ADESSO, NON ROVINATE TUTTO !!!

Post n°28 pubblicato il 10 Luglio 2006 da un_Randagio
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Ho vissuto il sogno del 1982 ed ora questa incredibile avventura!!!

Ma per favore non rovinate tutto!!!... Non trasformate questi momenti da raccontare ai nipotini... in una scusa infamante!!
Avete fatto vedere a tutto il mondo cos'è lo sport pulito, il calcio vero, quello giocato sul campo e non nelle stanze dei bottoni!!!

Adesso, riprendendo le parole di un atleta esemplare:

« CHI HA SBAGLIATO PAGHI »...

Senza vendette... ma giustamente!!

BAUuuuuuuu....

 
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E con questo fanno 49 !!!

Post n°27 pubblicato il 22 Marzo 2006 da un_Randagio
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Un altro anno... Wow... a volte li sento tutti, altre come se fossi sempre un ragazzino...

Bauuuuu....

 
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Dai un bacio al tuo papà!!

Post n°26 pubblicato il 17 Marzo 2006 da un_Randagio
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Domenica è la festa del papà.... non servono tanti regali.... solo un grande bacio!!!!...

Ricordati del tuo papà...
Bauuuuu...

 
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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 15 Febbraio 2006 da un_Randagio
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Chi ha dei difetti non si lamenti,
meglio imperfetti...
...ma molto contenti!!!

 
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I dolci di Carnevale

Post n°20 pubblicato il 01 Febbraio 2006 da un_Randagio
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Ho una prima serie di nomi con cui vengono chiamati questi dolci gustosissimi che di solito sono preparati tradizionalmente per Carnevale.
Sono certo che esistono altre denominazioni...


Aiutatemi ad arricchire questo elenco!!!...

  • SFRAPPOLE (Bologna)
  • CROSTOLI (Ferrara, Rovigo, Friuli)
  • CHIACCHIERE (Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Campania, Parma)
  • BUGIE (Genova, Piemonte)
  • GALANI (Veneto)
  • FRAPPE (Roma, Modena)
  • CENCI (Livorno)
  • SFLAPPE (Marche)
  • CROSTOI (Trentino)
  • GROSTOI (Trentino)
  • SFRAPPE (Marche)
  • CROGETTI (Siena)
  • CRESCIOLE (Marche)
  • FIOCCHETTI (Coriano)

Ma l'elenco è sicuramente molto più lungo... Help!!

 
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Risparmiare energia!

Post n°18 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da un_Randagio
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Approfittiamone...

Dal momento che con la crisi energetica (i russi stanno chiudendo i rubinetti del gas!!) occorre risparmiare energia... E' il momento ideale per fare qualcos'altro la sera... con il rischio di dover subire le ire del «Er mutanda» furioso o le comparsate dell'ottavo nano, ormai te lo ritrovi dappertutto e più spesso della più incallita prezzemolina... spegniamo (ma si scriverà esattamente così??) definitivamente il televisore... e godiamoci le serate in modo più salutare e divertente!!

Oltre a suggerire di trascorrere più tempo a tavola dove è risaputo che non si invecchia... non mi soffermo su altri svaghi di alto gradimento (occhio alle figuracce però... vedi vignetta!!).. che naturalmente sono i primi che i maschietti (ingrifati) suggeriscono!!..
Riscopriamo il teatro, i concerti e perchè no le serate più o meno mondane!!... senza dimenticare un buon libro!!

bauuuu....

 
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Le sette regole del saper ascoltare

Post n°17 pubblicato il 18 Gennaio 2006 da un_Randagio
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Rimetto un post di qualche tempo fa... credo che sia attualissimo!!

  1. Non avere fretta di arrivare alle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.

  2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.

  3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.

  4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro liguaggio.
    Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.

  5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili.
    I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze.

  6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione.
    Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.

  7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da sé.

da «Arte di ascoltare e mondi possibili» di Marianella Sclavi

 
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Un primo gustoso...

Post n°16 pubblicato il 12 Gennaio 2006 da un_Randagio
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Strozzapreti speck, trevigiano e mascarpone.

