Post n°1950 pubblicato il 06 Ottobre 2024 da Vince198
La pioggia.
Un’orchestra sinfonica. Scoppia un temporale, stanno suonando un’ouverture di Wagner la gente lascia i posti sotto gli alberi e si precipita nel padiglione le donne ridendo, gli uomini ostentatamente calmi, sigarette bagnate che si buttano via, Wagner continua a suonare, e poi sono tutti al coperto. Vengono persino gli uccelli dagli alberi ed entrano nel padiglione e poi c’è la Rapsodia Ungherese n. 2 di Lizst, e piove ancora, ma guarda, un uomo seduto sotto la pioggia in ascolto. Il pubblico lo nota. Si voltano a guardare. L’orchestra bada agli affari suoi. L’uomo siede nella notte nella pioggia, in ascolto. Deve avere qualcosa che non va, no? È venuto a sentire la musica.
…
Anche ai nostri giorni, nonostante molti di noi ne conoscano suoi segreti, sentiamo la pioggia scrosciare come se volesse fare un reset completo fuori e dentro di noi, ripulire l’anima da impurità accumulate nel tempo. La immaginiamo compagna della nostalgia, di un dolce desiderio di intimità che rende l’atmosfera languida e sensuale. Il suo odore, inconfondibile quando bagna l'erba, la terra e che riconduce all’ozono il cui odore somiglia a quello del fieno appena tagliato, è spesso amalgamato a ricordi e/o stati d’animo che ci fanno rivivere momenti quasi dimenticati. Tutto questo si concretizza in un senso di dolce smarrimento dell’anima, sguardi persi nel vuoto dell’orizzonte di fronte a noi.
Nella poesia di Bukowski il temporale, per la maggior parte della gente, viene visto come un momento da cui rifuggire per motivi del tutto scontati nella loro evidente natura: ci si bagna, una sensazione che può provocare parecchio disagio. Ed ecco che gli amanti dello spettacolo musicale, alle prime avvisaglie di pioggia si recano solleciti nell’interno del teatro per godere delle note di un concerto. Eppure un uomo solitario, all'esterno, vive il meraviglioso spettacolo della pioggia proprio come altri stanno godendo, nel teatro, della sinfonia di Wagner... a seguire una delle sinfonie di Lizts. È, la figura dell’uomo solitario, una fusione intima con madre natura, dunque niente di anormale, paradossale, eccentrico, nonostante perplessità di spettatori che lo osservano.
… … Siamo e viviamo, certo che si, l’autunno immersi nel suo caratteristico clima, i suoi odori, pigmenti luminosi delle piante che lentamente sbiadiscono, montagne le cui cime iniziano a colorarsi di bianco… L’autunno nel pieno del suo fascino: come riascoltare più volte, in giornate impregnate di lieve foschia e una leggera pioggia, il celebre Singing in the rain di Gene Kelly…
Tanti poeti hanno esaltato l’autunno secondo proprie sensibilità, Bukowski lo ha fatto a modo suo e, per me, ha creato un’opera d’arte semplice, efficace e di pregio, attinente certe sfumature di stati d’animo e momenti di quella stagione cui, spesso, non si dà giusto risalto.
… …
In particolare il secondo brano cui fa riferimento Bukowski, la Rapsodia ungherese n. 2, è estremamente piacevole per l’ascolto, coinvolge intimamente gli astanti soprattutto per il suo effetto melodioso a tratti fluido, in altri serrato e vibrante di quel ritmo musicale. Intriga molto, in particolare, la geniale intuizione del compositore in cui il pianoforte – strumento musicale che preferisco più di tutti gli altri - riproduce fedelmente le sonorità di due strumenti tipici delle piccole orchestre zigane itineranti: il violino e il cimbalom.
E sai quante ne ho lette di poesie, quante canzoni ho ascoltato, quanti film ho visto sull'autunno.
Ognuno di loro esprimeva il proprio pensiero, quasi tutti da me apprezzati, ma il mitico Charles, ha uno stile che a me prende tanto che il più delle volte mi pare di essere lì con lui a guardare la stessa scena che lui descrive.
