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A flagello terrae motus, libera nos Domine

Post n°425 pubblicato il 05 Giugno 2012 da Zero.elevato.a.Zero
 

Ricostruire

Nelle Rogationes, una preghiera elaborata nel quinto secolo da San Mamerto Arcivescovo di Vienne, si rivolge la supplica di liberare la nostra vita dal flagello dei terremoti. È una preghiera che nasce dalla paura di un fenomeno inatteso ed imprevedibile, eppure è un evento naturale, come una tempesta, o la piena di un fiume. L’enorme differenza è che la piena di un fiume avviene con una lentezza di giorni, alla peggio di ore, i fenomeni meteorologici sono invece conseguenza di leggi fisiche sempre più comprensibili e dunque prevedibili: non così i terremoti.
I terremoti nascono nelle faglie sotto terra, a profondità di chilometri  dalla superficie, dove l’occhio non riesce a vedere e dove gli strumenti di analisi non arrivano. Possiamo usare la statistica delle registrazioni storiche e migliorare i prospetti previstivi, accoppiando loro i modelli fisico matematici che nel frattempo si affinano attraverso il sistema neodeterministico, ma al momento attuale chi garantisce di saper prevedere il momento preciso di un terremoto è un bugiardo, certamente non uno scienziato.
Il mio mestiere mi ha portato in Emilia, nella terra martoriata da un evento che la maggior parte della gente credeva erroneamente impossibile, perché nonostante la nostra nazione sia per la sua parte maggiore soggetta a rischio sismico, il grado di cultura del fenomeno è basso e basato più su leggende popolari che su fatti noti. Ho sentito più volte gente chiedersi come mai un terremoto in pianura, convinti che il fenomeno si generasse solo in montagna, ignari oltre tutto che la pianura padana sia un breve strato di copertura di terreno depositato dal Po, che giace sopra ad una cresta appenninica prosecuzione della catena verso il Nord Est.
Scrivo con il ricordo pungente del sapore di polvere e disperazione di una persona che si sente piccola di fronte a tanto sconvolgimento, scrivo con gli occhi che si sono riflessi in occhi bisognosi di una risposta certa, un sussurro che incoraggi la speranza, con quella garanzia che nessuno può dare che sia tutto finito e sia di nuovo l’ora di ricominciare, dimenticando per quanto possibile le macerie e la devastazione, con quel proposito benedetto di fare meglio in futuro. Scrivo anche con il riverbero degli occhi determinati e caparbi come quelli degli abitanti dell’Emilia, gente ormai di tutti i colori e di tutte le nazioni, ma certamente tutti emiliani: coesi nel guardare avanti e nel volere ricostruire subito le loro città, gli insediamenti produttivi, prendendo per il collo il loro futuro, come loro sanno fare da sempre.
I terremoti non sono prevedibili con una data ed un’ora certa, ma si possono prevenire. È possibile costruire case sicure, in caso di liberazione di grande energia si lesioneranno in modo anche irreparabile ma non crolleranno, proteggendo le vite e il contenuto. Sono case che costano certamente di più, un investimento conveniente di fronte al prezzo di una vita o dei danni ingentissimi che altrimenti ne derivano, eppure ogni speculatore cerca di evitarne la spesa, anche perché nessun acquirente lo chiede esplicitamente, quando non c’è una legge ad obbligarlo. Controlliamo con accuratezza al momento dell’acquisto che la casa abbia buona posizione, sia spaziosa, energeticamente isolata per contenere i consumi, che non soffra di ipoteche o servitù, ma che sia costruita con criteri anti sismici questo no, forse perché una città come la mia, che ha terremoti con tempi di ritorno monosecolari perde la memoria dell’ultimo evento calamitoso e crede che non possa ripetersi più dopo l’ultimo del 1916. Non c’è il nonno che racconta al nipotino, come succede per le devastazioni della guerra, della piena del grande fiume, o della nevicata senza fine, ci sono appena poche foto ingiallite nel museo comunale, quell’ala che nessuno visita.
Credo manchi profondamente nel nostro paese una consapevolezza e una conoscenza, sono convinto che la scuola e le istituzioni dovrebbero istruire e preparare le persone alla eventualità di un evento altrimenti incomprensibile e per questo ancora più spaventoso.
Soprattutto quelli come me che progettano case devono sentire la responsabilità di informare nel modo più comprensibile che abbiamo una realtà naturale viva sotto ai nostri piedi, contribuendo a migliorare la conoscenza su come comportarsi nell’emergenza, ma prima ancora e soprattutto, su come scegliere un edificio che non crei pericoli ed offra davvero il senso della protezione che una vera casa dovrebbe dare.
Da tempo nella mia città si dibatte sul rischio di liquefazione delle sabbie in per effetto di eventi sismici, conciliaboli tra tecnici che non trovano eco nella comunicazione di massa, perché vaticinio di sventura, notizie che scoraggiano il turismo proprio adesso che c’è crisi, ma per queste informazioni la crisi c’è sempre ed ancora niente si sa e niente si fa per scongiurare il pericolo: l’investimento economico appare proibitivo.
Cultura ed informazione sono invece basilari, lo credo fortemente assieme ai colleghi come me tecnici della mia città, credo sia un dovere morale promuovere interventi e manifestazioni come “Io non tremo” volte a far conoscere meglio il limite delle nostre conoscenze sul fenomeno, che seppure incomplete, permettono di convivere con queste forze della natura quando si scatenano.

