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Post n°1892 pubblicato il 29 Gennaio 2024 da Vince198
Non è stato un pittore particolarmente prolifico e per molti anni, quasi … trecento, è rimasto nel limbo, sconosciuto ai più. In anni più recenti le sue capacità pittoriche sono state rivalutate, specie dopo il grande interesse per alcune sue pregevoli opere, fra cui primeggia “La ragazza con l’orecchio di perla”, da cui è stato tratto l’omonimo film. Tuttavia i miei riferimenti su Vermeer non riguardano solo quel dipinto, anche altri che trovo particolarmente interessanti. Non ha composto molte opere, circa 60, di cui ne esistono solo 36 e in queste opere l’ “oggetto” è sempre lo stesso, più o meno, scene di vita familiare con una particolarità: la finestra attraverso cui entra la luce è sempre collocata a sinistra perché probabilmente nel suo studio quella era esattamente la posizione da cui entrava la luce e che ispirò suoi dipinti. Finanche in qualche caso dipingere l’umidità! La mezzana:
È il primo dipinto di Vermeer e rappresenta una scena di vita quotidiana, ambito che rimarrà costante nei suoi interessi pittorici. Il tema è quello dell'amore venale, ma come in molta pittura olandese del tempo, l'intento della rappresentazione è ambiguo: si tratta di una messa in guardia da comportamenti moralmente riprovevoli o di una compiaciuta raffigurazione di allegra gozzoviglia? Vi è raffigurata una scena di interno in cui un uomo alletta una fanciulla con una moneta sotto lo sguardo attento di una mezzana; a sinistra, guarda verso di noi con aria complice un altro uomo, con un bicchiere di birra in mano. In quest'ultimo personaggio alcuni studiosi hanno visto un autoritratto del pittore. In una stanza semplice e disadorna, una giovane donna versa del Latte in una ciotola di terracotta. La luce che entra dalla finestra fa risaltare la cuffia bianca e il giallo acceso del corpetto. Sul pavimento appare uno scaldino, allusivo al desiderio di premure da parte dell'innamorato, accenno sottolineato dagli amorini delle piastrelle alla base della parete. La protagonista è una ragazza del popolo, le maniche arrotolate ne rivelano l'abitudine al lavoro quotidiano, lo sguardo è concentrato sull'operazione che sta compiendo. Una sorta di fermo-immagine, una sospensione del tempo che rende eterno l'evento di un attimo.
La giovane ritratta da Vermeer guarda verso lo spettatore con occhi liquidi e la bocca umida e socchiusa. Il capo è coperto con un turbante blu e giallo brillante, particolare che non trova corrispondenza nella moda olandese del tempo né con altre opere di Vermeer. Identificato in passato come il ritratto della figlia del pittore, Maria, dunque collocato a una data posteriore al 1670, il dipinto fu in realtà eseguito intorno al 1665, periodo in cui egli sfuma delicatamente i toni della carnagione, sovrapponendo un sottile strato trasparente a un precedente strato pittorico. Realizzato senza disegno preliminare, il quadro è semplicemente fatto di luce e della sua capacità di ritagliare le forme nel buio. La stessa "perla" è costruita con pochi tocchi di bianco tra l'orecchio e il collo della camicia.
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A. Carracci
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