10/06

Premessa: in questo preciso momento mi sta capitando qualcosa di molto doloroso. Niente che riguardi la salute, non muoio per adesso, mi spiace. Ma morirò. Giuro. Non temete, giuro che prima o poi muoio ma non adesso. E niente che riguardi mia figlia: no lo dico perché non vorrei si pensasse a cose del genere che qui è un attimo. Mia figlia sta bene, è stata promossa con dei bei voti ( così mi ha detto la maestra poi va’ a sapere ) per adesso non dà nessun problema ma state sereni, diventerà adolescente e mi farà vedere i sorci verdi. Però mi sta capitando lo stesso qualcosa di estremamente brutto e doloroso. Quindi di tutto avevo voglia tranne che di venire a pipponare anche qui. Però avevo promesso che qualcosa avrei detto oggi e la promessa la mantengo perché non è colpa di nessuno di quello che sta succedendo a me e non devono andarci di mezzo promesse fatte ad altre persone. Sarò una merda eh. Però sono una che quando dice una cosa la fa. Così come sarò una merda eh. Ma sono una che quando sbaglia lo ammette. Ecco perché poi, quando non sbaglio…mi dispiace che si pensi che ho sbagliato comunque.

Bon. E’ il titolo di questo blog, tutto sommato. L’ultimo esperimento su ‘sta community.

Alla fine ce l’avete fatta. Forse era questo che volevate diventasse: blog dove nessuno commenta perché ha paura di far scoppiare una rissa…blog dove commentano solo un tot di persone perché il resto del mondo è in lista nera…blog dove non commenta nessuno…blog dove ci si auto-commenta e auto-referenzia grazie a tremila nick tutti in capo a uno. Il 90% della gente stufa che se n’è andata.

Così è diventata. Così la volevamo, probabilmente. Perché anziché cercare di interagire…abbiamo sempre avuto come unico obiettivo quello di farci le scarpe l’uno con l’altro. Qua non si fa carriera, non si guadagnano soldi, eppure volevamo farci le scarpe l’uno con l’altro. Troppo difficile prendere ciò che di buono ognuno sapeva dare: le conoscenze, le competenze, le esperienze di vita…non sono interessate mai a nessuno. Forse adesso iniziano a fuffare i primi post effettivamente interessanti, arricchenti e di contenuto, dove la gente che sa qualcosa condivide il suo sapere, gratis, senza chiedere niente in cambio…ma ora è tardi, come spesso accade.

Adesso vi piace di più? Adesso è diventato il posto tranquillo, ricreativo, sincero e limpido a cui auspicavate? Adesso tutti i bugiardi, meschini, imbroglioni, falsi, cattivi, rovinatori sono stati annientati e si sta bene? Sarà.

10/06. Era il mio ultimo blog. Perché io alle persone mi affeziono. Anche a quelle dietro ad un pc. Le persone son sempre persone anche se non sai che faccia abbiano o che storia hanno avuto. L’intenzione era quella di non andarmene e di continuare a dar modo a tutti di parlare. Ma oggi è il mio compleanno. E non so neanche quanti anni compio perché tanto, potrei dire 45, 93, 12 o 25…ci sarà sempre qualcuno che pensa di saperlo meglio di me. Potevamo parlare di cani, di gatti e di come scegliere un bel persiano che vinca le mostre ma no, neanche quello si può fare. Qui si può raccontare solo quello che gli altri accettano che tu possa essere. Io allevo gatti. Ci credono perché pensano che allevare gatti equivalga ad essere una povera zitella gattara pulciosa che porta scatolette di fattura scadente a una colonia di cosi miagolosi raccattati per strada. Se spiegassi seriamente cosa vuol dire avere un allevamento, cosa deve sapere e studiare un buon allevatore, quali titoli si possono o no vincere e quanti soldi si chiedono ed ottengono per un cucciolo…probabilmente smetterebbero di credere pure che allevo perché sarebbe una cosa troppo chic per me. Se facessi vedere qualche foto della location, delle casette dei gatti, dei miei gatti stessi…avrei finito pure di poter parlare di gatti perché si capirebbe che non significa stare per strada sciabattando spruzzando frontline come se non ci fosse un domani.

Questo per dire: a nessuno interessa niente di noi. Ognuno di noi qui non è nessuno se non qualcuno da prendere di mira fino a trovare lo scheletro nell’armadio che tutti abbiamo. Qualcuno lo scheletro ce l’ha falso, qualcuno vero, qualcuno non ce l’ha, qualcuno non lo fa scoprire…ma tutti abbiamo un’anima, un carattere, un modo di fare, qualcosa da dare. Potevamo limitarci a scambiarci queste cose. Invece ci siamo scotennati. E ora siamo tutti un po’ soli, nelle nostre belle stanzette, tutti nello stesso condominio a cui stanno dando la lettera di sfratto e nessuno che si saluta nemmeno per chiedersi dove andrà a vivere. Il tempo passato su questo blog?

Ad oggi posso dire: tempo perso. Tutto quanto. Non ho lasciato nulla a nessuno. Abbiamo preteso le referenze di tutti…e non abbiamo preso quello che tutti potevano dare. Come una grande colletta alimentare…e poi, invece di fare una bella cena tutti assieme…abbiamo buttato tutto nel cassonetto perché forse i ravioli non erano stati fatti a mano ma comprati. Probabilmente conteniamo tutti olio di palma. L’importante è che adesso questo posto vada bene. Va bene? Tutti soddisfatti i bloggers di questa piattaforma? Ottimo. Pensiamo alla salute, allora.

 

E questi sono miei. Di mia proprietà indiscussa. Sì. Snoopy ed Eros, leoncino e topo. Quindi chiariamo pure ‘sta storia che è onestamente ridicola. Costano tanto, sì. E si vede che me li so’ potuti permettere, gente mia, non so che farci. Rubarli non li ho rubati. C’è chi spende in abiti firmati e borse di gran fattura, chi spende per la macchina, chi spende per i viaggi…io spendo per mia figlia e per comprarmi cani perché A ME MI piacciono. E voglio vedè chi ha il coraggio di dire che so’ tarocche. No perché anche volendo…io non so manco come cacchio si fa a taroccare le foto, se fossi capace mi taroccherei eccome, minchia se mi taroccherei, tutta quanta proprio, mi farei tale e quale a quella là…quella che chiamo carciofo perché la odio e sono invidiosa. Ma non sono capace, mannaggialmondo!

E tanti auguri a me perché, che piaccia o meno, io oggi compio degli anni. Quanti mo non lo so, fate voi tanto sempre voi decidete, però oh, per compierli li compio. E sì, sto a passà una giornata di merda, spero faccia piacere a qualcuno ma so anche che è più d’uno e d’una. Tttacci vostri la sfiga che portate con ‘sta sorte…

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Buongiornissimo, Kaffè?

Primo concetto: l’ultimo post che ho scritto, come ho detto in un commento, mi ha ricordato ESATTAMENTE i motivi per i quali, nonostante tutto, continuo a stare qui. Sono stati scritti commenti meravigliosi, da tutti. Commenti in cui c’era dentro davvero umanità. Forse ricordare i vecchi tempi ha smosso qualcosa, forse ricordare quando s’entrava qui e i post dedicati facevano sorridere e non piangere ha fatto bene, non lo so, ma in tutte le vostre parole si è sentita forte e chiara la “partecipazione” sincera, vera, spontanea e per me è stato un grandissimo successo. Pipponi su pipponi faccio, spesso per niente o controproducenti e poi…improvvisamente…una “discussione” come quella. Bella, pacata, sentita. Una splendida fine.

Bon. Adesso vi comunico la mia decisione, presa dopo 3 giorni di full immertion ( ?? giusto? non son sicura…) nei soliti frullatori al massacro. Tenetevi forte perché sto a pipponà di nuovo:

Alura. Anzi. Alura pota. Posso essere bresciana? Brescia non è una città “chic” quindi forse posso…non so. Comunque. Alura pota. Io, da qui, non me ne vado. Per principio. Ho dato tanto a questa community, tanto di tutto: tempo, interazione, pvt, pipponi, ho rotto i coglioni a tutti, ho litigato con tutti, mi sono scusata, ho fatto dispetti, ho ammesso errori, ho raccontato cose ( tutte false? boh ) ho proposto argomenti, ho partecipato a giochi, ho partecipato a liti, non mi sono mai tirata indietro a nulla, ho difeso gente, ho cercato di far fare pace ad altra gente…qua sopra ho fatto veramente tutto. E ora non me ne vado per principio. Non per far contenta una criptica qua, una che si sente piantina sempreverde di là, uno che ha deciso che devo morire di là ( tanto muoio eh…se c’è una cosa sicura, a cui SIETE OBBLIGATI A CREDERE è che muoio…ora non so bene quando, non vorrei dare appuntamenti e poi non rispettarli, ma morire, muoio ). Io sarò quello che ognuno di voi ha deciso che sia ( j’adore la gente onnisciente…ah no…j’adore non posso…MA PIAS FES…meglio? ) ma non sono mai stata cacciata via da nessun posto perché, tutto sommato, sono abbastanza una brava persona. E non vado via da qua solo perché qualcuno ha deciso di zittirmi.

Oggettivamente, però, ho finito gli argomenti. Eh eh. La logorroica dai post luuuuuunghi, ha finito le parole. Visto? Ve l’avevo detto di avere pazienza che, prima o poi, tutti i mari si prosciugano eh. Sinceramente non so più di cosa parlarvi: se parlo di me e delle mie relazioni sono tutte palle, se vi posto le battute che vengono fuori con Alice mi dicono che invento i romanzetti, se parlo del lavoro nunsiamai scoppia un casino perché invento, se parlo di mia figlia lassamo sta peggio che andar di notte, se vi posto qualche foto in reggiseno arrivano a dirmi che faccio schifo poi ci rimango male…oh io ho finito LA VITA eh 😀 Cioè. Altre cose, nella mia vita, non ce ne sono. Almeno che io sappia…poi sicuramente qualcuno qua sopra saprà cose di me che io non so.

Come posso fare quindi a coniugare “non me ne vado perché io, da qui, sarò l’ultima che esce. Per PRINCIPIOCAZZO” a “non so veramente più cosa cippa dirvi?” Dalla prossima settimana, ho deciso, farò un post alla settimana. Posterò degli animaletti glitterati col buongiorno o tazze di kaffè, mi alleno a far la cinquantenne feisbucchiana tanto, a quanto pare, sto lì lì. Mi farebbe tanto piacere se continuaste a passare a salutarmi. Un blog da “buongiorni”. Tanto per non buttare all’aria 8 anni di tutto. A prescindere da tutto. Un segnale che, quando si spende tempo per le persone…il tutto non finisce con un click su “cancellablog”.

Riflessione

Sette o otto anni fa, quando approdai, in una tarda sera, sulla piattaforma di Libero e decidi di aprire un blog, l’atmosfera era più o meno questa: folto gruppo di utenti, con profili con foto proprie o comunque accattivanti, post piuttosto sciocchi e leggeri. Uomini che andavano a commentare le donne cercando di fare un po’ i broccoli e donne che facevano un po’ le civette gattone, lusingate dall’afflusso degli stessi. Qua e là gruppetti più o meno strutturati che si dedicavano, giornalmente e vicendevolmente, post scherzo-affettuosi dandosi nomignoli scherzo-affettuosi, un po’ come si fa nelle comitive adolescenziali estive.

