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Nel covo dei Pirati

Post n°362 pubblicato il 03 Agosto 2011 da Zero.elevato.a.Zero
 

Rotta01

Cosa porta una famiglia italiana, anzi due, a volare per sette ore a cavallo del tropico e dell’equatore per incontrare il mare, il mare che in fondo abbiamo sulla soglia di casa? Il sogno di un paradiso e la voglia di vivere una favola.
Ha torto Hikmet quando dice che il più bello dei mari è ancora da navigare, non ha fatto vela alle Seychelles il poeta turco, non ha affondato la prora dentro acqua di cristallo palpitante di vita ove si riflette il granito di questo accidente geologico che ha generato isole distanti dalle rotte commerciali, isole senza vulcani, lontane dalle fasce investite dai cicloni, vicine all’equatore rovente ma sempre rinfrescate dal vento: che per sei mesi spira da Sud Est e per altri sei inverte la direzione, un vento che si placa per due settimane al massimo in coincidenza del cambio dei monsoni, ma che non mi ha mai fatto mancare la sua presenza amica e generosa in questi giorni.
Propongo come primo acchito un filmato che racconta dell’atterraggio all’aeroporto internazionale di Mahé, l’isola principale di un arcipelago disseminato su più di più di cento isole a Est del Madagascar, è il biglietto da visita di quello che si desidera visitare come paradiso, promette molto meno di quanto sarà disposto a regalare con munifica abbondanza.
MonkeyQuelle vette diritte e con la cima piatta mi ricordano un vecchio video game che parla di Pirati, infatti anche queste insenature hanno visto nella loro storia la frequenza di masnadieri che, assaltate le navi sulla rotta delle spezie, qui trovavano rifugio accogliente al termine delle loro scorribande.
Il più celebre dell’isola è il pirata Olivier Levasseur detto la Buse, che in punto di morte sul patibolo ha gettato verso la folla la sua mappa scritta con un codice solo a lui noto. Di certo tutti sono convinti che il tesoro, frutto dell’abbordaggio della nave portoghese del Vicerè delle Indie, carico di ogni fortuna, sia seppellito dalle parti di Bel Ombre nei pressi delle spiaggia rinomata di Beau Vallon.
Prima di salpare è necessario lo stivaggio delle derrate alimentari e dell’acqua potabile, operazione che passa comunemente sotto il nome di “fare cambusa”. La mattina è pertanto destinata agli acquisti indispensabili considerando che i beni più preziosi: pasta, salumi, formaggi e caffè, sono stati importati direttamente in valigia, dove lo spazio non manca, che per andare in mare servono ben pochi vestiti. Finalmente verso il mezzogiorno si brinda con un succo di frutta tropicale e poi si mollano le cime di ormeggio per iniziare a costeggiare la grande isola di Mahé: destinazione una delle spiagge più famose: l’ansa di Beau Valon, appunto. Incrociamo le sponde del santuario di Sante Anne, uno dei numerosissimi parchi protetti, qui le acque trasparenti mostrano un brulicare di vita marina che, anche se vista per il momento solo dal bordo della coperta, accende di gioia e di emozione: è uno dei tantissimi Benvenuto su queste isole che riceverò continuamente senza che, a ben pensarci, abbiano mai fine.
Il periplo dell’isola concede di familiarizzare con i panorami mozzafiato di queste montagne di bronzo, decorate di verdi palmizi onnipresenti, che contrastano con i toni zaffiro delle acque e dovunque gente in mare, gente che sorride e saluta. Dopo la zona più edificata della costa nord torna a prevalere la natura e finalmente il primo approdo. L’acqua è sempre calda, intorno ai 30º giorno e notte, e il vento, quello non manca mai.
WestCoast
Piove a volte, di pioggia calda sottilissima come un aerosol, l’aria umida che percorre l’oceano incontra all’improvviso queste montagne ed accelerando si raffredda quel tanto che serve a lasciare il regalo dell’acqua dolce sulle pendici di monti e colline, in ogni dove la flora è lussureggiante.

ApprodoValon
Il primo bagno dopo il lungo viaggio in aereo è preludio alla sera in rada, cullati dalle onde mormoranti della baia e dai canti che provengono dalla spiaggia, dove il tramonto equatoriale, rapido e in notevole anticipo rispetto alle nostre latitudini, regala ancora una volta un benvenuto sincero e pieno di accoglienza, è il prodromo ad una notte serena in attesa di affrontare domani il sapore dell’Oceano.
ValonSunset


Edoardo Bennato - Nel covo dei Pirati

 
 
 
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