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Qatar

Post n°369 pubblicato il 24 Agosto 2011 da Zero.elevato.a.Zero
 

Rotta08

A questo punto la conclusione si dovrebbe liquidare in poche frasi sul volo di ritorno a casa, se non fosse che per le alchimie della vita e la necessità di impiegare il biglietto con la Qatar Airways, con la quale si era prenotata la trasferta giapponese, ci tocca una tappa di trasferimento che si rivela un’estensione del viaggio.
Una prima digressione sulla compagnia aerea; in verità prima di partire pongo sempre molta attenzione alla scelta della medesima, questa del Qatar voluta dall’emiro per rivaleggiare con quella degli Emirati è stata costituita da poco, si avvale di personale straniero e piloti esperti, quasi tutti occidentali (simpaticissimo il comandante portoghese dell’andata con il suo “malo italiano” al microfono). Ai passeggeri sono offerti aeromobili modernissimi con visore touch screen personale sullo schienale del sedile frontistante ed una biblioteca multimediale che cancella le lunghe ore del viaggio, ancora è possibile scegliere una scelta per i pasti con 3 possibili menù e gadget a non finire. Non a caso la compagnia ha ottenuto il prestigioso riconoscimento delle 5 stelle dalla Skytrax ed il 3º posto assoluto nel 2010.
Qatar Airways non ha però un volo diretto tra Italia e Seychelles, ci tocca uno scalo a Doha in attesa della coincidenza per Malpensa quasi 12 ore dopo (almeno siamo certi di non perderla); strategia fin troppo palese per “invitare” i viaggiatori in transito a scoprire le meraviglie di questa capitale nel deserto, basti pensare che è previsto con la spesa di pochi dollari un visto temporaneo della durata di un solo giorno.
Mi consolo pensando che non è cosa negativa tornare da un viaggio cercando un impatto meno rude con la normalità della vita domestica, frazionando ed ammorbidendo il ritorno con qualche altra meraviglia da scoprire; armati di alcuni possibili programmi di visita atterriamo al termine della mattina a Doha, nell’enorme aeroporto internazionale tuttora in fase di ampliamento vista la crescita vertiginosa dei voli di Qatar Airways.
ByPlane
Per il turista fin dalle prime visioni da bordo si dimostra una plaga assolata dove il deserto si interrompe solo perché inizia il mare, la caligine domina sovrana e preavverte che il minuscolo percorso tra la cabina del velivolo ed il mezzo di collegamento al terminal (tutti rigorosamente climatizzati) offrirà un impatto sensibile con i suoi normali 44 gradi all’ombra.
Ignorante di lingua araba come sono, formulo un teorema ipotizzando come il nome della nazione derivi dal fatto che il continuo passaggio tra climi artificialmente rinfrescati ed uscite nel forno del deserto, comporti di fatto un'affezione alle prime vie respiratorie con conseguenze cliniche capaci di giustificare il nome del posto, comunque tutti, dai tassisti ai negozianti incontrati, soffrono di laringite e raucedine.
Merita qualche accenno la descrizione di questo emirato parecchio anomalo rispetto agli altri, tanto che, fin dalla sua costituzione risalente al 1971, ha scelto di non appartenere alla Arabia Saudita o agli Emirati Arabi Uniti. Guardandolo per la prima volta dall'alto c'è uno stridente contrasto con le isole appena lasciate, che sono un luogo ideale dove prospera la vita, questa regione semplicemente non sarebbe inurbata se non ci fosse il petrolio. Il paese non ha risorse idriche, non scorrono fiumi, le terre coltivate sono una percentuale infinitesima per cui il cibo viene importato e l’acqua si ottiene per desalinizzazione. Eppure la città è in continua crescita ed i proventi dell’oro nero hanno spinto alla edificazione di una Skyline di grattacieli più tipici nel continente nordamericano.
DohaSkyline
Evidentemente essendo un cugino piccolo rispetto ad altri emirati, il Qatar ci tiene a far parlare di sé, qui c’è la sede della famosa emittente indipendente Al Jazeera, ma è anche un paese emergente per l’impegno nelle competizioni sportive e per il suo guardare con favore alle relazioni con i paesi occidentali.
MIADoha
