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Il giorno che mi innamorai

Post n°259 pubblicato il 27 Dicembre 2011 da sughrue
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Scivolavano ancora come stelle luminose
le nostre risate dalle pareti della stanza
terse nelle lucide gemme del tuo sorriso

Quando se ne spense l'eco
mai mi era sembrato fossi a te così vicino
da specchiarmi al centro dei tuoi occhi

Fu mia impressione
o ebbero per me una carezza?
Avevano dell'ovvio o fu mia incoscienza?

Alzai la mano e carezzai il tuo viso
e le onde crespe dei capelli
mi coprirono le dita di un biondo oro intenso

Presi respiro e ti baciai
fu un tuffo delicato e avventuroso
il giorno che mi innamorai.

 
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Estate avellinese

Post n°258 pubblicato il 17 Agosto 2010 da sughrue
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.Avellino, 16 Agosto

 

 

PFM canta De Andrè

Io e il Colleghino

 
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Alba

Post n°257 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da sughrue
 
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Alla fine l'alba.
Il chiarore del mattino veste un nuovo giorno.
Le incertezze e gli enigmi della notte sono confinati in un brutto sogno.
La memoria è labile ed è un bene che sia così.
E' il momento di caricarsi, esporsi alla luce e al sole.
Prendere forza e convinzione.
La notte tornerà con i suoi dubbi opprimenti
ma dietro il suo drappo nero
so che brilla la luce. 

 
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Saluti, auguri e (forse) arrivederci...

Post n°256 pubblicato il 19 Dicembre 2009 da sughrue
 
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Tempo di saluti.

Il Natale si approssima e il tirocinio volge al termine.
E' stata una settimana fitta di appuntamenti, occasioni per salutarci e augurare il trascorrere di serene feste.

La cena di fine tirocinio.
Dopo tanti pranzi tipici bergamaschi finalmente un menù a base di pesce. 
Descriverla come un'abbuffata è dire poco ma l'abbiamo consumata con classe.

Il rinfresco offerto dall'Ufficio e il ringraziamento del direttore.
Brindisi ai risultati raggiunti e l'augurio di un nuovo felice anno.

Le ultime riunioni a casa di amici per distrarsi, in attesa della partenza e delle comunicazioni ufficiali.
Lunedi, ci è stato detto, sarà il giorno della verità.

3 giorni all'alba    

 
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DEVIL - "Father"

Post n°255 pubblicato il 12 Dicembre 2009 da sughrue
 
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In una torrida estate, nella sostanziale quiete di Hell’s Kitchen, conquistata a prezzo di una ferrea vigilanza, Devil assiste da spettatore passivo alla catena di omicidi di un serial killer fino a quando scoprirà che la propria morte è destinata ad esserne l’anello finale.          
Ma chi è l’assassino che i media newyorchesi hanno battezzato Johnny Bulbo?
E qual è il misterioso legame che lo avvicina al Diavolo Rosso, custode e protettore del quartiere di Hell’s Kitchen?
Sono i due interrogativi che sorgono e acquistano urgenza di risposta man mano che il lettore si addentra nel cuore di questo coinvolgente thriller che richiama le origini del giustiziere mascherato e il suo rapporto, emotivamente controverso, con il padre, pugile alcolizzato ed esattore di tangenti per conto di un boss locale.
In realtà tutta le vicende che costruiscono la storia sono conseguenze delle relazioni che protagonisti e co-protagonisti hanno avuto con i loro padri, dei fantasmi che ne sono nati e degli incubi irrisolti che hanno ereditato.

Scritta al capezzale del padre nel 2003 e a lui dedicata, “Father” è un capolavoro di Quesada, una storia potente e psicologicamente raffinata.
Un’altra perla delle grandi saghe dei super-eroi.
10 giorni all'alba.

 

 
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Pranzo a Piazzatorre

Post n°254 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da sughrue
 
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Piazzatorre, 06.12.2009


Pranzo tra colleghi, attuali e futuri, con lo scenario dell’alta Val Brembana.
In gruppi da Milano e Bergamo abbiamo raggiunto il Ristorante Hotel Pinete di Piazzatorre e siamo stati accolti, e non è stata una novità, con grande cordialità e simpatia dai proprietari, genitori di un’amica.
Dai finestroni del locale si scorgeva il tratto terminale della pista innevata su cui giocavano i bambini con gli slittini e gli sciatori concludevano la loro discesa.
A tavola ho rivisto con piacere amici che ora sono in uffici diversi dal mio e tra un discorso e l’altro abbiamo aggredito tenacemente le ottime portate che il menù ci ha proposto.

