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Messaggi di Agosto 2014

Skyline

Post n°846 pubblicato il 25 Agosto 2014 da alialiasmf
 
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L'orizzonte di Torino è caratterizzato da un lato dalla corona delle Alpi, spesso innevate, dall'altro dalla collina torinese con il Faro della Maddalena e la Basilica di Superga.
Al centro i palazzi barocchi e soprattutto la Mole Antoneliana, con i suoi 150 mt di altezza.
Intesa San Paolo e Regione Piemonte hanno deciso, qualche tempo fa, di costruire 2 grattacieli.
I torinesi, esperti architetti o comuni cittadini, si sono divisi: chi diceva che non si sarebbe dovuto mutare lo skyline della storica città, chi diceva che sarebbe stata un'iniezione di modernità.

Personalmente, a suo tempo, non ho preso posizione: o deciso di attendere e vedere.
Dal punto di vista dell'effettiva necessità, quindi funzionale, direi che San Paolo e Regione non avessero proprio bisogno di costruire nuovi palazzi, con tutto il patrimonio immobiliare che già gestiscono. Forse la Regione pensa bene di accorpare i suoi uffici in un grattacielo, sempre che poi riesca davvero a farlo.

Dal punto di vista estetico, ora che i palazzi ormai si vedono da fuori città, direi che si tratta di 2 (brutti) parallelepipedi. Bassini e tozzi.
Colpa dei geometri, diranno gli architetti?
 

 
 
 

Oltre al PIL ... la Deflazione!

Post n°845 pubblicato il 20 Agosto 2014 da alialiasmf
 
Foto di alialiasmf

Dopo il PIL che non cresce (e vorrei vedere in questa Europa di vecchi...), c'è il pericolo "deflazione"!
Ma c'è qualcuno che possa spiegarmi perché sarebbe migliore l'inflazione permanendo la crisi, il calo del lavoro, l'impoverimento, il blocco dei salari (per chi li prende ancora)?
Meno male che i prezzi calino!
Del resto:
  • la super concorrenza tra gli ipermercati sicuramente abbassa i costi dei beni di consumo;
  • la crescita 0 della popolazione fa sì che rimangano tantissimi immobili invenduti o sfitti;
  • solo il carburante non cala mai, ma perché è influenzato da dinamiche esogene e da tasse altissime.
Più che altro bisognerebbe ridistribuire meglio gli utili, ad esempio citerei la vendita di prodotti ortofrutticoli.
Chi li produce fa la fame, perché cerca di vendere a distanze elevate lasciando quindi il 90% degli utili ai distributori. Se ognuno comprasse nelle proprie zone, ci sarebbe meno inquinamento da trasporto, un maggior controllo sulla produzione (se tu coltivatore usi troppa chimica, schiavizzi il personale, lo vedo perché abito vicino a te) ed un maggior guadagno per l'agricoltore che potrebbe essere reinvestito nel miglioramento della produzione.
Quindi W la deflazione ed abbasso gli speculatori!

 
 
 

PIL (ma del CUL)

Post n°844 pubblicato il 15 Agosto 2014 da alialiasmf
 
Foto di alialiasmf

Rottamiamo il PIL: che senso ha misurarci con quel parametro, quando siamo tutti (noi europei) paesi in diminuzione demografica ed invecchiamento della popolazione, quindi sempre meno produttivi?

Il PIL è un indice obsoleto. A noi dovrebbe interessare la stabilità, già sarebbe un gran risultato.

Ci sono volute le frenate del PIL della Germania e della Francia per accorgercene?

 

 
 
 

Riformatorio

Post n°843 pubblicato il 10 Agosto 2014 da alialiasmf
 
Foto di alialiasmf

Molti si chiedono perché Renzi si accanisca così tanto sulle Riforme istituzionali/elettorali quando il paese non regge la competizione internazionale e rischia la recessione.
Anche l'altro giorno, dopo la notizia sulla stasi del PIL, il presidente del consiglio ha continuato a parlare di quelle riforme (ma anche di quelle sul lavoro ecc...).
Una risposta è arrivata da Mario Draghi: l'Italia sarebbe poco appetibile agli investitori internazionali, quelli con la "grana", perché è un paese dove qualunque cambiamento è molto lento e perlopiù osteggiato.
 
