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Curiosità, novità, tendenze, irriverenze....del mondo internet!
Creato da papife il 18/11/2008
“Forse sono i nostri errori a determinare il nostro destino...
Senza quelli che senso avrebbe la nostra vita...
Probabilmente se non cambiassimo mai strada non potremmo innamorarci, avere un figlio, essere ciò che siamo....del resto le stagioni cambiano e così pure le città.
La gente entra nella tua vita e poi ne esce, ma è confortante sapere che coloro che ami rimangono per sempre impressi nel tuo cuore”.
Carrie - SEX AND THE CITY
Buona lettura dagli autori....
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Da dove deriva l'idea del reality show televisivo “Grande Fratello”?
Post n°75 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da papife
Il modello del controllo costante nasce con Jeremy Bentham che parlava di Panopticon. Il titolo vero e proprio del reality show si ispira all’opera di George Orwell 1984 Il romanzo narra di un Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini. È il capo dello stato totalitario di Oceania che attraverso le telecamere sorveglia costantemente e reprime il libero arbitrio dei suoi cittadini. Lo slogan del libro "Il Grande Fratello vi guarda" si attaglia al meccanismo del programma televisivo, nel quale gli autori della trasmissione hanno il controllo della situazione nella Casa. Le chiavi di lettura di quest’opera, definita dal suo stesso editore “uno dei libri più terrificanti che io abbia mai letto…che guarda l’esistenza e la vede diventare sempre più intollerabile”, sono grandiosamente attuali e fonte di ispirazione di film quali Matrix, Minorità Report, nell’invenzione della polizia preventiva, erede della fantastica psico-polizia orwelliana, o Truman Show, nel quale la vita di un individuo, privata di qualsiasi forma di privacy, diviene film stesso. Sino ad arrivare alla lampante “contaminatio” della trasmissione televisiva Grande Fratello, che ha rubato il titolo, e l’idea del supercontrollore, superando paradossalmente gli umori dell’autore. Oggi infatti non c’è più l’eroe tragico, W. Smith di 1984, che tenta disperatamente di sfuggire all’occhio vigile del controllo per riaffermare la sua individualità, ma ci sono milioni di individui in tutto il mondo che pur di raggiungere notorietà e successo chiedono volontariamente di essere eterodiretti, ignorando la propria dignità e consegnandosi strumentalmente nelle mani di perversi meccanismi televisivi che generano i moderni eroi anti-eroi. Quali differenze possiamo riscontare fra questi due “Grande Fratello” dopo circa 25 anni di distanza dalla data del libro?
Che dire, l'avreste mai detto che le cose si sarebbero addirittura capovolte! |
Inviato da: Devid B
il 04/02/2010 alle 19:19
Inviato da: fuoriditesta34
il 22/10/2009 alle 00:25
Inviato da: DolcePrinciFessa
il 30/09/2009 alle 10:57
Inviato da: obyone0
il 29/09/2009 alle 13:23
Inviato da: LadyB_82
il 29/09/2009 alle 12:29