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Mazzette, colossi del farmaco e vaccini: una coltre di silenzio
Post n°11 pubblicato il 16 Settembre 2017 da daniela.g0
Tag: corruzione, criminalità, farmaci, industria farmaceutica, multinazionali, Roberto Gava, salute, vaccini
Su televisione e giornali si tace sul grande giro di affari che lega medici, operatori sanitari e case farmaceutiche. Eppure recentemente, nel luglio scorso, il Ministero della Salute ha reso noto il risultato delle indagini dei Nas di Milano condotte in tutta Italia che hanno evidenziato come "medici e funzionari della struttura sanitaria percepivano denaro dalle case farmaceutiche in cambio dell'incremento della prescrizione dei loro farmaci", i medici venivano ricompensati oltre che con versamenti sui conti correnti anche "con beni di varia natura (cellulari, computer, ecc.)", come afferma una nota del Ministero. Ma già nel 2014 Il Fatto quotidiano pubblicava la notizia (29 aprile) che multinazionali come Novartis erano state multate dall'Antitrust italiana per aver favorito la diffusione del loro farmaco Lucentis, costo 1400 euro, contro il più economico Avastin, costo 15 euro. Così Glaxo accusata di corruzione in medio Oriente per la diffusione di un antiasmatico e Roche coinvolta nello scandalo Tamiflu. Il dottor Roberto Gava, specializzato in cardiologia, farmacologia clinica e tossicologia medica, recentemente radiato dall'Ordine dei medici di Treviso dall'albo per aver diffuso idee scientificamente infondate e non per la sua attività di medico (non è stato oggetto di alcuna lamentela da parte dei pazienti), ha sottolineato in un'intervista del Fatto del 5 maggio scorso, che i vaccini sono farmaci e come tali hanno indicazioni e controindicazioni, quindi se non vi sono situazioni di urgenza e in Europa non vi è un'emergenza sanitaria, il trattamento deve essere personalizzato, tanto più quando si parla di neonati di due o tre mesi. E ancora: "Che fretta c'è di inoculare un'antitetanica o un vaccino contro l'epatite B ad un bambino così piccolo? Perché non aspettare che cresca un po'? E perché non somministrare un minor numero di vaccini per volta?", riducendo così il rischio di effetti avversi. Il Fatto del 25 novembre 2014 riportava la notizia che il Tribunale di Milano aveva stabilito il nesso causale tra autismo e vaccino esavalente in un bambino di nove anni, condannando il Ministero della Salute al risarcimento del piccolo. La presenza di ingredienti (o inquinanti) era stata la probabile causa, o almeno la concausa, dell'insorgere della malattia. Intanto il decreto del 7 giugno è ora legge, divenendo i primi in Europa per numero di vaccini obbligatori, che da 4 è salito a 10. Ed è già boom delle case farmaceutiche, come documenta un recente articolo del Fatto Quotidiano, unica testata nazionale a trattare di questo evitatissimo argomento.
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