Premetto che personalmente la penso come Robert Kennedy, che già nel 18/3/1968 aveva descritto l'insensatezza del PIL per descrivere il vero benessere di una società.
Recentemente poi ho partecipato ad un corso di formazione dove il docente, esperto di piccole/medie impresa europee, diceva che un obiettivo di uno stato può essere tranquillamente quello di "non decrescere", invece che di crescere ad ogni costo. Basti pensare, del resto, che la popolazione occidentale è in calo e invecchia anno per anno: se anche non cresce il PIL... che importa?
 
D'altro canto, a prescindere dal PIL, un po' di riforme andrebbero fatte. Non tanto per gli ipotetici investitori di cui parla Draghi, ma per far funzionare meglio il paese e premiare i migliori/laboriosi/onesti/ecc...
Può fare un poco paura un cambiamento nelle regole elettorali che preveda soglie di sbarramento alte per i piccoli e soglie di premio basse per i grossi partiti, tanto più che contemporaneamente ci sarebbe la riduzione numerica e funzionale di una delle due camere (il senato). Ma si può lavorare ad un buon accordo, senza impiegarci 3 anni, e ontemporaneamente si può lavorare ad altre riforme (lavoro, giustizia, ecc...).
 
Purtroppo in Italia, nel grande e nel piccolo, c'è una tendenza a non volersi muovere.
Faccio un esempio banale: abito in un condominio abbastanza nuovo, ben costruito, apparentemente signorile. Ma faccio una fatica "bestia" a far accettare alcune innovazioni/manutenzioni. Per mettere una cassetta della pubblicità dal costo di 2,5 €. a famiglia ho dovuto subire sabotaggi vari. Far sostituire le etichette adesive, vecchie di anni, sporche, illeggibili dai videocitofoni sembra un'impresa impossibile, seppur sarebbe obbligatoria secondo regolamento condominiale.
E' un'ennesima metafora dell'Italia: non ha cura di sè (e le costerebbe poco), quindi è poco appetibile per un compratore, o nel caso dell'Italia, per un investitore!
 

 
 
 

Bagnai e l'Euro - riflessioni

Post n°842 pubblicato il 04 Agosto 2014 da alialiasmf
 
Foto di alialiasmf

Bella intervista l'altra sera a Mizar (RAI 2), trasmissione culturale relegata all'una di notte (ma meglio tardi che mai!).
Alberto Bagnai, economista, docente universitario, autore di libri, musicista, intellettuale, blogger, spiega con chiare parole perché l'Euro si è rivelato un fallimento.
Da sempre sono PRO euro e trovo demagocico Grillo quando vi si scaglia contro, così come trovo furbastro Salvini quando fa altrettanto.
Però ieri, dopo aver sentito i 20 minuti di intervista, ho dovuto riesaminare il mio pensiero.
 
La Svizzera
Bagnai afferma che un conto è l'Europa, altro è l'Euro, di cui non si sentiva bisogno. Cita come esempio il Regno Unito e la Svizzera, che sono da sempre nazioni europee, ma non sono entrate nella moneta comune. Dice inoltre che il nostro continente è un coacervo di lingue e culture molto differenti, di popoli che per millenni si sono fatti la guerra, quindi non è semplice mettere su un'Europa unita, figuriamoci una moneta unica, con tutti gli interessi sovrapposti che vi sono.
Non ha tutti i torti. Però bisogna ricordare che molti nuovi paesi hanno chiesto e stanno pian piano entrando nel sistema Euro: sono tutti dei poveri illusi o qualche vantaggio questa moneta lo dà? Inoltre Inghilterra e Svizzera si sono da sempre isolate, per cultura ma soprattutto per interessi (vedi paradisi fiscali) per cui forse non sono da prendere come buon esempio.
 
Un greco a Turku
Bagnai afferma che un negoziante di New York potrebbe spostarsi a Los Angeles e fare lo stesso lavoro, parlando la stessa lingua, trovando gente con la sua stessa cultura. Potrebbe fare altrettanto un droghiere greco che si sposta in Finlandia?
Ha ragione, ma io credo che sia solo una questione di tempo: già da decenni le popolazioni del sud si spostano al nord per trovare lavoro, prima solo manovalanza, ora molti ricercatori laureati... I greci impareranno l'inglese, i finlandesi lo parlano già!
 