Le tappe previste durante la visita prevedono al numero 1) il rinomato Museo d’Arte Islamica, che colpisce prima ancora di mostrare la ricchezza ed il dettaglio dei reperti presentati provenienti da tutto l'Islam, per l’architettura caratteristica firmata dall’architetto sino-americano Ieoh Ming Pei, già progettista della nuova sede della Regione Lombardia a Milano e della Piramide del Louvre a Parigi.
Souk
La seconda visita appuntata in agenda era quella relativa al Wakif Souk, il tipico mercato arabo, ma la sua posizione particolarmente esposta e la temperatura delle ore meridiane, qui dove i monsoni freschi restano solo una rimembranza, ci ha sconsigliato addirittura di scendere dal Taxi, pena l’ammutinamento dei più giovani.
Mercato per mercato meglio optare per qualcosa di più moderno, a Doha esistono diversi centri commerciali, ma uno si caratterizza per le sue dimensioni ciclopiche, poi mi solletica l'orecchio in modo naturale il suo nome: Villaggio Mall.
VillaggioMall
L’assonanza non è casuale, in questo trionfo del commerciale e del kitch si prospettano al visitatore fin dal suo ingresso, visioni alquanto italiche, una costruzione di stile pseudo veneziano con soffitto di nuvole a Trompe-l'œil e pacchianata inimmaginabile: canali d’acqua percorse da gondole a motore elettrico con relativo finto rematore, che in realtà aziona solo interruttore e timone.
Forse è bene precisare che in nazioni e culture come queste l’acqua è un bene di lusso, la benzina costa al litro circa la metà di quello che si spende per la stessa quantità d’acqua; le fontane, i canali in stile veneziano, sono una ostentazione di assoluto benessere, come al pari i prati d’erba di fronte alle case dei più facoltosi che evidentemente spendono cifre considerevoli per ottenere acqua preziosa da destinare all’irrigazione.
Gondolania
Il Mall è immenso, certo più ampio di quelli già colossali, ai nostri occhi di provincia, visitati in Florida, un’ala dal nome Gondolania (sic) contiene il parco di divertimento con ruota panoramica e montagne russe (quelle della Florida stavolta sono decisamente meglio, ma non sono al coperto e climatizzate).
La zona centrale offre circa un centinaio di ristoranti diversi con tutte le cucine del mondo, quella libanese è stata la mia preferita con un baba ghannouge, un antipasto di melanzane arrostite perfettamente estivo. Il centro di questo enorme anello si presta alla bisogna a diventare un’area per concerti o addirittura un arena col fondo ghiacciato per pattinare (fuori ci sono sempre oltre 40º).
aPranzo
Difficile non notare alcune abitudini diverse dalle nostre, il Qatar è il secondo paese islamico ad avere promosso il suffragio alle donne, ma resta un paese di fede musulmana, eppure, nonostante venga acclamato dagli altoparlanti il momento della preghiera, il momento scorre nel più generale disinteresse. Si  conserva la tradizione del velo tradizionale, che onestamente si rivela eccessivamente scomodo al momento del pasto, oltre tutto per costume consumato separatamente le donne dagli uomini ed in un altro momento, tanto che i ristoranti offrono posti a sedere per le signore in attesa che i consorti terminino la loro libagione.
ViaDomo
Immancabile con le mie due donne al seguito (moglie e figlia per chiarezza) il pellegrinaggio votivo alla zona più esclusiva: la “Via Domo” (la U si è persa per strada) che stavolta ripercorre atmosfere architettoniche brianzole ed ospita le firme di maggiore prestigio internazionale della moda, dove naturalmente l’Italia fa la parte del leone, una volta tanto fa piacere sentire considerazione per il proprio paese.
DohaColori
Finisco questo racconto di viaggio con l’interessante ricordo del grande popolo dell’aeroporto, una civiltà fatta di costumi colorati diversissimi, da quelli più arabi alle etnie Pashtun, dai colori dell’Indocina a quelli dell’India.
DohaIndia
Nonostante la differenza di lingue di abiti, di abitudini o tradizioni, c’è questo senso misterioso che accomuna i viaggiatori, questa curiosità reciproca di riconoscere l’appartenenza finale ad una razza la più importante di tutte: quella umana, ed in questa trovare il minimo comune multiplo che spinge al sorriso ed alla voglia di conoscersi.
Ringrazio chi mi ha accompagnato in questo viaggio di recenti ricordi, chi ha avuto la pazienza di leggere ed ancora di più di partecipare con commenti e contaminazioni gastronomiche, ma soprattutto alle emozioni: è questo davvero il modo più bello di viaggiare, assieme.
Assalam