Livello culturale dell’operazione? Estremamente basso. Argomenti a filo di “ricetta dei biscotti con le noci, oggi che tempo che fa, accipicchia mi si è rotta un’unghia, ora vi racconto la mia influenza intestinale”. Livello umano? Piuttosto sano. Al netto dei difetti dell’umanità: non che mancassero bugie, dispetti, sgambetti. Ma quello fa parte dell’essere umano in generale, quindi, livello umano direi sano, normale. Si veniva qui con la voglia di trovare “amici”, virtuali certo, stiamo su Libero. Chi vuole amici veri va a ballare, la sera, mica va su Libero. Voglia, per qualcuno, di innamorarsi, magari. Embè? Mai successo che due si siano conosciuti e innamorati online?

Ad oggi, anni dopo, la situazione è cambiata assai. Uomini che vanno sui profili delle donne per denigrarle, dir loro schifezze e criticarle per l’aspetto fisico, per ciò che scrivono, per chi si mettono nel letto, per la scelta dei padri dei loro figli e per quante volte al giorno pisciano il cane. Donne che, tra di loro, hanno smesso di fare la guerra a chi è più carina postando la foto scosciata ( cosa idiota…ma sicuramente più sana ) e han tirato fuori l’artiglieria pesante che, di solito, si riserva alla suocera. Livello culturale dei contenuti postati? Sicuramente più elevato: temi sociali, poesia, filosofia. Livello umano? Non pervenuto. Zero. Zero al quoto. Disumanità totale. Obiettivo dello stare su Libero: distruggere quanti più utenti possibile, contare i morti ogni sera e pregare affinché i feriti gravi non ce la facciano.

Una volta, se arrivava l’uomo un po’ sboroncello che dichiarava di avere il macchinone per far colpo sulla donna un po’ civettina, tutti gli altri smorzavano i toni con prese in giro da bar e finiva in gran risate e coretti da osteria tipo “quant’è bello quant’è bravo Gigetto il cazzaro a cui ora offriamo una birra virtuale” adesso si sparano promesse e minacce di esposti, contro-esposti e chiamata dei vigili per controllare chi ruba la connessione aziendale e chi dice che gli han rubato la moto. Prima alle donne si chiedevano le foto in minigonna, al solo scopo, poi di migrare tutti a lasciare un commentino carino, come si fa con un’amica quando si veste bene no? Che arrivi al ristorante, ci son tutti gli amici, e ti fanno il complimento, per galanteria. Mo’ si chiede l’esibizione del diploma, della carta d’identità e del test di gravidanza controfirmato da mamma e papà e, se sono morti, il certificato di morte e il selfie davanti alla tomba con le dita a “V”.

Ripeto: livello di allora? Scarisissimo. Livello di oggi? Culturalmente molto più elevato, umanamente non pervenuto.

I casi sono due: A) “l’umanità” è davvero questa. E allora siamo nella merda fino al collo. B) Siamo tutti invecchiati e la vecchiaia ci ha mandato in aceto. Evidentemente non eravamo vini di pregio. Le nostre secchezze vaginali e il loro inizio di bisogno di cialis ci ha mandato il sangue in aceto a tutti quanti. Oppure…caso C) … Teorema di Libero “Un gruppo di persone culturalmente poco elevate, se inserite in un ambiente di livello superiore, ricevono una spinta uguale e contraria, grazie alla quale superano tutti i limiti dell’accettabile”.

Personalmente? Ho molte responsabilità in questo processo. Ho le mie colpe, assolutamente. Sono stata la prima che ha aperto la porta alla possibilità di cadere in certi giochetti, in certi tranelli e li ho sdoganati, in qualche modo, instillando nelle persone la convinzione di poter perpetrare certi atteggiamenti non solo nella circoscrizione del mio “liberissimo blog a tutti” ma altrove, ovunque e dappertutto. Hanno pisciato tutti ovunque e solo perché io ho cominciato a permettere a più di qualcuno di pisciare sul mio zerbino, che tanto, a metterlo in lavatrice in fondo che ci vuole? Posso dire che le mie intenzioni erano sostenute da buoni principi: io volevo solo essere democratica e lasciare che tutti esprimessero le loro idee, anche quando andavano contro le mie. Benissimo: intenzioni del cazzo. Perché, come dice sempre Nonna Rosetta ( bis-nonna di Alice ) “Se apri la porta al vicino di casa e questo scorreggia sull’uscio chiudi subito prima che entri la puzza”. E Nonna Rosetta, diplomi, lauree, cazzi e mazzi, competenze e master non ne ha. Ma ha la casa profumatissima. Alla faccia nostra.

Tra serio e faceto

Oggi ho ricevuto una sequenza di messaggi inquietante, tutti dalla stessa persona, immagino una donna. Una immagino donna che mi “metteva di fronte alle mie responsabilità” ( non l’ho messa incinta, giuro ) e che sosteneva che dovessi far sfoggio di coerenza e credibilità. A tal proposito, se io fossi una persona intelligente, avrei cancellato i messaggi e mi sarei fatta un caffè. Cosa che, in effetti, ho fatto. Dopodiché, con in circolo la caffeina, ci ho ripensato: io credo che, arrivati a questo punto, sia un diritto di tutti voi, e di tutti i passanti, poter sbirciare nella follia che imperversa dietro le quinte. A mio avviso, una persona che, di punto in bianco, mi fa determinate richieste, è folle: ed è giusto che voi sappiate. Siccome non posso pubblicare i pvt, ho deciso di “prendere posizione” come mi viene “imposto” e di dichiarare pubblicamente il mio pensiero riguardo le “accuse” fattemi.

Primo punto: dovrei dichiarare pubblicamente perché “dò ragione a dei comunisti” se io voto Berlusconi. Perché, allora, significa che io sparerei volentieri a tutti i migranti ma non lo dico perché ho paura che i miei “amici comunisti” poi mi fanno… ( cosa mi fanno? Le linguacce? Non si sa )
Benissimo. Io sono una libera cittadina maggiorenne ed, in base alla legge vigente di libertà di espressione di preferenza politica, sono chiamata ad apporre una “x” un po’ dove cazzo mi pare, in sede di elezioni. Questo senza che nessuno, per legge, possa “farmi niente”, qualunque sia l’ubicazione della mia personalissima “x” a matita cancellabile. Premesso questo: sì, io ho votato Berlusconi e c’è alta possibilità che lo rifaccia. Motivazione? Perché, personalmente, la sinistra rappresentata in sede governativa in questo preciso momento storico, mi innervosisce. Qualcuno sostiene che, vent’anni fa, in Italia, la sinistra vantasse esponenti di alto calibro ed io non ho motivo alcuno per non crederci. Ad oggi, nel 2017, periodo in cui io ho possibilità di votare, quelli che vedo sugli scranni rossi mi innervosiscono. Perché? Perché io, da un sindacato, mi aspetto che spacchi il kiul ai padroni per favorire l’operaio e non che facciano i “pucci-puccini-accordini” : questo me lo aspetto da Berlusconi. Quindi, che lo faccia lui, piuttosto, e non un partito che si proclama comunista. Perché io, dalla sinistra fatta a modo, mi aspetto che chi evade le tasse sia saccagnato fino a restituire l’ultimo centesimo e non che al Valentino Rossi di turno, o a chi per lui, si faccia “il patteggiamento a forfait” e poi si faccia la multa al barista che ha regalato un panino ad un ragazzo con ritardi mentali che ogni mattina va lì, come è successo. Il “forfaittino” sulle tasse me lo aspetto da Berlusconi, non dai comunisti: quindi, lo faccia lui, piuttosto. In ultimo: dalle toghe rosse del processo a Berlusconi mi aspettavo che gli facessero uno screening chirurgico per scoprire eventuali ammanicamenti con la mafia, non che si parlasse per anni e anni, a spese dei contribuenti, di quanti culi consenzienti ha toccato nella vita. In base a questo ragionamento io non voterò mai questa sinistra proposta. Pur, probabilmente, avendo una mentalità più di sinistra che di destra: non sono scema, lo so anche io che la maggior parte dei miei principi vertono a sinistra e non a destra ma, per lo stesso ragionamento secondo il quale se uno mi sta antipatico e ritengo che abbia ragione gliela dò e, se uno lo adoro e ritengo che abbia torto glielo dò, questa sinistra mi fa girare le palle e il voto non glielo dò. I Cinque Stelle? Non li voto. Perché io, personalmente, al governo non voglio dei ragazzi che saltano sui tetti, che fanno piazzate, che litigano su twitter. Al governo voglio della gente seria, che parli con un certo decoro ed una certa forma. Così come, quando vado dal medico, voglio trovare una persona in camice bianco e non uno in tuta che mi fuma in faccia. Poi, fermi tutti: il più grande neurochirurgo che io abbia mai conosciuto, che mi ha operato un anno fa, mi ha accolto esattamente in tuta e fumandomi in faccia. Per l’appunto, però: un grande luminare. Un uomo eccezionale, che la sua eccezionalità se l’è guadagnata in trent’anni di gavetta, esperienza e lavoro ben svolto, salvando migliaia di vite umane. Nei Cinque Stelle, uomini e donne di tale eccezionalità non ce ne sono, quindi, personalmente, non amo gli originali quando non possono permetterselo. A fronte di questo ragionamento, io voto Berlusconi pure se, come mentalità, sono propensa ai valori sinistroidi. Sbagliato? Giusto? Da cretina? Senza senso? Va bene tutto ma è il mio ragionamento, la mia decisione, la legge mi permette di non essere insultata per le mie scelte in tal senso ed io, in cabina elettorale, la “x” continuerò a metterla dove accidenti mi pare, con le motivazioni che mi pare. Fine. Poca coerenza nel “frequentare i comunisti”? E perché? Parlo con gente che sostiene di voler ruspare i campi rom, dovrei preoccuparmi di parlare con gente che ha il cervello di dire che è un’affermazione sbagliata? Poi, la “x”, dove la metto, restano comunque fatti miei. Chiaramente, non voterò mai Salvini, mi sembra evidente. E, chiaramente, il giorno che il Silvio comincerà a parlare di ruspe, troverò un’alternativa pure a lui.