Harakiri italiano
Bagnai insiste nel dire che l'euro in Italia l'hanno voluto Prodi, Monti, Padoa Schioppa. Elegantemente non li accusa di harakiri, ma ne illustra il pensiero: costoro dicevano che, a fronte della globalizzazione e della concorrenza straniera, l'Italia avrebbe dovuto irrobustirsi incrementando l'efficienza e la dimensione delle proprie imprese, finora troppo piccole ed insufficientemente tecnologizzate per poter reggere alla concorrenza orientale. Nel sistema euro, dopo un po' di sofferenza, l'Italia, la Grecia, la Spagna avrebbero dovuto migliorarsi.
Finora non è successo, anzi, tagliando, licenziando ecc. la popolazione ha perso potere di consumo ed il sistema si è avvitato su se stesso: se ho lo stipendio più basso compro meno di prima, è ovvio. E non è detto che "piccolo" non sia "bello", l'impresa famigliare italiana ha per decenni avuto gran successo competitivo. A livello di nazioni Bagnai cita l'Olanda e la Corea del Sud, che non sono proprio dei macigni. E comunque, dice, anche unendo tutta l'Europa la Cina sarà sempre molto più grande.
Su questo punto mi sento di dargli ragione, ma mi chiedo se rimanendo con la Lira non avremmo comunque perso competitività. L'importazione di massa dall'est è iniziata 20 anni fa. Gli effetti si sono visti solo dopo l'entrata dell'euro, ma vi sarebbero stati comunque. Nel frattempo Berlusconi diceva che non fosse il caso di preoccuparsi, i ristoranti erano comunque pieni... L'esempio della Corea del Sud, fa, inoltre, acqua. E' una nazione con cultura e popolazione completamente diverse dalle nostre. provate a chiedere ai nostri operai di lavorare come fanno là... Forse l'Europa dovrebbe comprendere anche la Russia, paese purtroppo ora in mano ad oligarchie poco illuminate, ma che culturalmente è molto europeo ed ha risorse immense. Sulla dimensione migliore per un'azienda non credo vi siano regole: vi sono aziende piccole che sono molto competitive sia perché capaci, sia perché sfruttano i lavoratori. Vi sono aziende grandi molto all'avanguardia sia perché ben organizzate sia perché sovvenzionate. Meglio non generalizzare.
 
Deutschland uber Alles
I tedeschi, secondo Bagnai, sono i principali destinatari dei (pochi) vantaggi dell'Euro. Esportano più facilmente, non devono investire perché ne hanno meno bisogno di noi. Scaricano le colpe sui PIGS, paesi inefficienti, salvano le banche straniere solo se queste sono debitrici verso quelle tedesche.
Tutto vero, concordo che un popolo super organizzato, ma dimostratori capace di sterminare mezza Europa per puri cinismo e cattiveria, non sia sempre da prendere come esempio. Ma ciò non toglie che i treni tedeschi, metro, bus siano puliti e puntuali, che molti italiani migrino in Germania perché c'è lavoro, poca burocrazia, perché là sono premiati i capaci e non i raccomandati e così via. Non ci piaceranno, ma fanno meglio di noi, anche nell'integrazione degli stranieri, da cui prendono il meglio. Guardate la loro nazionale di calcio... corrono ed a forza di correre, segnano; noi palleggiamo con gran autocompiacimento, ma rimaniamo a metà campo!

 
 
 
 
 

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Un blog di: alialiasmf
Data di creazione: 03/05/2007
 

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Pena

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Pensate

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L'ULTIMO FILM - LORIVEDREI? 4

Lulana: il villaggio alla fine del mondo - Sì

(esiste davvero)

A Chiara - 

(da un altropunto di vista le cose sono spesso diverse...)

 

L'ULTIMO FILM - LO RIVEDREI? 3

Dio è donna e si chiama Petrunya -

(modernità tecnologica e società ancestrale)

The farewell - 

(la Cina si avvicina ... lentamente)

L'ospite -

(situazioni di coppia anomale divenute la normalità)

Il segreto di una famiglia La Quietud - No

(contorto, perverso, tocca temi troppo importanti per essere solo sfiorati)

Green Book - No

(caricature alla "Il Padrino", ma sono passati 30 ani da allora...)

