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(nero)
Post n°81 pubblicato il 07 Febbraio 2006 da alfasica
APATIA I Lo spazio disperso consola gli stormi, E’il vento che li sostiene anche ora. Sono morta e nata tante di quelle volte, Pensavo di essere diventata infinita. Se gli uccelli si muovono in schemi Sono come uno specchio sulla mia testa. Io lo so cosa è un’anima che aspetta. L’attesa nell’anticamera terrestre. E’ successo. Un giorno qualsiasi. Per errore di calcolo. Sono morta e non sono più tornata alla vita. Tac. Il mio orologio si è fermato. Dopo l’ultimo secondo di solidità si è fermato. E mi è mancata la forza, proprio in quel momento. E’ da allora che il mio pensiero è libero E continua a scorrermi sotto, lentamente, Quando qualche piuma d’uccello si lasciò cadere Come scivolata indifferente dal mio viso. Poi avvenne che, un secondo prima di Me, Il tempo riprese le sue rotazioni spietate. Non fui pronta nemmeno in quel momento. Sono rimasta morta.
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