Creato da Zero.elevato.a.Zero il 21/07/2008

Da zer0 a me

Pensieri calcoli poesia e musica

 

 

« Libertà o morte (Έ&...Odisseo (Ὀδ&#... »

Itaca - Far West

Post n°566 pubblicato il 11 Agosto 2019 da Zero.elevato.a.Zero
 

In, tempi come questi
la fuga è l’unico mezzo
per mantenersi vivi
e continuare a sognare

(Henri Laborit, Elogio della fuga)

Itaca

La Grecia ionica inizia a Corfù e si snoda verso Patrasso con una collana di isole dai nomi celebrati dal mito e dalla storia, taluni dal cronaca mondana, come l'isola di Skorpios di proprietà della celebre famiglia Onassis. Discendendo da Leucade si lasciano a sinistra Skorpios e Meganisi, che si allunga a creare un canale protetto fino ad aprirsi prima di Arkoudi e Atokos, piccole isole che precedono la più famosa Itaca, quella che il mito assegna al trono di Odisseo, come si chiama quaggiù e non più Ulisse secondo la terminologia imparata a scuola.
Scoprire Itaca ha lasciato un segno profondo dentro di me, tralascerò quindi particolari minuti tipici di un diario di bordo, elenchi di attrazioni e ristoranti, per raccontarmi ancora una volta il senso dell'isola, della terra che si leva circondata ovunque dal mare e che solo dal mare si può raggiungere perché ancora non esiste aeroporto sull'isola, una terra che ti attende con le braccia aperte come una rada protetta dai venti.
IonieA vederla sulla carta nautica Itaca sembra una piccola isola attaccata all'altra da uno stretto istmo, protetta dalle ingiurie del mare dalla possente presenza di Cefalonia; in realtà la vera divisione non è tanto Nord - Sud, piuttosto sono evidenti le differenze tra la costa occidentale e quella orientale, quest'ultima più accessibile e quindi vocata al turismo, alle folle, ai negozietti e ristoranti tipici con prezzi economici del tutto greci.
La differenza evidente del navigare rispetto al viaggio in macchina è che non si devono seguire strade per raggiungere una cala o una spiaggia, questo permette di trovare angoli meno frequentati da stranieri terraioli e casomai occupati da qualche velista alla ricerca del selvatico come noi: quello che ho chiamato Far West.
Un po' per caso, un po' per calcolo, siamo capitati quindi al termine di un pomeriggio di pigra navigazione in una piccola spiaggia nord occidentale che si chiama Polis, poche barche, ancoraggio semplice ancora e cima in terra (a filo e ferro) e una gustosa cena a bordo da condire con un tramonto pieno di colori e poesia. Mentre il mangiare è sui fornelli, scopro che il mondo è davvero piccolo come un bottone, ormeggiata a pochi passi da noi una barca che ha un nome noto, ronza nella mia memoria bucata, finché non mi accorgo che sotto al boma è appesa un'amaca occupata da un lettore di quei libri all'antica che ancora si leggono su carta. Questo basta a spolverare la memoria: è la barca del mio primo maestro di vela che da tempo trascorre la vita in Grecia facendo charter d'Estate con la sua barca; calato il tender, due colpi di remi bastano ad arrivare a portata di un saluto, dopo almeno 15 anni che non ci si incontrava più.
PolisLa bottiglia di Sangiovese con la quale mi presento, sana tradizione tra velisti, aiuta a far scorrere i ricordi, da parte sua anche i numerosi consigli dei mille posti che conosce da quando vive qui. Soprattutto mi chiede come ci sono arrivato su questa spiaggia meno popolare, con la faccia di chi la sa lunga.
Il suo racconto del vivere in Grecia e andare per mare per guadagnarsi da vivere è affascinante, quasi travolgente, soprattutto per le tante volte in cui ripete che qui è tutto più semplice. L'appello del mio equipaggio alla cena è irresistibile e lui partirà presto alla mattina, ma mi troverà sveglio per un saluto alla mano e l'augurio di un vento prospero e generoso sulle vele.
La mattina dopo ci si offre l'occasione di una camminata in salita per scoprire il presunto palazzo di Odisseo, dato che il conforto assoluto degli storici non c'è, nemmeno esiste la certezza che davvero fosse Itaca la patria dell'eroe geniale cantato da Omero, molte isole vicine se lo contendono. In cima alla collina nel paesino di Stavros comunque ci sono resti coevi all'eroe dal multiforme ingegneo: un palazzo importante costruito in pietra; dopo averlo visitato aiutiamo una coppia di giovanissimi su un motorino sfiatato che sentono parlare italiano (davvero usiamo toni di voce troppo alta in ogni dove). Si dichiarano cittadini di Barolo (lei) e Torino (lui), sono anche loro alla ricerca del Palazzo dove Penelope tesseva e disfaceva la tela e felici li aiutamo.
