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ITALIANI : CORNUTI E MAZZIATI

Post n°42 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da antonio.facchiano
 

L’Italia colleziona il maggior numero di infrazioni europee

La apertura di una procedura di infrazione europea  si verifica quando la Commissione Europea  accerta o sospetta il mancato recepimento di una direttiva, da parte di uno stato membro.

Il numero di infrazioni collezionate dall’Italia  negli ultimi anni è di circa duecento; gli altri Stati membri non sono proprio virtuosissimi, ma l’Italia è la peggiore, sotto questo aspetto  (http://ec.europa.eu/community_law/infringements/pdf/25_annexes_1_to_4_en.pdf  ).

Una lista di infrazioni è riportata al sito http://ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/infringements_en.htm

Di infrazioni europee si parla moltissimo in Italia http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2008/01/italia-finalmen.html); la ricerca su Google di  “infrazione europea “ e “Italia”  trova 252 mila siti. Le infrazioni riguardano prevalentemente la difesa dell’ambiente, verso il quale c’è evidentemente ancora poca attenzione in Italia, ma riguardano anche le modalità degli appalti pubblici, le telecomunicazioni, i servizi bancari, l’uso dei cordoni ombelicali per le banche di cellule staminali, etc.

Sembra proprio che l’applicazione delle direttive europee  in Italia  non sia la prima priorità all’ordine del giorno per i nostri politici e amministratori. E noi italiani facciamo la solita figura dei pierini, dei discoli indisciplinati e maleducati, che  non fanno i compiti  a casa e magari disturbano le lezioni in classe insieme a qualche altro monello, e quindi devono essere  rimessi in riga con qualche scappellotto.


Questo è lo specchio dei nostri amministratori ma è un’immagine impietosa e ingiusta degli italiani, o almeno di quella maggioranza  che  lavora con passione e dedizione, con consapevolezza delle regole e delle emergenze ambientali, dei diritti e dei doveri.


La apertura di una procedura di infrazione è rivolta ad assicurare il recepimento delle direttive e può portare alla emissione di una multa. Domanda: chi pagherà le multe dovute per il mancato recepimento delle direttive?


Credo (e mi piacerebbe essere smentito) che i milioni di euro necessari siano a carico delle tasche dei contribuenti italiani, che restano così ancora una volta sia cornuti che  mazziati.


Ecco, una buona legge  da fare sarebbe quella che, con la equità e la misura  del caso,  “privatizzasse” la responsabilità degli enti pubblici, in questo caso la responsabilità del  parlamento italiano e degli enti locali. Se le multe gravassero direttamente sui rimborsi dei nostri amministratori (unici responsabili del mancato recepimento delle direttive europee), questi ultimi probabilmente sarebbero più motivati ad applicare le direttive, l’Italia riceverebbe meno infrazioni, si vivrebbe forse tutti un po’ meglio e saremmo tutti più orgogliosi di essere italiani.

 Antonio Facchiano

da  www.italoeuropeo.it

http://www.italoeuropeo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1435&Itemid=107

 
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