la penna, il viaggio parte sedicesima

alghero_capo_caccia“io ti aspetterò ogni sera, ma tu vieni non aspettar ancor, vieni adesso che è primavera”.

Mentre le ultime note della canzone si perdono nel silenzio ti propongo la nuova meta di questo viaggio, accetti di buon grado..sorridi e mi chiedi “guido io o guidi tu?”, “guida tu”, rispondo con un sorriso perché so quanto ti piace farlo, e ti chiedo di lasciare per stasera le strade di provincia. Imbocchi la prima uscita diretta a quella meta e la strada è già tua, le quattro corsie ci accompagneranno per un bel po’ e la linea di mezzeria ci farà da guida.

E’ già pomeriggio inoltrato , inizia ad imbrunire, “ma che importa” mi dici,”pernotteremo  in un albergo del centro..sarà bello vedere la città ed il mare di notte”.

Scherzi con me, ogni tanto la tua risata risuona nell’abitacolo ed io cerco di schernirti un po’, continui a ridere ed ogni tanto ti volti verso me..un cenno degli occhi e mi dici “ti voglio bene”.

Intanto il cammino prosegue, mi allungo per accendere la radio e una voce inconfondibile canta “si viaggiare, evitando le curve più dure”, un’altra strana coincidenza, niente curve sul tragitto.

Come il nostro viaggio, lineare e teneramente morbido.

Mi volto e dal finestrino guardo il panorama..tutto piatto, il poco verde rimasto disegna una scia dettata dalla velocità..”quando ero bambina-ti dico-  m’incantavo a guardare il movimento del paesaggio, la scia assumeva mille colori e mille sembianze ed io, fantasticavo”.

Mentre parlo m’interrompi delicatamente, mi prendi una mano e m’indichi il cartello stradale..sorrido felice, siamo arrivati in quella città che adoro.

Si è fatto tardi, il buio ci è venuto incontro senza che io mi rendessi conto. attraversiamo il lungomare diretti a quel delizioso albergo di cui mi hai parlato, mi dici “sono solo due passi”.

Scendiamo dall’auto, m’avvolge un’aria salmastra, la luce gialla dei lampioni che proietta le nostre ombre, ti prendo sottobraccio e seguo i tuoi passi per i vicoli antichi e stretti del centro.

Dalle vetrine spiccano coralli rossi, come il tramonto sul mare che ci siamo lasciati alle spalle.E’ tutto magico, i profumi ed i colori ci invadono, e quei profumi fanno venir fame..

Consumiamo una cena leggera a base di pesce e quel bicchiere di vino mi ha un po’ inebriata. prima di andare ti propongo ancora due passi. Nel silenzio il suono dei nostri passi…”andiamo a dormire”, e te lo chiedo pensando già alla giornata di domani e intanto canticchio “si viaggiare”

 

 

la penna, il viaggio parte sedicesimaultima modifica: 2017-11-27T21:07:34+01:00da Totodess