(Non voglio dilungarmi su Bukowski perché ci sono cose in lui che apprezzo ed altre invece no).
Mi ha colpito molto la figura dell'uomo solitario sotto la pioggia. Un comportamento fuori dal comune, per questo motivo la gente si chiede: ha qualcosa che non va?
Ognuno si fa il proprio film su una scena di questo genere, il mio è che lo vedo come un uomo che ama questa stagione, che ama la pioggia, che sopra i pensieri regala una sensazione indescrivibile.
Bellissimo post, ho letto con piacere.
Buona e serena domenica a te.. sorrisi;)
Conosco bene il tuo amore per l'autunno e, aggiungo, anche per l'inverno. Ecco, se avessi pubblicato una poesia di altri poeti non avrebbe avuto lo stesso effetto di questa di Bukowski, un'opera a sè che ha una grande attinenza non solo con la pioggia ma che esprime gli stati d'animo di chi guarda quell'uomo solitario. A me paiono questi versi non solo fuori dal comune, ma che fanno da amplificatore ad atteggiamenti della gente comune di fronte a quel fenomeno e che, secondo me, non ne comprende la ratio.
Non per nulla mi è tornato alla mente il brano di Gene Kelly che è esattamente un inno alla pioggia e che piace molto anche a me che, con la pioggia, non ho gran dimestichezza.
Ho letto diverse volte questi versi e.. si, è vero che per altri componimenti Bukowski è meglio ignorarlo, però lui è un'anima che scandaglia l'essere umano anche in alcuni aspetti non proprio confacenti. Effetti del suo difetto, quello di bere oltre misura?
Grazie, abbracci e carezze.
Io credo che su un personaggio come lui la gente conosce solo quello che evidentemente era palese a tutti. Bacco, Tabacco e Venere hanno sempre distrutto l'uomo.
A volte volgare, a volte offensivo. Sicuramente un personaggio controcorrente.
C'è chi lo odia e chi lo ama, però è riuscito a dimostrare una cosa, ovvero che l'arte la possiamo trovare anche nella sfera del grottesco.
Un uomo che guardava la vita dal fondo di una bottiglia,
ma dentro il suo cuore cosa c'era?
"Nel mio cuore c'è un uccello blu
che vuole uscire, ma io gli dico di starsene
dentro, gli verso sopra alcol e lo intossico
di fumo di sigarette, cosicché i baristi e le
puttane non sanno neppure che lui è lì..."
Penso che Bukowski, proprio per quel difetto, in qualche occasione diventò volgare, come hai detto tu, al limite dell'offesa. Per comprendere meglio Bukowski, avere un quadro più adeguato al personaggio, bisogna risalire al movimento giovanile (beat generation) nato nel dopoguerra, di cui ha fatto parte insieme ad altri poeti come Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Burroughs, Neal Cassady, Bob Kaufman, Lew Welch, Gary Snyder, Lawrence Ferlinghetti, Jack Hirschman, John Giorno, Norman Mailer. Forse ho dimenticato qualche nome però .. ecco, questi sono quei poeti che andarono controcorrente rispetto ai canoni del tempo e lo fecero a volte in modo molto "colorito".
Devo confessarti che a me Bukowski piace, a parte certe sue espressioni poco convenevoli. E' stato un uomo che ha vissuto a modo suo la vita, se l'è scelta e non ha mai cambiato "spartito".
Oh .. c'è una sua frase che ho letto diverso tempo fa che mi è rimasta scolpita nella memoria; sembra un controsenso però, a pensarci solo un pò, potrebbe non esserlo:«Ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa.»
Assomiglia a uno scioglilingua però ho la sensazione che in quelle parole vi sia un fondo di verità.
Buon proseguimento a te! Abbracci e carezze..
Si, meritano entrambi ascolto come hai specifcato tu, anche se per i miei gusti preferisco la seconda di Listz. La conosco da tanti anni e ogni volta che l'ascolto provo un particolare, intenso piacere nell'anima. Grazie Carlo, buon proseguimento a te ^____^
bellissima poesia, messaggio chiarissimo.