Desert Rose - Sting

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Commenti al Post:
io_ribelle
io_ribelle il 25/08/11 alle 17:33 via WEB
con questo post è stato come viaggiare accanto a te..descritto talmente bene che mi sono emozionata..che bravo che sei..sono luoghi meravigliosi, culture diverse dove c'è solo da imparare..mi piacerebbe poterci andare..forse un giorno! ti abbraccio con affetto
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:28 via WEB
C’è sempre da imparare hai ragione. Io credo che il viaggio inizi molto prima di quando si trasla la valigia oltre la soglia di casa. Mi piace pensare però che sia necessario partire con una porzione di bagaglio completamente vuota da riempire per strada, non solo di quegli oggetti per la memoria che non sono affatto indispensabili; bisogna lasciare spazio per le nuove visioni, sapori, sensazioni che ti stupiranno lungo i giorni diversi dalla solita vita. Viaggiare per me è questo, nell’affanno di cercare similitudini scoprire la meraviglia delle cose diverse, lontane, che pure diventano immediatamente vicine anche al mio cuore. Per quando sarà questa tua partenza, di cuore: Buon Viaggio!
 
mpt2003
mpt2003 il 25/08/11 alle 17:47 via WEB
e che dire oltre che delle parole anche delle musiche sempre così puntuali che hano accompagnato questa tua cronaca? sono io che ringrazio te! ciao! mp:)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:28 via WEB
Tu sai che senza la musica non riesco a raccontare bene. C’è da dire che durante il tempo di questo viaggio ho cercato di non tapparmi le orecchie di musica già mia, ma di ascoltare quella dei posti visitati. Oltre alla musica umana, vivissima e piena di passione colorata del popolo delle isole, la più bella che ancora porto nelle orecchie è il rumore della risacca contro le pietre di granito. Ad un ascolto frettoloso le onde suonano sempre allo stesso modo, ma non è così, ogni onda ha la sua canzone da cantare e con l’animo nella giusta predisposizione, la punta dei piedi appena fuori dall’acqua, si ascolta meglio e certamente con la profondità giusta che accarezza l’anima. Ciao :)
 
pennydog
pennydog il 25/08/11 alle 21:04 via WEB
Accidenti Massimo, ma che roba deve essere questo centro commerciale? Una città nella città, anzi meglio, due città in una nel bel mezzo del deserto. Però non capisco il senso di una ruota panoramica al coperto, se è panoramica cosa si può vedere? Mah! Ma davvero gli uomini mangiano separati dalle loro mogli e queste devono stare ad aspettare il loro turno? Meno male che non sono araba, credo che non mi assogetterei a questo maschilismo. Ma sicuramente parlo così perché sono nata in occidente. Senti mi faresti un favore? Viaggeresti più spesso?! Perché i tuoi appunti di viaggio sono meravigliosi ;O)))) I love you ;O))))
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:31 via WEB
Colpiscono senza dubbio le differenze di cultura, anche il fatto che tutti alla fine si vestono esteriormente allo stesso modo: uomini in bianco e donne di nero, ma nell’intimità di casa sfoggiano i vestiti più belli, quelli che comprano in posti così, affascinati anche loro dalle creazioni degli stilisti occidentali.
Il viaggio in sé non credo sia questione di distanza, ma di voglia di accettare l’imprevisto, ci sono in rete racconti di viaggio bellissimi, anche poco dopo il cortile di casa, perché il nostro piccolo mondo, quello fatto non solo delle abitudini e delle ritualità quotidiane, ha meraviglie che l’occhio disposto a cercare può trovare brillando di gioia. Ho realizzato durante i giorni nei mari dell’Oceano Indiano che il senso di pace e di armonia che stavo provando non era figlio solo delle palme da cocco o delle acque cristalline calde come la pelle, dipendeva anche dalla concomitanza ad accogliere questo dono della vita, dall’apertura del cuore verso questo contatto con la natura, che con qualche pesce colorato in meno e un po’ di acqua più sabbiosa potrei trovare anche nello sguazzo di casa. Ecco sì, credo che il paradiso esista e si manifesti però nel momento in cui davvero lo vuoi trovare, oltre il semplice dire delle parole.
Se Dio vorrà ci saranno altri viaggi ed altri racconti, ma intanto prosegue il viaggio della vita ed anche per questo ti ringrazio della tua compagnia preziosa. Un sorriso :)
 
