La luna non è piacevole se non parzialmente oscurata da una nuvola. Per le persone è molto facile ammirare la luna piena, mentre riuscire ad apprezzare il fascino e il mistero che emana da una luna velata dalle nuvole è per pochi. Murata Shuko (Maestro del Tè)
Grande luna vista dalla Romagna
Per una volta non cercherò etimi, o spiegazioni a questo termine giapponese così ricorrente nell’estetica che appartiene alla profonda cultura del popolo delle isole. Per un’altra volta ancora parlerò della Luna, che vesta le dimensioni più grandi o quelle normali non ha molta importanza per me. Parlerò della mia luna del 14 scorso, una luna su quella Via della Spada che, nonostante la fatica, mi regala ancora gioia, serenità e profonde meditazioni nate dalla ostinazione di camminare ancora sul suo greto. Il maestro degli Haiku Matsuo Basho sosteneva che apprezzare Wabishiki (l’insufficiente) è il frutto di essere entrati nella Via. Nonostante l’immagine ironica dai connotati romagnoli, la luna di lunedì è stata a lunghi tratti coperta da nubi, anche consistenti, senza quella visione perfetta e compiuta del satellite che da rosso sale schiarendosi per attraversare maestoso un cielo incrostato di stelle. Una visione semmai appena imperfetta e quindi, in totale accordo con il pensiero di Shuko, ancora più bella, ancora più vera; forse per questo permane nel ricordo ed esige di diventare memoria. Questo regalo prezioso dell’Autunno che promette futuro dal sapore dolce dei fagioli Azuki, che è poi il gusto della speranza, lo unisco a quello appena amaro del passato e della malinconia, con una canzone dal vivo che mi ha fatto amare sopra ogni altro questo artista. Sono cosciente che è un brano più lungo dei commerciali tre minuti, è opportuno così, perché è la descrizione in musica delle emozioni che vivo e provo quando il fascino della vita, quella più preziosa fatta di cose minute, mi rapisce: ha un preludio lento fatto di piccole immagini e di sottili emozioni, solo alla fine arriva alla parola, al pensiero compiuto, per raccontare quella favola dentro e fuori dal tempo che scriviamo sul libro della nostra avventura umana.
Purtroppo lunedi notte era un temporale e pioveva moltissimo ...quindi,niente luna.La vedo dalla Tua foto,( sembra una piadina romagnola,pronta da condire e gustare )cmq è molto bella. Un saluto - norma
Non potendo nemmeno io vedere la luna perfetta l'ho immaginata nel modo più gustoso (è ancora da condire comunque) a te la scelta :)
Buon Appetito,
Max
Ma qualcuno in tutto lo stivale e' riuscito a vederla in modo chiaro? Perche tutti dicono di averla vista in parte o niente del tutto (come la sottoscritta)...
Non ci resta che tener duro e resistere fino al 2034...se non ci saranno nuvole e non avremo problemi di vista....ce la gusteremo in tutto il suo candore.
Per ora ci gustiamo la tua piadina che non e' niente male, rigorosamente con crudo di Parma e squaqquarone, Io sono per la tradizione pura! :-)
Vorrei aggiungere, ma con un sorriso, che forse non occorre aspettare tanto per vedere una luna che accenda le nostre emozioni, in fondo sapere che questa ha dimensioni inusitate è solo un fatto di cronaca o un diario astronomico, quello che importa è che la nostra anima sia predisposta ad ammirarla per specchiarcisi dentro. Anche se la prossima, che cade il 14 Dicembre, non sarà altrettanto grande, che poi non so bene come si possa misurare, forse avrà la fortuna di splendere in un cielo terso, con le stelle tremule e con la capacità di rapire i pensieri per assecondare i nostri desideri che, come ricorda la parola stessa, derivano dagli astri. Molte belle lune a venire :)
che belle parole!, Vere, sentite, condivise, di aiuto, e conforto.
ora ascolto il brano, non prima, però di aver riletto che bisogna saper apprezzare "l'insufficiente" ...
è un insegnamento grande questo. Ed io ti ringrazio, Amico, ancora una volta.
Sono pieno di contraddizioni, lo dico con dispiacere ed anche con indulgenza, la notte mi appartiene poco, se non per le aurore che precedono l’alba. Sono anche poco propenso a viaggiare, sul divano di casa posso leggere, vedere, scoprire, mille cose del mondo anche senza spostarmi di un centimetro.
