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Solstizio d'Inverno 2017 Un altro racconto di Natale

Post n°549 pubblicato il 21 Dicembre 2017 da Zero.elevato.a.Zero
 

Antonello

Il gentiluomo nella foto è il prof. Antonello Pasini, lo scorso anno ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2016, organizzato dall’Associazione Italiana del Libro, per la sezione blog: il suo si chiama il Kyoto Fisso ed è ospitato da Le Scienze. È solo una delle sue molte attività, la prima delle quali lo vede ricercatore presso il Centro Nazionale Ricerche come climatologo dell’Istituto sull'inquinamento atmosferico, docente di Fisica del clima a Roma Tre e docente di Sostenibilità ambientale all'Università Gregoriana di Roma.
Per me è semplicemente Antonello, il ragazzo con il quale ho condiviso la camera a Bologna negli anni degli studi universitari ed in quel tempo ho imparato a conoscere ed apprezzare. Già da allora era una mente scintillante, che tracannava  esami con la stessa disinvoltura con la quale si beveva il suo “orzino” a colazione. Una persona dal carattere sempre tranquillo e sempre umile, ma capace di laurearsi con lode avendo come relatore Silvio Bergia ed argomentando su una visione non simmetrica dell’Universo (cfr. Teoria di Kaluza Klein).
Voglio molto bene ad Antonello non solo per gli anni condivisi assieme senza mai il minimo screzio, gli sono debitore anche come italiano per il suo coraggio di fare ricerca in un paese che sottostima le menti migliori e troppo spesso le costringe ad emigrare.
Ci incontriamo di rado ormai, lui ha lasciato Rimini da molti anni, ma proprio in questi giorni è capitato dalle nostre parti per presentare il suo ultimo libro scritto a quattro mani con Grammenos Mastrojeni, un diplomatico italiano esperto di geopolitica, presente nelle librerie dal mese di Settembre.
Il titolo del libro è Effetto Serra Effetto Guerra e dopo averlo letto qualche volta lo ripropongo su queste pagine come spunto per il racconto di Natale. Già lo scorso anno ho raccontato di una storia vera, ma era una piccola storia personale che non travalica i confini del piccolo Borgo S. Andrea di Rimini; questa invece è una storia che ha un confine largo come il nostro pianeta.
La scienza ha da tempo dimostrato in modo incontrovertibile che i cambiamenti climatici sono dovuti all’azione dell’uomo e alla sua capacità di rilasciare in atmosfera gas serra come l’anidride carbonica in modo esponenziale ed in pochi secoli, quando il pianeta l’aveva invece accumulata in milioni di anni sotto forma di carbone, petrolio e soprattutto vegetazione viva. Si tratta di una buona notizia: se siamo noi i colpevoli, noi possediamo anche gli strumenti per rimediare.
Questo ci obbliga comunque ad essere pronti a cambiamenti radicali, perché il primo motore che spinge le popolazioni alle migrazioni, alle guerre di difesa o conquista del territorio è la fame, ed è questa che colpirà in maniera più dura paesi già poveri se non si cambierà atteggiamento.
Il libro si presta a mio parere come racconto di Natale perché racconta una possibile via d'uscita da questo scenario apocalittico, stante il fatto che il riscaldamento globale, per quante azioni virtuose si possano mettere in atto anche subito per attenuarlo, subirà un innalzamento progressivo ancora per molto tempo e i cambiamenti climatici non potranno scomparire nel giro di pochi decenni, ma anzi si acuiranno.
C’è una soluzione a dire il vero, è una soluzione difficile ma già attuata in piccolo in altre situazioni di disagio e di paura di fronte ad un baratro difficile da oltrepassare. Dalla Teoria dei giochi alle esperienze geopolitiche più recenti è evidente che perfino nelle situazioni più competitive esiste sempre un punto di equilibrio (alla Nash) per il quale ciascun giocatore consegue il massimo guadagno individuale quando è contemporaneamente collettivo. Al di là dai numeri, le considerazioni finali che chiudono questo libro sono un invito alla cooperazione ed una esortazione alla pace, non per una soddisfazione dei buoni sentimenti, di quelli che passano con le feste comandate, ma come strategia del miglior vantaggio di fronte ad un futuro incerto e pieno di modificazioni rispetto alla vita attuale. Sono anche parole che invitato ad una conoscenza diretta e personale del mondo in cui viviamo, volta alla realizzazione di una  vita secondo natura e non secondo desiderio.
Allora io voglio leggerlo così, come un racconto di Natale, che del resto rappresenta un momento di allontanamento dalle tensioni e dall’egoismo umano, è un tempo per riflettere considerare il vantaggio di una vita più consapevole del fatto che nessuno di noi vive da solo, ma si alimenta e si sostiene con l'interazione reciproca.
A tutti l’augurio di un  Natale pieno di buoni pensieri rivolti al futuro che sta già diventando presente.


