Da giovane ho attraversato le grandi sabbie ed ho capito il senso biblico dell’esortazione a fare deserto. Non è solo una questione di rinuncia agli orpelli e alle superfetazioni, è soprattutto una questione di ascolto interiore, è comprendere dove si è arrivati e per quale strada, in modo da verificare che la destinazione desiderata sia raggiungibile: non è molto diverso dal segnare un Punto Nave. Raramente il deserto concede silenzio, anche di notte quando il vento cala di intensità, c’è sempre qualche suono o qualche rumore che, proprio perché rarefatto, si coglie più distinto ed accentuato. Fare deserto per me è soprattutto prestare attenzione ai rumori ed alle visioni che altrimenti passerebbero inavvertite, io che altrimenti frequento il suo opposto solo apparente qual è il mare, che altrettanto canta sempre: dal palpito sommesso delle onde fino alla furia di tempesta. È di nuovo tempo di equinozio, un punto focale per me, quello d’Autunno soprattutto un tempo di bilanci, che significa mettere sul piatto della stadera eventi, emozioni, esperienze, facendo deserto, tracciando il Punto Nave. Sfoglio all’indietro la pagina delle mie memorie, molte di queste sono diventate scrittura di questo blog perché ricordare è una palestra difficile per me. Mi accorgo che se non avessi questo strumento prezioso scriverei ancora le stesse cose, da sempre consapevole di una congettura che mi vede ogni volta sulla stessa rotta, nello stesso modo, con le stesse vele: l’inerzia degli anni trascorsi rende difficile far cambiare posizione all’ago della bussola. Eppure in questo anno trascorso sono successe cose nuove ed impreviste, alcune raccontate recentemente, altre fischiettate sottovoce pensando a una canzone che leghi i ricordi, perché anche questi, assieme alle onde di certe isole, possono essere imbrigliati. Con una cara amica scherzo spesso dicendo che nei giorni di nuvole la mia mente si distrae a guardarle e perdo il filo logico del dialogo, anche oggi è un po’ così e non sono certo che il senso “logico” di questo scrivere sia riuscito a galleggiare sopra le onde agitate delle emozioni, così comprendo che appena possibile, libero dalle catene dei doveri, il mio desiderio (impermanente e quindi potenzialmente da evitare) sarà quello di tornare a guardare le nuvole, lasciando che queste cancellino come una gomma bianca da disegno, i tratti imprecisi, i demoni e le paure, per lasciare alla fine soltanto il nitore del cielo. A tutti l’augurio di un Autunno meraviglioso. :)
La parola arte mi mette in soggezione, so riconoscere l’emozione trasmessa da un artista ma allo stesso tempo non so definire i parametri che la scatenano. Quando non trovo parole adeguate, mi capita spesso, mi rifugio in quelle che hanno saputo usarle così bene da farsi interpreti anche dei miei sentimenti, oggi prendo a prestito quelle di Pierangelo Bertoli:
… Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
ma riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è, però vi invito a berlo.
Alessio Figalli, insigne giovane matematico orgogliosamente italiano, ha descritto attraverso le sue equazioni sul trasporto ottimale dove vanno a finire le nuvole, un mistero che ci siamo posti dai tempi di Cartagine a oggi. Cosa invece siano le nuvole è altra questione, è possibile affrontarla ovviamente con la fisica invocando Clausius, Clapeyron e tutta l'altra pletora di scienziati. Oppure cercandone un senso più filosofico attraverso le parole di Pasolini cui Modugno ha regalato la propria impareggiabile voce.
Io so, per quanto mi riguarda, che le trovo compagne necessarie del mio cielo e ne avverto l’assenza nei giorni di troppo sereno.
Un saluto vaporoso d'Autunno :)
Hai scelto una musica viva e struggente come compagna di questo passaggio. Inspira ed espira in quel giusto equilibrio che son poi le stagioni.
Buon Autunno, Max. Buon nuovi colori che iniziano.. :)
Euterpe non fa eccezione alle sue sorelle, la musica come ogni arte deve regalare emozione. Ho capito che questo dipende solo in minima parte dallo stupore della tecnica nell’esecuzione, il trasporto maggiore di pathos è dato dalla capacità dell’artista di farsi penetrare dal brano fondere in questo attraversamento la parte più preziosa della sua anima. Tutto questo per dirti che Ezio Bosso ha la capacità di emozionarmi, anche se la malattia lo allontana dalla perfezione tecnica al punto che ha deciso di rinunciare alle esibizioni pianistiche. La musica che lo attraversa diventa sua e come spiega perfettamente diventa poi anche mia. Per questa comprensione, per questa profondissima umanità che trasfonde, cerco il suo ascolto quando possibile, è una ispirazione per ampliare le visioni interiori ed una espirazione (come in modo illuminato mi ricordi) che esprime energie nuove e più potenti. È davvero bella la tua visione di questo respiro personale che si fa respiro cosmico, succede anche nel mondo marziale giapponese di esercitare il respiro tutti assieme in modo da percepire la somma delle energie e sentirsi ancora di più parte imprescindibile dell’universo, in un equilibrio meraviglioso che si incarna visibilmente nell’Autunno.