Le nostre battaglie -

(mai dare nulla per scontato in un mondo sempre più difficile)

Roma - 

(una gran solidarietà femminile e dei bambini per una storia senza fine)

Un affare di famiglia -

(l'ansia per l'inevitabile in bilico con la serenità che solo gli orientali sanno raggiunegere così bene, anche in un mondo difficile)

Lucky - Sì

(la vecchiaia vista come si dovrebbe vedere, per quel che è nel bene e nel male)

Manuel - 

(in certi casi la vita è molto dura e, anche se aiutati, c'è il rischio di non reggere)

Dogman - 

(pur di sopravvivere meglio si accetta tutto, fino ad un certo punto...)

Siryated - 

(per chi pensa che i Siriani in fuga siano alla ricerca del lusso in Europa)

L'insulto - No

(un buon film rovinato da un processo show all'americana)

Le ultime cose -

(povertà, disonestà, poca umanità in un mondo che cambia)

Un padre, una figlia -

(un rapporto sempre difficile in un paese che progredisce molto lentamente, ricco di solidarietà ma anche di opachi favoritismi)

Il condominio dei cuori infranti - 

(l'umanità più schietta, nel bene e nel male, anche in una banlieau)

Le ricette della signora Toku - 

(un connubio di serenità e immensa tristezza in un paese tecnologicamente progredito ma lontano da noi anni luce)

Mustang -

(il paese di Erdogan, affamato di modernità per necessità ecnomiche, ma rimasto arretrato nella mentalità e nei costumi)

Sarà il mio tipo? - No

(tema serio e situazione non infrequente, ma trattato badando più alla storia, ai sensi che ai sentimenti ed alla psicologia)

Vergine giurata - Sì

(una società ancestrale, ma molto vicina a noi, narrata senza cliché e con semplicità in una vicenda complessa)

The repairman - No

(un conto è slow altro è essere disadattati; personaggi caricaturali, storia inverosimile, troppi cliché, si salva solo il paesaggio delle Langhe)

 

Timbuctu -

(le 2 facce dell'islam e i perché molti africani migrino in europa)

 

Mommy - Sì

(le difficoltà del disagio mentale anche in una sociatà evoluta)

Smetto quando voglio - No

(verosimile, purtroppo, farsa/tragedia, molto divertente ma realizzata per multisala)

The Lunchbox - Sì 

(una zia che non si vede mai, un giovane dalle belle speranze e la tristezza dei protagonisti in un'India regno del caos ma certificata IMQ)

Nebraska - Sì

(l'altra america, dei veri americani, in tutta la sua bellezza e bruttezza)

 

 

L'ULTIMO FILM - LO RIVEDREI? 2

 

Moliere in bicicletta - Sì

(per gli amanti della recitazione; francese, mai sopra le righe, delicato, intelligente, ironico, non troppo scontato)

 

Still life - Sì

(credere in qualcosa contro il cinismo dilagante, una triste fiaba)

 

Philomena - No

(simpatico, storia serissima, ma trattato come film natalizio)

 

La grande bellezza - No

(perfetto quadretto di una certa società decadente, ma una società marginale fuori tempo rispetto ai nostri problemi, quadretto perfetto, ma pieno di morboso istrionismo protagonistico)

 

La mafia uccide solo d'estate - Sì  

(grandissima la narrazione dell'infanzia, poi scade un po' nel troisiano)

 

Now you see me - No

(tanto casino, si capisce (qualcosa) solo alla fine, ma proprio inverosimile)

 

La gabbia dorata -

(la selezione naturale nel nostro tempo)

 

Zoran, mio nipote è scemo - Sì

(cinismo & depressione, ma che ridere)

 

La prima neve - Sì

(tristezza tra paesaggi di pace)

 

Gloria - No

(una storia possibile ed umana, ma alle volte sembra sponsorizzata da chi fa il Viagra)

 

Vado a scuola - Sì

(non saranno tutti così, ma questi sono meravigliosi)

 

Per altri occhi -

(vedere per capire chi non vede)

 

Via Castellara Bandiera - No

(verismo Verghiano, ma la storia è inverosimile)

 

Sacro GRA - Sì

(non è un film, ma è realisticamente triste e simpatico)

 

La religiosa - No

(suore cattive e preti bravi, luoghi comuni?)