Laura Pausini - Sorella Terra

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Commenti al Post:
NoRiKo564
NoRiKo564 il 21/12/17 alle 20:49 via WEB
Buon Natale anche a te...e speriamo ci porti davvero qualcosa di meglio...
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 22/12/17 alle 11:37 via WEB
Io ti auguro che sotto all'albero il dono più bello per te, debitamente incartato e decorato sia un fiore di speranza che non venga mai a mancare nei giorni a venire, in modo da rendere più colorato il cammino anche sui terreni più aspri: Buon Natale :)
 
norma3330
norma3330 il 22/12/17 alle 09:35 via WEB
Buon Natale ... trascorrilo in tutta dolcezza e serenità - norma
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 22/12/17 alle 11:37 via WEB
Ti ringrazio per questa deliziosa ricetta natalizia, è davvero il modo migliore per approfittare del significato di questa festa trovando le cose che fanno meglio al cuore. Spero anche per te che siano giorni di luce che porta calore, equilibrio e la gioia che pulsa come le lucine attorno all'albero: Buon Natale cara amica :)
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 22/12/17 alle 10:19 via WEB
c'è moltissimo in questo tuo "post". C'è tanto e tanto e tanto e tanto altro ancora! (mi accorgo di quanto poco purtroppo sanno dire le parole, ma si ci prova!, ci provo). ho letto, già da un'ora, lasciando acceso mentre svolgevo le mie incombenze... ho ri-letto, il post di rimando e il link al libro consigliato. E ritrovare - come da zero a me, sorrido.. me stessa, e pensare che i semi li ho seminati e ho raccolto qualche frutto, che la severità del mio carattere che ce l'ho ancora tanto con me, non mi fa vedere. Nulla è scorretto in noi, se non il fatto di non saper scorgere la nostra propria bellezza personale. che possiamo vedere e sentire nel contatto con gli altri, in ogni modo, cercando di evitare tutto ciò che è distorsione, volgendo tutto questo ad un costrutto che sia volto appunto alla consapevolezza. Non voglio incartarmi assolutamente, vado di getto e di spontaneità, la natura di cui parli, appunto. Che la ritrovo, la si ritrova a dispetto di tutto, anche nelle difficoltà delle nostre esistenze; ciò che hai scritto è mio. "" conoscenza diretta e personale del mondo in cui viviamo, volta alla realizzazione di una vita secondo natura e non secondo desiderio"". E' SEMPRE STATO IL MIO CREDO DI BAMBINA ED ANCHE DI DONNA CHE SONO ORA. è come dire, come spiegare? un imprimatur (uso questo termine per praticità, e per fluidità, anche se so' che non è esattamente corretto, lo uso, per farmi capire), che fa parte di me, nel profondo, che fa parte di tutti noi, ma che abbiamo distorto, con i desideri, che sono il rovescio della nostra medaglia (diciamo così) umana. Sta a noi, muoverci in tutto questo, evitandone le complicanze, cercando per quanto possibile, di smussarle, di lisciarle se così si può dire, o accettandone, gli arruffamenti (ora uso un'altra metafora! ma mi è difficile spiegarmi, per iscritto poi! con le parole che sono affascinanti e potenti, ma anche dispersive. :-) un bel post, che non è un post, ma molto di più, direi, che c'è la chiave della vita, quella sorta di passe par tout che se ci crediamo ce le fa davvero aprire tutte le porte, senza paura, o, guardandola in faccia ed affrontandola. non è nelle mie corde, la pausini, MA, ne ho sempre riconosciuto l'estensione vocale, e la bellezza del video, e la congiunzione del post, ne fanno sentire e cogliere tutta l'essenza, di buone congiunzioni appunto, che non vogliono essere solo dei nodi per commentare, ma dei nodi buoni per legare le certezze di un presente e di quel futuro prossimo, fatto anche di fra un'ora, per accompagnarci in questa vita. Le scuse che seguono sono necessarie. Non ho tempo di rileggermi e per rileggermi, so' che il perdono sta nella spontaneità, e nei miei pensieri frammentati ma che col cuore incollo insieme alla mente che mi fa muovere veloce sui tasti perchè quanto scrivi, è come leggere sul serio nella mia anima, e oso dire, anche e soprattutto nell'anima di chi non sa riconoscere e capire. Un abbraccio virtuale, ma reale, di quella serenità alta che si spera ci accompagni sempre e ci sorregga, sempre. Buon Natale e grazie infinite, per quanto hai scritto. Roberta
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 22/12/17 alle 11:38 via WEB