Secondo punto: questo famosissimo liceo classico.
Bene. Provocatoriamente, inizierei col dire che la differenza tra chi ha fatto il liceo classico e chi no, è esattamente questa: il non dover costringere le persone a ripetere gli stessi concetti trecento volte perché non viene compreso il significato dei termini utilizzati la prima volta. Perché se l’analfabetismo funzionale è, effettivamente, un cancro moderno, la misconoscenza semantica è pure peggio. Io non ho mai detto che chi ha fatto il liceo classico è più colto, più bravo, più intelligente, anzi, ho detto proprio il contrario: ossia che, tendenzialmente, un maturo del classico esce dalle superiori con un quarto delle conoscenze e delle competenze culturali e professionali di tutti gli altri diplomati e liceali. Però ho anche detto che, solitamente, chi ha frequentato il liceo classico sa scrivere tecnicamente meglio della maggior parte degli altri. Ed è la pura verità. E non ci vedo nulla di male nel dire questo: né spocchia, né arroganza, né superiorità. Badate bene: non ho detto che sa “scrivere meglio”. Ho detto che sa “scrivere tecnicamente in modo corretto”. E’ diverso. La scrittura è un’arte, è talento naturale, nessuna scuola può insegnartela o sottrartela. Chi sa scrivere, sa scrivere: produce testi interessanti, fluidi, scorrevoli, accattivanti, utilizza figure retoriche, similitudini, comparazioni in grado di toccare a vari livelli l’interesse del lettore e questa è una dote naturale che non impari. La possiedi. Però, di base, chi ha frequentato un liceo classico sa scrivere tecnicamente in modo perfetto: poi potrà risultare noioso, inutile, una palla gigante, per nulla talentuoso ma sicuramente produrrà dei testi tecnicamente ben costruiti perché è l’unica cosa che, per cinque lunghi anni, ti insegnano a fare. Si esce da quella scuola che non si sanno le tabelline, non si sa qual è la capitale della Germania né chi sta alla Presidenza della Casa Bianca ma, quanto tu sia una capra ignorante, lo puoi scrivere a lettere cubitali sui muri in italiano tecnicamente perfetto. Tant’è. E risottolineo anche il concetto di “liceo ad indirizzo umanistico”. No. Il liceo classico è un “liceo ad indirizzo classico”, fine. Si studia il greco, il latino, la storia antica, l’epica, la filosofia ai tempi di Seneca e Platone. Il liceo umanistico è un’altra scuola ed è, infine, la versione moderna del liceo classico: più funzionale pure lui, rispetto al classico. Al liceo classico, scuola che si regge, solitamente, su una disciplina quasi militare e ben poco umanistica, si fa una sola cosa, per cinque anni: analisi grammaticale, logica e del periodo per decifrare che cazzo hanno scritto quei quattro pazzoidi di secoli fa. Ecco perché si impara a costruire delle frasi tecnicamente ben strutturate. Lo fai talmente tanto, per talmente tante volte che, alla fine, ti rimane in testa per sempre. Questo ho detto: non che chi ha fatto il classico è un figo e gli altri dei poveri mentecatti. Anzi, vi dirò di più: personalmente non sarei così entusiasta se mia figlia scegliesse di fare il liceo classico perché, il tecnicismo della lingua italiana, ad oggi, non ti offre assolutamente nessuno sbocco ed, oltretutto, non è neanche apprezzato. Viviamo nell’epoca dei tweet, di whatsapp e di facebook, a chi volete che importi la lettura o la scrittura di testi tecnicamente corretti? Però, avere l’impostazione di produrne, non è un vanto ma nemmeno un difetto: sbagliato dirlo? Si sente sminuito qualcuno? Quindi, se uno fa il dentista, non può dire di essere in grado di levare una carie, sennò il cardiologo si offende perché lui non ne è capace.

Ho detto anche “chi ha fatto il classico si vede”. Vero. Chi ha fatto il classico, tendenzialmente, non scrive “coscenza, qual’è, se io avrei, inefficenza, camiciette”: molto difficile che capiti, anche per “refuso”. Perché trattasi di impostazione mentale. Così come, uno che scrive “perché” e non “perchè” è abbastanza probabile che abbia ricevuto un’istruzione classica, perché la sfumatura è tipicamente derivante dal greco. Son problemi questi? Non credo. Sbagliare un accento può cambiare l’emozionalità, la ricchezza, il valore di un buon pezzo? Assolutamente no. Ma “tecnicamente” è una cosa oggettiva, la noti, dici “uh, questo è un povero rimbambito che s’è sparato cinque anni di greco” e finisce lì. Probabilmente, uno che il greco non l’ha mai letto, non farà mai caso al “dopodiché, senonché, perché”: ed è assolutamente giusto, sano e normale che sia così. Un piccolo esempio di quanto il tecnicismo letterario non abbia valore? “Barilla”: marchio che fattura milioni. Pubblicità televisiva a livello nazionale: chi ha scritto quello spot, probabilmente, ha guadagnato, in una settimana, più di tutti noi in un mese. “Che la pasta integrale fa bene, lo sappiamo tutti…”
A me viene da tirare un destro alla tv. Perché che un blogger, uno scrittore di romanzi, una persona su FB scriva “propio, apposto, hai miei amici” non mi disturba minimamente: il senso del suo scritto lo capisco e, se i contenuti li trovo interessanti, lo apprezzo. Ma che “Barilla” dia uno stipendio a tanti zeri ad uno che mi spiattella in tv una frase del genere, mi innervosisce.

Comunque: bando alle ciance. Volete “sgamare” uno che, per qualche strano motivo, non comprensibile ai più, dice di aver fatto il liceo classico quando invece non l’ha fatto? E’ semplice: basta chiedergli a bruciapelo cosa siano il  “piuccheperfetto” o “l’ottativo” e come funzionano. Se non lo sa, fine del discorso. Senza fare tante chiacchiere, tante supposizioni e richiedere chissà quali prove provate e controfirmate dal Ministro dell’Istruzione in persona.

Ultima posizione: perché parlo con Mario e Augusto? Perché mi va. Punto. Non me lo ricordo cosa mi hanno detto e cosa ancora mi dicono? Certo che me lo ricordo: ho fatto il classico, mi ricordo ancora tutte le declinazioni, le coniugazioni ed i verbi irregolari. Figurati se non mi ricordo cosa mi hanno detto loro. Nonostante mi ricordi, se leggo un post e decido che voglio commentarlo, lo faccio. Motivo? Perché sì.

Finale: questa piattaforma è diventata invivibile, per molti motivi. Il problema non sono le liti, né le accuse: è la pesantezza. Pare che per la poca gente rimasta questi blog siano la cartina di tornasole del loro successo ed esistenza in quanto individui: non è così. Questo è un social: chi non sa socializzare su un social ha dei problemi, di pesantezza. Io sono ancora qui per tenere i rapporti con Max, con Gil, perché mi faceva piacere e mi premeva recuperare un dialogo con Elena, perché mi preme tutt’ora recuperare un dialogo con Krok e Thomas che, per quanto non ci sia tra noi “simpatia elettiva”, sono persone che mi interessano per alcuni concetti e modi di rapportarsi. Sono qui perché, pur con inizio turbolento, ho conosciuto Simona e mi sembra proprio una persona simpatica, perché ho voluto confrontarmi spesso con Kit. Ma è anche evidente che, su queste basi, anche io prima o poi lascerò definitivamente: non è più vivibile. E poi toccherà ad un altro, ad un altro e ad un altro finché resterà un solo blog con 100 utenti che sono tutti profili del/la tenutario/a del blog che si parla e si commenta addosso, facendo finta di avere una bella e simpatica comitiva di amici a mo’ di “siamo i ragazzi di Viale Ceccarini, guardaci che simpa”. Tornando alla famosa cartina di tornasole del successo personale, sinceramente, non lo vedo come un traguardo così appetibile.

Post impegnativo ( per tutti )

MESSAGGIO PERSONALE: Alla “Signora Svedese” che mi ha dedicato un post con tanto amore…cioè grazie. Io avrei anche voluto rispondere che, lo sapete, io quando c’è da rispondere ad una cazzata non mi tiro mai indietro…il punto è io, di quel post, non ci ho capito una mazza…limite mio eh. Ma non ho capito cosa cacchio si volesse da me. Cioè…volevi una risposta pesa? O volevi solo che venissi a fare un po’ di caciara, litigare un po’, perché adesso c’è un post da +100 commenti lì “dai tre” ( mi piace chiamarli i tre 😀 ) e vi parte l’invidia? Gnari io ve lo dico chiaro: io, a litigare sui vostri post, ci vengo, eh. Tranquilli. Se è questo che volete…ditemelo. Io ci vengo volentieri, magari convinco due o tre a venire pure loro e veniamo a scannarci, tanto siamo abituati. Capirai. Gratis, eh, ci vengo. Però ditemelo chiaro che io son tonta non capisco…”Tif vieni a mandarti affanculo con un po’ di gente che mi langue il blog?” “Pronti! Subito!” Ma DITEMELO.

MESSAGGIO PERSONALE DUE: lo dico solo per evitare equivoci. Non scrivo questo post per litigare su “un dato argomento” visto che pochi giorni fa abbiamo sottolineato una mezza divergenza di idee con E. Lo scrivo perché Simona ( posso dirlo Simo? ) mi ha detto che le sarebbe piaciuto un confronto sul tema e io l’accontento perché è interessante anche per me, in caso, sentire altri pareri.

APPROCCIO ALLA LETTURA DEL POST ( CHE PRETENDO pena la fanculizzazione come ai vecchi tempi )

A) io non sono una pediatra. Ho delle competenze scientifiche sui vaccini e non ho nessuna intenzione di esibire documenti, attestati, specifiche, gratifiche e magnifiche. Lo so IO quali sono. Punto. E le condivido qui: gratis, alla luce del sole, senza dare né consigli, né prescrizioni, né verità assolute. Condivido ciò che so. Non “come e perché” lo so. Chi ritiene che scriva cose interessanti ne farà tesoro, chi ritiene che scriva cazzate dirà “che cazzate”. Punto.
B) il post è scritto in base ALLE MIE COMPETENZE ( inopinabili. Punto. Le mie competenze, dico, non quello che penso sul tema ) a conoscenze apprese grazie alle mie frequentazioni lavorative, a discorsi scientifici seguiti, fatti, parlati, ascoltati nel mio ambiente che può essere parificato PER CERTI VERSI all’argomento
C) ovviamente, non essendo io pediatra, il tutto va preso COME BASE DI RIFLESSIONE e non come verità che mi esce dalla bocca. Io sono una persona INTELLIGENTE, con SPECIFICHE COMPETENZE che RIFLETTE su un argomento. Nessuna verità assoluta, tutti pareri.
D) in medicina IL PARERE non sempre è legittimo. Laddove scrivessi cose che NON SONO UN PARERE MA UN DATO SCIENTIFICO lo farò presente. Su tutto il resto…è riflessione, discussione, opionione personale

Il post sarà neutrale. La mia opinione personale ( perché bisogna esporsi, è giusto ) è che io, tendenzialmente, sono pro-vaccini. Con qualche eccezione. Poche. Che si capiranno nel post. Lungo, impegnativo, barboso. Non per tutti. ( minchia sto esagerando con sto tono da Sticazzi? …mi sa di sì…mi so’ fatta prende…scusate…)

Tema ” I VACCINI: PERICOLO O SALVAVITA?”

Cos’è un vaccino? Prima cosa da dire è che il vaccino non è un farmaco. Non si può essere “allergici” al vaccino. Sarebbe come dire “sono allergico alla bronchite”. Si può essere allergici ad alcuni eccipienti che si usano per miscelare il prodotto ma questo, è imprevedibile così come se un neonato fosse allergico alla caseina, la prima volta che gli dai il formaggino Mio va in shock anafilattico. C’è qualche mamma che quando svezza il neonato si fa venire le convulsioni prima di dare il formaggino Mio o lo yogurtino al biscotto? Però può succedere. Il vaccino è UN VIRUS. Si prende il virus, lo si abbatte e si inocula nell’organismo. Questo attiva il sistema immunitario che, avendo a che fare con un virus “rincoglionito” riesce a sconfiggerlo facilmente. A quel punto l’organismo avrà “appreso la capacità” di combattere quel virus. Chi è vaccinato contro il morbillo non è che “non prende il morbillo”. Lo prende lo stesso. Solo che prima ancora che la malattia si sviluppi la debella e nessuno se ne accorge. Ed è per questo che, prima dei 6-8 mesi di vita o in qualunque condizione di deficit immunitario E’ PROIBITO VACCINARE. Se il neonato ha il raffreddore IL MEDICO NON LO VACCINA, se il neonato ha una patologia immunitaria uguale. Perché inoculare un virus, per quanto abbattuto, in un sistema immunitario non a bolla è rischioso. Molto rischioso. Quindi: pericolo di REAZIONE AVVERSA COME SHOCK ANAFILATTICO a un qualsiasi vaccino…equiparabile a quella di essere allergici ad una qualunque cosa presente nel mondo. Rischio esistente…ma non diverso da milioni di altri rischi di allergia.

