« Il sapore della Spada | Una scala per il Paradiso » |
Post n°533 pubblicato il 21 Giugno 2017 da Zero.elevato.a.Zero
Beda il venerabile ci racconta nel suo De temporum ratione della festa di Lithia che celebrava la notte più corta dell’anno: il Solstizio d’Estate. La parola stessa ci illustra come la danza del sole, che incessantemente cresce sull’orizzonte dall’inizio dell’Inverno, giunge al suo culmine e si ferma per poi iniziare progressivamente a calare, giorno per giorno. Tutto questo mi ricorda una danza, sia per le orbite rotonde (ma non proprio circolari) che la terra compie attorno al suo astro, sia per le cadenze ritmiche del giorno e della notte, cui si interpone con ritmo diverso, ma non per questo meno modulato, la luna, che segue partiture proprie. Buona Estate piena di energia :)
|
https://gold.libero.it/0elevato0/trackback.php?msg=13537512
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AREA PERSONALE
MENU
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
DARUMA
Bambola Daruma regalo di Aikoyuki
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 24/06/2024 alle 05:54
Inviato da: surfinia60
il 23/06/2024 alle 19:16
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 20/06/2024 alle 20:48
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 20/06/2024 alle 20:46
Inviato da: lightdew
il 24/04/2024 alle 15:19
Meglio non so dire se non un grande grazie, mi rifugio in una poesia tra quelle a me molto care :)
Semi in un baccello secco, tic, tic, tic,
tic, tic, tic, come atomi in lotta -
lievi giambi suscitati dalla brezza -
ma il pino ne fa una sinfonia.
Ottave, villanelle, rondelli, rondò,
profusione di ballate sullo stesso tema antico:
le nevi e le rose di ieri sono svanite,
che cos'è l'amore se non una rosa che sfiorisce?
La vita intorno a me nel villaggio:
tragedia, commedia, valore e verità,
coraggio, costanza, eroismo, caduta -
tutto sul telaio, e che disegni!
Boschi, prati, ruscelli e fiumi -
cieco a tutto ciò, tutta la vita.
Ottave, villanelle, rondelli, rondò,
semi in un baccello secco, tic, tic, tic.
Tic, tic, tic, che umili giambi,
mentre Omero e Whitman ruggivano nei pini?
(Antologia di Spoon River - Petit, il poeta)
Buona serata.
venite più vicini.
La storia di questa sera
la canto sottovoce
per non svegliare le cose strane
che dormono nel buio...
Così anche la notte nera
non ci fa più paura.
(Branduardi - Zappa)
Affidiamo alla vista la parte preponderante delle nostre percezioni, così la notte con la sua poca luce risulta meno agevole per comprendere il mondo circostante, dove invece altri predatori dotati di sensi migliori possono costituire un pericolo. Ancora, il nostro cervello complicato ha bisogno di sonno e di lasciarci inermi e incoscienti per cui la notte richiede mura protettive.
Saggi maestri, con scarsi risultati, hanno provato ad insegnarmi l’uso degli altri sensi per rendermi più consapevole del mio piccolo mondo durante le ore di buio che sono per me quasi sempre quelle del sogno.
Il desiderio di navigare però mi ha fatto scoprire la meraviglia della notte, del cielo stellato e delle onde da sentire invece che da vedere. Manca ancora tempo prima che possa prendere il mare, ma l’attesa di questo momento è motivo di desiderio e di sorriso.
In questo periodo troppo caldo per la mia salute la notte è tregua e refrigerio, quindi per me dura troppo poco, lasciando uno spazio minore a quella esperienza particolare dei sogni che ti auguro ricchi di meraviglia e di introspezione.
:)
Buonanotte, zero, grazie, vado a cercar di sognare (e di ricordarmelo)
:)
ma credi ciecamente
che il sogno realtà diverrà..
Anche io devo confessare che non ricordo i sogni che faccio, ho coscienza di sognare però, nel caso di un sonno bruscamente interrotto sono in grado di ricordare per pochi minuti cosa stavo sognando… ma poi tutto svanisce con il sole del mattino, come succede a quelle brume che con i primi raggi di sole si alzano e inevitabilmente scompaiono.
Ben venga la notte allora che ti riconcilia con armonie più consone e col sorriso complice delle stelle lontano da sensi di colpa e da doveri pressanti. :)
Grazie per il piacere della visione di questo Moishe Segal con i suoi amanti di Vence, ma anche al richiamo verso una danza che in realtà si fa preghiera… e gira tutto intorno la stanza mentre si danza...