 

Antipasto

Misto di taglieri di salame nostrano della valle
Speck tirolese con scaglie di pecorino
Fettine di capriolo al sale e pepe rosa
Bruschette alla mediterranea
Mezze lune di mais al lardo di colonnata 

Primo piatto

Casoncelli alla bergamasca
Risottino mantecato al salame
Pizzoccheri caserecci 

Secondo piatto

Stufato di bue con verdure al barbera
Fettine di vitello ai funghi
Tronchetti di formaggio di monte su ardesia
Polenta taragna
Patate al rosmarino 

Dessert

Strudel di mele con gelato al fior di latte 

Acqua, Vino (Bonarda di ganaghello), Caffè, Amaro e Grappa

 

Abbiamo fatto lavorare le mandibole per circa tre ore e mezza e fatto piazza pulita come bibliche locuste.
Sfidato, a viso aperto, i casoncelli nel loro terreno, una palude di burro fuso e pancetta, senza indietreggiare.
Abbiamo dimostrato che quando ci sono da affrontare questioni delicate i meridionali non si tirano indietro.
Un’esperienza da ripetere... magari per festeggiare il contratto.
13 giorni all'alba.

 
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Ogni giorno che aspetto

Post n°253 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da sughrue
 
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Ogni giorno che aspetto

Ho perso le parole che avevi per me
i saluti affrettati e i discorsi interminabili
le frasi smorzate dai baci
e le risate solleticate
Non ascolto più la tua voce
brillare nel respiro e nel sogno
ma qualche volta mi volto
inarrendevole suono dentro di me

Ho perso gli sguardi che avevi per me
gli abbracci che mi stringevano
e la fronte e le labbra
la musica calda del tuo corpo su di me
Non sento più le tue mani
racchiuse tra le mie dita
ma a volte stringo il pugno
come per non farti andare via 

E ogni giorno io aspetto
questa malinconia
Ogni giorno io aspetto
che il tempo passi via
E ogni giorno che aspetto
è un altro dispetto
che consumo per me

Adesso non ho più il tuo sorriso
i sentieri che seguivo sulla tua pelle
tra i brividi intensi
aprivo la porta verso l’infinito
Non sento più il tuo cuore
sospeso accanto al mio
che batta o si fermi
comunque ..
Amore mio

E ogni giorno io aspetto
questa malinconia
Ogni giorno io aspetto
che il tempo passi via
E ogni giorno che aspetto
è un altro dispetto
che consumo per me

 

 
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Questioni di sede(re)

Post n°252 pubblicato il 29 Novembre 2009 da sughrue
 
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Trascorre il tempo e la scadenza del tirocinio-bis si avvicina.
Più che per i timori di un indefinito procrastinarsi del momento dell'assunzione, i tirocinanti si stanno consumando per l'incognita relativa alla loro sede definitiva.
Buon senso vorrebbe che AE ne desse notizia in decente anticipo di modo che, se del caso, ci si possa apprestare a disdire le attuali locazioni e a ricercare opportune sistemazioni ma la storia recente sembra dimostrare che non sia questa l'usanza.
I tirocinanti sono in apprensione.
Si sa, di certo, che c'è una robusta necessità di personale a Milano sud, in una zona perifica al confine con il lodigiano e che un gran quantitativo di nuovi assunti sarà dirottato in quella sede.
Non si conoscono né è dato sapere quali saranno i criteri di assegnazione utilizzati.
Difficile, quindi, se non impossibile, fare delle previsioni mentre aumentano vertiginosamente i riti scaramantici, collettivi e individuali.  
A tal proposito, c'è chi si apparta per compiere arcani scongiuri e chi, invece, sgrana in compagnia i rosari invocando i santi che conosce meglio.
C'è chi, alla fine, si è arreso e non si vuole più interessare e c'è chi, come per una catartica liberazione è andato a sbirciare.
23 giorni all'alba

 

 

      

 
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Il volo

Post n°251 pubblicato il 21 Novembre 2009 da sughrue
 
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Adoro volare.
Osservare dall'alto il mondo, con una prospettiva ridimensionata.
Svincolarsi dai rigidi paletti con i quali perimetriamo la nostra vita.
L'accelerazione sulla pista e il momento del decollo mi eccitano,
socchiudo gli occhi, per qualche istante, e li riapro quando sono in alto.
Mi sembra di essere infinitamente libero
nel cielo azzurro che scorgo dal finestrino,
libero di ondeggiare assieme ai banchi di nuvole.
33 giorni all'alba.

