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Inferno e Paradiso?

Post n°358 pubblicato il 13 Luglio 2011 da Zero.elevato.a.Zero
 

JappoNo

Molti anni fa il mio maestro Zen mi ha illuminato raccontandomi del Sogno di tutta una vita. È un desiderio impermanente, e come tale apparentemente contrario ai precetti di questa filosofia, da coltivare nell’angolo nascosto nel cuore senza impazienza. Se custodito correttamente regala un senso di calore ed una direzione al procedere imperturbabile verso il futuro, è quindi uno sprone a migliorarsi e perseguire un obbiettivo, utilizzando proprio un soggetto da evitare come il desiderio per dimostrare autocontrollo, disciplina ed assieme indulgenza per la nostra natura umana. Il problema nel distinguere il Sogno di tutta una vita è che si deve cercare di realizzarlo il più tardi possibile, altrimenti sarà difficile poi trovare qualcosa di altrettanto bello e desiderabile che aiuti a porre i passi in sequenza e mantenere diritto il cammino.
Il Sogno di tutta una vita non richiede di essere protetto col segreto e io da tempo non faccio mistero che sarebbe per me un viaggio in Giappone.
Pareva comunque, stante la spinta motrice di mia moglie instancabile divoratrice di paesaggi, che fosse finalmente giunto il tempo fatidico: giusto verso le festività di Pasqua avevamo acquistato i biglietti per il Sol Levante, un viaggio breve dedicato interamente alla zona di Kyoto: i primi passi sulla Terra degli dei.
C’è da dire con molta onestà che a parenti ed amici dichiaravo candidamente di non essere ancora pronto e perfino poco degno: scarsa la mia conoscenza della lingua, scarsa quella delle tradizioni, ma forte la probabilità che, trovando l’oggetto dei miei desideri, nascesse il desiderio di stanziare a lungo, molto a lungo, in quei luoghi immaginati con grandi aspettative.
Con saggia provvidenza dovrò allenare ancora per il tempo necessario la pazienza, nel Nord Est del paese, proprio nell’imminenza della Pasqua, si è scatenato l’inferno, e io non me la sono sentita di sottoporre al rischio di gravi disagi tutta la famiglia, per una mia voglia che rischiava anche lei una reazione a catena fuori controllo. Così i biglietti delle vacanze di Pasqua hanno preso altra destinazione ed a fine mese sarò in un paradiso per velisti: le Seychelles.
In quel intricato paradosso che sono io, se fosse davvero paradiso, dovrebbe cancellare dal pensiero quel desiderio mai sopito rivolto all’inferno, ma ancora così non è. Ringraziando la vita per la troppa generosità rischio quindi di partire per annusare l’aria carica dei profumi di spezie e di mango cercando al suo posto l’aroma impercettibile dei fiori di ciliegio.
Godspeed!


Addio fiorito Asil dalla Madama Butterfly

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Commenti al Post:
pa.oletta
pa.oletta il 13/07/11 alle 11:29 via WEB
Vorrei fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi. Frase che mi accompagna da sempre e che porto con me da sempre. Il paradiso è l'inferno dentro me. Senza non sarei io. Ti abbraccio... ;-) Paola
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 19/07/11 alle 21:13 via WEB
Ripenso alle parole di Neruda e a come la vita sia questo eterno fluire. Come siano soprattutto gli occhi a trasformare la visione in inferno o paradiso a seconda delle vibrazioni del cuore. Siamo anche questo equilibrio incerto nelle proprie tensioni tra il cielo o la terra, ed in questo marasma di percezioni siamo un equilibrio instabile perennemente indeciso se appartenere alla schiera dei demoni o a quella degli angeli, per questo irrinunciabilmente restiamo esseri umani :)
 
mpt2003
mpt2003 il 14/07/11 alle 13:43 via WEB
non so se ho capito bene il tuo dire, sono tanto lontana dalla tua filosofia di vita, ma il fatto che per ora il Giappone sia un inferno, fa sì che resti ancora il sogno della tua vita e che tu possa ancora sperare di realizzarlo......il più tardi possibile.....lunga vita max e per ora buon viaggio *_*......un sorriso mp
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 19/07/11 alle 21:13 via WEB
Cara MP c’è che io vorrei imparare ad essere sempre contento e grato delle enormi possibilità che mi concede la vita, ancora di più vorrei imparare che nel senso prezioso della rinuncia si nasconde un paradiso, anche quando costa dolore dire di no e per questo pensarlo un inferno. Resta il fatto che questo è il mio modo di percepire la vita, non certo una regola universale, e che del fatto di percorrere questo sentiero fatto di opinioni alle volte balzane sono consapevole, e lontano dal volere istigare un invito a seguirmi. Molto spesso realizzo che il paradiso e l’inferno sono angoli del mio cuore che pulsano a ritmi coordinati e risalta ora l’uno ora l’altro, ma nessuno prevale. Un sorriso anche a te :)
 
