Da zer0 a me

Il Diamante e la Luce

Come si dovrebbe insegnare correttamente e completamente?
Proprio come si vorrebbe non correttamente e completamente insegnare;
perciò si dice soltanto insegnare correttamente e completamente.
Come una stella,
un difetto visivo,
una lampada,
un gioco di prestigio,
la rugiada,
una bolla d’acqua,
un sogno,
un lampo
e una nuvola:
vedi così tutti i fenomeni composti.

Sutra del Diamante

La vita, io credo, ha un suo progetto: come il corso di un fiume si può provare a deviarlo, ma il letto del fiume, per sua natura, ha scelto la strada migliore verso il mare e con ostinazione prova sempre a ritrovarla, nonostante le deviazioni artificiali, nonostante i nostri sforzi di andare lungo un diverso percorso preferito.
Lasciata la cattedra scolastica mi trovo ad insegnare ancora, anche se, nello stesso tempo ho, per il mio desiderio di imparare, la necessità di percorrere parecchi chilometri per essere di nuovo allievo ed esprimere la caparbietà di questo mio bisogno da colmare: il desiderio invero egoista di ricevere prima di potere dare.
Mi trovo ad insegnare ad un amico che ne sa almeno quanto me e, colmo dei colmi a chi è più maestro di me nelle arti che vengono dall’Oriente.
Spesso, troppo spesso, mi trovo le spalle coperte da questo appellativo di maestro, nel quale io mi sento a disagio, come in un vestito non mio.
Reduce dal percorso verso la palestra di Fano, quella dove ritrovo il mio posto accanto agli altri, pensavo a questo aspetto singolare che ha preso la mia vita, che molte volte mi ha chiamato a trasmettere conoscenza o, per come intendo io l’arte dell’insegnare, a scambiare una passione condivisa.
Mi interrogo tra me e me, delizioso paradosso per un presunto insegnante, se il raggiungere anche in modo parziale una conoscenza non sia il possedere un dono, proprio per questo da porgere a chi ne ha bisogno, senza trattenerlo, in questo trova sollievo il dovere che mi chiama a essere seduto in modo opposto a quello desiderato, in questo pensiero che il sapere altro non è che luce, una radiazione che ci permea ma che non va trattenuta, in modo che si perpetui amplificandosi.

Imparare è certamente un fenomeno composto, con strati incoerenti come nel diamante grezzo, quelli che il tagliatore deve sapere interpretare lungo i piani di migliore fragilità che seguono il reticolo cubico tipico del carbonio. Anche in questo piccolo paragone esiste una migliore possibile armonia preziosa nella sua applicazione: il matematico Tolkowski ha descritto nel 1919 il taglio ideale dal quale è possibile ottenere risultati di luce strabilianti, come nel meraviglioso effetto a cuori e frecce che concede alla luce di entrare e toccare ogni faccia per uscire finalmente conservando il 98% della sua potenza: quando la simmetria armonica è precisa la luce interiore non viene trattenuta, ma regala luminosità bellissime.

Annalisa Scarrone - Diamante lei e Luce lui