Ingredienti per 8/10 persone (si gusta bene in compagnia!!):

  • 1 Kg. di strozzapreti
  • 400 g. di mascarpone
  • 3/4 caspi di radicchio trevigiano
  • 3 hg. di speck
  • una cipolla dorata

Preparazione:

In una casseruola ampia (diametro di 26/28 cm.) soffriggere con un po' d'olio la cipolla tritata finemente a fuoco medio, quando il battuto di cipolla prende il tipico colore "biondo" aggiungere lo speck tagliato a listelline o quadretti e rosolare sempre a fuoco medio.
A rosolatura quasi ultimata aggiungere un 1/3 bicchiere di brandy (o di vino bianco) e farlo evaporare.
A questo punto si aggiunge il radicchio trevigiano (consiglio quello tipico con le foglie strette e molto allungate) tagliato finemente, farlo rosolare bene.
V
ersare il mascarpone e farlo sciogliere (non deve assolutamente cuocere!!!) poi spegnere e fate riposare.
Nel frattempo a parte cuocere gli strozzapreti in abbondante acqua salata.
A cottura terminata scolateli bene e versateli nella casseruola ed amalgamate il tutto a fuoco basso.

Ecco fatto... il primo è servito!!!

Consiglio di accompagnarlo con vino bianco Chardonay

Bauuu.....

 
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UN DOLCE NATALE A TUTTI...

Post n°13 pubblicato il 23 Dicembre 2005 da un_Randagio
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MOUSSE AL CIOCCOLATO.

  • Ingredienti:
    250 gr. di cioccolata fondente,
    2 cucchiai di zucchero velo,
    4 uova,
    1/4 di panna da montare,
    2 cucchiai di latte

Fare sciogielre a bagnomaria 200 gr. di cioccolato con 2 cucchiai di latte.
Quando sarà completamente sciolto togliere dal bagnomaria e unitevi lo zucchero a velo mescolando con un cucchiaio di legno. Lasciate quindi parzialmente raffreddare.
Aggiungete i tuorli montati e lasciete riposare per 5 minuti.
Incorporare al composto gli albumi montati a neve ben ferma e per ultima la panna montata.
Distribuire la mousse in 6 coppettee lasciate riposare in frigorifero per almeno 2 ore.
Al momento di servire la mousse potete decorarlacon ciuffi di panna montata e riccioli di cioccolato ottenuti dai 50 gr. rimasti.

Potete abbinare la mousse con un ottimo passito dolce di Albana invecchiato in barrique.

Buon Natale a tutti.....

bauuuuuu.......

 
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PROMOSSO!!!!...

Post n°12 pubblicato il 19 Dicembre 2005 da un_Randagio
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Nonostante l'influenza che incombeva.... ce l'ho fatta!!! PROMOSSO!!!! ...

Adesso posso fregiarmi del titolo di «Accademico Enogastronomo»...
Probabilmente non interesserà a molti... ma è un bel traguardo raggiunto.. adesso mi manca solamente l'ultima fatica... superare l'esame di terzo livello per diventare «Maestro Sommelier»... se ne riparlerà in ottobre!!!

Nel frattempo... godiamoci questa promozione e soprattutto...

Buon Natale a tutti!!!

bauuuu.....

 
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Flambé o bohemiénne

Post n°10 pubblicato il 12 Dicembre 2005 da un_Randagio
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E' sicuramente il rituale più coreografico anche se di più difficile attuazione.

In questo caso sul bicchiere vuoto si posa il cucchiaino con la zolletta su cui si versa la dose di assenzio, successivamente si accende la zolletta che sciogliendosi infiamma anche l'assenzio.
Fatto caramellare per una quindicina dii secondi si spegne e si allunga la miscela con acqua, rendendo la bevanda calda ed inebriante.

L'assenzio può essere bevuto anche liscio, ma vi consiglio la versione distillata che ha perso il colore verde (tutti i distillati non invecchiati sono trasprenti come l'acqua!) ma ha un sapore sicuramente più deciso, adatto a chi ama i superalcolici.

bauuuuu...

 
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Alla francese

Post n°9 pubblicato il 12 Dicembre 2005 da un_Randagio
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E' il rituale classico.