 

 
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Bergamo Biancoverde

Post n°250 pubblicato il 15 Novembre 2009 da sughrue
 
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Varese, 08.11.09

Siamo tornati all'entusiasmo di due anni fa quando l'Air Avellino disputò un eccellente campionato, giungendo terza in "regular season", e giocò per la prima volta i play-off fermandosi in semifinale contro la "corazzata" Roma.
Ma soprattutto fu l'anno in cui la formazione del presidente Ercolino vinse sorprendentemente il suo primo trofeo cestistico: la coppa Italia.
Fu un campionato meraviglioso che vissi nella mia, solitamente, sonnecchiante città, elettrizzata improvvisamente da un evento inaspettato e contagiata dalla frenesia di un pubblico che domenicalmente sperava, gioiva e cresceva partita dopo partita.
In questo campionato che vede l'Air capolista imbattuta dopo sei giornate sto condividendo, invece, la mia passione con i tifosi che da anni si sono trasferiti in Lombardia.
A Bergamo c'è un gruppetto storico che porta il suo vessillo e il suo carico di entusiasmo su molti dei campi da gioco delle città settentrionali.
A Varese ho vissuto con loro un'esaltante trasferta.
La prima di una lunga serie.

 

 
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46 giorni all'alba

Post n°249 pubblicato il 07 Novembre 2009 da sughrue
 
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Bergamo

Mi pesa non poco essere qui, adesso.
Sarà in buona parte perché avevo deciso di non accettare il tirocinio-bis e di attendere il giorno dell'assunzione a casa.
Dopo essere stato precario negli ultimi due anni mal digerivo l'idea di continuare con questo "status" per un ente pubblico e per di più dopo aver vinto un concorso.
Altre considerazioni mi hanno fatto cambiare idea ma lo stato d'animo è molto diverso da quello che avevo l'anno scorso durante il primo tirocinio in fase concorsuale.
Se ne sono accorti anche i miei colleghi in stanza e mi chiedono perché...
Non basta l'insofferenza al senso del precario che mi riveste pelle e anima dopo aver cambiato tre lavori in tre diverse città?
Non è sufficiente il marchio dell'ingiustizia impresso su di un tirocinio che è un lavoro mascherato?
Non è troppo dover essere qui a ottocento chilometri dagli affetti più cari e vedere e conoscere altre persone che hanno lasciato mogli o mariti e figli per poter svolgere qualche mese di lavoro?
No. Non è tutto. Mi accompagna una senzazione strisciante e spiacevole.
Spero sia solo una maldestra suggestione.
46 giorni all'alba.

 

 

 

 
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Estate avellinese

Post n°248 pubblicato il 28 Luglio 2009 da sughrue
 
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 Volturara Irpina, 27.07.09

 

 

 

 

 

ZERO ASSOLUTO TOUR
sotto una pioggia di parole

 

PER DIMENTICARE

(e forse partirò davvero per dimenticarti)

 

Io e Filippo

 

 
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Big Fish

Post n°247 pubblicato il 05 Aprile 2009 da sughrue
 
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Simpatico affabulatore Edward Bloom, ama intrattenere amici e conoscenti con il racconto di aneddoti della propria vita.
Storie fantastiche e sbalorditive, popolate di personaggi fiabeschi, che con il passar degli anni provocano una stizzosa insofferenza nel figlio William, che accusa il proprio genitore di essere stato poco presente nel corso della sua adolescenza e di essersi sottratto ai suoi doveri di padre rifugiandosi in un mondo irreale e falso.
Dopo tre anni di lontananza, venuto a sapere della malattia incurabile di Edward, William torna a casa dei genitori e, in questo periodo di permanenza, rinviene casualmente degli indizi che sembrano autenticare alcune delle incredibili storie narrate dal padre.
Saranno lo spunto per cercare di mettere a fuoco la vita del genitore affidandosi alle testimonianze delle persone che gli sono state vicine e che lo hanno amato.

In “Big Fish” Tim Burton annulla il confine tra favola e realtà e plasma un mondo impreziosito dai colori e dai suoni suggestivi dell’immaginazione.
La vita è un tragitto che può condurre in un bosco stregato e in un paese senza tempo, può riservare incontri con persone fuori dall’ordinario e coinvolgere in avventure strepitose.
Il segreto è continuare a nutrire la voglia di sognare, che gli impegni e le difficoltà quotidiane tendono ad affievolire, e riuscire a trasmettere agli altri questo desiderio.

 

 
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Le fate ignoranti

Post n°246 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da sughrue
 
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Dopo la morte del marito, manager di successo, Antonia (Margherita Buy) rinviene, assieme agli oggetti che erano conservati nell’ufficio del coniuge, un quadro al margine del quale è stata aggiunta una dedica d’amore a firma di una misteriosa fata ignorante.
Sicura di trovarsi di fronte alla prova dell’esistenza di un’amante, Antonia comincia la ricerca della donna che ha condiviso il suo uomo.
La scoperta che la relazione clandestina, vissuta in parallelo con il matrimonio, era, in realtà, intrattenuta con un uomo, Michele (Stefano Accorsi), costringe la protagonista a riconsiderare faticosamente la propria storia di felice e appagata coppia borghese.
A questo suo percorso critico gioverà la frequentazione con lo stesso Michele e il suo gruppo di amici, tra cui l’introverso e commovente Ernesto (Gabriel Garko), che offrirà l’esperienza per reinterpretare il sentimento dell’amore.