Nues.s
Nues.s il 15/07/11 alle 18:35 via WEB
...è un sottile rassegnarsi agli eventi. Come quando hai accarezzato tanto un sogno e poi te lo tolgono all'improvviso. Comprendo, comprendo molto questo tuo modo così gentile per far sì che su una diversa spinta emotiva, possa andar via.. il rammarico di non esser tra quegli adorati ciliegi.
Riesco a dire solo questo ora...perchè tu sai, tu sai quanto è stato doloroso anche per me, quell'Inferno d'Oriente che hanno passato.
Che il sereno ti accompagni, Max caro.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 19/07/11 alle 21:14 via WEB
Accolgo con gratitudine il tuo invito e la tua comprensione, il sereno mena con se venti di brezza che per loro natura ruotano precisi come le lancette dell’orologio, rasserenanti e prevedibili, gracili e privi della potenza della tempesta che sconvolge: sono questi i venti del paradiso, che è il posto dove si adagiano tutte le risposte. A me, che ancora indulgo sul sentiero lastricato dei perché difficili da trovare, aspetta ancora il bolinare incerto alla ricerca del senso del vento, ma con speranza navigo, con molta speranza. :)
 
lightdew
lightdew il 15/07/11 alle 20:10 via WEB
il dolore degli altri, spesso, purtroppo, ci fa apprezzare maggiormente le nostre vite, così.. splendide..saranno giorni di paradiso, come ben dici tu..buone vacanze max
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 19/07/11 alle 21:15 via WEB
Ancora qualche giorno, ancora qualcosa prima di evadere e concedermi all’abbraccio materno del mare. Il dolore degli altri è una emanazione di luce rovente, possiamo vestire coltri pesanti fingendo di ignorarlo o mischiarlo con il nostro in modo che anche il dolore non sia più una esperienza puramente personale, ma sia condiviso e percepito come una fatica comune. Forse in questo caso trova un senso migliore: purifica, fortifica, è una fune che lega e protegge.
Un saluto dal cuore.
 
lenteris
lenteris il 20/07/11 alle 10:28 via WEB
Ciao Zero, c'è un momento, in un certo momento della nostra vita in cui accade qualcosa. Un inizio da cui parte una strada orientata verso un punto. Quel punto ha solo un suono, una musica. Il suo nome sarà, nel tempo, la ricchezza di quel percorso. Una viandante con gratitudine.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 20/07/11 alle 12:17 via WEB
È vero che siamo coscienti di questo inizio a volte in modo completo a volte meno, io credo però che ogni attimo sia un inizio poiché concede a suo modo una deviazione dal punto focale. Sta nel nostro intento capire se il punto desiderato sia foriero di armonia e gioia, sia la meta a cui tendere. Ed allora, come succede in mare, correnti e derive che allontanano dal traguardo vanno compensate, opponendosi con determinazione, ma mai con ostilità, alle forze contrarie.
La parola viandante è bellissima, in un piccolo cantuccio dell’Antologia di Spoon River si dice:
Tutto è tuo, giovane viandante;
entra nella sala del banchetto con questa certezza:
non avanzare timoroso come se dubitassi
d’essere il benvenuto: è tua la festa!

Allo stesso modo vorrei sentissi accolti i tuoi pensieri tra queste mie righe.
Grazie :)
 
   
lenteris
lenteris il 20/07/11 alle 13:04 via WEB
Spoon river me lo porto nel cuore da sempre e quel brano che non ricordavo lo ripongo in uno scrigno come un ragalo prezioso. Grazie e che il tuo zero sia quel vuoto fertile orientale fonte di bellissimi germogli :)
 
lightdew
lightdew il 01/08/11 alle 14:30 via WEB
in ogni angolo del mondo, si può cantare..;)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 02/08/11 alle 18:36 via WEB
Ah sì, hai proprio ragione ed in ogni angolo del mondo si nascondono mille canzoni antiche e nuove :)
 
Paintedonmyheart
Paintedonmyheart il 01/07/17 alle 08:52 via WEB
Inferno e Paradiso a volte hanno confini labilissimi, perché è ciò che amiamo di più che ha il potere di causarci il maggior dolore. Certo che spreco andare alle Seychelles ed essere col pensiero da un'altra parte:) Il concetto zen della rinuncia a realizzare un desiderio per renderlo obbiettivo di una vita, è veramente difficile da applicare, perché consapevoli che quel rimandare potrebbe portare anche a non viverlo mai quel sogno. In effetti è come accettare di vivere un continuo "sabato del villaggio" dove il piacere e la gioia di vivere diventano tutt'uno con quello dell'attesa di una domenica di festa, che tutto sommato, poi, neanche è male. Spero comunque che la tua domenica non tardi oltre ad arrivare:)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 02/07/17 alle 07:34 via WEB
La natura ha una forza irrefrenabile capace di avvolgere con un manto verde e azzurro e di mille altri colori ogni capriccio del cuore umano; così potente da far girare lo sguardo dai templi dorati di Kyoto verso il brulicare della vita dentro acque di cristallo purissimo. Io non so raccontarti del mio viaggio in Giappone perché non si è ancora consumato, ma so che da quello dell’arcipelago africano non sono tornato del tutto, avendo lasciato lì una parte del cuore che mi invita a tornare in questa vita o nella prossima.
Oggi è Domenica e domani… Lunedì In seycellese si dice: Gran mersi, baybay :)
 
   
Paintedonmyheart
Paintedonmyheart il 03/07/17 alle 19:36 via WEB
Bella...:) Canzone che farò conoscere ai miei alunni l'anno prossimo. Buona serata:)
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 15/07/17 alle 08:19 via WEB
La Madama Butterfly è stata la prima opera che ho visto a teatro ancora ragazzino, rimane quindi come ogni primo amore qualcosa di indimenticabile. Per me è stato anche un modo per immaginare il Giappone attraverso l'amore di una giovane farfalla dall'amore ostinato. Mi è tanto caro che, così tanti anni fa che non ricordo quanti, approfittando del carnevale, ho vestito i panni del comandante Pinkerton accompagnato dalla mia Cho Cho San.
In attesa del levarsi del prossimo fil di fumo, ti lascio un saluto :)
 
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