Si versa nel bicchiere una dose di assenzio, si appoggia il caratteristico cucchiaino forato con una zolletta di zucchero sopra e dalla "fontanella" si versa acqua fredda fino alla quantità desiderata.
L'assenzio dal colore verde trasparente, con l'aggiunta di acqua assume una colorazione biancastra (lattescenza).
Nel caso in cui non avvenga questo cambio di colore vuol dire che non è assenzio!!...

Nella foto la bottiglia di "Versinthe" (importato da Rinaldi) venduta assieme al caratteristico cucchiaino.
Sempre nella foto si può notare la "fontanella" molto bella e decorativa, ma di difficile reperimento; di solito viene venduta solo ai locali che commercializzano l'assenzio (e non a tutti!!).
L'ho assaggiato sia liscio che con il rituale alla francese... uhmmm piacevole...

bauuuuuu....

 
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La fée verte: una favola vera

Post n°8 pubblicato il 07 Dicembre 2005 da un_Randagio
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Ai tempi della Belle Epoque, verso la fine del XIX secolo, se vi fosse capitato di camminare nelle strade di Parigi in un momento ben preciso della giornata, diciamo dalle 17 alle 19, vi sareste accorti che l'aria aveva uno strano profumo, avreste respirato un'aria "strana", intrigante, complice, mista di trasgressione e cultura... era l'ora dell'adulterio, ma ancor di più era l'ora «verde», l'ora della «fata verde».

Nella seconda metà del XVIII secolo in Svizzera i soliti frati (atro che ora et labora, qui si mangia e si beve!!) avevano creato una bevanda; un infuso alcolico di Artemisia Absinthium, zucchero, anice ed altre erbe.
Questo liquore venne assaggiato da un signore francese, un certo Pernod, gli piacque talmente tanto che pensò bene di produrlo in Francia. Così nacque l'Absinthe... L'Assenzio.
Era il lontano 1830 i soldati tornavano trionfanti dalla conquista in terra d'Algeria, tornavano non solo come semplici vinvitori di una guerra ma portavano nei loro zaini una "pozione"che li aveva preservati dai malanni: l'assenzio.

Bere l'Assenzio fu subito una moda motlo diffusa, aiutata anche dal fatto che la produzione del vino aveva subito un colpo quasi mortale per il diffondersi di un parassita micidiale per le viti: la filossera. Questo fatto causò la scomparsa qusi totale dei vigneti in quasi tutta l'Europa, lasciando praticamente la strada spianata alla commercializzazione di altri prodotti molto più economici, l'Assenzio appunto!

In poco tempo divenne "la bevanda maledetta" e per il colore che aveva fu chiamata la «fée verte».
Per Verlaine, Rimbaud, Baudelair, Van Gogh divenne la loro musa ispiratrice, Degas, Toulouse Lautrec, Wilde e tanti altri artisti le dedicarono moltissime opere.
Il rituale di bere Assenzio si diffuse in tutta l'europa e negli Stati Uniti... fu l'apice dello splendore della «fée verte»

Ma come in tutte le favole che si rispettano, oltre la fata c'è anche l'Orco: il Tujone.
Il tujone è un alcaloide che agisce sul sistema neurovegetativo, in pratica il tujone era... il nonno del LSD, e l'Assenzio era ricco di tujone.
Molti cominciarono a sostenere che l'abuso di Assenzio provocava allucinazioni, dipendenza, cominciarono a sospettare che non fosse un normale liquore, ma una vera e propia droga.
Nel 1905 accadde l'inevitabile... «una crema di menta, un cognac, sette bicchieri di vino e un caffé corretto al brandy; poi un altro litro di vino, un'ulteriore annaffiata di brandy e DUE BICCHIERI DI ASSENZIO», questo è quello che riportarono i giornali dell'epoca, quando il 28 agosto Jean Lanfray, contadino di 31 anni abitante nel Canton Vaud in Svizzera dopo una giornata a bere tutto quel popò di roba tornò a casa e con il suo fucile da caccia fece una strage della sua famiglia.
La colpa di questa tragedia fu attribuita a quei due bicchieri di Assenzio. Nel 1907 la Svizzera vietò la produzione di quella fata che si era trasformata in veleno e dal 1915 il divieto si estese anche in Francia ed in altri paesi europei tra cui l'Italia.
Con l'avvento della Grande Guerra l'Absinthe la «fée verte» scomparve lentamente.