L'incontro più bello arriva poco dopo, in una casetta bassa come tutte quelle del centro, il terremoto del '53 ha cancellato le costruzioni precedenti e inculcato prudenze anti sismiche, scopriamo l'esistenza di un museo del mare e della navigazione ai tempi di Omero.
MuseoIl sito non risulta su Internet, ma il fatto che sia costituito da due stanze appena non ci impedisce di affacciare il naso, oltre tutto ad ingresso gratuito, con quello spirito antico della Xenìa, che ancora permea le abitudini di questa gente in maniera preziosa.
Ci si paga in parte da vivere un italiano di nome Giscardo, stanco di fare il commercialista ha cercato la sua fuga qui, vende ricordi fatti a mano, libri e libere offerte per il museo. Nei pochi metri quadrati racconta con modellini auto prodotti la forma delle navi del tempo, la storia, le rotte, le merci. Nella stanzetta adiacente buia ed illuminata solo da lampade di Wood, insomma ad ultravioletti, per ricreare l'ambiente notturno, viene narrato di come gli antichi marinai si orientassero con le stelle (quelle di allora) e con i venti, non possedendo strumenti come la bussola e nemmeno carte nautiche, erano capaci comunque di girare tutto il mediterraneo su fragili gusci di legno portando il loro sapere e la loro civiltà. Davvero bellissimo, realizzato con semplicità, ma con efficacia, profonda cultura ed un enorme amore per il mare. Un'altra indicazione importante si è rafforzata da questa visita, un concetto spesso raccontato su queste righe e che ritrovo in Esiodo (Le Opere e i Giorni), una radice fondamentale: non è il marinaio che sceglie il tempo di andare, ma si affida a quanto il mare gli consente. Oggi molto spesso si pensa non sia più così, di certo non è una considerazione che fa il comandante del grande traghetto che ci fa attraversare l'Adriatico da Ancona a Igoumenitsa a quasi 30 nodi preoccupato solo di rispettare l'orario (ma non sempre ci riesce).
Esiodo
Tornando alla spiaggetta, con agevole passo in discesa, ci fermiamo a vedere un insediamento archeologico: è una piccola chiesetta paleocristiana ancora aperta al culto. È costruita vicino ad una fonte che arriva alla spiaggia, sopra un antico tempio votivo dedicato a Leucotea, la dea bianca protettrice dei marinai, una figura minore nel Pantheon greco, eppure una presenza divina che si è perpetuata con il trascorrere del tempo e del credo religioso. In fondo cambiano nomi e credenze, ma resta intatto il bisogno umano di un aiuto superiore.Tempio
Nel breve tempo trascorso mi chiedo cosa rimane dentro di me di Itaca, quella che già Omero racconta luogo delizioso per tornare o per restare. In un altro viaggio molto più distante la visione di un posto sereno e di un'armonia palpabile tra natura e uomini mi ha lasciato nei giorni a venire il desiderio di tornare, di respirare ancora una volta in più quel profumo di libertà. Certo le differenze con le Seychelles sono evidenti, qui c'è un territorio sismico dove le calcareniti sedimentarie si sgretolano, invece dei graniti immobili nel cuore dell'Oceano Indiano. Diverse le culture: millenaria quella dei Feaci, ed ancora i sapori che qui sono quelli mediterranei potrei di dire di casa, con la melanzana, che mi piace tanto, regina della tavola.
Eppure, nonostante molte cose agli antipodi, anche qui percepisco il desiderio di una fuga dalla turbolenza della vita quotidiana, ed è importante sapere che esistono e non sono chimere posti dove il tempo ha il ritmo più naturale, diverso da quello scandito dall'orologio che suona per incasellare appuntamenti e doveri da compiere.
È stato fondamentale incontrare persone note e sconosciuti con lo stesso sorriso sereno di chi ha trovato il tesoro più bello della vita: la pace nel cuore.
Vero è che Itaca è a 4 giorni di piena navigazione da Rimini, una piccola tratta, contro le oltre 4.000 miglia che separano la costa romagnola dall'isola di Mahè, eppure entrambe mi hanno regalato una visione che non si placa, la medesima che spesso i personaggi di Salvatores interpretano nei suoi film: invitando a cambiare stile di vita, con il proposito salutare di un ritmo più umano in accordo con le maree e con i venti, che sono quelli a dettare il momento e la rotta da seguire verso approdi più vicini alla spiaggia della serenità.
Buon vento!

