle loro particolari angolazioni. Ad ogni modo Frankie Valli è il frontman del gruppo grazie alla sua personalità carismatica, così come, per creare un parallelo, Harry Styles lo è dei One Direction oggi. In effetti, The Four Seasons sono gli antenati delle boyband odierne , il che è evidente dalle coreografie dei loro pezzi cantati, che davano spazio a mosse, saltelli e presentazioni efficaci. Ma Jersey Boys include le trasgressioni sul nascere dell'America che seguirà; lo show-biz è un ambiente dove sono tollerati amori di gruppo e omosessualità (uno dei manager dei Four Seasons è un capriccioso gay alla Liberace). E' messo bene in evidenza come l'industria discografica sfrutti gli artisti, allora come anche prima (vedi la vita di Billie Holiday). Così come arriva per tutte le formazioni musicali il momento della crisi e del conseguente scioglimento, rappresentati dall'inizio della carriera solista di Valli e dalle liti sulle royalties. O anche tramite gli screzi accesi tra i due membri principali, Valli e Bob Gaudio, quest'ultimo autore dei maggiori successi del gruppo, come Sherry e Can't take my eyes off you. Nel film c'è un incontro col gruppo femminile The Angels, uno dei primi tutto al femminile, che portarono al successo My Boyfriend's Back. Il film si avvale di alcuni rewind che riportano la vicenda indietro; tutto è ampiamente documentato in un contesto corposo e appassionato,ma non adatto a tutti i palati . Anche perché certe caratterizzazioni lo avvicinano a film di genere e anche di "vario genere", come Il Padrino, Quei Bravi Ragazzi, Grease e Dreamgirls. Il personaggio di Frankie Valli è quello che subisce la migliore evoluzione all'interno di uno show business distruttivo e corrotto .Valli dovrà sopportare poi la scomparsa della primogenita, traviata da un delinquente. Il momento più rappresentativo e migliore del film è quando Valli intona Can't Take My eyes Off You, brano che segna la sua rinascita artistica e umana dopo il lutto. Tale canzone è molto nota al pubblico italiano grazie all'interpretazione di Gloria Gaynor. L'altro momento d'oro di Jersey Boys è il finale, con gli attori che ballano e cantano i successi di The For Seasons in un'ambientazione stupenda, all'interno di un lussuoso "video " riassuntivo, che vede anche la partecipazione di Christopher Walken , nella parte di Angelo "Gyp" De Carlo, mafioso italo-americano "consigliere" del gruppo, al soldo della "famiglia" dei Genovese.Tra gli interpreti, sono da citare inoltre John Lloyd Young, nella parte di Valli, che è anche un ottimo cantante e ha dato voce ai brani principali, all'interno di un album vincitore di un Grammy . Erich Bergen è un convincente Bob Gaudio.
-ROMOLO RICAPITO

 
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WALKING ON SUNSHINE CON GIULIO BERRUTI: RECENSIONE DI ROMOLO RICAPITO

Post n°6763 pubblicato il 06 Gennaio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

