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Diabete, si cura meglio in compagnia

Post n°169 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da sorryso71
 


Indagine su 900 malati commissionata da Novartis dimostra il ruolo centrale della famiglia

di Mariapaola Salmi

Il paziente diabetico seguito da una figura di sostegno - il caregiver - sta decisamente meglio. Lo rileva un'indagine GFK Eurisko su 900 diabetici commissionata da Novartis. Il ruolo del caregiver è centrale, di solito si tratta di una donna (moglie, compagna, figlia) molto coinvolta e sensibile sotto il profilo psicologico, preoccupata per il futuro del familiare diabetico, in particolare per le possibili complicanze, per l'eventualità che il paziente debba passare alla terapia insulinica, ma anche per la difficoltà che il diabetico incontra nell'accettare un certo stile di vita.
Viceversa l'87% dei diabetici sostenuti dal caregiver dichiara di sentirsi più soddisfatto del proprio stato di salute fisico e mentale, meno ansioso, dice di riuscire ad accettare meglio la malattia. In effetti, il 76% dei diabetici seguiti da un caregiver non dimentica mai di prendere le pasticche e aderisce meglio alle altre terapie farmacologiche, il 72% segue una dieta controllata che nel 74% dei casi si trasforma nello stile alimentare della famiglia. Tanto il diabetico che il caregiver vedono nel centro diabetologico e nel diabetologo che li segue un punto di riferimento fondamentale nei confronti del quale c'è da parte di entrambi una notevole soddisfazione.
Riguardo le crisi ipoglicemiche cui vanno incontro molti pazienti diabetici nell'arco della giornata, specie se il diabete non è ben controllato, un dato interessante emerge dall'indagine: il caregiver le teme e se ne preoccupa più del paziente stesso.
Eurisko, nell'ambito del forum on line "Pazienti diabetici", ha rivolto alcune domande a 25 donne diabetiche. È emerso l'estremo bisogno di un sostegno psicologico continuativo. I diabetici sono malati cronici, devono seguire per tutta la vita una dieta equilibrata, rischiano di dover ricorrere all'insulina e soprattutto devono convincersi che non guariranno mai. Per sopportare il peso della malattia vanno aiutati a pensare positivamente e motivati per evitare momenti di cedimento e di sconforto.
"Un aiuto arriva dalle nuove terapie combinate, quali Eucreas che in una sola compressa riunisce due principi attivi, vildagliptin e metformina capaci di tenere sotto controlli i valori glicemici, un beneficio importante per un paziente che nella maggior parte dei casi assume fino a sei-otto farmaci per un totale di una dozzina di compresse al giorno", sottolinea Edoardo Mannucci diabetologo dell'Azienda ospedaliera - universitaria Careggi di Firenze. Eucreas è indicato per i pazienti con diabete di tipo 2 che la sola metformina non riesce a controllare, ed è particolarmente efficace sulla glicemia post-prandiale. Sono in fase avanzata studi sull'impiego in fase iniziale della malattia.

tratto da la repubblica salute

 
 
 
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