lightdew
lightdew il 26/08/11 alle 07:07 via WEB
solamente perchè, rispondendomi al commento precedente mi inviti a concludere la lettura di questo viaggio, :-))), solamente per questo..mi ritrovo qui, a leggere di te, e delle tue impressioni di viaggio. del resto come si può rimanere immuni ad un invito così gentile fatto da una persona che sa essere altrettanto gentile per molti? leggo, ed aspetto di vedere la preparazione della purè di melanzane, sul blog di penny, ma ancor di più spero in una sua organizzazione di un'incontro tra blogger, dove magari potrebbe farci assaggiare ogni ben di dio che proponi..:-)))
tra il centro commerciale e il mercato del resto tu (e chi mi legge da tempo) sai bene cosa sceglierei.. ma quello che mi colpisce maggiormente sono i contrasti ancora evidenti in un mondo che fa di tutto per omologarsi ed appartenere ad un'immagine globalizzata di un mondo che invece dovrebbe mantenere stretta la propria storia e la propria cultura. non ti faccio neppure i complimenti per le immagini scattate, che rischierei di nuovo di sentirmi ripresa mentre scherzo su appartenenze di filosofia di scatto..ma leggendo il tuo post ti ringrazio stavolta per il link che hai inserito collegato al museo. navigandoci, scopro coco chanel, e mi chiedo a fronte delle ultime supposizioni giornalistiche, quale collegamento possa esserci tra quei gioielli, quella donna, e il suo amare l'uomo sbagliato in un momento storico, quello passato, così determinate per un futuro, quello odierno, così difficile.
..cos'altro dire di quanto non ti sia già stato detto?..ah si...grazie, signor zero..;)
 
 
boezio62
boezio62 il 28/08/11 alle 10:02 via WEB
Bel reportage sul Nuovo...Qatar.Concordo con Laura sui ritmi spaventosi dell'omologazione che sta avanzando nei paesi infase di forte sviluppo economico.Curioso e 'divertente' osservare come si rifacciano all'esteriorita' dei modelli occidentali e da questi ne siano attratti (centri commerciali,strutture architettoniche di design,centri storici in stile Disneyland) e dall'altro mantengano come tradizione ben radicata il sessismo e la religione.ma in realta' credo che noi occidentali,parlando di popolazione in genere, abbiamo una visione globale piu' aperta avendo affrontato per primi e costruito seppur malamente modelli di societa' multietniche.Nessun paese di quelli emergenti l'ha fatto.Ad escusione del Brasile,i paesi orientali e mediorientali sono ancora molto chiusi nei loro ambiti demografici. Io credo,immodestamente,che siamo alle soglie,agli inizi della nuova societa' mondiale in cui le tradizioni regionali,nazionale,continentali iniziano la loro convergenza tra lotte,guerre,contrasti,contraddizioni,frenate e accelerazioni e le tue foto,le tue parole lo illustrano chiaramente anche a chi non c'è stato che di passaggio comeme.Alla prossima.:)
 
