Con il vizio che ho di tornare a leggere quello che ho scritto, con il gusto che provo nel cercare regole e ritmi, ho coscienza di essere terribilmente abitudinario, al punto di toccare, a seconda del volgere della stagione, più o meno gli stessi temi. Adesso che la Primavera sconfigge le ultime sfuriate fredde dell’Inverno correndo incontro alla Pasqua, adesso che al solito percorro a piedi la strada consueta, sempre con gli occhi rivolti verso il cielo, mi rendo conto di queste abitudini dall'accento appena diverso, nel tempo che mi regala generosamente la vita: di ciò che pare consueto allo sguardo frettoloso ed invece sempre cambia. Ho voglia e sento il desiderio di parlare ancora, sì, ancora una volta, di margherite, di vento capriccioso, e naturalmente di rondini. Quest'anno c'è qualcosa in più, anche quest'anno qualcosa di nuovo; c'è che nel volo delle rondini finalmente ritornate a casa, regalandomi la certezza di un ciclo che continua e grazie a questa solida speranza, mi accorgo del confluire di una vita nuova: una reincarnazione. Ecco perché nelle traiettorie di volo, nel ritmo delle virate, nei loro versi che riempiono il cielo, ne riconosco una in particolare grazie alla melodia bellissima del suo garrire. Infiniti voli!
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 24/06/2024 alle 05:54
Inviato da: surfinia60
il 23/06/2024 alle 19:16
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 20/06/2024 alle 20:48
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il 20/06/2024 alle 20:46
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il 24/04/2024 alle 15:19