- a me la pioggia non da fastidio, noto che molti sono meteopatici. Io ricordo anche cose belle della pioggia, come un bacio passionale sotto un lampione con un omprello in mano e la donzella a braccetto ..
(anche i baci in auto con i finestrini tutti bagnati dalla pioggia battente non erano male)
La poesia è certo bella, anche nella sua originalità. Ricordi legati a un bacio sotto la pioggia .. torno indietro di non so quanti anni. Tanti..
Comunque quando l'amore avvince due persone non c'è pioggia che tenga: ci si bacia e ti dirò che non si sente neanche freddo mentre tutto intorno illanguidisce!
Tutte le volte che sono stato a Venezia, città che adoro, anche da studente universitario, di giorno o di notte, di fronte al ponte dei sospiri un bel bacio alla mia bella gliel'ho sempre dato. Sia che siamo stati soli che in mezzo a una moltitudine di gente. Anche perchè tanti fecero la stessa cosa che feci io. ergo...
Bei ricordi le mie passeggiate di notte per le calli veneziane. Ciao Ezio, trascorri una buona serata.
Si, Ely, però non mi piace granché se arriva all'improvviso, per strada o in altre situazioni, tale da ridurmi "ecce homo", bagnato fradicio. Un abbraccio ^___^
Io non giro mai con l'ombrello ... ne ho persi talmente tanti ... e così sono abituata a prendermi delle lavate indecenti :D ... pazienza, mi asciugherò :) ehehehe buongiorno
.. ahahaha .. Almeno un giubotto con il copritesta dai .. In effetti anche io ho girato per tanti anni senza e le lavate le ho prese, eccome! Buon pranzo a te, Ely! Un abbraccio ^____^
È vero, a volte la pioggia sembra volerci far fare un reset completo, ripulendo l’anima e lasciando una sensazione di rinnovamento. L'uomo che resta seduto sotto la pioggia, ignorando il disagio per godersi la musica...*_* è come dire, "Ehi, la vita è fatta di questi momenti unici, e vale la pena bagnarsi un po' per goderli."
Bukowski cattura questa magia. È un promemoria di quanto siano preziosi i piccoli momenti e di come la natura e la musica possano toccare profondamente la nostra anima.Buona serata
Sulla prima parte del tuo commento siamo perfettamente in linea, Simona; la seconda è gradevole, anche suggestiva, perchè è un invito ad ascoltare la musica "ignorando il disagio" della pioggia, in sintonia con la natura stessa. Ed è vero: Bukowski dimostra questa capacità, quella di saper amalagamare suoni e natura certo a suo modo, regalando momenti d'incanto a quell'uomo solitario, un godimento interiore che gli altri spettatori non hanno saputo ben interpretare.
Grazie per il tuo commento, abbi una serena notte ^____^
La pioggia ... quell'odore intenso, particolare, di quando si incontra con l'erba, con la terra, che anche tu hai ricordato, Vince; lo trovo intenso, insistente, irrinunciabile, come la vita. Sì, perché è questo che mi succede ogni volta che sento quel "profumo", mi pare di sentire la vita. Si accendono sensi che non credevo di avere, o che forse avevo solo messo in disparte. Boh ... tant'è che vivo quei momenti con un'intensità quasi misteriosa, ma molto, molto familiare, in realtà :-)
A proposito del pianoforte! :-) E' anche il mio strumento preferito :-) L'ho scelto all'età di otto anni e non l'ho più lasciato. Poi, per un certo periodo, sono passata all'organo; si trattava dell'enorme organo a canne della chiesa patronale del paese, risalente al 1600/1700 e lo suonavo ad ogni festa, Natale, Pasqua, Capodanno, cresime, battesimi, matrimoni e comunioni :-)
Nel frattempo non ho mai lasciato il piano, ho continuato a suonarlo, ad insegnarlo, ad amarlo ...Insieme con quello per la moto, è il più grande amore della mia vita!