   
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:35 via WEB
Ciao Boezio, con molto piacere e gratitudine mischio ai tuoi pensieri profondi anche i miei: io credo che sopra le leggi degli uomini governino le leggi della fisica e della natura. Lo skyline del tutto occidentale di questa capitale tanto giovane, costruita a partire dal ’95, è una breccia in un atteggiamento culturale chiuso, ma ormai pieno di crepe. Il popolo del deserto si è già mischiato con altre culture e con le visioni che appartengono ai moltissimi lavoratori stranieri che popolano il Qatar, dove il benessere della popolazione autoctona comporta che siano altri immigrati ad occuparsi dei lavori meno desiderati. Ma tra questi posso citarti impieghi per noi di pregio come il personale di bordo delle aerolinee, i gestori dei negozi più scintillanti o i direttori degli istituto di credito. La leva dell’ortodossia religiosa è allo stesso modo incrinata, rimane sempre più tradizione invece che desiderio dell’anima, prova ne sia che durante l’ora della preghiera recitata dagli altoparlanti non ho visto nessuno rivolgere lo sguardo verso la Mecca e il cuore verso il Cielo. Credo che per quelle che sono le leggi del mondo anche questi paesi presto cambieranno, cambieranno le abitudini che richiedono maggiore fatica, come mangiare dovendo alzare il velo davanti alla bocca, cambieranno le considerazioni nei confronti delle donne quando scopriranno che vivere in modo paritario è un criterio che promuove un mondo più semplice e quindi più godibile. Come l’acqua, che qui è un bene preziosissimo, cerca sempre la strada più diretta possibile per scendere, io credo che ci saranno presto evoluzioni, è l’effetto dell’apertura e della contaminazione con altre gocce che potrebbero mostrare un modo più veloce di scendere. L’isolamento invece, quello sì, rallenta il processo di trasformazione, del resto succede in ogni ambiente adiabatico no? A presto :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:31 via WEB
Prego signora Rugiada :). Io credo che mentre si parla di questa omologazione globale ci si dimentichi cosa sia davvero l’uomo. I miei ricordi passati del servizio militare, assieme a quelli più recenti del Kendo, mi raccontano di ambiti di vita dove si veste una divisa per essere tutti uguali almeno nella stoffa sulla pelle. Ma ogni persona nasce preziosamente diversa, unica e irripetibile, così anche le divise assumono piccoli connotati differenti e l’armatura del Kendoka si personalizza oltre il semplice nome portato sul Tarè. Importante invece secondo me è il potere conoscere le esperienze altrui, che passino dal gusto per la buona cucina, anche se non ha il sapore di quella della mamma, agli usi e costumi, alcuni dei quali nell’immediato incomprensibili, ma degni comunque di essere capiti per essere soltanto dopo eventualmente rifiutati. Vedi che anche tu alla fine ti chiedi, scoprendo cose nuove, non tanto delle loro peculiarità, ma di come un essere umano, quali siamo tutti, possa averli vissuti e cosa possa avere provato. Provare: ecco cosa è bello durante il viaggio, in questo so di trovare una comunanza di emozioni assieme a te, poi per quello che è il mio desiderio, rimane la voglia di raccontare e se possibile di condividere queste emozioni, anche in modo inaspettato ma pieno di felicità, con una ricetta condivisa, un gusto sulla lingua piuttosto che un colore negli occhi, non è poi troppo diverso. Io non so se capiterà l’occasione di trovarci tutti assieme, gli impegni della vita sono una ragnatela tenace, sarebbe bellissimo, intanto abbiamo a disposizione questo simposio: di questa mensa di pensieri e di immagini, come anche di musica, io ringrazio moltissimo della presenza amica pregna di emozioni benevolenti. Un grazie davvero sincero, ma tanto.
 
RusselKane
RusselKane il 26/08/11 alle 09:18 via WEB
Bentornato!
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:35 via WEB
Ben trovato, in fondo quando si parte una discreta porzione del cuore non lascia davvero i luoghi domestici, sarà per questo che io apprezzo sempre con godimento il ritorno a casa.
 
lavaligia80
lavaligia80 il 27/08/11 alle 10:54 via WEB
che bel viaggio!!! wow mi fai venire voglia di partire!
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:36 via WEB
Partire è un po’ morire, prima che queste parole siano uno spavento, considera che ogni piccola morte comporta l’energia e la gioia di una nuova piccola nascita. Tornato al mio mondo da questa esperienza non posso che offrirti il mio benvenuto tra queste righe ed augurarti appena possibile, di cuore, buon viaggio!
 