di Romolo Ricapito
BARI, 12 SETT. - E' in sala il film britannico Walking on Sunshine, interamente girato in Puglia tra Lecce, Nardò e le splendide spiagge di Gallipoli e sponsorizzato dalla nostra Apulia Film Commission . Curioso esperimento di cinema attuale, ma con un occhio al vintage (le canzoni eseguite durante il film da tutti gli attori sono datate anni '80) e in più con varie reminiscenze, rimandi e rivisitazioni di altre pellicole appartenenti a epoche non recentissime. Diretto dal duo Max Giwa-Dana Pasquini, si avvale di un cast composito nel quale spicca l 'italiano Giulio Berruti, conteso da due sorelle orfane di madre interpretate da Hannah Arterton e Annabel Sholey. Intanto c'è da dire che Berruti (che si è anche doppiato) già fece parte del cast di un film precedentemente sempre sovvenzionato dall' Apulia Film Commission, l'elegante L'amore è imperfetto di Francesca Muci, interamente girato a Bari. In questo nuovo contesto, la vacanza pugliese di Taylor, una bionda inglesina, è interrotta dal fatto che la ragazza deve terminare l'Università in patria. Così finisce anche la sua bella love story con Raf (Berruti). Anni dopo, Taylor rientra in Puglia, anche perché la sorella Maddie (Annabel Sholey) sta per sposarsi. In questo incipit si intuiscono delle vaghe rassomiglianze col film Grease di R. Kleiser con Travolta e la Newton -John. Comunque sempre di musical trattasi: la Arterton, appena arrivata in aeroporto, si esibisce nella nota hit di Madonna Holiday, con relativo contorno di ballerini. La particolarità della pellicola è che la traduzione di tutte le canzoni è riportata sullo schermo ed esse si adattano perfettamente ai contesto, in quanto scelte apposta come appendici necessarie alla trama . E così Venus, nel rifacimento dance sull'onda delle Bananarama ( e non degli esecutori originali, gli Shocking Blue) fa da cornice a un'elegante rappresentazione delle attrici del film che ballano vicino alla piscina della villa abitata da Maddie (la Sholey) , o anche dentro l'acqua , con contorno kitsch di ballerini e sfarzo. Il riferimento è sia ai vecchi musical di Esther Williams che ai film -kolossal di Bollywood. E' evidente sin da subito che la trama non è certo la cosa più importante della pellicola : essa è soltanto l'occasione per riproporre situazioni carine, o comunque (principalmente) esteticamente gradevoli nella suggestiva cornice pugliese. La parte iniziale è dunque la più riuscita del film. E così Taylor incontra infine il futuro cognato, che altri non è se non il "suo " Raf. La ragazza, che si esibisce sulle note di How Will I Know di Whitney Houston mentre Giulio Berruti emerge dall'acqua come un Apollo (sembra la scena di Piccolo Grande Amore dei Vanzina, con un Raoul Bova agli esordi ) è incredula dalla spiacevole coincidenza che il suo ex fidanzato sia finito nelle grinfie della germana, distante da lei anni luce sia come fisico che carattere... Ma a tentare la più provocante sorellina, Maddie, un terzo, maturo incomodo: l'ex fidanzato, interpretato dall'attore Greg Wise,ossia il classico bel tenebroso. Il duetto tra Wise e la Sholey sulle note di Don't You Want Me degli Human League è una delle cose meglio riuscite del film. In primo luogo, perché le parole della canzone ben si adattano alla situazione dei due amanti, che rievocano un passato burrascoso ma felice, soprattutto a livello sessuale. Inoltre, l'escamotage di avere tradotto le canzoni sullo schermo rende certi successi del passato, tacciati un tempo di superficialità , finalmente rivalutati nelle liriche che sono soprattutto abili stesure di capaci parolieri. Ora il resto è prevedibile : avverrà il classico scambio di coppie. Ma prima, tante scene davvero gradevoli comprendenti una sagra di pomodori, tipica festa pugliese che finirà nel lancio dei rossi ortaggi, creando dei cromatismi molto particolari sullo schermo. Dicevamo degli interpreti: di Walking on Sunshine si parlò a lungo durante la sua preparazione perché la popolare pop star Kylie Minogue avrebbe dovuto interpretarlo. Ma la Minogue fu sostituita dall'esotica Leona Lewis, vincitrice di un'edizione di X Factor in Gran Bretagna. La Lewis ha avuto grande successo come cantante , ma la sua presenza in questo film è davvero superflua. Infatti la storiella della sua improvvisa gravidanza è troppo sotterranea (trascurabile) rispetto a tutto il resto e la Lewis rimane un soprammobile, per quanto elegante. C'è poi la scena dell'addio al nubilato, con le donne del cast che si sbizzarriscono in una discoteca di paese sulle note di Cyndi Lauper (Girls just want to have fun) in contrapposizione ai maschi, drogati dalle note di Wild Boys dei Duran Duran. I due pezzi fanno da contrappunto a un modo di divertirsi edonistico ed egoistico, tipico degli anni Ottanta. E' abbastanza chiaro allora come la pellicola, nella seconda parte, mostri un po' la corda, in quanto una volta indovinata la trama, essa è tirata troppo a lungo e sostenuta soltanto dai balli. In più, dietro a tutto, inizia ad insinuarsi una sorta di malinconia, non si sa quanto involontaria. Dunque nell'ultima sezione il film regge meno, ma comunque regge, sostenuto dai quattro interpreti principali, ma soprattutto dal bravissimo Giulio Berruti, che è l'autentica rivelazione del film. Berruti, che ha partecipato a luglio all'anteprima del film a Londra, ha tenuto a ricordare un altro attore italiano presente nel cast, Giulio Corso (allievo dell'accademia Silvio D'Amico). Dunque due attori italiani, in un film che sicuramente sarà apprezzato molto di più all'estero, sperando che le bellezze paesaggistiche e i monumenti della nostra Puglia richiamino turisti a frotte. Nel ruolo della cameriera Tiziana, la nota cabarettista barese Tiziana Schiavarelli, in un ruolo comico.

ROMOLO RICAPITO

 

 
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