Il film di Ozpetek è un film sull’amore inteso nell’accezione più ampia.
Tutti gli ambienti narrativi sono permeati di questo sentimento.
Dal museo in cui Antonia appare all’inizio del film assieme al marito, alla tavola alla quale si riunisce la comitiva di Michele.
Dalla stanza in cui giace il malinconico Ernesto prigioniero dei suoi ricordi, all’areoporto in cui Antonia decide di imbarcarsi per allontanarsi e metabolizzare i cambiamenti intervenuti nella sua vita.
L’amore non può essere evitato né spiegato, sembra dirci Ozpetek. Ciò che possiamo fare è goderne appieno, senza limitazioni e schemi morali indotti, nel momento in cui attraversa la nostra vita perché della nostra vita è il regalo più sorprendente.

 

 

 
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Post N° 245

Post n°245 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da sughrue
 
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"Secondo la condivisibilissima tesi di Idioti in marcia -romanzo di fantascienza di tale Kornbluth, di cui ho sentito parlare alla radio mentre ero in auto e che è uscito più di vent'anni fa e oggi introvabile, dice lo speaker, e che, aggiungo io col senno di poi, potrebbe essere stato ispirato da La psicologia delle folle di Gustave Le Bon, del 1895-, a circa cinque miliardi e duecento milioni di idioti capaci solo di riprodursi a vanvera corrispondono tre milioni e mezzo di esseri umani intelligenti capaci di "creare se stessi", capaci cioè di non fare alcun affidamento sulla forfettaria creazione all'origine, e intelligenti a prescindere dal fatto che abbiano a loro volta procreato o no, e sia che abbiano procreato altri idioti o qualche raro intelligente come loro; suppongo che se gli idioti sono sempre in marcia, gli intelligenti saranno tali perché talvolta riescono a stare fermi.
Malgrado le scariche che mi facevano venire voglia di spegnere la radio, sono riuscito a afferrare che la caratteristica principale che accomuna questo miliardo di idioti è poi l'unica concentrazione intellettuale di cui sono capaci: individuare l'Uomo Forte, il Pifferaio Magico -il Duce, il Fuhrer, il Caudillo, il Conducator: il nazionale meneur des foules -che li incanti e li guidi verso la catastrofe e l'autodistruzione più distruttiva con gli slogan populisti del "vincere o morire".
Il loro unico anelito? Fare corteo e esercito e tutt'uno in marcia dietro l'Hitler o lo Stalin ideale della loro epoca che li decimi e spinga i sopravvissuti a riprodursi più alla grande di prima per fornire gli idioti in marcia prossimi venturi all'imminente nuovo Pifferaio Magico.
La carneficina culturale quale specularità dell'origine divina cui gli idioti in marcia stanno aggrappati per darsi, da subito, un fine: una epocale, gloriosa, predestinata fine di massa.

Aldo Busi

 
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Post N° 244

Post n°244 pubblicato il 13 Novembre 2008 da sughrue
 
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Una grande finestra è la metà superiore della parete della stanza.
Oltre il vetro, le luci dei lampioni nella strada che porta alla stazione.
Più lontano -non tanto sembra- i fari dei segnalatori della pista dell’aeroporto.
A quest’ora, spesso, i rumori improvvisi degli aerei in partenza.
Solcano rapidamente il cielo della mia finestra.
Fretta di essere altrove.
In un altro punto di un’altra finestra in un’altra città.

Bevo vino, rosso e forte.

E penso a chi guarderà.

 
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Post N° 243

Post n°243 pubblicato il 12 Novembre 2008 da sughrue
 
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25.10.2008

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ECDL CORE


1.  Concetti di base della tecnologia dell'informazione

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OK! Adesso posso guidare un pc.

 
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Post N° 242

Post n°242 pubblicato il 12 Novembre 2008 da sughrue
 
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25.10.2008

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ECDL CORE


5.  Database

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Post N° 241

Post n°241 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da sughrue
 
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Nella colonna sonora dell'estate,
ahimè, oramai passata, inserisco
anche questa spensierata canzone
di una maliziosa Katy Perry.
Intriganti pensieri di amicizia
affettuosa tra donne, 
alla maniera di Madonna e Britney Spears
o delle Tatu.

 

 
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Post N° 240

Post n°240 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da sughrue
 
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