In questi giorni sono rimasto di più a casa, anche in ore inconsuete solitamente destinate all’ufficio, ho vissuto così anche i ritmi più vacanzieri dei miei figli e le loro vibrazioni. Mia figlia in particolare studia con meno assiduità il suo clarinetto e così le ho chiesto cosa rendesse più viscoso un rapporto altrimenti molto liscio. “Non è il posto adatto papà, qui manca l’ispirazione!” Ora: se c’è una cosa che ho capito della musica è che una vibrazione dell’anima, ha i suoi tempi ed anche i momenti di crisi. Così invece di insistere per sentirla suonare, abbiamo guardato assieme il film Il Solista, che ha lasciato dentro di me emozioni fortissime fin dalla prima visione. Viene trasposta su pellicola una storia vera, quella di un incontro e di una amicizia tra un giornalista del Los Angeles Times ed un senzatetto con uno straordinario talento per la musica. È un racconto che mi ha preso molto, su piani diversi e per i molti contenuti che la vita autentica sa regalare. Ho dedicato qualche minuto per estrarre una pagina per me emozionante del film che ho pensato di proporre: una lettrice regala per il tramite del giornalista un violoncello al musicista Nathaniel Ayers, che lo prova subito in un trafficato sottopassaggio, trasformando un quartetto per archi di Beethoven in una sinfonia dedicata alla città, dove la musica vola; dove la sua musica vive meglio che altrove. Per ora il clarinetto ha ripreso ad emettere le sue note cristalline, anche se il posto non è particolarmente ispirato, oppure forse ha scoperto, nuovi modi di vibrare... mentre i musicisti sentono con l'anima, io apprezzo queste risonanze di Helmholtz e vibro io pure per simpatia con loro.
Inviato da: bisou_fatal
il 19/10/2024 alle 09:06
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 19/10/2024 alle 08:53
Inviato da: bisou_fatal
il 17/10/2024 alle 19:32
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 03/10/2024 alle 10:31
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