Beauty and the Past
la bellezza dell'arte, l'arte della bellezza
I MIEI QUADRI:
ALCUNI DEI MIEI TROMPE L'OEIL:
ARMONIEONLINE
la mia pagina Facebook
dedicata alla mostra "Armonie"
sotto:
presentazione della mostra Armonie di luglio e settembre 2015.
CLICCA SULLE TRE PAGINE CHE SEGUONO PER LEGGERE LA PRESENTAZIONE
GLICINI E ORTENSIE
E. Neri
finta finestra su tavola
AREA PERSONALE
TAG
MENU
ARTE DA VIVERE... ARCHITETTURA, MUSICA E ATMOSFERE...
GIRO DEL LAGO DI VARESE
ARTE CHE DIVENTA SPAZZATURA O SPAZZATURA CHE DIVENTA ARTE?
SULLE RIVE DEL LAGO DI COSTANZA
VIENNA E LA LINEA ELEGANTE, SINUOSA E SCINTILLANTE
DOMENICA DELLE PALME (sulla chiesa di Rhemes Saint George)
BIRCH FOREST E BEECH FOREST - GUSTAV KLIMT: UNA PASSEGGIATA TRA I COLORI DELL'AUTUNNO
PORTE E FINESTRE FIORITE A CAPRI
NEVE A PASQUA (su Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo)
VECCHIE MURA (su Groppo Ducale)
SPIRITO MARINARO DI FINE DICEMBRE (su Camogli e Portofino)
« ali di carta crespa... | contrasti e colori sul Naviglio » |
S.Stefano a BizzozeroLa chiesa di Santo Stefano a Bizzozero (VA), è un piccolo gioiellino da non perdere. Sabato 13 maggio alle ore 21.00, si è svolto qui il concerto dei Solisti Ambrosiani e dell'Ensemble vocale femminile Musica Picta. Il varesotto, così come tutta la zona dei laghi, è ricco di testimonianze architettoniche medievali. Non si tratta di esempi fastosi e monumentali, ma di piccoli gioielli, spesso riscoperti e valorizzati di recente. Fortunatamente ciò non è successo alle chiesette e ai piccoli oratori medievali sorti in luoghi isolati; di contro, però, questi sono frequentemente stati utilizzati come deposito degli attrezzi per i lavori agricoli o stalle, oppure preziosi affreschi sono stati ricoperti di uno strato d'intonaco. Anche la chiesa di Santa Maria, del complesso di Torba, sitrovava in stato di grave degrado prima dell'intervento del FAI del 1977; sulla parete sud era stato addirittura aperto un grosso arco per il passaggio dei carri agricoli, che ne comprometteva la stabilità. Le piccole chiese romaniche della nostra zona sono molto semplici: a pianta rettangolare, sono spesso costruite con rotondeggianti pietre fluviali disposte in maniera piuttosto irregolare o a lisca di pesce (immagine in basso).
Ma ciò che stupisce davvero, in queste semplici e modeste costruzioni, è l'interno: spesso infatti è mirabilmente affrescato; l'organismo della chiesa diveniva quindi quasi un simbolo: lo splendore all'interno in contrasto con la sobrietà dell'esterno rappresentava l'anima ricca di chi sapeva vivere con semplicità In Santo Stefano, in particolare, i dipinti affascinano per la diversità di stili e per la varietà delle epoche in cui sono sti realizzati.
