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Messaggi del 08/09/2015

GIOVANNI SCATTONE INSEGNERA' PSICOLOGIA A ROMA. Ha scontato ormai sua pena per il caso Marta Russo

Post n°7025 pubblicato il 08 Settembre 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Giovanni Scattone, che fu condannato per l'omicidio di Marta Russo, insegnerà a Roma in un istituto professionale, avendo da tempo scontato la sua pena.
La vicenda non è paragonabile a quella di Luigi Chiatti, detto "il mostro di Foligno" che, scontata la pena per l'uccisione di due bambini, sarà ospitato per due anni in una struttura, che poi è una residenza per misure di sicurezza. Con lui altri dieci pazienti.
Di Chiatti si è detto che potrebbe nuocere nuovamente : lo ammise lui stesso durante le fasi di un drammatico processo.
Dunque va "sorvegliato".
Nella Capitale, una delle prof. assunte, ha dichiarato al Corriere di essersi sentita defraudata: deve andare a insegnare fuori Roma, il posto spetta per legge a Scattone.
Il docente fu condannato per omicidio colposo: per la collega è dunque inconcepibile che insegni psicologia.
Qualcuno, nei titoli, ironizza forse sulla "buona scuola" di Renzi.
Ma occorre distinguere e sottrarsi alla facile demagogia.
Anche perché i casi di Scattone e Chiatti sono differenti.
La pena tende alla rieducazione del condannato, dunque Giovanni Scattone, piaccia o no, è giusto che insegni, una volta pagato il suo conto con la giustizia.
ROMOLO RICAPITO

 
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Mamme omofobe: non vogliono gay a feste o in casa

Post n°7024 pubblicato il 08 Settembre 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Delle volte capita di ascoltare delle conversazioni significative in forma obbligata, perché alcuni amano conversare a voce alta.
Al bar del luogo di vacanza, mentre leggo i quotidiani sorbendo un caffè, al tavolo a fianco due signore conversano della festa di compleanno in villa della figlia di una di loro, che compie 18 anni.
La madre della ragazza si lamenta del fatto che la festa è stata "rovinata" dalla presenza di due giovani, "sicuramente omosessuali" e dai vestiti sgargianti, che erano arrivati con una compagna di scuola della figlia.
Informatasi con discrezione, la donna scopriva che si trattava di una coppia gay, bene accetta nel contesto del gruppo.
La mamma si lamentava della "figuraccia" fatta con i genitori delle compagne di scuola, perché alla festa quella gente "non doveva" essere invitata.
"Figuraccia" anche con le signore amiche del circondario di ville, che avevano mandato con fiducia le figlie alla festa.
Non mi sono stupito molto di questi giudizi, che allignano anche nelle classi borghesi: in estate ho letto di vari episodi di omofobia, non ultimo il manifesto di una nota pop star imbrattato con un insulto.
A stupirmi molto di più, la risposta dell'amica della signora, la quale esprimeva la sua soddisfazione riguardo al fatto che i due figli maschi, ormai all'università, fossero regolarmente fidanzati con coetanee.
"Pericolo scampato, i miei ragazzi sono eterosessuali", ha sospirato, aggiungendo: "li avrei preferiti stupratori, piuttosto che gay".
ROMOLO RICAPITO

 
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