Credo che la passione non possa trovare parole adeguate per essere descritta: la si vive intensa, profonda, sfavillante come una luce calda che penetra dentro il cuore e che per questo fa perdere l’autocontrollo. Si grida, si canta, si esulta, ci si abbraccia e si piangono assieme lacrime di gioia. Anche quella che al profano può sembrare una corsa di cavalli, una corsa che resiste a cinque secoli di storia, consuma in poco più di tre minuti, anni di attesa, trepidazione speranze e vaticini. La Nobile Contrada dell’Oca, alla quale appartiene il mio spirito, ieri ha vendicato sul Campo anni di soprusi, di lunghe attese per squalifica, di impazienza, con un riscatto ideale che la vede vincere lasciando al posto più ignominioso, il secondo, la rivale di sempre: un Palio perfetto. Il Palio è pura magia, sfugge a qualsiasi legge razionale qui vince solo, come vuole la tradizione, chi è benedetto dalla Sorte. Così nel drappellone campeggiava un solo cavallo scosso (senza fantino), scuro, rampante. Così l’ultimo sbandieratore ha lanciato più alti i colori bianco rosso e verde, mentre il mostravento sulla torre del Mangia indicava Fontebranda favorendone i colori amici. Inevitabile quindi che nonostante la partenza formidabile di Tittia per la Giraffa, il fantino dei record, questi si infrangesse alla curva del Casato, e così anche Scompiglio con i colori della Pantera, avanti di mezzo giro si è visto scivolare sul tufo in dirittura di arrivo. Non sono i fantini che vincono il Palio, ma i cavalli, per questo Zio Frac con i colori dell’Oca, senza fantino, ha esploso la sua potenza stretto l’odiata rivale costringendo il fantino Carburo su Tabacco a rovinare al suolo, regalando la gioia più bella e inattesa di sempre. E adesso con il ciuccio in bocca è festa :)
Cara Amica, il tuo pensiero è limpido e lineare, proprio per questo merita di trovare spazio qui e certamente non reca offesa a nessuno.
Il bilancio di questa corsa vede due cavalli infortunati (poco importa che siano già stati operati presso una delle migliori cliniche veterinarie e siano già in convalescenza in una struttura appositamente specializzata. Il fantino vincitore si è rotto una caviglia ed è in forse la sua partecipazione al prossimo palio di Asti perdendo di conseguenza l’ingaggio che è quello che gli dà da vivere. Questa è la cronaca sulla quale molti animalisti si scagliano dicendo che i cavalli sono creature innocenti costretti a questa esibizione anacronistica.
Su questa parola mi soffermo perché concordo pienamente, il Palio è una disfida fuori dal tempo creata dalle contrade senesi che dura da almeno 500 anni; così aggiungo il mio pensiero, distante dall’idea di voler persuadere alcuno, ma solo per offrire un punto di vista. Il Palio è una faccenda delle contrade, nemmeno di tutti i senesi, contradaioli si viene battezzati e gli altri sono ospiti, non voglio dire turisti: sono curiosi a volte contagiati, come nel mio caso, da quella passione che dura tutto l’anno e che si manifesta a Luglio ed Agosto in modo evidente in un coacervo di sacro e profano che appartiene solo a quella gente.
Credo spetti a loro e solo a loro porre le modifiche necessarie come avvenuto altre volte in passato. Non gli spetta però di spiegare che non si tratta di una corsa di cavalli ma di una guerra interna alla città, dove la violenza inferta col nerbo a cavalli ed avversari, la corruzione, ed ogni altro vile sotterfugio è lecito, perché alla fine di questa cruenta battaglia si rafforza il loro spirito senese e "come loro nessuno al mondo".
Ti ringrazio delle tue parole e ti prego di continuare a sentirti libera di scrivere tra queste righe, sei sempre un’ospite benvenuta. :)
Veder vincer il cavallo da solo è un'emozione, unita alla gioia goliardica e di appartenenza di un amico, che non riesce a ripagare la mia sensibilità femminile nel dolore del percorso di queste competizioni o delle competizioni in generale che troppo spesso sconfinano con abusi sulle aspettative di persone e animali (žao mi je)
Nella statistica del Palio ho contato almeno 23 vittorie di un cavallo scosso: quindi è una cosa che succede. Questo fa capire almeno un paio di cose: non sono i fantini che vincono, ma i cavalli, e che, lo dico ancora una volta, a Siena è la Sorte che regna sovrana, soprattutto quando punta il dito sul cavallo della Giraffa partito primissimo facendolo rovinare sui materassi nella curva del Casato o facendo perdere un ferro al cavallo della Pantera così che questo scivoli in prossimità dell’ultima curva di una carriera che si pensava già vinta.