Lucio Dalla - Itaca

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/0elevato0/trackback.php?msg=14543924

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 12/08/19 alle 01:00 via WEB
Questo post dice molto di più di quello che c'è tra le righe. Grazie per aver condiviso il viaggio, e grazie per quello che c'è tra le righe. Odisseo era anche il titolo del libro del nonno. Non mi sono comportata tanto bene con lui, ... troppo personale scriverlo qui. Ma mi dico, che al di là di quello che si scrive, qualcos'altro di più potente si muove quando si visitano certi posti, e così dettagliatamente si descrivono per poter permettere di viaggiare da seduti, - e di fare anche il viaggio interiore. Gli 'dei' hanno voluto ch'io fossi rinata dalle acqua, e attraverso il tuo scritto, hanno anche voluto ch'io capissi (ma tutti noi), anche il senso profondo di 'itaca'. Che forse è proprio un ritorno a NOI, alla nostra anima, alla nostra verità, alla nostra essenza. E' una metafora, certo. Io lotto ancora.. con le mie zone di ombra. Con i miei mostri e fantasmi. Grazie per avermi permesso di scriverlo qui. Buona notte. Roberta che poi la fuga è anche un modo per tornare.. :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 12/08/19 alle 16:35 via WEB
Cara Amica, accarezzo con cura, come si fa con le cose preziose, le tue parole, che mi spiegano con la forza di un Koan come la fuga sia un luogo per tornare: hai certamente ragione, grazie per avermelo fatto capire con una sintesi efficacissima. Pare evidente che io abbia smarrito il senso della mia provenienza, che il mio vagabondare nelle difficoltà del quotidiano poco sia dissimile dalla rotta di Odisseo che girovagava per le acque del Mediterraneo, e forse poi anche oltre, alla ricerca di un approdo che era poi quello di casa. Io non sono nato sulle coste petrose della Grecia e nemmeno tra i graniti dimenticati dell'Oceano Indiano, eppure c'è una radice comune, quella radice che meglio di me ha raccontato Boezio nel suo blog, che mi porta a sentire come familiari quelle coste prima apparentemente sconosciute.
Come il re di Itaca incontreremo sul nostro periplo mostri, fantasmi e venti contrari. Sarà fondamentale allora tenere il dito puntato come l'ago di una bussola e le orecchie tese per ascoltare il suono del vento e del mare, cercando con serenità ed insieme un pizzico di ostinazione, la direzione verso il richiamo ancestrale: casa.
Grazie davvero della tua presenza :)
 
