Che io non preghi per essere al riparo dai pericoli, ma per avere il coraggio di affrontarli. Che io non preghi perché venga lenito il mio dolore ma per riuscire a superarlo.
Che io non mi affidi agli alleati sul campo di battaglia della vita, ma piuttosto alla mia propria resistenza. Che io non brami mai, angosciato di paura, d’essere salvato, ma speri piuttosto nella pazienza necessaria a conquistare la mia libertà.
Fa’ che io non sia un vigliacco, e non riconosca la tua misericordia solo nel successo, ma fammi trovare la stretta della tua mano nel fallimento.
(R. Tagore)
Credo che oggi sia il giorno giusto per riflettere sul significato della preghiera; lo faccio tra me e me, spero con poco rumore, come immagino debba essere la preghiera che non ha bisogno di superare il bisbiglio della brezza. Trovo sempre più difficile pregare, soprattutto dentro lo schema comandato della ritualità e della litania, dentro parole che non sono spontanee, che non sono le mie, e per questo restano spesso soprattutto fonemi, senza emozione, senza quel contatto con qualcosa di superiore che io ritengo debba essere la preghiera; soprattutto senza la speranza di percepire una voce, una risposta di ritorno. Eppure… allo stesso tempo ci sono parole bellissime, come quelle di alcune canzoni, che riesco a fare mie e sentire comode nel cuore, dialogo perfetto anche in assenza di una risposta diretta. Ancora più spesso percepisco il pregare simile alla musica, tanto più a quella naturale composta dal vento che soffia come un flauto o dal mormorare tenue delle onde: in questo caso è una preghiera di gioia. A volte come in questa mattina, il suono della preghiera mi è parso di coglierlo nel rumore dei passi, in quella aritmia claudicante che ora vivo, discorde e diversa dall’immagine di un universo simmetrico e ben calcolato, eppure fatto di quella imperfetta umanità che è il punto più necessario per sentire il bisogno di quella mano compassionevole che raccoglie la ghirlanda di sofferenza e incomprensione e restituisce un sorriso che porta sollievo, soave come un florilegio di Primavera.
Inviato da: bisou_fatal
il 17/10/2024 alle 19:32
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 03/10/2024 alle 10:31
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il 03/10/2024 alle 10:31
Inviato da: cassetta2
il 22/09/2024 alle 21:03
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il 22/09/2024 alle 17:12