Cara Amica,
In questo post vivono contemporaneamente passato, presente e futuro in perfetta armonia einsteniana. Del mio passato ci sono i giorni belli della giovinezza quelli degli studi universitari: con la scoperta affascinante del mondo e delle sue leggi, dalle formule semplici della termodinamica alle equazioni difficilmente risolvibili delle relazioni umane.
C’è ancora il presente che conferma la validità gli studi scientifici, dei sani propositi su cosa fare nella vita ed ancora la solidità delle belle relazioni di amicizia che né gli anni e nemmeno le distanze riescono a minare.
Ovviamente gli occhi sono rivolti al futuro, verso quella eredità ricevuta e sperperata di risorse, soprattutto al comportamento da adottare perché le braccia di madre natura possano accogliere con lo stesso amore anche le generazioni che verranno.
Vibrano molte corde di me in questo post, spero soprattutto la consapevolezza che lo stile di vita personale, quella goccia microscopica in un mare fatto da miliardi di persone, può comunque fare la differenza, sensibilizzando le gocce vicine; credo che tra le esperienze migliori della vita possa ancora una volta citare quella dell’andare per mare a vela, in un microcosmo dove l’energia elettrica è un lusso da dedicare per prima agli strumenti essenziali di bordo che garantiscono la sicurezza ed il frigorifero, che adesso si alimenta tutto il giorno con i pannelli solari, io lo considero ancora un lusso faraonico. In barca l’acqua dolce è contingentata, non come sui motoscafi dove con il gasolio si fanno funzionare i dissalatori, l’idea del velista è sempre quella della lunga rotta (anche quando dura poco più di una notte) per cui ogni cosa stipata a bordo è preziosa, va apprezzata ed usata con giudizio. Il navigare lentamente poi conduce ad un dialogo diretto con la natura, dai temporali non si scappa raggiungendo velocità superiori al maltempo come si fa con motori potenti. Si deve imparare a riconoscere l’arrivo delle perturbazioni e convivere con un mondo più instabile di quello della terraferma, si imparano i segni degli esseri viventi che si sono adattati molto prima e molto meglio di noi, capaci quindi di consigliare e ammonire.
Resta il fatto che siamo ad un punto di svolta, quello che sapremo fare nel bene o nel male nei prossimi giorni lascerà un segno permanente sul nostro pianeta. Dobbiamo quindi imparare cose nuove eppure antiche: la fiducia reciproca, la cooperazione, il senso di appartenenza ad un universo molto più grande delle mura del condominio o del proprio borgo, credo sia un bellissimo messaggio di Natale che ho capito attraverso il mio amico.
Ringrazio invece te, moltissimo, per l’attenzione e per la benevolenza che mi dedichi, ti esorto a volerti sempre bene, soprattutto quando dici che non sai usare parole comprensibili, che invece sono sempre perfettamente limpide, o quando consideri il tuo carattere e le tue azioni con una severità che non meriti davvero. Godi dei fiori che hai saputo seguire dalla semina all’apertura della corolla e compiaciti di avere regalato colori del tutto personali al grande giardino dove viviamo.
Perdonami per la scelta della Pausini che oltre tutto essendo romagnola ha una prelazione nelle mie scelte, pensando a quale brano inserire ne ho considerati moltissimi, ben più di uno appartengono alla penna ed alla voce di Lorenzo Cherubini che ho avuto modo di conoscere personalmente e che stimo come persona onesta nel vedere il mondo e raccontarlo con la sua poesia. C’è a dire il vero un brano di un autore che ho incontrato per caso e che per me è stato il testo ecologista capace di aprirmi occhi, orecchi, cuore per le ferite che stiamo infliggendo al nostro pianeta, quando come ancora mi capita quotidianamente accendo il motore dell’auto o uso il telecomando della TV; ma questa è una storia speciale che prima o poi troverò il modo di raccontare.
Di cosa io debba perdonarti davvero non so, ho solo parole di gratitudine per il regalo della tua presenza ed un augurio sincero dal profondo di me: che tu possa vivere l’armonia del Natale ogni giorno che verrà, con lo stesso senso di pace, di attenzione al mondo ed alle sue creature a partire da quelle a te più vicine e da te amate con migliore consapevolezza, che saluto con viva cordialità.
Dalla parte migliore del cuore: Buon Natale
 
