Se guardi in cielo e fissi una stella, se senti dei brividi sotto la pelle non coprirti, non cercare calore, perché non è freddo: è Amore (K. Gibran)
Stelle in rapida rotazione generano increspature nello spaziotempo
Mia figlia, che sta studiando in Finlandia, mi scrive un breve messaggio che dice: “Ciao papà! Cosa hanno scoperto di così fenomenale? Vedo tantissimi post su Facebook ma non ci capisco niente”. La voglia di partecipare alla sua curiosità scuote la mia greve pigrizia e così spinto da esortazioni amiche, dopo aver risposto a lei, rispondo anche a me qui: sul mio blog sempre più polveroso.
Il freddo come la solitudine è una sensazione della mente, è un mantra che ancora sorregge le mie poche certezze della vita. Questo significa che è possibile comprendere la nostra capacità di sconfiggere il freddo ed allo stesso modo quella sensazione di isolamento che ci rende malinconici. Del resto le persone che più si isolano dai propri simili sono quelle che quasi sempre colgono l’appartenenza ad un cosmo pieno di vita e di interazioni, non solo il pianeta Gaia di James Lovelock, ma tutto l’intero universo. È finalmente cronaca la scoperta, ormai da mesi realizzata anche grazie al prezioso contributo di geniali menti italiane del progetto europeo Virgo che, in parallelo con le esperienze condotte dal progetto americano LIGO, sono finalmente riusciti a vedere questi brividi universali preconizzati dalla visione profetica di Albert Einstein. Il tessuto dello spazio tempo è scosso da pulsazioni gravitazionali, nonostante le distanze abissali queste onde lo percorrono, sono onde talmente lievi ed impalpabili che c’è bisogno di un avvenimento cataclismatico per generarne di così consistenti che il nostro giovane sapere possa averne misura. Un evento che leggiamo adesso dopo che ha attraversato il tempo e lo spazio per 1,3 miliardi di anni. Così tutto è vibrazione, non solo la materia fino al suo stadio più infinitesimo, ma anche lo spazio ed il tempo, che sono poi una cosa sola, si agitano e suonano con frequenze diverse, una musica che tende al liscio se si tratta di un sistema stellare binario , ma diventa più rock per celebrare la nascita di una stella a neutroni fino all’impeto di una vera e propria sinfonia quando due buchi neri collassano tra loro, ed è questo suono che il nostro debolissimo orecchio è riuscito a cogliere con un rudimentale apparecchio acustico (che poi tanto rudimentale non è). Mi trattengo da altre considerazioni nozionistico / relativistiche perché non sono quelle che hanno animato questo racconto; sono piuttosto le emozioni di questa notizia che vedo poco compresa e poco partecipata mentre io ballo per la gioia. Questo evento cosa cambia dunque nella mia vita? Penso soprattutto il riaccendersi di un sogno bello come una stella nuova; immagino così un futuro che spero prossimo dove non io, ma forse i miei figli o i loro, potranno usare quelle diavolerie che popolano i film di fantascienza come il teletrasporto o la macchina del tempo, annullando le distanze fisiche che sono poi le stesse di quelle temporali. Si apre un mare più grande del piccolo Adriatico che solco con un prua lenta e borbottante, è la visione di un oceano così grande tutto da esplorare che fa sentire giovani se non addirittura bambini. È vero, nel frattempo dovremmo mettere a posto molte altre cose più importanti elaborando soprattutto la grande medicina della Pace; prima di esplorare il cosmo dobbiamo essere certi di esserci vaccinati dal quel morbo pestilenziale delle guerre e delle discordie umane, trovando gli anticorpi necessari per tutti i nostri egoismi che avvelenano il dono ricevuto di essere scintille vive di luce nel buio del creato. Intanto però i miei sogni verdi tornano vivi guardando le luci di questa stellata bellissima che mi accompagna a casa dopo una notte di spada e che sento più vicine: come fari che invitano a prendere il mare verso un approdo sicuro. Resta ancora, accanto allo stupore ed alla meraviglia, la percezione sempre più tangibile che tutto l’universo vive di vibrazioni musicali ed ogni cosa, dalle minuscole scaglie micacee nella sabbia, alle margherite sbocciate anzi tempo per colpa di un Inverno che non c’è, fino a me stesso, siamo note sul pentagramma di uno spartito universale. Non so se siamo fatti della stessa materia dei sogni, certamente siamo fatti della stessa materia della musica, ed è un suono che mi commuove e spinge la visione al futuro verso la speranza di un concerto finalmente armonico che dia un senso perfetto alla sinfonia della vita. Ystävällisin terveisin :)
Grazie Papà. Un grazie per averlo spiegato così bene, così semplicemente, così serenamente e così pieno di poesia. Grazie perchè da piccoli lo si dice poco, da adolescenti ancor meno, ma gli occhi e il silenzio parlano da soli. Sono occhi che guardano una forza alla quale sappiamo di poterci appoggiare. Dovrebbe esser per tutti così.. Grazie papà. Un grazie che rispolveriamo da grandi, quando crescendo impariamo a notare le debolezze e ci inteneriamo con infinita dolcezza e con amore. Grazie da figlia, che onda dopo onda, riscopre la musica dell'Universo che danza..
