Creato da una_manciata_di_more il 23/03/2009

una manciata di more

..."un importante valico e un incrocio di strade"...

 

 

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genialate

Post n°54 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da una_manciata_di_more

"sono un pò triste e un pò no, forse più stanca che altro. di quella stanchezza che dopo un lungo combattimento non ti permette di desistere dal perseguire il fine. perchè non dovrei avere la certezza della speranza? cosa me ne impedisce l'immagine? nulla in fondo, a parte la foschia. tutto mi sembra avvolto da una schiuma leggera ma fitta. non conosco più i suoi baci, nè le carezze, a volte neanche il sorriso, ne le parole di sostegno, manco me stessa. mi sarò spinta oltre? va bene, non importa. posso farcela a riprendere i fili della mia testa. eppure c'è questa sensazione che mi perseguita: è come se mi nascondessi dietro a un dito. due anni fa ho lasciato alle spalle il mio passato, la mia vita precedente (ero una studentessa mediocre, fuori sede, sognatrice, perditempo, pseudolavoratrice con le ripetizioni di matematica e fisica) e non ho poi più trovato nessuna dimensione che fosse egoisticamente benevola e mia.  non l'ho voluta. non ho voluto una meta, ma una strada fatta di momenti: baleni di soccorso, flash d'amante, lampi di genio inutili. e sono qui, commossa: le lacrime sfiorano i confini degli occhi senza colare. perchè ti  sto seguendo? perchè cerco di recuperare la tua vita dimenticando la mia? non voglio tornare tra i banchi di ingegneria eppure questo è tutto ciò che gli altri (anche tu, me lo hai detto stamattina) vogliono da me. non voglio a andare a lavorare sfruttata per qualche stupido padrone, anche se lo farei e lo farò visto che non ho alternative. voglio scrivere, ma per scrivere serve metodo e costanza: io non ce l'ho, nè il metodo nè la costanza.
conosco il sacrificio (forse) e non voglio sacrificare nulla per me: è come se in fondo non mi importasse : non della mia intelligenza, non della mia struttura, non della mia scrittura.
così corro dietro a chi ha bisogno, scordandomi il sogno e la realtà. tutta la mia vita pare una negazione e guardandomi nessuno lo direbbe: una forza della natura è la definizione più comune che mi si appioppa.
c'è una domanda cui non so rispondere: se, come ho sempre sostenuto, la meta coincide con la strada perchè sento che manca qualcosa a questa mia strada?
forse il percorso non è la meta e ciò che vale per gli altri (la storia della nave e del timoniere, o quella della fame) vale anche per me? forse ho fame. ma non posso continuare a andare a caso. e comunque di cosa ho fame?"

 
 
 
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Non si può impedire a qualcuno di farsi o disfarsi la propria vita,
si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono di nessuno,
nel bene e nel male.

P.V. Tondelli

 

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