   
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 23/12/17 alle 12:34 via WEB
QUESTO tuo controcommento mi riempie di gioia. Lo prendo davvero come regalo sotto l'albero, in un abbraccio forte che sa arrivare in altro modo, facendoci capire il senso di queste festività. Ogni giorno. Che questo è il senso. Il tuo augurio e le tue parole per me, sono la contropartita di ciò che sento mancante. Ti saluto anche io, prezioso amico. Davvero. Tornerò a leggere questo commento. Più volte. Se dovessi sentirmi triste. :-)
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 24/12/17 alle 10:58 via WEB
Tu conosci la strada per questa Brigadoon e sei sempre la benvenuta, magari anche nei momenti di felicità che ti auguro più numerosi di quelli tristi. Buone Feste :)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 22/12/17 alle 12:26 via WEB
Argomento molto interessante che ho sempre seguito, è bello sapere che ci sono persone che credono ancora nella vita di questo pianeta che fanno di tutto per salvarlo e pubblicano libri che insegnano solo cose buone, lo cercherò e lo comprerò, anche se dove vivo non si trova un bel niente, ma lo cercherò altrove, se non lo troverò. Un bel messaggio e un bell'insegnamento così come sono belle le tue parole dell'ultimo capoverso. Grazie! Auguri di tante cose belle.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 22/12/17 alle 16:21 via WEB
Quando un grido di allarme ti giunge per bocca autorevole di un amico richiede di prestare ancora più attenzione. Io trovo meraviglioso il pacato coraggio del mio amico Antonello che non urla, non sbraita, ma con l’insistenza della goccia che scava la roccia cerca di diffondere assieme una conoscienza scientifica dei fenomeni ed una presa di coscienza del senso umano che unito in modo solidale può porre rimedio anche a questo disastro di portata globale, quello che egoismo e indifferenza hanno provocato.
Ti ringrazio molto, moltissimo, dell’attenzione che mi hai dedicato allargando la voce che invita a vivere con consapevolezza sempre migliore. Davvero è un regalo di Natale che ti auguro pieno di pace nel cuore e sereno nella vita che procede attorno a te: Auguri! :)
 
ditantestelle
ditantestelle il 18/03/19 alle 07:31 via WEB
Grazie per questo link, Max.. Per questo amico gentiluomo che ha a cuore il problema, ricordandoci una volta in più quanto poco tempo abbiamo e quanto potremo invece fare, concretamente fare. Tutti e nessuno escluso.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 19/03/19 alle 09:24 via WEB
Credo siano altrettanto importanti le voci, quelle piccole e quotidiane tanto di più di quelle importanti ed amplificate. In questo modo non possiamo dimenticarci dell’urgenza del problema, è una responsabilità importante quella di non mollare la vigilanza e l’impegno, vincendo la tentazione di demandarlo ad oscure e sconosciute grandi potenze economiche o politiche; le nostre piccole mani unite possono fare moltissimo, basta che continuiamo a ricordarcelo. Tra le voci amplificate a me vengono ovviamente in mente le canzoni, le prime le ho incontrate assieme ad un termine sconosciuto sul dizionario: ecologia, ero ancora piccino. Ecco che allora mi suonano nelle orecchie il Il ragazzo della via Gluck e Un albero di trenta piani di Celentano. Ancora ho approfittato della paternità, che oggi si festeggia, per cantare ai miei piccoli una favola musicale dei Vianella: Homeide; ma un punto focale, frutto di un incontro del destino, è stato uno dei primi capolavori di Bertoli; prima o poi da qualche parte racconterò di quel pomeriggio che ci ha visti assieme a parlare di musica e di vento: quello che soffia ancora.
Buon Vento!
 
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