Detto questo (E altro) posso anche pensare che non te ne freghi nulla eheheheheheheheh, ma ormai è fatta :-)))))
Buona serataaaaaaaaaaaa Vince carissssssimo, ti abbraccio forte forte
<nbr> Ssssssssssssssmaccccccheteeeeeeeeeeeee
.. ahahahaha .. come non mi frega! Mi frega eccome, soprattutto far quattro chiacchiere con te se non altro per rinverdire vecchi tempi in cui - in "tre", i magnifici "due + uno" *___^ - a scrivere cose strane, anche strampalate da far sorridere per ore, ci abbiamo messo tutto l'impegno divertendoci come si conviene in un ambiente, come questo, che a volte sembra desertificato o frequentato da gente poco convenevole!
Devo dire con sincerità che non conoscevo questa tua passione per il pianoforte e l'organo: bravissima, questo ti fa onore! Oh la yamahina, la motina superpotente ora l'hai messa nel box vero? Telo e tanta cura per lei..
Penso che lì da te, in Valtellina, il tempo si stia mettendo a neve o, per lo meno, il freddo diventa sempre più acuto. Qui l'autunno ha i suoi sprazzi sempre gradevoli, belli e lentamente scivola verso la stagione fredda. Per ora qui la fa da padrona l'umido che mi da un gran fastidio.
Spero di trovarti sempre in buona salute, in ottima forma.. Io ho qualche lieve malanno da curare, però meglio lieve che cose più gravi. D'altronde, quando gli anni corrono senza poterli rallentare, bisogna saper accettare quel madre natura ha previsto per tutti gli esseri umani. Sei sempre benvenuta, bentrovata qui nel mio piccolo mondo. Ogni tanto faccio una cpatina da te che fai post veramente belli, da incorniciare. Adesso.. un caro salutissimo alla reginetta di Traona e un grande abbraccio, amica mia ^_____^
Il vecchio, con la bocca piena d'erba, si drizzò a sedere e si guardò intorno, sentendo la voce da mendicante della pioggia cantare dolcemente quell'oscuro sortilegio che chiama la terra alle nozze.
Cormac McCarthy- Il guardiano del frutteto)
“Quando si è vecchi, si ha dinanzi a sé soltanto la morte, mentre quando si è giovani si ha davanti la vita; sennonché ci si può chiedere quale dei due casi sia il più inquietante, e se tutto sommato la vita non sia qualcosa che è meglio avere dietro di sé che davanti.”
(Arthur Schopenhauer, Danzica)
E sai quante ne ho lette di poesie, quante canzoni ho ascoltato, quanti film ho visto sull'autunno.
Ognuno di loro esprimeva il proprio pensiero, quasi tutti da me apprezzati, ma il mitico Charles, ha uno stile che a me prende tanto che il più delle volte mi pare di essere lì con lui a guardare la stessa scena che lui descrive.
(Non voglio dilungarmi su Bukowski perché ci sono cose in lui che apprezzo ed altre invece no).
Mi ha colpito molto la figura dell'uomo solitario sotto la pioggia. Un comportamento fuori dal comune, per questo motivo la gente si chiede: ha qualcosa che non va?
Ognuno si fa il proprio film su una scena di questo genere, il mio è che lo vedo come un uomo che ama questa stagione, che ama la pioggia, che sopra i pensieri regala una sensazione indescrivibile.
Bellissimo post, ho letto con piacere.
Buona e serena domenica a te.. sorrisi;)
Non per nulla mi è tornato alla mente il brano di Gene Kelly che è esattamente un inno alla pioggia e che piace molto anche a me che, con la pioggia, non ho gran dimestichezza.
Ho letto diverse volte questi versi e.. si, è vero che per altri componimenti Bukowski è meglio ignorarlo, però lui è un'anima che scandaglia l'essere umano anche in alcuni aspetti non proprio confacenti. Effetti del suo difetto, quello di bere oltre misura?
Grazie, abbracci e carezze.
Io credo che su un personaggio come lui la gente conosce solo quello che evidentemente era palese a tutti. Bacco, Tabacco e Venere hanno sempre distrutto l'uomo.