   
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 24/08/19 alle 02:18 via WEB
grazie a te, per queste parole.. ma, mi sembrano in contraddizione col nuovo post, o mi sbaglio? cioè non ami molto Ulisse pur però trovandoti in analogia con taluni suoi comportamenti (umani). Serena notte, di nuovo. Roberta
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 24/08/19 alle 12:33 via WEB
Cara Amica, prima di tutto vorrei spiegarti che io non faccio eccezione alla specie umana ed ho le mie numerose contraddizioni: è una premessa fondamentale e doverosa. Il senso di questi due post sul viaggio in Grecia però io lo vedo così: se il cerchio non quadra aiutami tu a limare gli spigoli.
Faccio fatica a sopportare lo stile di vita che ha preso questa nazione (l'Italia), non tanto per la ricerca di ritmi forsennati dedicati alla conquista di una posizione di prestigio sulla scala sociale, ma per il fatto che stiamo dimenticando le nostre radici culturali ed umane, cosa che a me comporta una notevole sofferenza morale. Io non credo alle rivoluzioni violente, la nostra storia a ben vedere ne ha conosciute poche e quasi tutte decisamente infruttuose nel medio lungo periodo, sono semmai a favore delle evoluzioni se conducono al benessere delle persone ed alla proficua coltivazione dei valori migliori, quelli dove conta il sapore del frutto e non l'aspetto della buccia.
A Itaca ho trovato serenità, non soltanto nel mio cuore che essendo in vacanza aveva mille motivi per apprezzare giorni di pensieri delicati quanto le brezze flebili che mi hanno accompagnato; ho trovato serenità nelle persone incontrate, pur essendo cittadini di una nazione che ci raccontano in grave crisi economica, ma che non vive per niente una crisi di valori umani. Con questa visione ho trovato inaspettatamente un senso di casa distante dalla mia attuale.
Il desiderio di casa, di equilibrio, di serenità è esattamente l'opposto di quello che io leggo nel personaggio di Odisseo, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e di stimolante, sempre insoddisfatto del proprio oggi, ma che del suo viaggio verso casa fa un pretesto per perdersi alla scoperta di non sa nemmeno lui cosa, soltanto per il gusto di andare, perdendo nella maggior parte delle occasioni il senso delle proprie radici che più volte gli devono essere ricordate da altri.
Ancora, quando finalmente approda alla terra natale il suo animo non è sereno, si nasconde e cerca vendetta, reazioni che io non ho compreso neanche tanto bene, visto che in natura il vuoto vuol essere colmato, sia anche un trono o un talamo e che gli eventi accaduti sono certamente causati dalla sua lontananza protratta. Vent'anni senza dare proprie notizie non sono un tempo normale di attesa nemmeno per un amore tenace, oltre tutto un regno deve avere un re per prosperare e non un vice ministro attaccato alla poltrona (scusa la digressione vagamente politica).
Io quest'uomo non l'ho capito, passi che debba per fedeltà a Menelao andare in guerra, oltre tutto il patto era un'idea scaturita dalla sua mente (vedasi la pelle di cavallo e tutto quello che ne consegue). Fare guerra per il tradimento di una donna che l'iconografia raffigura al pari di un mero oggetto di desiderio, personaggio che fa rabbrividire anche il più convinto maschilista (oltre tutto figlia di… Zeus o qualche altro stupratore superno), allo scopo è interessante fare elenco di tutti i pretendenti alle sue virtù, è davvero un segno di stupidità umana; del resto poco lontano da me il mito narra che si siano dati battaglia per una secchia rapita.
Ma una volta finita questa guerra già lunga pare che per Odisseo il ritorno in patria fosse la vera sciagura e non le peripezie da affrontare, con numerosissime distrazioni protratte nel tempo, arricchite da seducenti presenze femminili alle quali il "fedele marito" pare non fosse in grado di rinunciare. Insomma la figura eroica è semmai quella di Penelope in grado di amministrare un regno, privilegio maschile nella sua epoca, tenere a bada gli ardimentosi scrocconi in casa sua e perfino coltivare la speranza del ritorno per oltre 4 lustri.
È vero che viaggio anche io, ma di solito con gli affetti più cari vicini, quando non succede la durata della mia Odissea non supera i 4 giorni invece che i 4 lustri, a mio modo di vedere ci sono delle differenze perlomeno sottili.
Sia chiaro che non chiedo assoluzioni, è solo un confronto tra me e te con un bicchiere in mano, magari di Ouzo che appare limpido nella bottiglia, ma che una volta stemperato con acqua diventa opalino e un poco torbido, come i miei pensieri.
eis ygeían :)
 