Vaccini più o meno sicuri? Dunque. Per arrivare a capire la faccenda dell’immunizzazione e per raggiungere il giusto grado di abbattimento del virus…non è che ci son voluti 2 giorni, eh. Ci sono andati decenni e decenni di studi, prove, test su animali, test in vitro ecc. Adesso: quando si dice “quest’anno l’influenza è cambiata non è più XXX1 ma XXX2” vaccinatevi col vaccino nuovo! Ecco…lì io, personalmente, ci penserei un po’ meglio rispetto al vaccino per il morbillo. Perché un vaccino sparato sul mercato farmaceutico in 2 mesi dall’inizio “dell’epidemia”, francamente…come margine di non aver fatto proprio le cose a modino…così, per non saper né leggere né scrivere, mi fiderei fino a pagina uno. Magari è fantastico eh. Ma magari no. Diciamo che un vaccino dato a tappeto a tutta una popolazione senza aver avuto una finestra di osservazione a lungo termine…tutte ‘ste garanzie, DA MAMMA, non me le dà. In quel caso FORSE vale seguire più il ragionamento di rischio/beneficio: ho un bimbo che, se prende l’influenza, a causa di condizioni particolari, rischia veramente tanto? Allora meglio accettare il rischio del vaccino nuovo. Ho un bimbo sano e ruspante e pimpante? Meglio correre il rischio che becchi l’influenza.

Vaccini obbligatori per i bambini? La polio. Parliamo della polio. Oggi non esiste più. Ma ha reso disabili e ucciso migliaia di piccini. Purtroppo l’agente patogeno della polio non è “estinto”. Esiste. Siamo noi che non la prendiamo più perché tutti sono vaccinati. Smettere di vaccinare equivale ad aprire non una finestra ma proprio un balcone alla polio e, tra venti anni, riavere sul territorio l’esatta percentuale di malati di quando la polio mieteva vittime come mosche. Il morbillo: l’abbiamo fatto tutti e nessuno è morto. Non è vero. Ne sono morti a mazzi, per morbillo, solo che adesso su FACEBOOK parlano solo quelli l’han fatto senza morirne. E le nonne di 90 anni a cui son morti i figli di morbillo FACEBOOK non lo usano. Uguale per la rosolia che ha fatto nascere migliaia di bambini ciechi. Vaccinare i bimbi per le malattie esantematiche e per quelle obbligatorie equivale a due azioni sociali: 1) non metterli a rischio 2) non mettere a rischio contagio tutte quelle persone, bimbi e adulti, che per condizioni particolari non possono essere vaccinate. Quindi non si fa solo per sè: un bimbo sano, magari, col morbillo rompe le balle come senza. Ma se il mio bimbo sano infetta un bimbo con la leucemia o un neonato di 3 settimane…eh. Ricordiamoci che il morbillo non si infetta “quando escono le bolle” ma nella settimana precedente. Quando arriva la febbre ed escono le bolle…ormai la malattia è in via di guarigione. L’incubazione è prima: non puoi saperlo se tuo figlia sta covando il morbillo e durante quel periodo è altamente contagioso per gli altri.

Vaccino e autismo? Bon. Qui si apre il delirio. RIFLESSIONE. L’autismo è una malattia NEUROLOGICO-PSICHIATRICA. Non è detto che sia genetica ( non si sa, anche se si presume che una piccola porzione di un determinato cromosoma possa essere la chiave di volta per la ricerca ) non è immunitaria, non è virale, non è batterica. Come potrebbe un virus abbattuto intaccare il cervello e rendere un bambino autistico?
Domande da porsi:  1) perchè l’autismo viene correlato col vaccino solo nei bambini? Nessun adulto, nemmeno quelli che hanno avuto conclamati o ipotizzati problemi post-vaccino è mai diventato autistico. 2) l’autismo si diagnostica su base cognitiva. Lo sviluppo cognitivo nei bambini inizia subito ma si manifesta e può essere visto, compreso e verificato solo verso l’anno, anno e mezzo, due. Se un bimbo è autistico i sintomi li mostrerà in quel periodo, non prima. Prima è un bambino normale che piange, fa gagagaga, mamamama, pipipipi come tutti, perché prima di quell’età i bimbi quello fanno. E i vaccini, tendenzialmente i richiami, si fanno proprio in quel periodo. 3) è sempre autismo? L’autismo, a 2 anni, è difficile da diagnosticare. Esistono una rosa di ritardi cognitivi, di sviluppo, cerebrali…si parla di centinaia e centinaia di patologie e varianti. A 2 anni sentenziare con sicurezza “autismo” è molto difficile. Inoltre, SCIENTIFICAMENTE, non esiste nessuna correlazione vaccini-autismo. Quindi: è sbagliato dire “è impossibile” perché, non essendoci uno studio scientifico abbastanza ufficiale bisogna usare il condizionale. Però…però…diciamo che è un’ipotesi scientificamente poco attendibile, ecco. Se fosse…sarebbe una scoperta che lascerebbe di sasso tutti i genetisti, virologi, immunologi del mondo e metterebbe in discussione almeno cent’anni di medicina.

Può essere che un vaccino leda il cervello di un bambino? Certo che può essere. Essendo un virus abbattuto può, in rarissimi casi, non venir distrutto adeguatamente dal sistema immunitario e attaccare il cervello, provocando neurodegenerazioni, anche non remissive. E causando problemi cerebrali che, a 2 anni, possono essere scambiate con l’autismo. Attenzione però: anche la febbre…la semplice febbre alta, nei bambini entro i 3 anni può provocare la cosiddetta “meningite pura” cioè un qualsiasi virus o battere ( influenza, polmonite, laringite, enterite ) in un bimbo piccolino può arrivare al cervello, compromettendone per sempre il corretto sviluppo. Ma non è “il vaccino” che lede il cervello è “il virus”. E così come può succedere col vaccino può succedere se il bimbo prende la tonsillite e gli spara la febbre a 41. Motivo per cui quando ai neonati viene la febbre alta i pediatri ti urlano nel telefono “lo spogli subito tutto e lo infili nella vasca da bagno piena di acqua fresca!!!!!!” perché la febbre alta è pericolosa per le meningi. Se invece, un ragazzino, un adulto o io becchiamo la febbre a 41 il medico ti dice “pigliati la tachipirina e non scassare la minchia”. Questo perché l’alta percentuale di danno cerebrale da febbre o virale o batterica scema col passare del tempo. Ed ecco perché i bambini diventano “autistici” quando hanno un problema post-vaccino e gli adulti no. Evidentemente, quei bambini, sarebbero diventati “autistici” anche in caso di una febbre a 41 per morbillo o per influenza ( sempre col condizionale eh ). A questo punto il pensiero su cui basarsi è questo: quanto è alta la percentuale che mio figlio “prenda male il vaccino” ed abbia questa reazione, comparata al rischio di una malattia che se la prende gli fa venire la febbre a 41? Quanti sono i bambini lesi cerebralmente a causa di un vaccino e quanti a causa di una febbre alta comune? I dati sono inquietanti. E tutti a favore del vaccino.

Conclusione? Vaccini sì? Vaccini no? Per quanto mi riguarda io penso questo: in Italia alcuni vaccini sono obbligatori e, tu mamma, se tuo figlio è idoneo ad essere vaccinato, lo fai. Punto. Su quelli non obbligatori…io mi baserei, appunto, sulla questione rischio beneficio e, PERSONALMENTE, darei meno fiducia a quelli che arrivano sul mercato nel giro di 2 settimane.

SCIENTIFICAMENTE: i vaccini obbligatori sono sicuri. Hanno, come TUTTE LE PRATICHE MEDICHE, un margine di rischio che è bassissimo. E’ molto, molto e dico MOLTO più probabile morire per la tachipirina, alla prima somministrazione durante la vita. E’ molto molto molto più comune avere reazioni avverse agli antibiotici, ai cibi, alle piante. Numericamente e scientificamente. E questa è SCIENZA CONCLAMATA. Così come è conclamato che il numero di puerpere che hanno un grave ictus o trombosi nel 40 giorni post parto è il 10% mentre i rischi conclamati di donne che prendono la pillola e hanno un evento del genere è di 12 su 10.000. Però tutte partoriscono, anche se fumano, anche se hanno più di 35 anni, anche se hanno difetti circolatori…e per prendere la pillola si fanno venì le crisi isteriche e il dottore ti fa misurare il colesterolo 700 volte prima di prescrivertela. E tutti dicono “la pillola fa venire l’ictus” ma nessuno dice che pure il parto te lo fa venì.

Altra nota: SCIENTIFICA. Le allergie sono reazioni immunitarie. Il sistema immunitario dei bambini raggiunge il completo sviluppo verso i 6 anni. Tant’è che i prick test li fanno, sotto quell’età, solo in casi gravi e sono comunque da ripetere dopo i 6 anni, sia se negativi che se positivi, perché SCIENTIFICAMENTE INCERTI. Un bambino sotto i 6 anni che abbia una grave reazione allergica…è difficile. Molto difficile. Proprio perché un sistema immunitario immaturo non è in grado di provocare una reazione così importante da scatenare shock ( tranne al cibo…perché lì, invece, si tratta di reazioni immunitarie scatenate dalla digestione e dal metabolismo, che portano importanti reazioni a livello intestinale e i bimbi rischiano la vita per disidratazione, elettroliti che vanno sottozero e shock da chetosi ) Pertanto, SCIENTIFICAMENTE, si può dire che ai bambini è più pericoloso dar da mangiare un cibo nuovo anziché dar loro un antibiotico mai usato prima. Negli adulti il contrario: più pericolose le allergie da farmaci che non quelle da cibo.

Chiariamola bene: quando un bambino “è allergico” non muore avvelenato “dalla cosa a cui è allergica” ma da SE STESSO. Ad uccidere per shock anafilattico non è “il farmaco” ma la reazione del corpo a quel farmaco, così violenta da mandare in shock il corpo. Quando, invece, si è allergici al cibo non si muore “avvelenati da quel cibo” ma un bimbo di 6 mesi allergico, chessò, al pollo, potrebbe avere una reazione così grave di dissenteria, vomito…che in in bimbo piccino, nel giro di poche ore può ucciderlo. Ecco perché lo svezzamento a 6 mesi esclude i principali allergeni: latte di mucca, uova, pollame, pomodoro. Quelli glieli dai a 1 anno…perché a un anno, se è allergico, non rischia di morire per i motivi di cui sopra perché è meno vulnerabile e due giorni di cagotto li sopporta. Detto volgarmente.

Io penso di aver detto tutto. Ecco. Voi, invece, che ne dite? Ha senso ‘sto discorso?