A volte volgare, a volte offensivo.
Sicuramente un personaggio controcorrente.
C'è chi lo odia e chi lo ama, però è riuscito a dimostrare una cosa, ovvero che l'arte la possiamo trovare anche nella sfera del grottesco.
Un uomo che guardava la vita dal fondo di una bottiglia,
ma dentro il suo cuore cosa c'era?
"Nel mio cuore c'è un uccello blu
che vuole uscire, ma io gli dico di starsene
dentro, gli verso sopra alcol e lo intossico
di fumo di sigarette, cosicché i baristi e le
puttane non sanno neppure che lui è lì..."
Buon pomeriggio a te.. Abbracci!
Devo confessarti che a me Bukowski piace, a parte certe sue espressioni poco convenevoli. E' stato un uomo che ha vissuto a modo suo la vita, se l'è scelta e non ha mai cambiato "spartito".
Oh .. c'è una sua frase che ho letto diverso tempo fa che mi è rimasta scolpita nella memoria; sembra un controsenso però, a pensarci solo un pò, potrebbe non esserlo:«Ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa.»
Assomiglia a uno scioglilingua però ho la sensazione che in quelle parole vi sia un fondo di verità.
Buon proseguimento a te! Abbracci e carezze..
Comunque quando l'amore avvince due persone non c'è pioggia che tenga: ci si bacia e ti dirò che non si sente neanche freddo mentre tutto intorno illanguidisce!
Tutte le volte che sono stato a Venezia, città che adoro, anche da studente universitario, di giorno o di notte, di fronte al ponte dei sospiri un bel bacio alla mia bella gliel'ho sempre dato. Sia che siamo stati soli che in mezzo a una moltitudine di gente. Anche perchè tanti fecero la stessa cosa che feci io. ergo...
Bei ricordi le mie passeggiate di notte per le calli veneziane. Ciao Ezio, trascorri una buona serata.
Grazie per il tuo commento, abbi una serena notte ^____^
A proposito del pianoforte! :-) E' anche il mio strumento preferito :-) L'ho scelto all'età di otto anni e non l'ho più lasciato. Poi, per un certo periodo, sono passata all'organo; si trattava dell'enorme organo a canne della chiesa patronale del paese, risalente al 1600/1700 e lo suonavo ad ogni festa, Natale, Pasqua, Capodanno, cresime, battesimi, matrimoni e comunioni :-)
Nel frattempo non ho mai lasciato il piano, ho continuato a suonarlo, ad insegnarlo, ad amarlo ...Insieme con quello per la moto, è il più grande amore della mia vita!
Detto questo (E altro) posso anche pensare che non te ne freghi nulla eheheheheheheheh, ma ormai è fatta :-)))))
Buona serataaaaaaaaaaaa Vince carissssssimo, ti abbraccio forte forte <nbr> Ssssssssssssssmaccccccheteeeeeeeeeeeee
Devo dire con sincerità che non conoscevo questa tua passione per il pianoforte e l'organo: bravissima, questo ti fa onore! Oh la yamahina, la motina superpotente ora l'hai messa nel box vero? Telo e tanta cura per lei..
Penso che lì da te, in Valtellina, il tempo si stia mettendo a neve o, per lo meno, il freddo diventa sempre più acuto. Qui l'autunno ha i suoi sprazzi sempre gradevoli, belli e lentamente scivola verso la stagione fredda. Per ora qui la fa da padrona l'umido che mi da un gran fastidio.
Spero di trovarti sempre in buona salute, in ottima forma.. Io ho qualche lieve malanno da curare, però meglio lieve che cose più gravi. D'altronde, quando gli anni corrono senza poterli rallentare, bisogna saper accettare quel madre natura ha previsto per tutti gli esseri umani. Sei sempre benvenuta, bentrovata qui nel mio piccolo mondo. Ogni tanto faccio una cpatina da te che fai post veramente belli, da incorniciare. Adesso.. un caro salutissimo alla reginetta di Traona e un grande abbraccio, amica mia ^_____^
(Arthur Schopenhauer, Danzica)