In questi giorni sono state tante le domande che mi hanno rivolto, le stesse domande del 1980 (Irpinia), del 84 (Livorno, Pisa e poi Gubbio), del 90 (Augusta e Carlentini) del 97 (Assisi) del 2000 (Piemonte) ed ancora del Molise 2002 con il crollo della scuola di San Giuliano poi di nuovo del 2009 con il disastroso evento dell’Aquila; le stesse domande che si ripetono senza che vengano comprese le risposte, sempre le stesse domande che non cambiano mai, nonostante il progredire del tempo.
L’incuria della memoria, non meno di quella dei mattoni, è origine di gravi sciagure, per cui credo valga la pena scrivere anche qui le risposte ormai consolidate, la prima della quale è il senso di indispensabilità sull’essere informati e coscienti, una necessità da non demandare a nessuno, ma da vivere in prima persona, perché nessuno debba più sentirsi estraneo come olio nell’acqua di fronte a una natura che si non sa più riconoscere materna ed invece ancora sa sorridere di papaveri nei campi dove il grano si sta facendo d'oro.

Forza Emilia


Mimmo Locasciulli - Olio sull'acqua

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Commenti al Post:
lightdew
lightdew il 06/06/12 alle 17:38 via WEB
tirarsi su le maniche e ricominciare..è difficile, ma si può. nonostante la terra tremi ancora. lo sai, non ho tavoli nella mia casa. non ne ho. come potrei salvarmi allora? potrei solo fare da scudo a eli. ascolto questa canzone, ascolto questo artista al quale non ho mai prestato attenzione, e mi chiedo perchè mi sia sfuggito.. come olio sull'acqua..e in fondo hai davvero ragione tu..ora che sappiamo cosa facciamo di diverso? cambiamo casa? la demoliamo per ricostruirla..cosa facciamo in realtà?..nulla. fino alla prossima occasione...fino al prossimo vento..
sono belle le parole di locasciulli...anche se non mi vedi, ti sto pensando. quante sono le persone che pensano di non essere amate solo perchè sentono il silenzio..eppure, anche se non appare nessuno, c'è sempre qualcuno che le pensa. in fondo non siamo mai soli.
tieni sempre il caschetto, e un sorriso a disposizione. ;)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 09/06/12 alle 10:43 via WEB
Ho accettato questa chiamata convinto di fare come quando faccio il papà. Andando a portare tranquillità e sicurezza, cercando di scacciare via la paura e il dolore, proprio come quando soffi piano sulla sbucciatura del ginocchio. Mi sono invece trovato di fronte ad una terra colpita profondamente, molto più sanguinante di quanto un soffio leggero possa aiutare subito a rimarginare. Ho capito ancora una volta di essere piccolo, di avere poco cuore e mani minuscole di fronte a questo sconquasso. In questi momenti difficili la musica, come un balsamo lenitivo, si è stesa tra le mie emozioni e la sofferenza dei miei limiti, ha impedito che il racconto del vento fatto di paura e trepidazione arrivasse a pieno volume, soffocandolo invece con la dolcezza delle note. Soprattutto questa canzone di Mimmo Locasciulli, che non è una foto fedele, ma soltanto il riverbero di una sensazione di impotenza sentita dentro alla pelle prima che la voglia di andare avanti prevalesse. C’è la constatazione della immiscibilità di acqua e olio allo stato liquido, quasi la descrizione di come sia stato difficile potermi unire ai sentimenti della gente che soffre e cerca una risposta rassicurante, quella che dice è tutto finito e domani sarà migliore. Come certamente sarà :)
Un abbraccio affettuoso
 