 

BOX CANE E GATTO
Personalmente, per quanto riguarda i cani, io tendo ad essere favorevole a tutti i vaccini a disposizione tranne:

la rabbia, laddove non esistano comportamenti a rischio specifici. Ergo: inutile un’antirabbica al cagnetto di casa che non vedrà mai nella vita un procione o una volpe e che non va a passeggiare per boschi incontaminati di zone sarde, toscane o dell’isola d’elba. Utile invece per tutti quei cani che: praticano la caccia sportiva, fanno expo internazionali a contatto con cani esteri, provengono da allevamenti esteri ( il vaccino è retroattivo e in questo caso si rischia a farlo anche a 40 giorni d’età, per la faccenda che il rischio che ce l’abbia e la passi al proprietario è più inquietante di quello che il vaccino gli faccia male ) i randagi, i cani di canile, tutti quei cani che sono esposti a rischio quindi che passeggiano in boschi incontaminati spesso, che praticano pastoraggio in zone montane o di aperta campagna.

l’anti-filaria: è un vaccino che copre 12 mesi quando il rischio filaria è circoscrivibile al massimo a 7. E’ un vaccino che ha ripercussioni epatiche di una certa importanza. Con la profilassi per bocca ( pastiglie specifiche ) si suddivide la quota del vaccino in puntura in 5/7 dosi annue mentre con la siringa si spara tutto il quantitativo in un’unica somministrazione. Consigliato solo ed esclusivamente per chi porta il cane in vacanza in zone tropicali o calde più volte l’anno e per i cani che non reggono la pastiglia e ne traggono problemi a livello gastrico. ( tipo: se il cane per 3 volte di seguito vomita la pastiglia…alla quarta non gliela dai più e fai la puntura )

l’anti-leish: è un vaccino che stanno proponendo a tappeto. Diffidare. Lo fanno proprio perché occorre la finestra di controllo, visto che è nuovo. E non mi sembra il caso di offrire la ricerca sulla pelle dei propri cani e pagandoli pure. Le ricerche se le facessero in università. A dirla tutta, comunque, la statistica ottenuta fino ad adesso è anche poco incoraggiante: pare che non arrivi al 40% di copertura, infatti, anche i cani vaccinati devono essere comunque trattati con antiparassitari topici. Ergo, no. Meglio, a mio avviso, utilizzare in modo corretto i classici anti-zanzare che offrono copertura 90%.

PER I GATTI

Favorevole a tutti, tranne che per la filaria ( stessi motivi cane ) e le sperimentali FELv e FIP. Non garantiscono risultati che stimolino al rischio. Soprattutto quello per la FIP pare che sia tipo acqua fresca, la FIP non può essere annientata, in quanto è un virus che vive nell’intestino di tutti i gatti, fin dalla nascita e può attivarsi come no ( soprattutto in tenera età, entro i 4 mesi e in casi di stress organici: parto, allattamento, convalescenza da gravi malattie ) quindi nessuno può sapere al mondo se un gatto svilupperà la FIP in compenso possiamo dire che tutti ce l’hanno potenziale. Vaccinare un gatto contro se stesso lo trovo stupido soprattutto perché il vaccino va fatto a 3 mesi…il rischio FIP davvero elevato è nei primi 35 giorni di vita. Se fossero davvero così sicuri, i Sciur Ricercatori Farmaceutici, lo consiglierebbero alla nascita, no a 90 giorni.

 

Uno strano mondo di femmine maschiliste

Ho litigato su FB. E certo che ho litigato. Ammazza se ho litigato. Perché? Articolo: un ex marito, discretamente ricco, si va a lamentare dal giudice perché la moglie gli ha detto che se non le aumenta l’assegno di mantenimento dirà alla figlia che il papà non dà loro abbastanza soldi per le vacanze.

Bon. Premessa uno: naturalmente, questa donna, non è un esempio di correttezza. Mi sembra OVVIO. Naturalmente, questa è di quelle donne che cerca di ottimizzare al massimo un divorzio da un uomo benestante. Corretto? No. Assolutamente.
Premessa due: ha senso? No. Perché comunque, in Italia, non funziona che “io ex moglie decido che voglio 10mila euro al mese e tu me li dai sennò io ti faccio i dispetti”. In Italia c’è una legge abbastanza precisa. L’assegno di mantenimento si calcola scrupolosamente sui redditi ( e vogliamo parlarne di quanti vendono la casa al mare alla mamma il giorno prima della sentenza? O di quelli che magicamente non sono più titolari dell’azienda venduta una settimana prima alla sorella? ) e nessun giudice deciderà mai che il marito va a vivere sotto i ponti e la moglie fa otto vacanze l’anno in hotel a 5 stelle. Quindi, la tizia in questione, può strepitare finché vuole: la cifra dell’assegno la stabilisce il giudice. Lei dirà alla figlia che il papà è cattivo? Tanto piacere. Tanto, i figli, pensano comunque che cazzo vogliono e giudicano i genitori da come si comportano, non da quello che dice l’altro genitore. Per fortuna, oltretutto.
Premessa tre: la storia “non ti faccio vedere i figli”? Altra cazzata. Se il giudice ha stabilito che non ci sono motivazioni per cui tu madre debba sottrarre i figli al padre…al papà basta chiamare il 112. Arrivano i carabinieri e poi vedi, madre prepotente, se il papà li vede o no i bambini.

Detto tutto questo. E stabilito che la donna in oggetto è sicuramente una tizia poco corretta e mi sembra evidente a chiunque abbia un grammo di buonsenso.
Gente mia…quello che c’era scritto sotto quel post…voi non ne avete una cazzo di idea. Centinaia e centinaia di commenti…di donne eh…di DONNE…
“Meno male! Andate a lavorare, parassite!”
“Sta troia! Così impara a pretendere!”
“Donne schifose che si sposano per interesse!”
“Adesso è finita la pacchia per le signorine che tentano di legare gli uomini coi figli!”
No ma andate a leggere eh…articolo di Vanity Fair, pubblico, lì da vedere.

E poi mi venite a dire di rispondere o litigare con Augusto? Ma vi rendete conto? Queste sono DONNE. Donne. Sposate, divorziate, madri, mogli non lo so…donne. Che parlano così delle altre donne in ambito di “ci separiamo e il mio ex deve elargirmi il mantenimento dei figli”. Una roba per cui, le femministe coi controcazzi ( che non esistono più ) si sono FATTE AMMAZZARE nelle piazze. Capisci?

Ora: io, lo sapete, l’assegno per mia figlia non lo percepisco. Non l’ho voluto. Ho voluto fare la figa di Parigi tipo “io da te non voglio niente, pappappero”. Ma io HO POTUTO. Per una serie di fattori, per una fortuna, capacità personale, non lo so…ma io ero nella situazione in cui HO POTUTO sputare sull’assegno. Ma se domani io mi trovassi col culo nell’acqua, miei cari…io, alla porta del papà di mia figlia, busserei eccome. Eccome cazzo. Col ciufolo che faccio morire di fame mia figlia per non levarti quello che mi spetterebbe di diritto. Poi lassa perde che io sono orgogliosa e ho voluto rinunciare ma, ripeto, potevo.
Poveri uomini? Sfruttati? E lo dicono le donne? Sfruttati cosa? Per l’assegno di mantenimento ai figli, sfruttati?

Uè cicci. Una madre single che lavora: di notte si sveglia lei, eh. Sempre. Tutte le notti. E la mattina va al lavoro e il capo se ne fotte che non ha dormito, se ha da pipponare pippona. Una madre single che lavora e torna al lavoro con i punti di sotto o la pancia squartata dal cesareo e le tette che ogni tanto iniziano a produrre latte in autonomia…si ritrova, spesso, in una posizione meno prestigiosa di quella di prima, solo perché ha fatto un figlio. Quando non viene proprio sbattuta fuori a calci in culo. I papini santi no. Quando rientrano in ufficio dopo il parto trovano pure i colleghi con lo spumante. Gran pacche sulle spalle ai papà che hanno partorito. Cari loro. E’ stata un’esperienza tosta, son pure svenuti. Amorini santi. Poi ci si separa…e “poverini” devono dare l’assegno? Poverini? Ma a me, giuro, mi parte l’embolo…un ictus mi viene quando sento ‘ste cose…non so manco in che lingua e che italiano sto scrivendo dal nervoso che ho.

Altro discorso. Molto semplice eh. Da donna. Da mamma. Da scema. Da una che come esperienza in matrimoni ( non essendo mai stata sposata ) ha giusto “Forum” e “Uomini e Donne”. Una cogliona. Che ha pure rinunciato all’assegno.
Se io…che sono mamma…vivessi da sola e mia figlia stesse col papà…onestamente? Non avrei bisogno del giudice che mi dice “Devi dare 200 euro al mese a tua figlia”. Se io non vivessi con mia figlia, sinceramente, mi preoccuperei che avesse tutto e cercherei di provvedere a cosa non ha. Se alla fine del mese mi avanzassero 10 euro…li regalerei a lei, non andrei a farmi una bevuta. Perché è così: i soldi li fai per i figli, mica per te. Cazzo te ne devi fare tu, comprarti tutte borse di Miu Miu? Certo. Se li ha perché no. Ma dopo aver provveduto a tutto quello che serve a tua figlia. Adesso…questi cazzo di papà…che il giudice deve “convincerli” a dare dei soldi. Ma c’è bisogno del giudice? Gli serve il giudice per sapere che, se anche l’assegno è 200 euro…se questo mese hai fatto straordinari e hai preso 100 euro in più dovresti avere LA VOGLIA IL DESIDERIO IL PIACERE di metterli in mano a tuo figlio? Sempre premesso che nessun padre viene costretto a vivere di muschi e licheni per far imbottire il figlio di tartufo eh: è la legge, proprio. Se guadagni 1000 euro al mese nessun giudice ti chiederà mai 600 di mantenimento, mai mai mai! Se paghi affitto se ne tiene conto, se paghi mutuo se ne tiene conto. Ergo: in regime di vita NORMALE ( anche con qualche rinuncia: eh sì…Signori e Signore…a volte, per mantenè i figli si fanno anche delle RINUNCE…pensa te. Magari tutti i sabati a cena fuori non ci puoi andare, sa’…perché a quella è cresciuto il piede, servono scarpe nuove…eh…) se te a fine mese hai 100 euro da parte…POSSIBILE CHE NON TI PASSA PER LA TESTA CHE LA COSA PIU’ NATURALE, GIUSTA E NORMALE DEL MONDO E’ QUELLO DI DIRE HO RISPARMIATO CENTO EURO LI USO PER FARE UN REGALO A MIO FIGLIO?

No…no no. Poveri uomini. Vessati da queste donne troie che vogliono i loro denari. Sì eh. Tutti li vogliono. Perché sti cazzo di bambini che non vivono di aria e pretendono mutande nuove quando gli cresce il sedere…che disdetta. Questi bambini “estranei” che chiedono un regalo e se la mamma prova a dire “che dici, metà per uno?” si sente “io ti dò già l’assegnoooooooooooo”. E certo. E certo. Quindi la scema sono io. Se io dovessi dare l’assegno e, a fine mese, mi avanzasse qualche soldo, a prescindere dall’assegno li spenderei per mia figlia. I papà no. I papà lottano per dargliene meno a ‘sti figli di nonsisachi…chi li sa…chi li conosce…ma chi sono? Poi quando diciamo che essere madre ed essere padre è diverso allora siamo pregiudizievoli? Siamo discriminatorie? Ma tutto questo a me sta bene. A me stanno bene i padri che cercano di pagare il meno possibile per i propri figli ( che detta così…io non so se vi rendete conto di quanto assurdo sia il concetto…ma se i tuoi soldi non li dai ai figli me lo dici che cazzo te ne fai? Boh…)

Quello che non mi sta bene sono i commenti di quel tipo lì delle donne. Che mi fanno di uno schifo. Ecco perché poi non mi incazzo manco più quando lo scemo di turno mi viene a punzecchiare…perché se quel tipo di pensiero ce l’hanno le donne…le mamme…ma posso mai arrabbiarmi perché ce l’ha un uomo che manco sa cosa voglia dire avere un rapporto serio, un figlio, un affetto profondo? Posso mai prendermela con lui? Lo compatisco. Ma che un tot di donne, nel 2017, siano ancora lì a pensare “che una moglie divorziata voglia spillare soldi al marito e usa i figli o fa i figli per sistemarsi”…mi fa schifo.