Mi chiedo spesso come mai io non abbia migrato come tanti verso piattaforme alternative, costretti come siamo a difficoltà o restrizioni qui su Digiland, non ultima quella di inserire link nei commenti. A ben vedere è perché io sono fondamentalmente come Digiland, conservatore abitudinario e possibilmente anche sincero, nel senso che credo la conoscenza un veicolo da lasciare libero e mai impolverato da segreti. Tutto questo per dirti che anche Libero odia i segreti e soprattutto quella lettera che nel codice Html segue il celebrato HTTP diventando HTTPS. Ora se vuoi capire meglio cosa cambia per questa piccola S sappi che tutto questo implica l’applicazione di un protocollo criptato tale da impedire azioni truffaldine come “l’Uomo nel mezzo”, e che per tale motivo Youtube lo utilizza spassionatamente. Libero, che invece non vuole segreti, ti chiede unicamente di togliere quella S dopo HTTP, vedrai che i link torneranno a funzionare come prima, anche perché prima la S non c’era su Youtube e cambiare sempre non è detto che migliori la qualità della vita: QED.
Cara amica,
una danza, ogni danza, è tale in quanto segue delle regole, anche quando a noi pare la cosa più spontanea, questo perché la natura possiede un proprio linguaggio che ancora non siamo riusciti del tutto ad interpretare, ma del quale iniziamo a comprendere il senso.
Ecco perché ancora ci meravigliamo di come l’universo canti e desideriamo appartenere a questa danza, c’è infatti la percezione di un senso misterioso delle cose che porta al nostro benessere… e noi incapaci di una lingua migliore lo chiamiamo Amore
Ti ringrazio della tua presenza e della tua benevolenza, lo faccio consapevole di essere un modesto ingegnere di campagna, tutt’altro che un icariano capace di far caprioleggiare parole. Questo blog è nato soprattutto con il proposito di uscire dalla mia introversione per provare a scoprirmi comunicando, in primo luogo con me stesso. Non vorrei mai fosse lo sfoggio di nozionismi o lemmi altrimenti impronunciabili. Di solito chi mi conosce soffre allo stesso modo il mio parlare scritto o orale che alla fin fine si assomigliano. Ogni volta che queste pagine rischiano di diventare un piedistallo dove essere riposto come singolarità o peggio ancora come trofeo, il senso dello scrivere si smarrisce e, come fa saggiamente la lumaca, rientro nel mio guscio. Il proposito iniziale di un post al giorno è saltato da tempo, resiste adesso quello di uno scritto almeno per ogni equinozio o solstizio. Alcuni degli scritti che ho prodotto sono stati tanto rivelatori per me che ne conservo memoria, nonostante quell’anfratto bucato che è il mio cervello, per cui raramente trovo argomenti che non abbia già trattato e che possano dire qualcosa di originale. Non per questo rinuncio a vivere le mie meraviglie quotidiane, come il vecchio melo del vicino che torna a fiorire primaticcio e colora l’aria di coriandoli leggeri. Nondimeno la vita mi costringe a variazioni e cose nuove che accetto con la dovuta riluttanza mista alla consapevolezza di questa necessità preziosa. Mi trattengo molto dallo scrivere sui blog altrui anche se continuo a leggerli con molto interesse, questo sì, perché per colpa della mia incapacità a comunicare con retto pensiero sono stato causa di invidie, gelosie e perfino bisticci, cosa del tutto indesiderata per un giardino di pensieri che invece vorrei per quanto possibile armonioso.
Scriverò ancora certamente, con la stessa incomprensibile ridda di termini tra l’arcaico e lo scientifico, perché semplicemente sono il riflesso di quello che sono; ancora cercherò ogni volta, se possibile, un tappeto musicale adatto, perché anche adesso mentre ti rispondo qualche musica o canzone mi vibra nell’orecchio e mi regala sensazioni piacevoli, così spero possa essere anche per chi passa a leggermi; se poi non dovesse gradire c’è sempre un interruttore per porre termine alla riproduzione.
Ti lascio un caro saluto in attesa di rileggerci presto: Buona Primavera.
Max
i link:
https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/progetti/in-europa/organo-onde-zara-576/
https://www.youtube.com/watch?v=_zO_TczsvEc
https://www.youtube.com/watch?v=DQrYVuHMHhY
https://www.youtube.com/watch?v=icViP-RZDy4
una danza, ogni danza, è tale in quanto segue delle regole, anche quando a noi pare la cosa più spontanea, questo perché la natura possiede un proprio linguaggio che ancora non siamo riusciti del tutto ad interpretare, ma del quale iniziamo a comprendere il senso. Ecco perché ancora ci meravigliamo di come l’universo canti e desideriamo appartenere a questa danza, c’è infatti la percezione di un senso misterioso delle cose che porta al nostro benessere… e noi incapaci di una lingua migliore lo chiamiamo Amore
:-)
:-)
Ti lascio un caro saluto in attesa di rileggerci presto: Buona Primavera.
Max