Creato da fattodiniente il 01/06/2007

Gloriosa spazzatura

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Andy Irvine e Davy Spillane, "Chetvorno Horo"

Post n°39 pubblicato il 01 Luglio 2008 da fattodiniente

(ascoltala) 

Non sono mai stato in Romania, né tantomeno in Bulgaria. Non conosco né ho conosciuto nemmeno nessun bulgaro, se è per quello.
Romeni sì, ne conosco e ne ho conosciuti diversi, e con molti di loro ho avuto rapporti anche piuttosto stretti, dalla famiglia cui ho venduto la mia casa precedente, alla bravissima alunna che ho avuto a scuola quest’anno, passando a vario titolo per diverse altre persone. Tutte gran brave persone; eccezionali, in certi casi.
Ma non è per questo che mi piace la musica balcanica. Semplicemente, credo che la musica balcanica (nella accezione più ampia del termine, comprendendo cioè la musica bulgara, romena, macedone) sia la musica più bella che esista. Tecnicamente consiste in un tempo dispari, solitamente in sedicesimi (5/16, 7/16, 9/16, 11/16…), cioè quel caratteristico ritmo sincopato, vertiginoso, stimolante e mozzafiato, e che prende il nome, di volta in volta di kopanitsa, horo, paidushka
Me ne innamorai suppergiù un quarto di secolo fa, quando trovai in molti dischi di musica irlandese (!) dei brani per l’appunto balcanici; era una invenzione di Andy Irvine, che in gioventù aveva girato quei paesi come un hobo, raccogliendone umori e suggestioni, per farli diventare linguaggio universale.
In quel periodo lavoravo durante l’estate ai caselli autostradali della Venezia-Trieste, la porta dell’Italia verso l’est. Ricordo certe notti, in cui all’improvviso spuntavano da ovest auto e auto e furgoni e piccoli bus, dalla targa svizzera o tedesca, stipati di uomini stravolti dal sonno e dal viaggio: erano emigranti serbi, romeni, moldavi, che tornavano a casa per le vacanze. Dai finestrini aperti, talvolta uscivano melodie esotiche: era il richiamo di casa, o il richiamo di posti lontani e suggestivi, a seconda del lato del finestrino in cui stava l’ascoltatore. Forse svegliati dal vociare, dall’aria del finestrino aperto, o dal semplice rallentare della corsa, qualcuno di quegli uomini si destava, gli occhi sbarrati a cercar di capire in quale angolo di mondo si trovasse in quel momento, e quanto questo distasse ancora da casa. Occhi e sguardi tristi, eppur vivi e penetranti, come solo gli occhi degli uomini dell’est sanno essere.
E come la musica che accompagnava il loro viaggio e li attendeva al loro arrivo.

(Mominsko Horo)

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Commenti al Post:
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 03/07/08 alle 07:52 via WEB
concordo. anche a me capita di ascoltarle, queste musiche, a casa delle amiche delle mie figlie, o, a vole, semplicemente dalle finestre che restano aperte d'estate. e poi mi spiace che l'unica cosa che sia arrivata fino alle nostre radio sia stata Dragostea :(
ho iniziato hornby. se mi devi scoraggiare fallo subito.
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 03/07/08 alle 10:39 via WEB
L'ho iniziato anche io, ma lo finirò nei prossimi giorni, in vacanza, per cui nel caso sei salva.
 
internoesterno
internoesterno il 07/07/08 alle 23:42 via WEB
guardando questo post mi sono incuriosito nel leggere romania.non sono rumeno,e tanto meno mi intendo di questa musica balcanica,ma avendo fatto un esperienza in questa terra,ho un grande ricordo.ho fatto conoscenze diventate poi amicizie,esattamente a bucarest dove alloggiavo,per poi visitare altre zone come preedal,timisoara,sighisoara,sinaia,brasov.. ho anche imparato la loro lingua e..ricordo bene la loro musica strimpellante.avrò sempre un gran ricordo di questo paese,nei suoi lati positivi e negativi.
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 08/07/08 alle 00:09 via WEB
Sai, la tua chiusa mi ricorda che Claudio Magris (in Danubio, quando si dice il caso) nota che rendersi conto delle miserie e delle colpe di ogni popolo, e del nostro proprio, anziché cantarne la nobiltà, è il più proficuo esercizio di tolleranza e di serena e civile convivenza tra i popoli...
 
   
internoesterno
internoesterno il 08/07/08 alle 06:43 via WEB
ricordo prima che partissi per quel viaggio,che conoscenti mi chiedessero cosa sarei andato a fare in un paese dove era miseria e povertà.appunto.proprio quel cantar la nobiltà,che poi porta alla intolleranza.
 
     
internoesterno
internoesterno il 08/07/08 alle 07:06 via WEB
cosa fossi andato a fare :)
 
     
fattodiniente
fattodiniente il 08/07/08 alle 10:32 via WEB
Mi piacerebbe risponderti con un post che scrissi un paio d'anni fa, se non fosse che autocitarsi fa tanto tamarro... Grazie dei tuoi commenti.
 
condizioniduso
condizioniduso il 09/07/08 alle 18:09 via WEB
anche a me piace la musica balcanica, andrò a guca ad agosto per festival degli ottoni, quando torno magari pubblico qualche foto sul blog... bello quel pezzo di irvine
 
marina122
marina122 il 01/03/09 alle 08:07 via WEB
io che abito vicino al confine avrei qualcosa da dire...attenzione, il fascino balcanico a volte è solo fascino e non va oltre. La musica balcanica è molto bella, ma devi ascoltarla poco perchè rimanga bella.
 
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