Eppure… eppure quando viaggio mi piace farlo di notte e tra i regali più fantastici che il mare mi ha donato ed ancora mi dispensa ci sono le notti passate in traversata per arrivare alle isole della Dalmazia o tornare al panorama di casa. C’è che in una notte di stelle dove la via Lattea sembra un diadema e le costellazioni amiche raccontano di leggende millenarie, può capitare la luna a illuminare la rotta disegnando un tappeto di luce dove tutto sembra più sicuro, più facile e perfino le onde paiono più leggere: magico!
siamo tutti pieni di contraddizioni, anzi, io direi che ne siamo costituiti.
Ma è bello quando ce ne rendiamo conto, lo riconosciamo e proviamo a smussarle, lasciandoci vivere con essere, e riconoscendole - riconoscendoci.
L'importante è non caderne vittima. E da quel che leggo, non ne sei vittima!
Molte volte ho coscienza del fatto che la mia senescenza avanza, me ne rendo conto quando ripeto spesso le stesse parole, però lo faccio ogni volta con sincerità: perché questo vuol essere il tatami di quel Dojo che chiamo Blog. Così ancora una volta considero prezioso il fatto di poter raccontare a chi magari non ne ha ancora fatto la conoscenza, il pensiero o la visione di grandi personaggi che mi hanno emozionato o le cui certezze mi fanno da bastone sul quale appoggiarmi nei momenti di zoppia; vuol essere solo un pane fragrante che mi ha portato nutrimento e che spezzato spero possa fare altrettanto. La vita trova un senso bellissimo anche nella possibilità di questa condivisione, ogni volta che viene apprezzata mi dona il premio immeritato di sentirmi petalo di un fiore profumato. Namasté
mi rileggo con piacere, e con altrettanto piacere, ricordo. E lascio qui, una mia sensazione, anche di nuova consapevolezza. Che aggancio con un passato più recente, insieme al passato più antico che sto facendo un gran lavoro per trovare la mia serenità...
E' come se rileggendomi nel tempo, ORA, io avessi compreso che c'è qualcosa che ci lega alla natura, - un qualcosa di perfetto (non inteso come lo intendiamo noi), - ma che noi non possiamo spiegare se non solo affidandoci. Io guardo sempre la luna, ora lo faccio in maniera differente, mi fu regalata al compimento dei 50 una macchinetta, che non amo molto (i colori sono un po freddi rispetto alla mia piccina, kodak, che invece aveva una risoluzione più 'calda'). Ma ha un obiettivo maggiore e più grande. E quindi ho decine e decine di foto fatte alla luna rossa gialla, candida, diaccia, velata, - e ogni volta, pareva avvicinarsi o allontanarsi , a volte mi sembrava pure parlarmi o assumere forme strane, a volte mi ricordavo di quando ero piccola, che ci parlavo e mi diceva sono il sole mascherato! tutto questo mio scrivere per dirti,che gli elementi ci accompagnano ed oggi io mi sento, come se così proprio fosse stato stanotte..e vorrei continuare anche nei giorni a seguire.
:-)
me lo auguro, scusami tanto se ho scritto troppo dovevo fare un post !! l'ho fatto qua!
un abbraccio e grazie infinite. Di tutto.
Roberta
Il potere delle parole è piccola cosa rispetto a quello delle emozioni, le frasi sono uno strumento imperfetto, anche quando cullate dalla musica possono raggiungere angoli nascosti dell’anima. Senza altre parole quindi, con un sorriso di gratitudine che vuol dire: benvenuta.
Buon Appetito,
Max
Matsuo Basho
Hito o yasumuru
Tsukimi kana
(Basho)
Le Nubi di tanto in tanto
danno riposo alle persone
mentre guardano la luna
Eppure… eppure quando viaggio mi piace farlo di notte e tra i regali più fantastici che il mare mi ha donato ed ancora mi dispensa ci sono le notti passate in traversata per arrivare alle isole della Dalmazia o tornare al panorama di casa. C’è che in una notte di stelle dove la via Lattea sembra un diadema e le costellazioni amiche raccontano di leggende millenarie, può capitare la luna a illuminare la rotta disegnando un tappeto di luce dove tutto sembra più sicuro, più facile e perfino le onde paiono più leggere: magico!
sul sentiero notturno
di chi porta fiori.
(Takarai Kikaku)