Con tutto che donne del genere esistono eh. Come esistono padri SPETTACOLARI che bisognerebbe fargli una statua d’oro grossa quanto il Molise. E sono la maggior parte, per fortuna, alla faccia di queste galline che sbraitano di “dignità”. Come se una ex moglie che accetta l’assegno non sia dignitosa. E cosa sei dignitosa tu che chiami parassita un’ex moglie che usufruisce di un suo diritto legale e morale? No perché…un attimo…un padre che mantiene i figli non è solo una cosa legale è proprio una cosa morale. Ripeto. Non dovrebbe neanche servire un giudice che lo impone, lo dovrebbero fare loro, spontaneamente. Bah. Mi son già girati i coglioni di prima mattina pure oggi.

Avrei pure una verità sulle gelosia. Interessa?

Premessa A: quando io dico che ho “le verità” la capite vero che si dice per dire? No perché qui è un attimo. Diciamo che è abbastanza “la mia” verità. Abbastanza.
Premessa B: cortesemente non facciamo entrare nel concetto “gelosia” cose tipo omicidi, gente segregata in casa, secchiate di acido sulla gente: quella non è gelosia è criminalità. E dire che “nasce dalla gelosia” è sbagliato, secondo me: nasce dall’essere un criminale.
Premessa C: io sono gelosa. Però…non ho mai controllato un cellulare, non ho mai pedinato nessuno, non ho mai fatto l’hacker per trovare una password di un pc, non ho mai spiato nessuno e non ho mai impedito a nessuno di fare quel cazzo che gli pare. Magari ho molto rognato su tutte queste cose eh…ma non le ho mai impedite.
Fatte le premesse per pararmi il didietro ( cosa che devo fare solo qua, è incredibile: ovunque colgono le ironie tranne qua sopra ) propongo pure qui quest’altra perla di sociologia applicata 😀

Un po’ di gelosia, diciamocelo: è umana. E fa pure bene. Secondo me non esiste attrazione senza gelosia e non esiste storia funzionale senza attrazione. Poi ok, non basta quella, ci vogliono altre 732 cose, ma quella ci vuole sennò vabbè che vabbè ma che davero davero. Esempio classico: tu ti compri una macchina ( tu maschio…perché a te, maschio, bisogna parlarti per esempi funzionali al tuo cervello sennò non capisci ‘na mazza ) e te la compri perché secondo te è la più bella. Tra quelle che puoi scegliere, ovvio. Se qualcuno te la riga o…nunsiamai…sbatte la portiera…t’arrabbi? Sì, t’arrabbi e non dire di no, maschio, tanto tu menti. Tu ciurli nel manico, maschio. Noi lo sappiamo che se ti sbattiamo la portiera della Punto di terza mano tu t’incazzi. Ecco: quella è gelosia sana. E tu, femmina, non ti credere, che ce n’è pure per te: quando ti compri un bel maglioncino rosa di cachemire ( non ti piace il rosa? Vabbè…compratelo del colore che vuoi, tanto tu sei femmina e sempre quel cacchio che ti pare fai ) poi lo presti volentieri a qualcuno? No. Non lo fai. E non dire di sì che tanto io lo so come funziona, puoi infinocchiare quello della Punto ma me no perché so’ peggio di te.

Bon. Adesso. Io, naturalmente, sono donna e parlo da donna. Per quanto riguarda “il viceversa” scrivessero cazzate gli uomini, io non posso preoccuparmi pure dalla par condicio, ho già i miei problemi. Se io donna questa sera vado a cena con un amico…probabilmente, anzi, sicuramente, vado effettivamente a cena con un amico. Il che significa che esco con un uomo che conosco da tempo, che andremo nel solito ristorante da quattro centesimi, mangeremo una schifezza qualsiasi lamentandoci a vicenda delle nostre vite indegne. Punto. Succede qualcosa? No. Tolgo qualcosa all’eventuale marito o fidanzato? No. Posso farlo senza mancare di rispetto a chicchessia? Ovvio. Però…se il marito o fidanzato non dice neanche “cip” e mi fa “ok ciao ciao divertiti”…eh non va bene. Tu, in quanto marito o fidanzato, devi sicuramente lasciarmi fare ciò che ho deciso di fare, però non è che puoi spedirmi dall’amico senza manco farti venire il pensiero che questo possa provarci…perché, per una donna, non è tanto “fare qualcosa di trasgressivo” che dà soddisfazione. Non ce ne impippa. Noi siamo cerebrali. A noi fa solo piacere sapere che qualcuno possa pensare che noi piacciamo a un altro. Fine. Ma se tu questo non lo pensi…allora…cosa pensi di me? Che sono un comodino dell’ikea indesiderabile a tutti tranne che a te che ti sacrifichi e mi fai la carità? E allora, scusa, vai…vai proprio. Ciao.

Altra cosa. E qui apro una parentesi. Io sono gelosa, apprezzo la gelosia eppure non ho mai avuto un uomo geloso. O, a volte, erano gelosi di cose assurde. Tempo fa, per esempio, c’era quello che era geloso di questo blog: che voglio dire. Gli uomini di questa piattaforma, a parte Max che è mio amico, tendenzialmente mi odiano e mi schifano. Il pensiero più peccaminoso che hanno mai fatto su di me è stato “speriamo che muoia schiantandosi in tangenziale”. Il che va benissimo, però mo essere gelosi del blog, è fantascienza. In generale, però, non ho mai avuto una relazione in cui la gelosia non fosse la mia. Criticata, tra l’altro. Ora io dico: se si passeggia, si va in giro, eccetera. Così come tu, maschio, fisiologicamente guardi le altre…anche gli altri guardano le altre…e ci sono altri che guardano la tua, è così eh. Non è che succede a me perché io so’ io…succede a tutte, indistintamente, è proprio una cosa fisiologica. Ora: non è che debba succedere nulla. Però ogni tanto notarlo…tipo “oh be’, hai visto come ti guardava quello lì?” fa piacere…è la dimostrazione che Colui che ti porti in giro, un minimo di attenzione, te la dà. Nota ‘ste cose. Invece, generalmente, tu potresti serenamente scambiarti biglietti da visita con uno seduto al tavolino di fianco che tanto quello che hai vicino sta pipponando sulla qualità del servizio del bar. O sui risultati della classifica di Amici. E’ così eh. Invece, se una guardasse il mio moroso…sinceramente io potrei riconoscerla venticinque anni dopo, travestita da Peppa Pig, in un porcile. Per dire.

Un pochino…ci va. Ma non è che ci va perché uno deve farlo per farti contenta e zitta. Ci va perché ci dovrebbe essere. Perché dovrebbe essere spontanea e sentita, come quella che si prova per la macchina. Mo voglio dire: sarà più grave uno che si fissa sulle cosce di tua moglie o uno che, aprendo lo sportello, ti sfiora la maniglia della Punto?
Non mi rispondere maschio…stai zitto. Non lo voglio sapere. Sono domande retoriche. Non è necessaria la risposta. Zitto ho detto. Lo sai come siamo fatte noi no? A volte facciamo delle domande alle quali non vogliamo assolutamente la risposta. Tipo “Mi trovi ingrassata?” tu devi stare zitto. Oppure trovare una controdomanda intelligente e furba ( che ti suggerisco io, tanto te non ci arrivi e poi tua moglie si arrabbia, ti fa dormire sul divano, ti viene la sciatica, kg di lasonil, poi frigni, rugni e rogni e lassa fa…) “Ti sembrava che non mi piacessi l’altra sera?” Bon. Risposte così. Vaghe. Ammiccanti. Svia l’attenzione dal discorso, assolutamente, porta la donna in un terreno sulla quale è facilmente impressionabile e non azzardare risposte logiche. La logica non va bene per rispondere alle donne. Altre domande virtuali? “Mi scambieresti con la modella di Intimissimi?” Ecco…maschio…se tua moglie ti fa una domanda del genere, oggettivamente, fatti principalmente una domanda tu: sulla sua intelligenza, per esempio. Perché una simile domanda è cretina assai eh. A questo punto tu sai cosa devi rispondere? Vuoi saperne come uscirne alla stra-grandissima? Frigna. Frigna, sì. Frignissima. E rispondi “Guarda io son tre settimane che dormo male perché ho paura che tu mi scambieresti con Raz Degan…”

E probabilmente, quella stronza di tua moglie ti risponderà “Infatti, se potessi lo farei”. Ma tu fregatene: tanto Raz Degan e quando se la caca la moglie tua? Fregatene e festeggia: sei uscito a testa alta da una possibile crisi coniugale causata da domanda idiota. Però, contestualmente, sta attento al postino…che Raz Degan magari no…ma quel postino che tutti i santi giorni citofona pure per lasciare il volantino della Lidl…io…se fossi in te…uuuuhm.

 

La verità, vi dico, sull’amore

Cappello introduttivo
Il testo era concepito in puntate. Quindi leggetevelo a pezzi, che ve devo di’ io le puntate su libero non mi sbatto a farle.
Tale esimio scritto fu, appunto, scritto ( redatto? ) dalla sottoscritta, in tempi non sospetti ( 2 settimane e mezzo fa ) per essere pubblicato altrove, in altri laghi e luoghi ameni. In tali amene località, ‘sta stronzata, riscosse, in quei tempi, un clamoroso successo. E questo mi conferma la mia idea: l’umanità è scema. Meno di me, ovviamente, ma scema. Detto questo. Ripubblico qui lo scritto redazionalmente redatto in quanto mi torna utile. Per che cosa? Sono solo fatti miei. #iostoconraz … anche se l’isola è finita. Oh, io so’ fedele. Come potete notare il titolo non è invenzione mia ma è il titolo del film di Ambra. Tra l’altro, se può interessarvi un gossip di nessuna utilità, ho scoperto che la figlia di Ambra frequenta una scuola che sta nello stesso complesso di quella di mia figlia. Come l’ho scoperto? Eh niente, perché ho incontrato Renga. Che, tanto per farvi capire quanto sono imbecille, ho sempre detto che mi piace da morire e poi manco l’ho riconosciuto in tre anni, vabbè pazienza. Minimo scoprirò che tutte le mattine bevo il caffè con Ambra e non me ne sono nemmanco accorta…non mi stupirei. Del resto ieri cercavo disperatamente Eros…ed è dovuta intervenire mia figlia, dopo dieci minuti, dicendomi “Ma mamma ce l’hai in braccio”. Cazzo vuoi ragionà con una così? Ultima cappellata: non cominciate a darmi della femminista, maschilista…perché tanto ho insulti per tutti. Uomini, donne, anziani, giovani e bambini. Quindi al massimo datemi della tuttista. Del resto io sono donna ( e spero che almeno su questo nessuno dichiari dubbi costringendomi a fornire l’esito della visita ginecologica, perché qua è un attimo ) e, in quanto donna, sottoscrivo il mio diritto a scassare fortemente la minchia. Al mondo. Bon. Andiamo a redazionare la mia perla da pirla.