L'immagine del Pantocratore, è qui rappresentata in modo rigidamente frontale, secondo gli schemi bizantini; proseguendo invece più avanti lungo la stessa parete, la Madonna in Trono mostra una modalità di rappresentazione completamente diversa e più "moderna". essa infatti, pur sfoggiando un'attenzione al dettaglio e alla preziosità del tessuto tipicamente tardo-gotica, è ruotata leggermente di tre quarti e mostra una monumentalità che a me non sembra esente da influenze masaccesche; la posa del bambino, inoltre, ricorda molto quella della Maestà di Masaccio. Proseguendo lungo la parete settentrionale, la questione della datazione degli affreschi si fa decisamente più intrigante e misteriosa: il frammento di decorazione mostra due figure in abiti ecclesiastici bordati con fasce recanti come motivo decorativo croci potenziate, motivo diffusosi dalla fine dell'XI secolo, ma dalle origini ben più antiche. Per quanto riguarda lo stile, le due figure sono rappresentate una accanto all'altra (non si sovrappongono, quindi non c'è l'intenzione di suggerire profondità), con contorni ben marcati e campiture di colore uniforme, in posa rigidamente frontale secondo schemi tipicamente bizantini. Al termine del concerto del 13 maggio ci è stata data la possibilità di sollevare il telo che ricopriva l'altare e... sorpresa! Il pesante panno occultava due raffigurazioni realizzate in un'epoca compresa tra il X e il XII secolo. Il personaggio della foto è probabilmente Santo Stefano, ed è affrescato sulla facciata collocata a destra dell'altare guardando il presbiterio dalla navata. Rispetto ai due affreschi precedentemente descritti, qui c'è una maggiore ricerca di realismo, soprattutto nei chiaroscuri del panneggio. Gli affreschi del catino absidale sono invece cinquecenteschi; la foto in alto riproduce quello che si trova al centro, raffigurante Dio Padre attorniato dai cherubini; gli altri spicchi della volta racchiudono invece figure che rappresentano i padri della chiesa. La parete absidale si presenta come un grande polittico, che però mostra, contrariamente allo sfondo oro tipicamente medievale, una struttura tridimensionale, ritmata da una serie di archi a tutto sesto. La capacità di padroneggiare la prospettiva è qui orgogliosamente sfoggiata dall'autore del dipinto, che rappresenta un pavimento a scacchiera matematicamente "misurabile", pienamente in linea con il nuovo linguaggio rinascimentale. Sulla parete meridionale della chiesina è raffigurata una trececentesca Madonna del latte. Tale iconografia, diffusa nel medioevo e nel primo rinascimento, cessò di essere utilizzata in seguito al Concilio di Trento, che la ritenne sconveniente. Icona molto venerata, la Madonna del latte alla fine del Quattrocento venne "incorniciata" da un ciborio affrescato da Galdino da Varese. Sulla volta della struttura compaiono i simboli dei 4 evangelisti; all'esterno, angeli musicanti e un'annuciazione. L'intradosso degli archi sembra invece una sfilata di moda di fine Quattrocento: le sibille e i profeti rappresentati sfoggiano infatti una grande varietà di abiti e di acconciature dell'epoca. CLICCA QUI alcune informazioni sulla datazione degli affreschi e sull'identificazione dei personaggi sono tratte dal testo: L'itinerario della fede, sacralità e arte in Santo Stefano , di Giuseppe Terziroli |
TAG
ARCHITETTURA
i colori dell'architettura, parte 1: il rosso mattone in Lombardia
i colori dell'architettura, parte 2: il color miele della pietra leccese
i colori dell'architettura, parte 3: il mattone rosato delle Marche
i colori dell'architettura parte 4: il tufo biondo scuro della Tuscia
Venezia, fonte d'ispirazione per pittori e musicisti
PITTURA
La natività nei codici miniati
Venezia, fonte d'ispirazione per pittori e musicisti
LEZIONI DI DISEGNO
Il disegno dell'occhio e la tecnica del pastello
l'ABC del trompe l'oeil: 1 - LA PROSPETTIVA: LA LINEA D'ORIZZONTE E IL PUNTO DI FUGA
l'ABC del trompe l'oeil: 2 - LA PROSPETTIVA: LE PROFONDITA'
l'ABC del trompe l'oeil: 3 - LA PROSPETTIVA: LE ALTEZZE
l'ABC del trompe l'oeil: 4 - LA PROSPETTIVA: PIANI INCLINATI E SCALE
l'ABC del trompe l'oeil: 5 -LA PROSPETTIVA: ARCHI E CERCHI
LAVORI CREATIVI
come realizzare decori natalizi con i cd
dai diamanti non nasce niente, dagli scarti nascono i fior
CERCA IN QUESTO BLOG
Esecuzione live del Gloria RV 589 di Vivaldi alla quale ho avuto l'onore di prendere parte come corista...
Inviato da: cassetta2
il 19/06/2022 alle 19:58
Inviato da: cassetta2
il 05/10/2020 alle 10:13
Inviato da: cassetta2
il 20/04/2020 alle 10:38
Inviato da: ciaobettina0
il 17/02/2020 alle 16:46
Inviato da: maresogno67
il 16/02/2020 alle 22:51