     
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 26/08/19 alle 10:10 via WEB
ed io brindo con te, anche se è l'ora del cappuccino, a Penelope! di cui ho risposto nell'altro commento :-) ho letto (mi costringi ad un ripasso faticoso, la risposta è sempre nell'altro commento). E tutte le risposte sono là. NON però per quanto riguarda 'elena'.. se non ci fosse stata quella guerra non sarebbe sorta Roma - quindi possiamo leggere questa letteratura e questi miti in questa chiave, che ovviamente non mi lascia indifferente visto i miei natali. Ti lascio con un altro sorriso ancora e un'altro brindisi a Penelope; e poi anche alla forza di Roma, - che ha unito i miti più grandi forse di tutta la letteratura. Ciao e buona giornata. Roberta
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 26/08/19 alle 17:33 via WEB
Può, il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas? Si chiese Lorenz nel 1972.
Questo a significare che anche piccole variazioni impercettibili possono procurare grandi cambiamenti. Se non ci fosse stata Elena probabilmente la guerra di Troia ci sarebbe stata lo stesso, magari con esiti diversi, oppure con i medesimi appena variati. Non credo che esistano guerre di religione o di principio, il motivo di un conflitto è, come dicevo rispondendoti prima, il desiderio del possesso a scapito di qualcun altro che per questo singolare motivo iniziamo a chiamare nemico. Allo stesso modo quante volte la storia di Roma ha attraverso momenti che potevano portare al crollo anzitempo di un grande Impero ancora da diventare. Così va il mondo… e qualcuno lo chiama destino come se fosse già scritto a prescindere dalle singole piccole azioni umane che però sono infinitamente numerose. ;)
 
lunetta_08
lunetta_08 il 12/08/19 alle 08:49 via WEB
Che meraviglia viaggiare...non solo scoprire nuove terre, ma fare questi incontri di cui ci parli, con persone che possano raccontarci altre vite, altri sogni, che sappiano arricchirci con la condivisione di esperienze che non abbiamo conosciuto. Grazie del post, verrò a leggerti spesso, per seguire le tappe del tuo viaggio. A presto :-)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 12/08/19 alle 16:36 via WEB
Cara Amica, questa esperienza di viaggio, di mare e di vela ha trovato in modo imprevisto un intreccio con un’altra esperienza simile compiuta molto più lontano nello spazio e nel tempo. Evidentemente sono emozioni che si legano ad un filo che non vuole sciogliersi, quindi è importante per me meditarle, scrivendone i contorni in modo comprenderne il perimetro. Il tempo modifica la fisionomia delle cose, questo vale anche per me, nel caso del viaggio alle Seychelles ho raccontato con attenzione cronologica, dettagli sui luoghi, succedersi degli eventi, allegando perfino carte nautiche. Oggi, molto più consapevole che lo scopo del blog è quello di comunicare emozioni, ho sempre meno lasciato tracce turistiche e sempre più cercato di raccontare i sentimenti provati, è lo sforzo che mi porta ancora ad usare il blog, cercando un racconto più interiore che cronachistico. Ho ancora un pensiero che vorrei sviluppare in un post futuro, ed è il soggetto umano che ha accompagnato in questi giorni il mio peregrinare: la figura mitologica di Odisseo. Se la tastiera non si inceppa prima o poi lo trasformerò in parole.
Grazie del tuo interesse e della tua presenza :)
 
   
lunetta_08
lunetta_08 il 20/08/19 alle 10:50 via WEB
Grazie a te, Amico mio, perchè ci "porti" in viaggio con te e ci fai respirare un po' di queste magiche atmosfere. Felice giornata :-)
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 22/08/19 alle 17:15 via WEB
Il vento d'Estate è agli sgoccioli, ma spero che il prossimo sia ancora migliore per te :)
 