Grazie di questo bellissimo commento :)
P.S. so di avere già proposto l’ascolto di Bosso e del suo / nostro Chiaro di Luna nato dalla penna del genio di Bonn; so anche che cade proprio in fase di luna nuova che di chiaro ne lascia pochino; avevo voglia di ascoltarlo ancora… e ancora… capiscimi e, se puoi, perdonami :)
Di cosa ti si deve perdonare?.. questa musica riproposta da Bosso, è un atto d'amore da come spiega ed unisce tutti in quel sentimento che talvolta scordiamo ..ma esiste. La riascolto ancora e con piacere, fratello mio
Vorrei che le mie parole avessero ogni tanto uno sprizzo di originalità. Che l'occasione di scrivere e rispondere in questo blog mi aiutasse a non mettere sempre i piedi nelle impronte già calpestate. Per il mio carattere e le mie abitudini riprendere libri già letti, riascoltare brani già conosciuti, è cosa normale; anche perché per i miei limiti evidenti la prima lettura o il primo ascolto non bastano mai, ogni volta ci sono accenti e colori che erano sfuggiti alla prima conoscenza e che si affacciano offrendomi migliore meraviglia. Ma non tutte le persone hanno questa lentezza nel comprendere, a molti basta il primo incontro con un'espressione artistica per coglierne la perfetta completezza.
Di questa incapacità che può risultare noiosa mi scuso e nello stesso tempo ti ringrazio di questa fratellanza di pensieri che mi ha permesso di rileggerne ancora significati nuovi attraverso la tua visione.
Un saluto riconoscente colorato d'Autunno :)
Quanti racconti avventurosi nei tuoi post!
Io sono una sedentaria al confronto.
Per me l'anno comincia a settembre. C'è il rientro dalle vacanze, la scuola comincia, tutti freschi, tutti un po' diversi e con nuovi propositi. Si smettono le vedi estive, si prende il maglioncino, si cerca l'ultimo sole per rannicchiarsi al caldo e si ...esce poco la sera. Almeno io percepisco così questo periodo. Facciamo il deserto, rivediamo i nostri punti nave e che l'autunno costruttivo abbia inizio. Auguri anche a te.
Molti di quelli che hai letto sono ricordi di gioventù, quando la spinta degli anni verdi ti chiede di conoscere i confini, non solo quelli del mondo, soprattutto quelli della tua capacità di fare ed osare. Il mare per questo è un severo maestro di prudenza, di rispetto soprattutto per le forze della natura che al nostro confronto sono infiniti da comprendere. Anche per me il ritorno dell'Autunno è il segno di una conclusione e di un nuovo inizio, un vero Capodanno. Nel ritorno ai miei ritmi consueti c'è anche la riapertura della palestra di Spada, davvero imminente. Con quella curiosità e quella voglia di imparare, di trovare una misura più precisa di me, anche considerando gli anni che passano.
C'è ancora l'attesa curiosa dell'imminente nuovo lavoro di Branduardi, così caro al mio cuore, con l'opera dedicata a S. Ildegarda da Bingen che esce tra pochi giorni.
Buona partenza quindi, immersa d'Autunno :)
… Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
ma riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è, però vi invito a berlo.
Alla salute :)
Io so, per quanto mi riguarda, che le trovo compagne necessarie del mio cielo e ne avverto l’assenza nei giorni di troppo sereno. Un saluto vaporoso d'Autunno :)
Buon Autunno, Max. Buon nuovi colori che iniziano.. :)
P.S. so di avere già proposto l’ascolto di Bosso e del suo / nostro Chiaro di Luna nato dalla penna del genio di Bonn; so anche che cade proprio in fase di luna nuova che di chiaro ne lascia pochino; avevo voglia di ascoltarlo ancora… e ancora… capiscimi e, se puoi, perdonami :)
Di questa incapacità che può risultare noiosa mi scuso e nello stesso tempo ti ringrazio di questa fratellanza di pensieri che mi ha permesso di rileggerne ancora significati nuovi attraverso la tua visione. Un saluto riconoscente colorato d'Autunno :)
C'è ancora l'attesa curiosa dell'imminente nuovo lavoro di Branduardi, così caro al mio cuore, con l'opera dedicata a S. Ildegarda da Bingen che esce tra pochi giorni. Buona partenza quindi, immersa d'Autunno :)