 

La migliore offerta - Sì

(vicenda letteralmente incredibile, ma fortemente simbolica)

 

Holy motors - No

(originalissimo, surreale, ironico, visionario ma ... che voleva dire?)

 

Una lady a Parigi - No

(idea discreta, qualche spunto originale, ma film lento, un po' scontato, inconcludente: solo uno spottone a Parigi)

 

Miele -

(tema di forte impatto emotivo, trattato con cura e umanità, senza banalizzazioni cinematografiche)

 

Viaggio a Lisbona - No

(bell'ambiente, bella storia però un po' troppo idealista, romanzesca, più o meno verosimile)

 

Come un tuono - Sì

(apparentemente un'americanata, invero nasconde una storia cruda, dura, tragica ma realistica; prima metà impeccabile, la seconda scade un po' nello scontato)

 

Come pietra paziente -

(crudo, realistico, ben recitato, originale. L'unico dubbio è: può un uomo raccontare una storia di donne?)

 

I Croods - No

(inizio scoppiettante, originale, spassoso, poi gradualmente cade nello scontato e patetico)

 

Il distacco - Sì

(intenso, sentito, ben interpretato, forse solo un po' troppo enfatico all'americana, ma solo in alcuni passaggi)

 

Anna Karenina - No

(originale sceneggiatura, scenografia, idee geniali che però dopo un po' si perdono nella storia che soffre un po' per essere raccontata molto all'americana e poco alla russa)

 

Viva la libertà - No

(né carne, né pesce, un mix di fantasia, episodi improbabili, cliché: se vuole essere serio, è assurdo, se vuole fare ridere, fa a mala pena sorridere)

 

L'ULTIMO FILM - LO RIVEDREI? 1

La parte degli angeli - No
(divertente ma un po' buonista in maniera scontata)
Amour -
(profondo, realistico senza freddezza
La sposa promessa - Sì
(minimalista, umile, decoroso, interiore)
Un'estate da giganti - Sì
(molto originale, divertente, un po' pazzo e triste)
E' stato il figlio -
(attori eccezionali, in una Sicilia dura ed ironica)
Monsieur Lazhar -
(una storia verosimile, trattata con estrema delicatezza, senza sconti e senza esagerazioni)
Il dittatore - No
(fa sicuramente ridere, anche tanto, demenziale ma non certo un capolavoro)

Marygold Hotel - No
(patetico, per vecchi nostalgici, in certi punti ridicolo)

E ora parliamo di Kevin -
(molto verosimile, ben inquadrati i personaggi, una storia terribile)

Cena tra amici - Sì
(eccezion fatta per alcuni colpi di scena eccessivi, un film ben godibile)

E ora dove andiamo? -
(comico grottesco molto divertente)
 
Midnight in Paris - no
(noiosissimo, non perché è Woody può sperare che tutto quel che tocchi si trasformi in oro)
 
Shame - no
(freddo, descrive una realtà, ma calca troppo la mano)
 
Miracolo a Le Havre - sì
(miracolo! ma ben narrato)
 
Melon Route - sì
(molto crudo)
 
Ruggine - sì
(tristezza e speranza)
 
Carnage - sì
(purtroppo anche l'intelligenza genera mostri)
 
The tree of life - no
(boh)

La donna che canta - Sì
(crudissimo, forse al limite del verosimile)

Hai paura del buio - Sì
(un parallelo efficace)







 

MUSICA DIVINA

F. Mendelsshon: Ottetto per archi op. 20

P. I. Chaikovsky: Sestetto per archi op. 70 (Souvenir de Florence)

F. Liszt: Sonata per piano s 178

R. Schumann: Quintetto per archi con piano op. 44

F. Chopin: Ballata per piano Op. 23 n. 1

J. Brahms: Rapsodie n.1 e 2 per piano

J. S. Bach: Concerto brandegudghese n° 3 BWV 1048

B. Smetana: La Moldava, poema sinfonico

A. Dvorak: Serenata per archi Op.22

P.I. Chaikovsky: Serenata per archi Op. 48

A.I. Khachaturian: Masquerade Suite 

 
 

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