virgola_df
virgola_df il 12/08/19 alle 12:17 via WEB
Finchè si sorvolano o si solcano acque blu sarà comunque una fuga nell'immenso. Non c'è pari per dar vita ai sogni ... Quasi quasi da non far più ritorno dall'isola che non c'è :*
Abbracci e buona settimana di ferragosto.
virgola
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 12/08/19 alle 16:40 via WEB
Cara Amica, ancora una volta mi dimostri che il caso non esiste. Proprio sul finire di questo racconto accostavo le emozioni di questi orizzonti a quelli più esotici delle Seychelles, che come indicavo nella risposta più sopra, ho avuto modo di visitare e raccontare qui in un tempo precedente. Nel resoconto a conclusione del viaggio nell’Oceano Indiano ho trovato naturale aggiungere un commento musicale dove Bennato canta l’Isolachenonc’è. In fondo è il paradigma perfetto della fuga dal mondo, dove i bambini sperduti trovano una casa, l’affetto di una comunità e lo spirito di avventura che li mantiene giovani per sempre.
Ancora mi chiedo come abbia fatto Wendy a lasciare quell’isola incantata, me lo chiedo vedendo di riflesso il mio volto corrucciato di riflesso nello schermo scuro del PC che si va riaccendendo. :)
 
several1
several1 il 13/08/19 alle 11:24 via WEB
"il mondo è davvero piccolo come un bottone" ... come mi piace questa frase ... lo spazio infinito che si riduce dentro ad una mano ... ah, la melanzana piace molto anche a me :-)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/08/19 alle 12:04 via WEB
Che il mondo apparentemente immenso fosse in realtà piccolo piccolo lo pensava anche quel genio visionario di Disney… e io chi sono per confutare la sua visione onirica?
Girando nel mio piccolo universo ho scoperto le Melanzane in Potacchio che ti invito a provare se puoi e se vuoi.
:)
 
Dizzly
Dizzly il 13/08/19 alle 13:27 via WEB
Dunque per arrivare a Corfù si sbarca prima a Igoumenitsa ? Dal canale di Otranto queste terre distano circa 80 km e sembrano così distanti..Siamo davvero stranieri. Un saluto elevato
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 13/08/19 alle 15:30 via WEB
Ciao a te,
in effetti, partendo da Rimini e dovendo arrivare a Lefkada il traghetto più conveniente è stato quello da Ancona a Igoumentisa, in modo da imbarcare con la macchina, non solo le cibarie che tutto sommato si trovano allo stesso prezzo anche in Grecia (ma non lo sapevamo), quanto soprattutto dotazioni nautiche che usiamo sulla barca di casa e che non erano così prestazionali nella barca in affitto. Ad esempio le cime da ormeggio in terra che abbiamo trovato in barca erano corte e necessitavano di essere giuntate, ma soprattutto erano pesanti e difficili da manovrare, molto meglio la nostra. Esiste in ogni caso un collegamento diretto con Corfù non solo da Ancona, ma da tutti i porti principali dell'Adriatico: Bari, Brindisi, Otranto e perfino Venezia.
La visita a Itaca e alla Grecia Ionica in generale mi ha insegnato che la lingua e l'alfabeto sono diversi, ma niente affatto impossibili da imparare quel tanto che serve, soprattutto che siamo veramente fratelli di una storia antica, divisi dagli eventi, ma con una radice comune che ancora si sente tenace.
Nel caso tu sia in partenza, Buon viaggio e naturalmente: Buon Vento :)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 13/08/19 alle 21:34 via WEB
Chissà perchè leggendo di questa stupenda esperienza ho pensato all'* uomo dalle numerose risorse [...] che di molti vide le città e conobbe le menti* . L'eroe fatto uomo, Ulisse!
Solcare il mare, immagino, sia un'esperienza forte. Incontrare non solo resti di civiltà che hanno fatto la Storia, ma gente comune e persone conosciute, fra un sorso di Barbera e uno scorcio di paesaggio, resti un'emozione che val la pena di vivere e di condividere... grazie per questo tuo raccontare :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 14/08/19 alle 17:45 via WEB
C'è da dire che Odisseo parte senza il vantaggio di poteri semidivini come Ercole o Achille, questa sua umanità lo rende più comprensibile e condivisibile. Cercherò se riesco di scrivere prossimamente dei miei pensieri su di lui perché ha accompagnato come una guida virtuale i giorni trascorsi navigando nelle isole ioniche. È impossibile non notare i molti riferimenti che tornano dalla memoria sedimentata delle letture omeriche, l'idea del viaggio per mare che qui resta inevitabilmente l'unica maniera trattandosi di isole.
Sono altrettanto d’accordo con te che i momenti belli della vita non vadano serbati con gelosia, ma condivisi come si fa con una buona bottiglia, che sia una Barbera o un'Albana, la quale ha senso e da gioia unicamente se divisa in compagnia. Nell'imminenza della festa di mezza estate quindi propongo un brindisi alla prosperità e alla benedizione degli dei, almeno uno di quelli che hanno caratterizzato questo periodo di festa.
Grazie della tua presenza e dei tuoi pensieri, Prosit :)
 