Ma una favola non è una vera favola se non ha un lieto fine...

Nel 1999 Pascal Rolland dopo un anno di ricerche ed aver sbrigato tutte le pratiche amministrative del caso, ottiene l'autorizzazione a utilizzare la pianta dell'assenzio ed a menzionarla in etichetta.
Dalle sue ceneri è rinata la fée verte...

Santé... bauuuuuu.....

 
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Torta di carote

Post n°7 pubblicato il 06 Dicembre 2005 da un_Randagio
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Ingredienti:


    • g. 200 di farina
    • g. 50 di fecola di patate
    • g. 300 di zucchero
    • g. 150 di burro
    • g. 100 di mandorle tritate
    • g. 400 di carote tritate
    • 3 uova
    • 1 dose di lievito per dolci (1 bustina)
    • 1 fiala di aroma di limone
    • un pizzico di sale
    • gocciole di cioccolato fondente

Preparazione

In una terrina amalgamare il burro con lo zucchero, a parte montare i tuorli.
Aggiungere nella terrina la farina, la fecola ed il lievito.
Versare i tuorli e successivamente gli albumi montati a neve, completare l'impasto aggiungendo le mandorle e le carote tritate finemente.
Mescolare fino ad ottenere un amalgama morbido ed uniforme, a questo punto aggiungere una manciata di gocciole di cioccolato e mescolare ancora per un po'.
inburrate una telia e versare l'impasto, distribuendolo uniformemente.
Infornare a 180° per 45 minuti circa.

Un piccolo trucco per ottenere una montature degli albumi a neve consistente: aggiungere il pizzico di sale agli albumi prima di montarli.
Per verificare la cottura, utilizzate un lungo stecchino (vanno benissimo quelli per gli spiedini) e di tanto in tanto forate la torta che si sta cuocendo, quando estrarrete lo stecchino "pulito" vorrà dire che la cottura è perfetta.

Buon appetito...

bauuuu.....

 
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Aria di festa?

Post n°6 pubblicato il 30 Novembre 2005 da un_Randagio
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Ecco ci siamo.... da domani scatta il conto alla rovescia!!

Adesso non so se tutti sono felici di questo countdown.. già circolano battutacce del tipo:
«i bianchi, i rossi, i gialli, i verdi, ii blu... tutti a posto!!... I marroni? TUTTI ROTTI»

Però c'è qualcuno che non vedeva l'ora di poter contare i giorni... già è stata un'impresa scegliere il calendario dell'Avvento, poi trovare la giusta collocazione su una parete di casa.. ed infine trovare il tempo per scrivere la lettera a Babbo Natale!!!

Si avvicina anche quella che ormai è diventata una tradizione (beh a Bologna è sempre stata una tradizione, anche se ultimamente in pochi la mantengono ancora viva!)... Preparare i tortellini per il pranzo di Natale.

Mi sono sempre divertito a destreggiarmi (a dir la verità anche a sinistreggiarmi) in cucina!
Ho imparato a fare la sfoglia e da lì a preparare i tortellini è stato facile. Oddio facile per modo di dire, diciamo divertente!

Il periodo per la preparazione di solito è intorno al ponte dell'Immacolata o al più tardi a ridosso della vigilia di Natale, ci si trova a casa di qualcuno e si comincia a preparare...
La parte più divertente è quando bisogna «chiudere» i tortellini per dargli quella forma caratteristica di "piccolo ombelico". Per chi come me ha passato diversi Natali ad aiutare la nonna a chiudere i tortellini, diventa naturale... è un movimento semplice e rapido da fare senza pensarci altrimenti ti sbagli!!...
Ecco la difficoltà è proprio lì... come cavolo posso insegnare a «chiudere» i tortellini a qualcuno che non è capace, se non riesco a spiegargli come fare, dal momento che se ci penso su... sbaglio anch'io???

Il risultato è comunque assicurato!!!... buonissimi e dalle forme più strampalate... ognuno riconosce benissimo i suoi.. anche se galleggiano nel brodo (rigorosamente di cappone!!)..

Buon appetito, ma soprattutto che sia un Natale Buono!!

 
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