In molti guardiamo il Palio, chi per un trasporto emotivo che dal lontano ’77 mi vede parteggiare per il tricolore così simile a quello della nostra bandiera, altri lo guardano per lo spettacolo di tamburi e cromie che racchiudono il sapore intatto della storia che essi raccontano, nessuno di noi è legittimato a esprimere davvero critiche positive o negative che siano, semplicemente non ci appartiene: è senese. È l’espressione di quella esperienza di vita della Contrada dove la gente si conosce tutta e si aiuta in modo diretto e solidale, dove si viene battezzati nella Cappella della Contrada ricevendo il nome ed i colori che apparterranno tutta la vita, fino all’ultimo giorno ed all’ultimo saluto con gli stessi colori davanti agli occhi.
Da ultimo un pensiero ai cavalli, che a Siena sono benedetti in chiesa e che sono davvero amati dal popolo, non capisco come mai in una nazione tra le prime a consumare carne equina ci si debba scandalizzare per il Palio e non per il fatto che sia anche un alimento, scandalo che non si prova di fronte a un suino diventato prosciutto.
E comunque, dopo esser andato pe’ le bu’e, ce ne sarebbe ancora pe’ tutti se l’oste ne cocesse! :)
...ne abbiamo parlato tante volte, è principalmente il senso della competizione ( leggi guerra marziale ) che non mi appartiene e che considero il male del mondo... altro è la cooperazione... poi siamo tutti incongruenti, si sa e la prima pietra non dovrebbe esser mai scagliata...
La prima pietra non è mai stata scagliata. Il mio pensiero è che la competizione non sia guerra marziale, ma in accordo con il pensiero di Nash possa trovare un equilibrio.
Felice Autunno
Il bilancio di questa corsa vede due cavalli infortunati (poco importa che siano già stati operati presso una delle migliori cliniche veterinarie e siano già in convalescenza in una struttura appositamente specializzata. Il fantino vincitore si è rotto una caviglia ed è in forse la sua partecipazione al prossimo palio di Asti perdendo di conseguenza l’ingaggio che è quello che gli dà da vivere. Questa è la cronaca sulla quale molti animalisti si scagliano dicendo che i cavalli sono creature innocenti costretti a questa esibizione anacronistica.
Su questa parola mi soffermo perché concordo pienamente, il Palio è una disfida fuori dal tempo creata dalle contrade senesi che dura da almeno 500 anni; così aggiungo il mio pensiero, distante dall’idea di voler persuadere alcuno, ma solo per offrire un punto di vista. Il Palio è una faccenda delle contrade, nemmeno di tutti i senesi, contradaioli si viene battezzati e gli altri sono ospiti, non voglio dire turisti: sono curiosi a volte contagiati, come nel mio caso, da quella passione che dura tutto l’anno e che si manifesta a Luglio ed Agosto in modo evidente in un coacervo di sacro e profano che appartiene solo a quella gente.
Credo spetti a loro e solo a loro porre le modifiche necessarie come avvenuto altre volte in passato. Non gli spetta però di spiegare che non si tratta di una corsa di cavalli ma di una guerra interna alla città, dove la violenza inferta col nerbo a cavalli ed avversari, la corruzione, ed ogni altro vile sotterfugio è lecito, perché alla fine di questa cruenta battaglia si rafforza il loro spirito senese e "come loro nessuno al mondo".
Ti ringrazio delle tue parole e ti prego di continuare a sentirti libera di scrivere tra queste righe, sei sempre un’ospite benvenuta. :)
In molti guardiamo il Palio, chi per un trasporto emotivo che dal lontano ’77 mi vede parteggiare per il tricolore così simile a quello della nostra bandiera, altri lo guardano per lo spettacolo di tamburi e cromie che racchiudono il sapore intatto della storia che essi raccontano, nessuno di noi è legittimato a esprimere davvero critiche positive o negative che siano, semplicemente non ci appartiene: è senese. È l’espressione di quella esperienza di vita della Contrada dove la gente si conosce tutta e si aiuta in modo diretto e solidale, dove si viene battezzati nella Cappella della Contrada ricevendo il nome ed i colori che apparterranno tutta la vita, fino all’ultimo giorno ed all’ultimo saluto con gli stessi colori davanti agli occhi.
Da ultimo un pensiero ai cavalli, che a Siena sono benedetti in chiesa e che sono davvero amati dal popolo, non capisco come mai in una nazione tra le prime a consumare carne equina ci si debba scandalizzare per il Palio e non per il fatto che sia anche un alimento, scandalo che non si prova di fronte a un suino diventato prosciutto.
E comunque, dopo esser andato pe’ le bu’e, ce ne sarebbe ancora pe’ tutti se l’oste ne cocesse! :)
Il mio pensiero è che la competizione non sia guerra marziale, ma in accordo con il pensiero di Nash possa trovare un equilibrio.
Felice Autunno