pennydog
pennydog il 10/06/12 alle 10:11 via WEB
E' sicuramente il nostro errore più grande quello di credere di vivere in un mondo a parte. Un posto al sicuro da sventure come il terremoto. L'errore, come dici tu, di pensare che la pianura sotto ai nostri piedi ci dia sicurezza e stabilità. Niente è stabile, nella vita come in natura, tutto cambia, a volte così rapidamente e improvvisamente da non darti il tempo di capire e di provvedere. Spero che adesso che anche questa certezza di intoccabilità è crollata in futuro saremo più prudenti e consapevoli di quanto piccoli e impotenti siamo, molto di più rispetto alla nostra presunzione di sapere e di poter controllare.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 27/06/12 alle 09:20 via WEB
Noi siamo il colore impuro e per questo unico dei nostri errori, ma è un desiderio umano sperare che la nostra vita proceda nell’alveo di un fiume tranquillo. Abbiamo bisogno di certezze e rassicurazioni in un cosmo dominato dall’imprevisto e dall’imprevedibile. Allora io credo con molta fermezza che la cosa migliore da farsi sia essere pronti a questo imprevisto, avere strumenti personali e conoscenze che permettano, quando ci troviamo di fronte a fenomeni enormemente più grandi di noi e per questo letteralmente incomprensibili, di sapere accettare a testa alta: come quando si cerca di vedere oltre un onda terrifica che si erge all’orizzonte quella linea che sposa mare e cielo e costituisce il nostro futuro.
Un saluto estivo pieno di frutti maturi e un abbraccio.
 
gitana100
gitana100 il 11/06/12 alle 10:35 via WEB
fa troppo caldo per stare al PC...un solare salutino velocissimo....Lilla
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 27/06/12 alle 09:25 via WEB
Il caldo io lo sopporto male, è un mio difetto, ma il mondo del lavoro, la curiosità, la tela delle amicizie mi chiama comunque all’uso dei miei PC e io volentieri cedo al loro canto di sirene. Un saluto fresco di onde.
 
boezio62
boezio62 il 22/06/12 alle 20:17 via WEB
....sto ai bordi del 'cratere',nella bassa mantovana...non ho avuto ancora il coraggio di andare a vedere...'dentro'...ma le descrizioni di parenti,amici,conoscenti....sono angoscianti...abbiamo bisogno di vedere segni,la nostra è gente forte si,ma da sola non ce la puo' fare...e si puo' aiutare in tanti modi,anche come l'iniziativa 'Io non Tremo'.Bello questo Locasciulli.Ciao.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 27/06/12 alle 09:26 via WEB
Caro amico e collega, ti sono obbligato di questa presenza solidale, grazie dei tuoi pensieri. Non credo ci sia cosa al mondo che si possa davvero fare da soli, non si può nei momenti di gioia quando si sente il bisogno di condividere il cuore che si allarga, non si può e tanto meno si deve nei momenti di prova, quando la nostra minuscola essenza solitaria è poca cosa, ma la tela della solidarietà, della presenza, del cuore, ci rende migliori di come altrimenti saremmo. Ciascuno di noi ha un mano un minuscolo seme di grano, che da solo non sfama, assieme possiamo cuocere il pane e dare un sapore buono alla vita.
Con affetto sincero ti dico ancora una volta: grazie.
 
Saturnoconto75
Saturnoconto75 il 30/06/12 alle 14:24 via WEB
Passando nel tuo mondo ti auguro una serena giornata.... Lady Saturno
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 04/07/12 alle 12:06 via WEB
Una giornata che spero per te piena di sole e di brezze leggere, benvenuta in questi pensieri confusi :)
 
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