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Quarantena (ovvero della A /N1H1)
Post n°211 pubblicato il 31 Agosto 2009 da Zero.elevato.a.Zero
Frequentando un campeggio estivo i miei hanno incontrato la nuova influenza che va tanto di moda la A/H1N1. Così sono venuto a conoscenza della realtà di questa pandemia e credo possa essere utile un parere di prima mano. Innanzi tutto si tratta di un ceppo influenzale e non di una pestilenza, i sintomi sono quelli classici, tradotti dal linguaggio medico: viene preceduta da tosse, mal di gola, dolori articolari, emicrania e a volte anche da congiuntivite nei soggetti più giovani. Arriva poi lo stato febbrile con punte elevate, ed è questa la fase critica della malattia, che evolve comunque nel giro di circa tre quattro giorni. Risulta quindi un incontro pericoloso solo per quei soggetti che hanno una condizione di patologie pregresse, soprattutto a carico del sistema respiratorio, che è il campo in cui il virus è specializzato. In effetti la caratteristica peculiare della cosiddetta influenza suina è la mutazione di una nuova sottostruttura virale che non è presente tra quelle già esistenti nel vasto campionario della natura, motivo per il quale il nostro corpo non è dotato di anticorpi specifici fino a che non viene contratta e superata l’infezione. Nel caso in questione il contagio affligge oltre il 50% della popolazione a contatto, ed è questo il motivo per il quale viene definita pandemia (che colpisce tutta la popolazione). La cosa che invece non viene detta, per la quale ho sentito il bisogno di scrivere queste righe, è che l’onda del contagio ha già raggiunto le grandi città, Rimini certamente, dove i casi segnalati all’azienda sanitaria sono stati ad oggi più di 7.000. Il diffondersi della notizia viene viceversa limitato per non ingenerare uno stato di psicosi e una ricaduta negativa in una realtà economica che vive di turismo di massa. Questo però non aiuta a limitare i focolai e certamente agevola la trasmissione in zone sempre più ampie, così da scatenare conseguenze anche gravi in soggetti potenzialmente a rischio, come nel caso del 24nne parmigiano ricoverato all’Ospedale di Monza. Riassumendo: si tratta di una influenza dalle caratteristiche non dissimili alle sue consorelle, in grado di infettare però in breve tempo ampi strati della popolazione. Le conseguenze per i pazienti che non abbiano cronicità pregresse, sono il consueto fastidio dovuto ai pochi giorni di inabilità. Risultano invece da proteggere con una corretta profilassi preventiva i soggetti a rischio, bambini, anziani ecc. Come cittadino mi chiedo solo a questo punto a cosa serva la spreco di vaccinare una grande quota di connazionali facendo arrivare gli estintori quando ormai l’incendio è passato. Ma sul potere di convincimento e sui traffici delle grandi industrie farmaceutiche ci sarebbe da scrivere tanto di più. Lascio alcuni link per approfondire l’argomento: · Ministero della salute italiano · Ufficio Federale della salute svizzero · Centro Nazionale di Epidemiologia Inevitabile l’augurio di molta salute e di una prudente fatta con piccoli gesti consapevoli.
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