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LA CINA (PARE) SENZA CRISI

Post n°189 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da kaoxing
 
Tag: Cina

Alla faccia dei tanti espertoni che pronosticavano l'uragano sulla Cina!

Comunque, riporto alla nostra attenzione.


La crisi finanziaria in Cina: la recessione non è un problema
 
“La Cina ha aperto il suo sistema bancario ed essa stessa investe in Occidente ma, con un'economia così dipendente delle esportazioni, la Cina si ammalerà”, si sente dire. Sarà vero?
 
di Boudewijn Deckers
 
 
Cifre provenienti da fonti affidabili confutano quest’affermazione. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), per esempio. Il 7 ottobre scorso, il FMI pubblicava le sue previsioni sulla crescita economica nel mondo. Gli USA e l'UE scivolano verso una recessione, con una crescita dell'ordine dello 0%. Le economie in divenire del Sud subiranno anch’esse il contraccolpo della crisi, ma in misura molto inferiore. Così, il FMI prevede che la crescita economica del paese di punta in questo campo, la Cina, decadrà dal 11,9% nel 2007 al... 9,7% nel 2008 e 9,3% nel 2009. Non è dunque in nessuna maniera una questione di recessione.
 
Le banche cinesi meno implicate nei prodotti a rischio
 
Gli analisti pensano inoltre che quest’abbassamento di crescita sarà benaccetto. Il governo di Pechino difatti tenta da mesi di ridurre la crescita e di domare l'inflazione. “Quando vediamo il caos che attualmente regna negli USA ed altrove, abbiamo l'impressione che le banche cinesi, ed il sistema finanziario cinese in generale, siano meno implicate nei prodotti finanziari a rischio, molto sofisticati”, stima Louis Kuijs, della Banca Mondiale a Pechino. Secondo la CCTV, le banche cinesi hanno investito solamente il 3,7% delle loro capacità totali in questo genere di prodotti. Da questo fatto, alcune isolate istituzioni sono incorse nelle perdite, finora (tra cui Ping An, che ha investito 2,5 miliardi di dollari in Fortis, ma si è ben presto ritirata).
 
Le leve dell'economia sono molto ben controllate dallo Stato
 
Il giornale britannico Financial Times constata che “finora, la crisi economica ha avuto poco impatto sulla Cina”. L'articolo elenca parecchie ragioni di ciò. “La Cina non è assolutamente dipendente dall'afflusso del capitale straniero. Il controllo che esercita sul capitale la protegge dagli investimenti esteri poco sicuri. Le banche pubbliche cinesi hanno tenuto molto prudentemente le mani in tasca, là dove le istituzioni finanziarie giapponesi si sono precipitate per entrare nel sancta sanctorum dei giganti malati o nel frattempo abbattuti di Wall Street”. Lo stato cinese tiene dunque ben salde le redini dell'economia.
 
Il settimanale americano Newsweek valuta che credere che il mercato abbia cacciato il comunismo sia un'illusione. “Al contrario”, dice la rivista, “i dirigenti cinesi ritornano ai metodi dalla programmazione centrale comunista per affrontare i problemi economici tipici del mercato”.
 
Il Primo ministro Wen Jiabao ha dichiarato, in un discorso inviato al Parlamento, che il settore dello Stato aveva oramai una migliore influenza sull'economia rispetto a cinque anni fa. Questo poiché le autorità hanno reso più forti, anche sul piano del capitale, i settori di punta.
 
Il filosofo politico britannico John Gray lo ha spiegato con precisione: “Dalla fine della guerra fredda, i governi americani hanno sempre impartito la lezione agli altri paesi in materia di finanze sane, mirando soprattutto alla Cina. Però, la Cina deve appunto il suo successo al fatto che, sistematicamente, non ha tenuto in alcuna considerazione i consigli occidentali. In questo momento, non sono le banche cinesi ad essere in fallimento!”

da www.resistenze.org

 
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Commenti al Post:
giampi1966
giampi1966 il 23/10/08 alle 15:00 via WEB
I cinesi hanno fatto benissimo a non seguire le disastrose ricette del fondo monetario, se la cina non frenerà molto la sua corsa salverà tutto il mondo, il problema è che salverà anche i nemici. Sai bene che non ho un giudizio completamente positivo come il tuo sulla Cina comunque sono contento che il mondo non sia lasciato in mano ad un unico dittatore. A presto carissimo... hai letto l'angosciante intervista di Kossiga?
(Rispondi)
 
 
kaoxing
kaoxing il 23/10/08 alle 15:24 via WEB
vado a leggerla! grazie
(Rispondi)
 
gianlucaot
gianlucaot il 25/10/08 alle 11:39 via WEB
Ciao. Che dolorosa scoperta per i liberisti il fatto che se esiste un controllo dello Stato determinate operazioni-catastrofe diventano meno facili. @Giampi1966: se ti riferisci alle "bellissime" parole riguardo alla polizia nelle scuole, non c'è da stupirsi. Ci siamo dimenticati di chi fosse il ministro degli Interni ai tempi degli scioperi alla Fiat? Per gli smemorati: all'epoca il "gentiluomo" dava ordine alle camionette di investire gli operai... Saluti.
(Rispondi)
 
ventididestra
ventididestra il 30/10/08 alle 13:53 via WEB
scusa kaoxing, mi rivolgo a te perchè sono confuso ed amareggiato. Ricordi qando qualche mese fa avevo suggerito una sorta di "alleanza" tra dx e sx? certo, utopica, ma quasi realizzata nel caso del decreto scuola. i ragazzi in piazza gridavano "ne'rossi ne' neri liberi pensieri" e ancora "siamo tutti quanti studenti", eppure a piazza Navona, ieri, c'è chi ha cercato di spezzare con la violenza questa nuova gioventù, riducendosi, tra l'altro, a stupido e bieco servo del sistema. Stanno preparando, in nome di un nuovo '68, una nuova stagione di violenze che non faranno altro che aiutare l'attuale sistema lasciandolo al potere per altri quaranta anni..... Dato che ti stimo, dimmi cosa ne pensi.
(Rispondi)
 
 
kaoxing
kaoxing il 30/10/08 alle 15:34 via WEB
Come ti ricordi già allora ti risposi che una alleanza deve avere una piattaforma comune e questa, a mio avviso, deve assere il superamento delle ligiche capitalistiche. Che poi su un problema specifico, e di tale importanza, ci sia convergenza non posso che esserne contento. Quanto agli squadristi aizzati contro i manifestanti, sono concorde con te: è una chiara manovra politica per spezzare un movimento che mette in difficoltà, in quanto opposizione reale, il governo attuale. stima ricambiata
(Rispondi)
 
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