Creato da fattodiniente il 01/06/2007

Gloriosa spazzatura

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Area, "Luglio Agosto Settembre (Nero)"

Post n°37 pubblicato il 22 Aprile 2008 da fattodiniente

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Val sempre la pena di riascoltare cose di trenta e passa anni fa: ci si rende conto di un mucchio di cose, e nove volte su dieci si (ri)ascolta dell’ottima musica.
Arbeit Macht Frei
è ad esempio uno straordinario disco, di pirotecnico, spettacolare, intensissimo e coinvolgente jazzrock, suonato dal resto da un manipolo di straordinari musicisti. Potrebbe avere tre mesi, e non ci sarebbe niente da dire; che è un modo come un altro per dire che la quasi totalità della musica prodotta oggidì ha le sue salde radici, ma spesso anche i rami e le foglie, negli anni settanta. E poi c’è Demetrio Stratos al suo meglio – vuoi mettere? –, con Francesco Di Giacomo del Banco di gran lunga il cantante più innovativo, espressivo e dotato della musica italiana.
Ma ovviamente c’è molto di più. Come Luglio Agosto Settembre (Nero), lucidissimo e raggelante, e più che mai attuale, direi anzi profetico, a trentacinque anni di distanza. Parla (ovviamente) della nascita del terrorismo palestinese, e islamico in generale; fatta la tara del ribellismo rivoluzionario del periodo (cosa di cui non si sente francamente la mancanza, e che ha mostrato abbondantemente tutte le sue storture, i suoi limiti e la sua pericolosità: gli Area da questo punto di vista non si fecero mancare niente), resta un atto di illuminante consapevolezza su una condizione che ha portato a quegli esiti e quel conflitto “di civiltà” (ma che scontro di civiltà in realtà non è), che conosciamo così bene: del cosa accade quando un popolo viene umiliato ed offeso, e privato della sua dignità. Basta un verso, “Forse così sapremo quello che vuol dire affogar nel sangue tutta l’umanità”, per mostrare come già alla sua origine tutto fosse chiaro, a chi voleva vedere e voleva capire.
Un brano stupendo che è un documento storico; in forma di canzone, sicuro, ma proprio per questo più diretto, chiaro, inequivocabile.
Sì, vale sempre la pena di riascoltare cose di trenta e passa anni fa; quasi sempre si riascolta dell’ottima musica, e talvolta ci si rende conto di un mucchio di cose, che forse all’epoca non si sono capite, o non si son volute capire, sino in fondo.

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Commenti al Post:
pal_jazz
pal_jazz il 29/04/08 alle 12:18 via WEB
spezzo una lancia a mio favore..forse si era un po' troppo giovani, trenta e passa anni fa, per comprendere e "gustare" appieno questo genere di musica, non credi? anche la maturità acquisita nel corso del tempo ha un suo valore e contribuisce a vedere in modo diverso e ad apprezzare tante cose . buona giornata prof! :-)
 
Die_Winterreise
Die_Winterreise il 29/04/08 alle 17:41 via WEB
Ma hanno a che vedere con new wave anni '80? Che ne so Diaframma...piuttosto che i primi Litfiba di Desaparecido?
 
 
Die_Winterreise
Die_Winterreise il 29/04/08 alle 17:46 via WEB
No è qualcosa di più. Molto "politicamente attivi"...che ne pensi di questo? CLICCA QUI
 
   
fattodiniente
fattodiniente il 29/04/08 alle 21:40 via WEB
Beh,, gli Area sono stati un "fenomeno" molto peculiare, un jazz rock piuttosto sui generis. Al di là della fortissima connotazione politica, che incideva in modo fondamentale sula forma espressiva, avevano rilevanti riferimenti all'avanguardia contemporanea (di allora): la musica concreta, la ricerca vocale, la dodecafonia. Per cui i loro dischi, come dice giustamente Pal, erano spesso decisamente ostici (in particolare il secondo, Caution Radiation Area), e poi quelli successivi al '76. Lasciti musicali? Difficile da ritrovarne, e difficile trovare qualcosa di analogo in seguito. Del resto, finita l'epoca "militante" degli anni '70, la loro proposta musicale era destinata fatalmente a perdere di significato... Ah, i Litfiba non li conosco, sarà perché non mi piace Pelù (eh beh). Però, ascoltandoli, il senso della militanza politica (e mi vengono in mente diversi nomi attuali) è diversa. Brano carino, comunque, questo sì.
 
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