Nues.s
Nues.s il 01/09/11 alle 10:35 via WEB
Sei incredibile. Un viaggio nel viaggio..un ricordo nel ricordo, sensazioni di passaggi vibranti, intensi dove farci conoscenza di cio', in immagini e situazioni, ci rende tutti un po', in questo modo....turisti per caso. Addentrandoci tra i tuoi voli, ne troviamo ristoro nella intera tua...'composizione'. Grazie, Max..
Bellissimo ricomporre per intero, rileggendoti ora tramite i vari post, il tuo viaggio lontano, ma a noi, così vicino... :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 01/09/11 alle 11:37 via WEB
Tu sai che per prima cosa questi post, forse fin troppo affollati di parole e di foto, sono per la mia scarsa memoria. Sono cosciente del regalo prezioso che la vita mi concede continuamente, anche attraverso questa esperienza per me piena di ricchezza interiore. Vorrei, nei limiti del possibile, che ne andasse sprecata il meno possibile, così mi farà bene nei giorni di turbolenza ricordare i momenti di estasi e di beatitudine immerso nel Reef delle isole, volando con la manta. Mi farà bene nei giorni di stanca e di bonaccia dei pensieri rivivere lo sprone del cercare la nuvola piena di quel vento che fa ripartire. È molto bello ed altrettanto importante però, sapere che questi momenti possono essere ricevuti ed accarezzati da chi li desidera per sé attraverso me; è nel mio immaginario come se tutti soffiassimo del nostro poco fiato nella medesima direzione in modo da creare il vento: il vento incantato che spinge sulle vele di quelli che vogliono ancora cercare isole che non ci sono, appena nascoste dietro la seconda stella a destra. Grazie di cuore di questa partecipazione che mi rende una gioia più grande di quello che un numero potrà mai raccontare.
 
gitana100
gitana100 il 05/09/11 alle 14:50 via WEB
è andato anche questo estate...un altra settimana e si ritorna a casa. Buon inizio di settimana e un caro saluto...Lilla
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 06/09/11 alle 15:49 via WEB
Una bella estate per me, molto migliore della precedente, così spero sia stata anche la tua. Un saluto che ricambio di cuore, ciao :)
 
ToccamiIpensieri
ToccamiIpensieri il 20/07/12 alle 21:51 via WEB
Che emozione Max...
lo sai che a me la vita da spiaggia non piace, ma vivere le tue emozioni attraverso le tue parole e le tue foto è stata un'avventura che mai avrei potuto immaginare da sola. Mi rendo conto di quali cose si posso perdere in una vita...e questa avventura non so se mai la potrò vivere, a meno che tu non mi presenti un velista (ahahahahaha). Le pietre granitiche, il profumo del fiore frangipane (che io adoro in cosmesi), la costellazione del sagittario, i pesci volanti, le tartarughe...solo per queste...volerei là.
Grazie ancora Max...farfalla nel mio giardino!
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 22/07/12 alle 08:59 via WEB
Devo confessarti senza troppa fatica che la vita da spiaggia non piace neanche a me, è un destino beffardo per uno che vive in una città dove l’Estate sposta il punto di ritrovo e di relazione proprio sulla sabbia. Io vivo con amore il richiamo del mare e restare con i piedi all’asciutto, poco lontano dalle onde che sembrano un dito che invita a seguirle, è un disagio che nasce dal desiderio di incontrarle. Il mare è questo universo instabile ed in eterno movimento che scuote le mie energie, i momenti di relax sulla sabbia sono solo pause prima di rinnovare la voglia di accettare l’abbraccio d’acqua e di vento. Questo viaggio, a differenza di molti altri, che ho alla pari raccontato, ha però lasciato dentro un senso di beatitudine che vorrei davvero rivivere e riprovare, come se tornano in questi luoghi potessi ritrovarli tali, mentre tutto passa e tutto procede e l’orizzonte chiama sempre verso nuove isole. Ti invito però a conoscere le isole, con la speranza che anche te concedano con uguale generosità, momenti di armonia e di beatitudine, leggeri e colorati come ali di farfalla: buon viaggio!
 
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