“La verità, vi spiego, sull’amore”

I matrimoni non funzionano più. Anzi, non partono proprio più. Ma chi si sposa al giorno d’oggi, ditemelo. Giusto quelli che andavano dal Boss delle Cerimonie e solo per andare in televisione. Ma adesso Don Antonio buonanima non c’è più…ed è un problema. Psicologi, sociologi e tuttologi si sono ampiamente espressi sul fenomeno delle coppie che scoppiano, come le uova nel microonde. Approposito: lo sapevate voi che l’uovo, nel microonde, scoppia e fa una squackeronata obbrobriosa che per pulirla serve poi una betoniera d’aceto? Sì? E quando pensavate di dirmelo? Devo sempre essere l’ultima a sapere le cose, in questo condominio, sappiate che non siete per niente simpatici. Dicevamo, signora mia? Ah sì: le coppie che non sono più come quelle di una volta. Infatti guardatele le coppie di una volta: due anziani nel parco che litigano perché uno dà da mangiare ai piccioni e a quell’altra fanno schifo, perché una ha mal di piedi e quell’altro brontola che alla sua età ancora col tacchetto. Quelle son le coppie giuste, santi lumi. O numi. Santi a caso. Così deve essere un coppia sana e duratura: due esseri umani che si fanculizzano a cadenza regolare, ogni sette minuti circa. Però se poi uno si sveglia di notte con il mal di pancia perché ha mangiato le ciliegie di nascosto e non poteva…l’altra si alza e gli fa la tisana di alloro. E’ così eh. Guardate invece le coppie giovani e moderne: ma guardatele al netto di photoshop però. Lei coi capelli sparati in aria coi petardi dal nervoso e lui che non ha più manco la forza di grattarsi la patta, perché ha passato la notte su youporn e ora ce l’ha dello stesso colore di un neon al led…entrambi seduti al bar davanti ad un caffè vegan in vetro con basilico ecobio, pistacchio di Bronte docg ppt cct, cacao raccolto a mano del Congo…collegati a Facebook. Conversazione tra i due: “gna…gni…uuhm…beeeeh”. Quando si dice l’evoluzione.

Ma torniamo a bomba. No quella di Trump. Lassa fa. La nostra. La bombetta nostra che non fa paura a nessuno. Non inquina neanche, a parte i cervelli di chi legge. I socio psico pedagogici hanno sentenziato che ci sono diversi motivi per i quali l’amore ai tempi di Trump e Salvini non funziona. E, voi non ci crederete, ma non è colpa loro. Secondo gli esperti si parla di: a) crisi economica che non permette ai giovani di uscire di casa ( minchia, invece negli anni ’60 ci avevano l’oro che gli usciva dal culo eh…fortunelli quelli delle generazioni passate! ) b) crisi dei valori ( quali? Non si capisce ) c) sdoganamento del libero sesso ( in pratica “perché devo mettermi un’estranea in casa che mi impedirà di passare tutte le serate come un ameba sul divano sbrodolandomi con i sofficini fritti nell’olio della moto quando, tanto, c’è gente che me la dà lo stesso?” ) d) è colpa delle mamme ( è sempre colpa delle mamme. Per esempio di chi è la colpa se scoppia la guerra? Della mamma di Trump e di quella del Coreano. Non potevano andare al cinema quella sera lì? No! Dovevano riprodursi loro! )

Gli espertoni, quindi, quella categoria di fantamedici che, sapete, io amo pazzamente, hanno analizzato la situazione nazionale e hanno concluso queste stronz…cose. E invece, cari voi, ve lo spiego io perché le coppie scoppiano e perché ci si fa le corna con la stessa naturalezza con cui si fa pipì. Perché le donne…tutte le donne…vogliono tutte una cosa sola. Voi date alle donne questa cosa e loro diventeranno tutte angeli del focolare, stiratrici di camicie, cucinatrici di arrosti ( con olio extravergine ) e comprensive compagne che non avranno da ridire quando urlate come vitelli sgozzati davanti alla tv la domenica pomeriggio. Vogliono essere guardate come guardate Belen. Eh sì. E’ molto svilente questa cosa, me ne rendo conto. Ma è la realtà: siamo esseri umani e quindi siamo di animo piccino picciò. Non ce ne frega un cazzo di essere apprezzate e stimate come professioniste né tantomeno di essere definite intelligenti e sensibili. O meglio: sì. Ce ne frega. Ma dagli altri però. Noi dal fidanzato ci vogliamo solo sentire dire che abbiamo un culo che parla e due stelle al posto degli occhi. E che dimostriamo 18 anni. Fine. Belen, in fondo, cos’è? Una donna. E cosa vuole? Che quando appare in tv le facciano l’applauso e che le mettano i like su instagram. Cosa credete che voglia? Il Nobel per la Letteratura? E noi uguale: vogliamo uscire dalla camera da letto pronte per andare a cena e sentire l’applauso dal divano. Punto. MINCHIA MA E’ DIFFICILE? Noi sono anni che simuliamo orgasmi degni del fottuto premio Oscar che levati Sally, Harry e tutti i tuoi fratelli e ci siamo mai lamentate? Noi vogliamo semplicemente un marito che, mentre gli serviamo le polpette bruciacchiate in pigiama…noti le nostre tette sotto il pigiama e non quelle delle veline. E ho capito, cazzo, che non è la stessa cosa, l’ho capito, ma in fin dei conti le polpette te le ho cucinate io, la tavoletta del wc che goccioli te la pulisco io, le coccoline sul pancino quando le mie polpette ti hanno quasi avvelenato te le faccio io, e tutti i tuoi cazzo di difetti li sopporto io…ma per tutto questo meriterò almeno che le mie tette vengano tenute più in considerazione di quelle di una che non conosci nemmanco? Ma me lo meriterò un like su Facebook io e non la tua collega che se la incontri alla macchinetta del caffè arriccia anche il nasino e non ride alle tue battute cretine? Dai, figa. ( scusate…a volte vengo posseduta da un camionista bergamasco…e non in quel senso ) Le donne vogliono questo, dal fidanzato. Punto. Vogliono che ogni tanto questo torni a casa e le sbatta sul divano con la stessa voglia che dimostrano su studentesseperte.com. Il resto poi non conta: i soldi, le vacanze, il suv…ma chi se ne frega. Risparmieremo. Andremo al parco a fare i pic nic. Prenderemo l’autobus. Però poi la sera torniamo a casa e facciamo l’amore come si deve, dove una non sente la necessità di spegnere la luce e di evitare le pose non plastiche e magari se la gode, una volta tanto, senza dover fare delle performances da attrice consumata. E vedrai come viviamo sereni.

No perché poi cosa succede? E la verità, vi spiego, sull’amore, sempre io. Che so’ sempliciotta e poco psico-socio. Succede che quando uno ha conquistato la sua donna ormai è sua. La vede sempre. All’inizio per lui era una gnocca irraggiungibile ( anche perché lei diceva che non gliel’avrebbe mai data e lui ci credeva…amore…quanto sono ingenui ) solo che poi si sono accorti che invece gliel’ha data facile ( sono ingenui…ma mica cretini ) e da lì in poi…in modo inversamente proporzionale alle posizioni del kamasutra sperimentate…lei si trasforma da “meglio di Belen” a “peggio di Platinette”. E’ così, eh. Non si capisce. La vista del maschio, col sesso, cala. E dire che lo dicono da sempre. Quindi l’uomo inizia a trascurare la sua donna. E inizia a incantarsi davanti a una scema qualsiasi che appare in tv, o al bar, o in ufficio. Adesso intendiamoci: mica perché quelle siano meglio…cioè a volte sì. Ma io ho visto certi uomini tradire dei tronchi di gnocca esagerate per dei moci vileda che voi non ne avete un’idea. Lo fanno perché ormai non vedono più le qualità di quello che tanto, è scontato. Bon. Allora la donna si mortifica. Si mortifica e comincia a guardarsi allo specchio. E quando una donna si guarda allo specchio sono cazzi da cacare, io ve lo dico. Quando una donna comincia a sentirsi brutta è l’inizio della fine. ( altro che sociologia e crisi e blablabla…cose SEMPLICI gente, piccinerie ) Perché da un lato abbiamo un marito/fidanzato a cui è calata la vista…ma fuori dalla porta di casa c’è un mondo di uomini che non scopano dal 73. E per loro, mie care amiche sorelle in Eva, una QUALUNQUE donna è meglio di Belen. E prima o poi, mie care, lo incontrerete quello che vi incoccerà all’Esselunga tra le melanzane e i sedani e farà “ooooooommmiooooodddioooooo ma cosa seeeeei tuuuuu?” E voi non risponderete “Il Brucaliffo” ma vi verrà l’occhio da cerbiatta immediato. Con le ciglia proprio che si allungano da sole. Dall’emozione vi partirà un carosello circolatorio che vi si gonfieranno le labbra a canotto, prenderete due taglie di seno e vi verranno le guance rosse come se aveste messo il blush meglio di Clio Make Up. E dopo mesi e mesi di visioni del vostro uomo imbambolato come un coglione davanti alla Marcuzzi…mentre voi avete addosso l’ultimo completino di pizzo di Intimissimi ( 56 euro ) e quello manco s’accorge…uno che vi dice così mentre siete in tuta e senza trucco…eh…è un attimo.

E qui apriamo una parentesi sulle nonne. E sulle bisnonne. Quando le nonne e bisnonne ci dicevano e tutt’oggi ci dicono “esci con uno? Ok. Senti. Per nessun motivo…per nessunissimo motivo…tu non dargliela MAI. Capito? MAI.” Non lo fanno perché sono bigotte, gnare. Svegliamoci. Lo fanno perché SONO FURBE! Loro l’hanno capito che l’unico modo per farsi una scopata come si deve è AFFAMARE IL MASCHIO FINO A QUASI LA MORTE. Altroché bigotte. Avremmo solo da imparare da quelle vecchiette lì. Tzè. Ce la fanno in barba a tutte quante, altro che cazzi. Non per niente loro un marito ce l’hanno e noi no. Ci sarà un motivo?

E conclusione: come mai le donne di una volta ‘sti problemi non ce li avevano? Semplice. Perché agli uomini di una volta piaceva Sofia Loren. Ora. Sofia Loren è un’icona di perfezione femminile da santificare…però, oggettivamente, somigliare a Sofia Loren è più semplice che somigliare alle modelle di Victoria. Parliamoci chiaro: una vita a insalata e becchime è dura, ragazzi eh. Ci vanno quintali di cocaina per sopportare un regime alimentare del genere e non per niente, ma la cocaina costa, come ce la procuriamo noi, andiamo a battere? E se nel frattempo si bruciano le polpette poi chi vi sente a voi? Ora: io non discuto. Ho capito che il genere ed i canoni del momento son quelli là: ma voi lo sapete che le modelle di Victoria non sono uguali manco loro alle modelle di Victoria? Al netto di luci e photoshop….certo che sono sicuramente almeno il 90% meglio di noitutte, non si discute. Ma meglio in base a che? Ai canoni di oggi. I canoni di oggi sono molto difficili da raggiungere. Se fai la dieta e dimagrisci prima cosa che va via sono le tette: è fisiologico eh. Se ci volete con la 36 e la 3 tocca pagà il chirurgo, servono sempre i soldi di cui sopra. I vent’anni passano per tutte…io ve lo dico…potete cambiarne trecento di donne ma arriverà un giorno in cui nessuna più di loro avrà vent’anni. E’ matematico. Noi come facciamo a tenere i vostri standard per tutta la vita? Noi viviamo…e la giovinezza se ne va, anche se ci impegniamo. Partoriamo. E ci si sfasciano le panze. E goduria quando si sfascia solo quella perché c’è il caso che si sfasciano anche le tette e tutto l’apparato della bassa manovalanza. Noi lavoriamo in piedi e ci viene la cellulite. E ci viene pure da sedute. E pure da sdraiate. Cioè noi la produciamo proprio la cellulite, non c’è un cazzo da fà. Voi producete i peli e noi la cellulite. Colpa di Pandora che ha aperto il vaso. Viene pure a quelle di Victoria Secret’s eh…solo che loro se la fanno liposucchiare perché guadagnano tanto. Però…infine…siamo donne come loro. A loro piace piacere…a noi pure. Non è che siamo più sceme: la cellulite ci viene sul culo mica nel cervello. E adesso parliamoci chiaro: a sdilinquirvi davanti a loro che ci guadagnate? Col cazzo che vengono a casa vostra a prepararvi le polpette. Ma non è meglio che vi fate piacere quella che avete di fianco che, semmai, se a 80 anni avrete bisogno di un clistere, quella si alza in piena notte e ve lo fa? State lì a criticare la schiavitù delle donne nel burqa…e volete andarle a salvare…ma intanto state ficcando le vostre, di donne, in una schiavitù ancora peggiore. Donne che vivono d’insalata e yoghurt e che si disperano se non entrano nella 42…e tutto perché? Perché quella palla di pelo del marito fa i complimenti alla Hunziker! O peggio, alla collega coi piedi a papera. Ma miiiinchia.