   
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 14/08/19 alle 18:29 via WEB
:) Prosit!
Con il Sangiovese e non con il Barbera...mi ero ubriacata di sensazioni...che vuoi farci? ^__*
Alla prossima, buon vento! :)
 
     
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 15/08/19 alle 10:32 via WEB
Possa Dioniso guardare con benevolenza i nostri calici alzati e concederci che non siano mai troppo vuoti o troppo pieni. Buon Ferragosto :)
 
ditantestelle
ditantestelle il 14/08/19 alle 18:04 via WEB
Sono un po' lontana da casa questi giorni estivi. Un piccolo paese agricolo fatto ancora di contadini e dove nacque mio padre, i miei nonni e zii e che mi ospita tra le miti colline umbre. Ti dico questo perché anche a me ha colpito tanto quando narri di come il mondo sia piccolo come un bottone. Io, che li colleziono da anni.. sento che ogni viaggio, ogni sorte, ogni bottone.. è vero, un poco si somiglia. Potranno cambiare di forma, potranno esser scarni o brillare come perle. Ecco che i scenari, potranno farsi allora di manti d'erba o di onde argento da solcare. Questi mari che si sfiorano fino a trovare quel sereno che ci aspetta.. dove, seppur per poco tempo, avremo toccato e tocchiamo il presente cogli occhi avidi e il cuore a cantar bellezza. Così come coi racconti che si incastrano aprendosi. Tu ci riesci sempre, armonizzi le vele con lo sguardo attento e pronto. Che meraviglia leggerti..
Buon vento, Max! :)
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 15/08/19 alle 10:26 via WEB
Vorrei conoscer l'odore del tuo paese,
camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell'aria sale e maggese,
gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero,
come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci,
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri.

(Vorrei - Francesco Guccini)

Carissima Amica,
innanzi tutto grazie delle tue parole e della tua attenzione regalatemi dal rifugio preferito, è un dono che apprezzo oltre la mia capacità di scriverlo.
Mio figlio, che lavora come tecnico in una radio con speaker rigorosamente under 18, in questo mese è partito da Bologna assieme alla sua squadra e con un Ape sta girando l'Europa destinazione Stoccolma per incontrare Greta Thunberg. Lo scopo vero di questa cosa folle è incontrare soprattutto i giovani europei parlando di clima e scoprire, come io avevo vaticinato, che le differenze con gli altri ragazzi incontrati non sono poi così gigantesche come potrebbero sembrare. Il suo itinerario, come appare sul monitor del mio tablet, potrebbe starmi praticamente in una mano (ho delle mani di buona misura), vista così anche la grande madre Europa è un racconto capace di essere accarezzato nel palmo tra le dita, come un bottone che assomiglia a un quadrifoglio verde di speranza.
Buon Ferragosto, pieno di freschi pensieri, dei sapori fragranti dei ricordi migliori, e del profumo inebriante di giorni futuri sereni e pieni di meraviglia nella scoperta delle cose speciali della vita: quel dono che possiamo modellare con le nostre piccole mani. :)
 