Ultima cosa poi passiamo a cazziare le donne. Questa storia che l’uomo vuole la donna cuoca in cucina, signora in salotto e zoccola in camera. Cazzate. L’uomo moderno, piccino come noi, vuole una cosa sola: una stanga diciottenne di 1.75, 50 kg, 3 di reggiseno, culo a mandolino, bionda con gli occhi azzurri. Fine. Qualsiasi cosa dicano di diverso: mentono. Agli uomini le donne more fanno schifo a prescindere, è così, qualcuno ha cominciato a dire che gli piacciono solo perché siccome non rimorchiava nulla s’è buttato sulla scelta di nicchia sperando nel colpaccio. Quella storia che “meglio la carne dell’osso” lo dicono tanto per dire, per far vedere che sono sensibili e “guardano oltre” e tutte quelle puttanate sul carattere, la personalità, la sensibilità e l’intelligenza…cioè…una donna intelligente è SINGLE. E’ evidente. Quindi sono scemenze. Possono dire quello che vogliono: ma quando vanno a letto, da soli, è quella lì detta prima che sognano. Cuoca in cucina? Certo. Ma solo se hanno fame e se cucini esattamente come mamma sennò tutti i loro cagotti ( per le porcate che si magnano al bar ) saranno colpa tua. Signora in salotto? Dipende. Se invitano il capo con cui vogliono far la figura dei raffinati tu devi essere raffinata. Se invitano l’amico con cui vogliono farsi vedere trasgre tu devi essere trasgre. Se invitano la ex…tu devi essere peggio di lei perché sia mai che ci rimane male e poi non può criticarti. Quindi se viene la sua ex tu devi disegnarti i brufoli con la matita, imbottirti i jeans di cotone per far finta di avere il culo grosso come il Molise e presentare pasticcini di alta pasticceria dicendo che hai bruciato la torta. Sennò lei ci resta male. Capisci quanto sono sensibili questi cinghiali reincarnati? E zoccola in camera…pure lì dipende. Se ci hanno voglia. Perché metti che ti viene un estro estrogenico improvviso in un momento in cui loro stanno pensando a cose importanti ( massimi sistemi, scomposizione dell’atomo, Champions, quando tagliarsi le unghie dei piedi, riuscire a recitare una poesia a rutti dopo una media…) a quel punto capaci pure che ti danno della ninfomane insensibile e superficiale che pensa solo a quello. E li tratta da uomo oggetto. Da vibratori senza pile. Eh. Porelli.

Ma adesso passiamo a criticare noi. No perché…con la storia che “gli uomini e le donne sono uguali” siamo diventate come loro. Io vedo, su youtube, fior di ragazzi di manco trent’anni che…che anziché fare i vlog postando le loro serate in discoteca a pomiciare con uno stuolo di ragazze che si strappano i capelli…fanno “what i eat in a day”. Capisci? Mostrano a tutti cosa mangiano in un giorno. E lo fanno…dando un’impressione…cioè. Al primo video tu dici “oh quanti consigli interessanti per la dieta!” Al secondo dici “oh quant’è bravo ed esperto in nutrizione questo!” Al terzo…cominci a notare…questo senso di colpa…’sti ragazzi dai fisici perfetti ( a chi piace il genere…a me no….però, sempre secondo i canoni, so’ fisici perfetti ) che stanno lì a giustificare al mondo che oggi hanno mangiato 200 calorie in più perché…
Ma stiamo scherzando? Ma hai trent’anni….venticinque….hai un metabolismo che funziona a bomba, ci hai una fame che il Diavolo te se porta…e mi fai il video con la pancia scoperta dicendo “scusate, oggi sono un po’ appannato ed acquoso perché ieri sera ho sgarrato e ho mangiato quattro patatine fritte”…
Appannato e acquoso? Ma amore santo della mamma…ma siediti a tavola e sfondati di ravioli, poi se vuoi andare in palestra a farti il bicipite vacci pure, ma mi fai una tristezza cocco de zia che tu non puoi capire. Ma a uno così io lo abbraccerei facendogli pat pat sulla testa per delle mezz’ore sane sane…ma si può ridurre un ragazzo giovane e sano in questo stato? E perché? Perché adesso pure noi ci siamo fissate che ci vogliono “i cubetti sulla pancia”. Ma che cazzo ci devi fare con ‘sti cubetti sulla pancia ma me lo spieghi? Ma a te serve un uomo che se litighi con la tua migliore amica si metta lì a farvi ragionare…o uno che sta cucinando la quinoa con i germogli di soia e le proteine in polvere sennò gli si “appanna” il pettorale? Poi tu mi dici: può fare entrambe le cose. Ma ovvio che sì. Mica sto a di’ che i palestrati non possano essere ragazzi perfetti, intelligenti, sensibili…certo che lo saranno…ma fanno una vita demmmerda peggio degli Angeli di Victoria, io ve lo dico. Se a un ragazzo di 30 anni gli levi il cibo ma me lo dici come campa ‘sto poraccio? Che a quell’età hanno una fame che si mangiano non solo il pranzo della nonna ma pure la nonna e la vicina della nonna che era passata a portare il dolce? E tutto perché? Perché noi ci dobbiamo incantare davanti al modello in tv o davanti al comesso di Abercazzo lì come si chiama. Ma perché? Ma non è infinitamente più bella e sexy la pancia del tuo ragazzo…che ti ha fatto da cuscino tante sere…non è infinitamente più bello e sexy il petto di tuo marito…sul quale hai allacciato i bottoni della camicia giusti tante volte? Ma davvero i pettorali di Beckam ti incantano più di quel petto spettinato e peloso che tutte le notti sta nel tuo letto? Sì? E allora sei scema, amica mia. Non capisci un cazzo di uomini, te lo dico io. E ti meriti una vita a miglio e insalata per entrare nella 42 anche da incinta. Fine. E anni di tinta bionda che ti deve venì il cuoio capelluto così infiammato che ti vedono da Marte e ti atterrano in testa.

E infatti questo è esattamente lo scenario. Ergo. Con questi presupposti, per tornare all’orgine della disquisizione…chi cazzo è che si sposa più? Semplice:
– chi ha bisogno del secondo stipendio per pagare il mutuo
– quelle a cui sta per scadere l’orologio biologico e vogliono per forza un figlio
– quelle a cui piacciono i soldi e trovano, per puro caso, un riccone che accetta di pigliarsele in casa
– le poracce che, per debolezza o fragilità o educazione sbagliata, non sono in grado di essere autonome e passeranno la vita con la boccetta di lexotan sul comodino…e questo sia da sole sia da sposate

In tutto ciò…vedete i presupposti per trovarsi al parco, tra 50 anni, a battibeccare sul mangime dei piccioni? Che dire. Speriamo.

Legami di sangue? Mah

Oh per carità…voglio mica sminuire i legami di sangue, eh. Nel senso che un fratello, un papà, una mamma, una zia…son parenti di sangue e mai mi permetterei di dire cip. Però…spezziamo una lancia anche a favore dei legami acquisiti. Ok il dna ( e nessuno più di me ama il dna, lo sapete ) ok la genetica ( e nessuno più di me ama la genetica, lo sapete ) ma alla fine…il carattere, la formazione, gli insegnamenti, la personalità…secondo me sono influenzati anche tantissimo da fattori ambientali. Cioè guardate ‘sti due cialtroni: sono indiscutibilmente fratelli. Non ci piove. Un tedesco biondo Sciur Precisetti e un messicano neroneronero figlio di ndrocchia come Speedy Gonzales: fratelli. E sia chiaro: le definizioni non sono “per nazionalità” ma proprio per loro due soggettivamente, eh. Quindi nessuno stereotipo etnico: quelli so’ proprio loro due che sono rispettivamente così ed entrambi come comune denominatore hanno la cialtroneria universale esenrazza. E’ così. Ed è talmente facile che non so come faccia la gente a non capirlo.

 

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Ora: io, da brava puccimamma che non sono altra dovrei star qui a sdilinquirmi. E infatti lo fo: io mi sdilinquisco molto…lo facevo anche con la Nana ma ora quella ci ha quasi 9 anni e se mi azzardo a fare troppo la pucci mi fa correre per tutta Brescia al grido di “ma mammaaaaa sono grande che cavolo mi sbaciucchi davanti a quello della 3C che mi piace!” ergo ripiego sulle bbbbestie perché la mia pucciosità dovrà pur trovare sfogo. Cioè sono in quella fase in cui mia figlia posso coccolarla e strapazzarla di baci solo in due occasioni: o appena sveglia, quando è rincoglionita, o quando ha la febbre che allora ritorna bimba piccola che cerca la mamma. Siccome mi auguro fortemente che la febbre la abbia meno spesso possibile ( “mai” sarebbe l’ideale ) l’occasione diventa solo una…ed è troppo poco. Ergo si sacrificano i due sorciocani. Lo so, non è eticissimo…ma pazienza. Poi mi faccio perdonare lasciandogli fare i super-maschi-alfa al parco, dove spopolano tronfi come tacchini pisciando tutti gli alberi disponibili con l’aria di “ho marcato…fin dove t’arriva l’occhio è roba mia…a meno che tu non sia più grosso di me” ( e qui casca l’asino ma non è colpa mia…quella è proprio genetica, eh! )

Comunque dicevamo? Ah sì della puccimamma…eh niente. Io invece sono una mamma stronza. Come vedete, Snoopy è veramente molto figo. Ha un po’ l’espressione da pirla ma è veramente molto figo. Eros invece è un botolo. Bisogna ammetterlo: è grasso. Snup è volpinoide. Eros è topoide. Snup è piuttosto tonto. Eros è piuttosto sveglio. Snup è delicato, persino quando mastica pare che chieda scusa al pollo. Eros ha la delicatezza di un ippopotamo incinto in una fabbrica di vetro soffiato e come si muove scassa qualcosa, anche se salta addosso per farmi le feste mi devasta a craniate, unghiate e salti rimbalzosi sulla pancia .( o sulle tette, peggio ancora…che sarà piccolo ma sparato a palla di cannone fa male eh! ) Snoopy è fifone. Eros non ha paura manco del Diavolo in persona. Snoopy è dolce. Eros è dolcissimo. Snoopy è molto paziente con Eros. Eros è molto cagacazzi con Snoopy. Si odiano. Ma si amano. Lottano quotidianamente per capire chi dei due comandi ( so’ maschi…) e ad oggi ancora non s’è capito, dipende dalla luna. Snup ha caldo ed Eros ha freddo. Il giorno e la notte…eppure…guardateli…sono indiscutibilmente fratelli. Senza ombra di dubbio.

E comunque…Snoopy è piccinissimo…è tutto pelo…lui è fluffy. Eros invece è proprio chiatto…vabbè dai…è soffice, ecco. Un cagnino setoso e peloso e un cagnino morbido, mettiamola così.