boezio62
boezio62 il 24/08/19 alle 19:08 via WEB
Sono stato su quell'isola 17 anni,l'ultima volta che potei andare in Grecia scegliendo le Ionie e avendo 2 obbiettivi storici oltre al consueto relax marino:Cefalonia e Itaca.Ero molto perplesso prima di arrivare perche' tanto l'autore (Omero messo piu' volte indubbio come unico autore del volume) quanto l'isola (piu' autoaccreditata che non testimoniata da documentazioni o scavi) mi facevano temere la distruzione dell'immaginario che Franco rossi aveva lasciato nella mia testa 50 anni fa.Ma era per mio figlio che visitammo lo stesso piccolo museo e poi lungo strade da incubo,una vertiginosa salita ai "pascoli di Eumeo".Partimmo per Cefalonia dopo due giornate alla ricerca di vaghe tracce che comunque suggestionavano mio figlio .Non posso dimenticare il suo pianto inconsolabile quando andammo ad imbarcarci nel piccolissimo porticciolo (allora) mi pare di Stavros.(Si aveva visto l'Odissea di franco Rossi...sorrido) piansi anch'io e faticai a consolarlo,per lui era come essere entrati nel Mito della nostra Storia camminandoci con i piedi,toccandolo con le mani,riportando a casa 3 sassi ambrati.Una grande emozione.Mi complimento per la tua scrittura,emotiva e descrittiva allo stesso tempo,davvero un grande piacere leggerti.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 26/08/19 alle 07:38 via WEB
Caro Amico, il piacere è il mio nel leggere i tuoi ricchi commenti, carichi di una preziosa esperienza personale così piena di umanità. È vero, a Itaca si incontra un mito, dove le notazioni storiche e scientifiche non offrono grande appoggio alla ricerca della verità: questa è forse la parte più preziosa del mito, che lascia spazio alla fantasia piuttosto che regalare certezze inopinabili, come successe con la scoperta di Troia da parte di un archeologo oltre tutto dilettante.
La lettura del testo originale del poema, per quanto tradotto nella nostra lingua, resta impegnativa in una mente giovane, è davvero utile avere a disposizione la visione resa sceneggiato di Franco Rossi della quale si accennava nel tuo precedente commento.
Il viaggio alle pendici di Itaca, il mio non fa eccezione, riecheggia di tutti i racconti Omerici, o dei cantori che abbiamo raccolto in questo unico nome, così la pianeggiante Itaca del racconto poco si sposa con l'orografia reale dell'Isola, ma anche questo permette di lasciare spazio al mito, oppure sarà di stimolo ad un giovane coraggioso archeologo capace di trovare tracce del passato dove i precedenti non hanno pensato di guardare.
Immagino che anche il mestiere dell'archeologo, al pari di quello di un qualunque investigatore, richieda non solo tenacia ed intuizione, ma in misura molto maggiore pazienza, meticolosità e lunghissimo tempo. Chissà se ci sarà data l'occasione di ascoltare la notizia di una nuova scoperta in merito. A me nel frattempo resta il piacere di aver trovato una terra serena, abitata da persone ospitali, proprietarie di un sorriso semplice ed accogliente.
Io non sono un viaggiatore compulsivo che ogni volta cerca solo nuovi orizzonti, ci sono luoghi o anche piccoli anfratti che mi piace poter ritrovare anche in più occasioni, non cerco sempre nuove coste, ma semmai il piacere di navigare; c'è un piccolo fiordo a sud dell'Isola di Lussino nel quale faccio tappa, sentendomi ogni volta in un luogo protetto e desiderato, quel piccolo recesso è la baia di Griparica nell'isola di Scarda. Adesso ho aggiunto la rada di Polis, nella costa occidentale di Itaca, tra i posti desiderati dove trovare un approdo passando da quelle parti, per i molti bellissimi ricordi lasciati. Ti ringrazio ancora del pezzo di te che hai regalato su queste pagine con generosità, a presto :)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

SEI NEL BLOG DI

Zero elevato a Zero

Min: :Sec
 

IL DONO DEL TENGU

 

Tengu
Un regalo imperdibile

 

DARUMA

Bambola Daruma regalo di Aikoyuki

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

lightdewsurfinia60bisou_fatalcassetta2Zero.elevato.a.Zerobubriskapresidelibriboezio62ditantestellekaren_71virgola_dfm12ps12NoRiKo564vi_di
 

ULTIMI COMMENTI

Citazioni nei Blog Amici: 41
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963